Mentre la borsa festeggia con un +1,39 del Ftmib, non si sa bene cosa (il calo delle tensioni in Ucraina? ma dove? ma quando?), l'ottimismo viene sparso a piene mani. Prima di tutto quello di Moody's che stima un Pil nel 2014 a -0,1%. Troppo buoni, credo che dopo la manovra (che sia di tagli o di tasse è indifferente) e dopo la riforma del catasto ci sarà un ulteriore botta al Pil: verso il basso. Forse è questa la ripartenza col botto di cui parla Renzi.
"Moody's taglia drasticamente le previsioni sull'andamento del Pil dell'Italia per il 2014
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"La recessione italiana aumenta gli ostacoli per le riforme fiscali e strutturali del Paese") diffuso oggi dall'agenzia di rating - si contrarrà dello 0,1% nel 2014, a fronte della nostra precedente previsione di una crescita dello 0,5%, cosa che rende la riduzione del deficit e del debito pubblico più difficile e rende anche politicamente più arduo implementare misure economiche strutturali".
In base ai calcoli dell'agenzia, l'Italia non riuscirà a raggiungere gli obiettivi governativi sul rapporto deficit/Pil, che prevede il 2,7% per quest'anno e il prossimo, con "rischi significativi di revisioni al rialzo". Roma aveva fissato come obiettivo il 2,6% per il 2014 e l'1,8% per il 2015. Il rapporto debito/Pil è atteso in rialzo fino al 136,4% nel 2014, e in calo al 135,8% nel 2015.
(in calo di 1%? e come di grazia... nda)
"La recessione avrà effetti negativi sulla politica fiscale e sul clima politico nel suo insieme, a livello nazionale ed europeo" - continua il rapporto - "Visto che il governo - ha scritto l'agenzia - prevede una crescita dello 0,8% per quest'anno, la contrazione dell'economia minaccia la sua forza fiscale".
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"le attuali condizioni macroeconomiche complicano l'approvazione e l'attuazione del piano di riforme strutturali"
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"la lentezza dell'azione di riforma suggerisce che la popolarità del governo (dimostrata dall'esito delle elezioni europee) non si è ancora trasformata in uno slancio politico che porti ad approvare e ad attuare" un quadro più ampio di riforme. "Questa lentezza e le carenze nella performance dei conti pubblici - prevede Moody's - probabilmente aumenteranno le tensioni tra l'Italia e alcuni partner europei, in particolare la Germania""
(www.wallstreetitalia.com)
La lentezza di Renzi? Ma non sta decantando su tutti i media le riforme appena fatte? O forse non ha fatto nulla (o mezza come quella del Senato) ma solo declamato di voler fare? E anche se facesse quel che ha dichiarato voler fare non otterrebbe grandi risultati economici. Le sue riforme in campo economico sono pannicelli caldi per un paese che in pochi anni ha perso il 10% del Pil, e il 25% della produzione industriale. Ma dove si pretende di andare con 80 euro, non basto nemmeno per le gite col torpedone.
Altro ottimismo sta pervadendo l'Europa che comincia a fare i conti con le sanzioni reciproche occidente-Russia. Il modo più stupido per farsi male. Sono abbastanza patetiche le lamentazioni della Finlandia che dopo aver raccomandato austerità e massacri sociali nel sud Europa, ora reclama un occhio di riguardo e compensazioni nel caso di sanzioni che la danneggino.
E comunque non è solo questione di sanzioni che rischiano di danneggiare molti paesi core dell'Europa filo germanica, c'è anche il risultato di politiche di austerità che ormai durano da troppi anni, e finiranno per danneggiare la stessa Germania, come puntualmente sta per accadere.
"L'area euro è entrata nel suo settimo anno di depressione economica. Giovedì usciranno i dati sul Pil nel blocco a 18 e la prognosi è molto negativa.
Come sottolinea Carl Weinberg di High Frequency Economics, il Pil è ancora il 3,2% sotto il livello visto nel primo trimestre del 2008, quando il periodo di crisi è iniziato.
Se si esclude la Germania (+3,3% su base annuale), l'economia dell'Eurozona ha subito una contrazione nel primo trimestre di quest'anno.
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"Le nostre stime per il secondo trimestre prevedono una contrazione dell'economia in Germania del 2% su base annuale. Se le previsioni si riveleranno corrette, la media di crescita per Berlino nel primo semestre del 2014 sarebbe dello 0,7% - sempre su anno.
Sarebbe in linea con quanto visto negli ultimi anni. Le sime per la Francia sono invece per una contrazione dell'1,1% nel trimestre e del 4,3% su base annua.
Gli analisti di Citigroup hanno abbassato le previsioni per il Pil nel 2014 e 2015 dello 0,1% ogni anno all'1,1% e 1,7% rispettivamente. L'inflazione è prevista allo 0,5%. Nel secondo trimestre le stime sono per un +0,3% trimestre su trimestre.
"Le analisi effettuate sul ciclo dell'attivià economica evidenziano i rischi che la fase iniziale più solida di miglioramento sia alle spalle" nonostante i segnali positivi arrivati da Cina e Usa.
In luglio i prezzi al consumo dovrebbero toccare i nuovi minimi anno su anno dello 0,3% con prospettive limitate di un recupero nel quarto trimestre. L'inflazione core rimarrà bassa, in contrasto con le attese della Bce per un rimbalzo imminente."
(www.wallstreetitalia.com)
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