sabato 9 agosto 2014

Fassina rassegnato


“In Italia c’è un clima ideologico pesantissimo, non si riesce a far capire cosa è accaduto in questi sette anni, alla fine andremo a sbattere perché queste politiche economiche europee sono dannose”. E’ più o meno quel che ha affermato Fassina a La7, contro un Adinolfi, che mi dispiace, ma dimostra di non aver capito una mazza della crisi attuale.

Condivido il pensiero di Fassina, che poi è anche un po’ quello di Bagnai: inutile fare referendum contro l’euro, inutile fare partiti anti euro, inutile criticare la gestione dell’Europa, è inutile chiedere solidarietà ed eurobond, è inutile chiedere maggiore flessibilità, è come combattere contro i mulini a vento. La popolazione è stata imbonita dall’ideologia ultra liberista, e non capisce che le ricette dell’Europa e dei maggiori partiti italiani che le attuano, sono quelle che provocano l’avvitamento verso il disastro completo.

La maggioranza distratta e poca informata, quella del 41% a Renzi, Se ne accorgerà quando tutti purtroppo prenderemo una sonora culata sul fondo del default. Naturalmente sarà troppo tardi per evitare le strida di dolore, ma sarà perlomeno una botta istruttiva. Finalmente si smetterà di ascoltare i liberisti-neonazisti imperanti sugli schermi tv, e cominceranno ad essere ricercati coloro che sapranno dare la vera spiegazione di quanto sta accadendo in questi anni.

Il ragno in trappola

Una divertente metafora di Bagnai basata su: il ragno (l’Italia), la vasca da bagno (l’area euro) e Prodi (nella parte di Prodi) che invita il ragno ad un vantaggioso affare:

Aveva detto al ragno: "Entra nella vasca smaltata di bianco! Le mosche son nere, le vedrai meglio: lavorerai un giorno di meno e mangerai una mosca in più...".

Il ragno è entrato. Non solo le mosche sono sparite, ma ora è prigioniero.
Ma per fortuna il ragno incontra la benevolenza di un intellettuale che gli mette a dispozione una via d’uscita:

“… un rapido aggiornamento su una vicenda che vi ha tenuto tutti col fiato sospeso. Credendo alle promesse di Prodi, uno zoropsis spinimana era rimasto intrappolato nella mia vasca da bagno, che lo aveva improvvisamente riportato a contatto con la durezza del vivere, secondo gli auspici di un altro noto tessitore.

Ora, siccome a qualche modello devo pure ispirarmi, ho deciso di giocare con il simpatico aracnide il ruolo di quel tizio col barbone che si affaccia dal triangolo, sapete, il CEO dell'universo, quello che ti aiuta se tu ti aiuti. Di conseguenza, ho appoggiato al bordo della vasca una striscia di carta igienica nel modo che qui vedete”

Una fragile ma ruvida strisciolina di carta che permetterebbe all’improvvido ragnetto di scalare la parete della vasca e ritrovare la libertà.

“Lo zoropsis, da buon piddino, è neofobo. All'arrivo della striscia mi si è messo in tutti gli stati, scappava, non voleva afferrarla. E allora ho voluto vedere quante ore ci avrebbe messo a capire che l'unica strada da percorrere per uscire dalla trappola era quella che gli proponevo, per quanto inconsueta gli potesse sembrare.

Ci ha messo circa dodici ore, questa mattina non c'era più, quindi sarà in giro per casa libero e felice a caccia di Ephippiger”

Qual è la morale di questa storiella? E’ che quando ti offrono una via d’uscita non sempre la si percorre senza esitazione, spesso si ha paura e si preferisce la prigione per molto tempo prima di prendere la decisione più coraggiosa.

E poi c’è una seconda morale, purtroppo più triste: il povero ragnetto ha impiegato 12 ore a trovare l’uscita dalla prigione così generosamente offerta, si tratta di un tempo corrispondente  al 20% della sua vita (stando a wikipedia).

Se il piddino dovesse farlo in un tempo paragonabile, considerando la vita media del politico superiore i 70 anni, dovremmo aspettare un cambio di prospettiva non prima di 14 anni…

Coraggio, tre o quattro anni sono già passati.


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