"Nato impreparata in caso attacco russo
Se la Russia dovesse attaccare l'Occidente, la Nato sarebbe impreparata. A sollevare le preoccupazioni in materia di sicurezza nel caso in cui la crisi in Ucraina dovesse degenerare è la Commissione della Difesa Comune della Nato.
Il conflitto in corso nell'est dell'Ucraina tra ribelli filo russi e forze dell'esercito ha messo in mostra "vaste lacune" nella capacità della Nato di contrastare minacce di simile portata.
Bisognerebbe, secondo il comitato politico, varare una riforma radicale del sistema di sicurezza dell'organizzazione che raggruppa le principali forze occidentali.
... i metodi eterodossi come attacchi cibernetici e incursioni di milizie irregolari rappresentano una minaccia seria alla stabilità della regione.
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La Commissione consiglia di stabilire una presenza continua di truppe Nato e attrezzature militari negli stati vulnerabili dei Balcani, come Estonia, Lettonia e Lituania.
L'articolo 5, che prevede l'impegno di tutti i membri del gruppo di correre i n soccorso di un rappresentante la cui sicurezza fosse messa in pericolo, va cambiato e adattato anche in caso di attacchi compiuti da milizie irregolari o pirati informatici.
Serve poi un miglioramento "drastico" dei tempi con cui ora reagiscono le forze di sicurezza.
Esercitazioni su ampia scala che vedano coinvolti leader politici ed eserciti di tutti gli Stati membri della Nato.
La Nato, poi, "potrebbe non avere la volontà politica collettiva necessaria per poter intraprendere un'azione concertata che consenta di rispondere in caso di attacco"."
(www.wallstreetitalia.com)
E se manca la "volontà politica" di fare la guerra poi gli Usa come fanno? Già manca la volontà politica di sanzionare la Russia, come vorrebbe l'amministrazione americana. L'Europa ha deciso per sanzioni blande per non offendere troppo i fornitori di gas.
Ma anche se gli Usa vorrebbero vederci militarizzati e riarmati, non c'è da preoccuparsi, va tutto bene. Non appena Renzi avrà finito di rovin... riformare il Senato, procederà con altre distruzioni più profonde. A Cottarelli, il Sig. spending review troppo morbido, si sostituirà Gutgeld, un amico del premier. Ecco il suo programmo per sommi capi:
"...Yoram Gutgeld ed è un’economista israeliano, vicino a lui (il premier ndr) tanto da esserne consigliere economico.
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Se Renzi fosse premier e Yoram Gutgeld fosse il suo ministro dell’Economia, ecco il programma che gli italiani si ritroverebbero di fronte. “Abbattimento shock da 20 miliardi delle tasse con i proventi delle privatizzazioni di Poste, Ferrovie, Rai, municipalizzate e dei campioni nazionali quotati; rinuncia alla Tav; lotta all’evasione con l’eliminazione del denaro per i pagamenti tra imprese; 4 miliardi di euro dal ricalcolo delle pensioni sopra i 3.500 euro; contratto unico stabile senza articolo 18 per i lavoratori”. Ad elencare i punti salienti dell’ipotetico ticket in un’intervista a Italia Oggi è lo stesso Gutgeld, consigliere economico del sindaco di Firenze e autore di un libro (“Più uguali, più ricchi”) in cui espone il pensiero economico di McKinsey, a sua volta ispiratore della dottrina renziana ... “Sono dell’idea di privatizzare quello che ha senso privatizzare”, spiega. “Abbiamo già 10 municipalizzate quotate. Il problema sono le piccolissime aziende. Sono troppo piccole perché le si possa valorizzare. Sarebbe meglio metterle sul mercato dopo aver creato soggetti più grandi, procedendo al loro accorpamento”.Quanto alle pensioni, se diventasse ministro Gutgeld taglierebbe le pensioni da 3.000-3.500 euro lordi. “Non farei cose popolari, lo dico subito”, dice nell’intervista. “Siamo il primo bancomat d’Europa nella previdenza. Abbiamo una quota spesa pensionistica di circa 50 miliardi non coperta da contributi versati. C’è una quota importante di pensioni inferiori a 1.000 euro che non possono essere toccate. Ce ne sono però anche più alte e c’è una fetta di pensioni superiori ai 3.000 euro cui non corrispondono contributi versati. Pensiamo sia giusto ed equo rivedere queste pensioni in base ai contributi versati, utilizzando magari questi soldi per fare vero welfare, asili nidi, iniziare a lavorare sul welfare al femminile per esempio”. Dal ricalcolo delle pensioni la coppia Renzi-Gutgeld si aspetta di ricavare fino a 4 miliardi."
(www.rischiocalcolato.it)
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Se Renzi fosse premier e Yoram Gutgeld fosse il suo ministro dell’Economia, ecco il programma che gli italiani si ritroverebbero di fronte. “Abbattimento shock da 20 miliardi delle tasse con i proventi delle privatizzazioni di Poste, Ferrovie, Rai, municipalizzate e dei campioni nazionali quotati; rinuncia alla Tav; lotta all’evasione con l’eliminazione del denaro per i pagamenti tra imprese; 4 miliardi di euro dal ricalcolo delle pensioni sopra i 3.500 euro; contratto unico stabile senza articolo 18 per i lavoratori”. Ad elencare i punti salienti dell’ipotetico ticket in un’intervista a Italia Oggi è lo stesso Gutgeld, consigliere economico del sindaco di Firenze e autore di un libro (“Più uguali, più ricchi”) in cui espone il pensiero economico di McKinsey, a sua volta ispiratore della dottrina renziana ... “Sono dell’idea di privatizzare quello che ha senso privatizzare”, spiega. “Abbiamo già 10 municipalizzate quotate. Il problema sono le piccolissime aziende. Sono troppo piccole perché le si possa valorizzare. Sarebbe meglio metterle sul mercato dopo aver creato soggetti più grandi, procedendo al loro accorpamento”.Quanto alle pensioni, se diventasse ministro Gutgeld taglierebbe le pensioni da 3.000-3.500 euro lordi. “Non farei cose popolari, lo dico subito”, dice nell’intervista. “Siamo il primo bancomat d’Europa nella previdenza. Abbiamo una quota spesa pensionistica di circa 50 miliardi non coperta da contributi versati. C’è una quota importante di pensioni inferiori a 1.000 euro che non possono essere toccate. Ce ne sono però anche più alte e c’è una fetta di pensioni superiori ai 3.000 euro cui non corrispondono contributi versati. Pensiamo sia giusto ed equo rivedere queste pensioni in base ai contributi versati, utilizzando magari questi soldi per fare vero welfare, asili nidi, iniziare a lavorare sul welfare al femminile per esempio”. Dal ricalcolo delle pensioni la coppia Renzi-Gutgeld si aspetta di ricavare fino a 4 miliardi."
(www.rischiocalcolato.it)
Come direbbe un tale tanto tempo fa, siamo finiti nelle mani di potenze plutocratiche, giudaico-massoniche...
Direi che il piano è perfetto: depredare l'Italia di tutto quel che si può, comprese le pensioni più alte, spartirsi il bottino e poi fuggire. Lasciando l'Italia successivamente affondare nel default. Dopo questa cura non sarà neppure importante che si resti o meno in Europa, nell'euro, in qualsiasi comunità internazionale... Avranno ottenuto ciò che vogliono.
Comunque non c'è da preoccuparsi. Se tutto va bene siamo rovinati.
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