Italia in recessione tecnica: nel secondo trimestre Pil a -0,2%, su anno -0,3%
L'avevo detto che Renzi avrebbe dovuto temere più il "gufo realtà" dei vari gufetti politico-gioranlistici. Il "gufo realtà" è cattivissimo, spietato.
Se Renzi nelle ore precedenti ha dovuto prendersi due paginate de la Repubblica, oggi è toccato a Padoan prendersi numerose pagine virtuali de ilsole24ore.it per spandere di nuovo e disperatamente ottimismo.
Mentre l'Europa intanto dice l'opposto del duo Renzi-Padoan, cioè che i conti dell'Italia vanno mantenuti sulla rotta prefissata.
"Il portavoce di Katainen - che ha sostituito il connazionale Olli Rehn eletto al parlamento europeo e resterà in carica fino ad ottobre - si è poi richiamato alle recenti raccomandazioni del Consiglio europeo. Le conclusioni del vertice del giugno scorso esortavano l'Italia ad attuare rigorosamente i suoi impegni di bilancio. E "ovviamente, sono raccomandazioni ancora valide". "Come ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in una intervista stamattina, l'Italia deve accelerare il percorso di riforme. Possiamo solo essere d'accordo - ha detto O'Connor - se le riforme verranno attuate in Italia ci saranno le condizioni per una ripresa sostenibile e per la creazione di lavoro"."
(www.wallstreetitalia.com)
(p.s.: il solito disco rotto di Bruxelles)
Sia Renzi che Padoan spergiurano che non ci sarà una manovra aggiuntiva, che rispetteremo i paranoici parametri europei, che non arriverà la troika.
In merito ho una mezza idea proprio sull'ultima affermazione. Probabilmente la troika non arriverà perché fra poco dovrà bussare a troppe porte.
Se a wall street si prosegue sulla strada verso la consapevolezza che i giochi monetari della Fed sono finiti, subito dopo si entrerà nella fase panico. Se i titoli azionari ritracciassero del 20-30% si aprirebbe una voragine che potrebbe portare a catene di fallimenti in ambito finanziario e non solo. Molte aziende in questo anni hanno sopperito al calo di fatturato con guadagni in borsa o collocamenti di azioni per fare cassa, navigando su un'economia reale in coma.
Quindi la troika potrebbe trovarsi sovraccarica di lavoro in Europa, e una troika americana dovrebbe fare altrettanto lavoro negli Usa. Alla fine mal comune mezzo gaudio, per cui soffrendo tutti (anche la super Germania sta per fare un atterraggio duro...) si troverano soluzioni accomodanti per tutti. Renzi potrebbe continuare a beneficiare del lato B...
Ma se invece wall street tiene per il nostro premier si aprono tre o quattro possibilità circa il suo consenso.
La fine di Berlusconi: i poteri forti europei si stancano delle sue promese e Napolitano provvede a rimuoverlo. I suoi consensi precipiterebbero a vantaggio del M5s. Gli verrebbe assegnata la patente dello sconfitto.
La fine di Monti: il premier continuerebbe ad avere una fiducia residua dall'Europa, ma dovrebbe assecondare completamente i suoi piani, tipo tagli drastici, ancora tasse, sempre piú austerità.
I suoi consensi caletebbero inesirabilmente a vantaggio del M5s. Gli verrebbe assegnata la patente di bugiardo e traditore.
La ribellione: Renzi tira dritto, non fa manovre, sfora il 3%, licenzia Padoan, sfancula l'Europa ed il fiscal compact. Napolitano non sa piú che fare e si dimette. Lo spread parte a razzo: l'epilogo sarà quello preannunciato dell'uscita dall'euro, e di tutto i provvedimenti necessari ad evitare fughe di capitali, corse agli sportelli e quant'altro.
In questo caso potrebbe mantenere i suoi consensi e nel lungo periodo incrementarli se tornasse la crescita da svalutazione.
Percorso più probabile: il governo si dimette Prima della manovra, Napolitano incarica il quarto pupazzo premier per la manovra d'urgenza. Si vota nel 2015. Il consenso di Renzi si eroderà, ma potrà sempre difendersi dicendo che ha fatto il possibile per la crescita, ma l'Europa matrigna gli ha impedito di lavorare.
In tal caso, con il prossimo Parlamento (Senato compreso) si sosterrà un nuovo governo di coalizione Forza Italia - Pd. Con la legge elettorale della consulta non si potrà avere di meglio.
In ogni caso la vita del governo si fa sempre piú difficile. E quella degli italiani di più, perchè oltre a perdere il lavoro, rischiano patrimoniali di ogni tipo, prelievi forzosi, e altre cose poco simpatiche. Forse meglio una resa disonorevole con abbandono precipitoso dell'area euro, che la via crucis che si prospetta per il futuro.
La fine di Monti: il premier continuerebbe ad avere una fiducia residua dall'Europa, ma dovrebbe assecondare completamente i suoi piani, tipo tagli drastici, ancora tasse, sempre piú austerità.
I suoi consensi caletebbero inesirabilmente a vantaggio del M5s. Gli verrebbe assegnata la patente di bugiardo e traditore.
La ribellione: Renzi tira dritto, non fa manovre, sfora il 3%, licenzia Padoan, sfancula l'Europa ed il fiscal compact. Napolitano non sa piú che fare e si dimette. Lo spread parte a razzo: l'epilogo sarà quello preannunciato dell'uscita dall'euro, e di tutto i provvedimenti necessari ad evitare fughe di capitali, corse agli sportelli e quant'altro.
In questo caso potrebbe mantenere i suoi consensi e nel lungo periodo incrementarli se tornasse la crescita da svalutazione.
Percorso più probabile: il governo si dimette Prima della manovra, Napolitano incarica il quarto pupazzo premier per la manovra d'urgenza. Si vota nel 2015. Il consenso di Renzi si eroderà, ma potrà sempre difendersi dicendo che ha fatto il possibile per la crescita, ma l'Europa matrigna gli ha impedito di lavorare.
In tal caso, con il prossimo Parlamento (Senato compreso) si sosterrà un nuovo governo di coalizione Forza Italia - Pd. Con la legge elettorale della consulta non si potrà avere di meglio.
In ogni caso la vita del governo si fa sempre piú difficile. E quella degli italiani di più, perchè oltre a perdere il lavoro, rischiano patrimoniali di ogni tipo, prelievi forzosi, e altre cose poco simpatiche. Forse meglio una resa disonorevole con abbandono precipitoso dell'area euro, che la via crucis che si prospetta per il futuro.
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