venerdì 8 agosto 2014
Stretti fra Draghi ed Ucraina
Draghi non ci aiuta, le sanzioni all'Ucraina potrebbero danneggiarci parecchio.
"Rispetto al tema, in generale, delle mosse delle banche centrali a livello globale Draghi sottolinea che i mercati «hanno percepito che, sul lungo periodo, le politiche monetarie della zona Euro e degli Usa rimarranno a lungo differenti». "
(www.ilsole24ore.com)
Non sognatevi interventi di Quantitative easing, non aspettatevi la stampa di euro e l'acquisto di debito dei paesi in difficoltà. In pratica la Bce ha le mani legate come sempre. E la più inutile delle banche centrali del mondo.
"Inoltre, «sono aumentati i rischi geopolitici - ha poi indicato Draghi -. Alcuni di questi, come ad esempo la crisi» in Ucraina, con le conseguenze«in Russia, possono avere un impatto sull'Europa». In particolare, «sul fronte del prezzo dell'energia». "
(www.ilsole24ore.com)
La borsa e lo spread reagisco di conseguenza alla nullità degli interventi economici sia in Europa che in Italia. Altre giornate tragiche ci attendono sul fronte della speculazione. Lo spread torna a galoppare vistosamente mentre la borsa di Milano è quella che prende le botte più forti.
Le opinioni di Draghi in merito alla crescita sono del tutto condivisibili, peccato che combinate all'austerità poi sono inapplicabili:
"Per sostenere la crescita, la Bce continua allora a insistere su due punti. Innanzitutto invoca un risanamento fiscale «favorevole alla crescita».
...
ridurre le spese correnti, ma anche se possibile aumentare gli investimenti pubblici: quelli privati – in particolare in Italia, dove hanno generato la recessione tecnica della prima metà del 2014 – restano molto deboli. Non basta, però. Occorre fare in modo che sia più semplice fare investimenti: è inutile – ha spiegato parlando dei paesi più indietro nelle riforme – tagliare le tasse se resta difficile avere le autorizzazioni per costruire nuovi impianti e aprire nuove imprese. Riforme del mercato del lavoro, dei prodotti e dei servizi, ma anche della giustizia civile
...
E non è sempre vero, ha aggiunto, che queste riforme comportano costi immediati e vantaggi solo futuri. A volte i tempi sono più rapidi. "
(www.ilsole24ore.com)
Certo che se però si comincia dalla riforma costituzionale del Senato, la si prende molto alla larga. L'obiettivo della riforma è chiarissimo: avere grazie all'Italicum una maggioranza parlamentare bulgara nella sola Camera, un Senato inutile e un Capo dello Stato al servizio della maggioranza. In questo modo le vere riforme economiche chieste dall'Europa verrebbero realizzate più facilmente e più velocemente. Ma temo che quando la riforma costituzionale verrà definitivamente approvata (sempre che gli italiani votino si al referendum) sarà troppo tardi: l'Italia si sarà schiantata e saremo fuori dall'euro e dall'Europa.
E poi, ammettendo di riuscirci, dopo aver riformato la costituzione ed adottato un legge elettorale super porcellum con premio di maggioranza, chi lo dice che vincerebbero forze politiche che attuerebbero le "riforme" chieste dalla Bce. Potrebbe vincere una maggioranza populista che invece cancellerebbe tutte le riduzioni di welfare e le riforme liberiste adottate fino ad ora. Renzi e Berlusconi stanno mettendo a punto un marchingegno molto pericoloso, utilizzabile da populismi di qualsiasi genere. Perché se vincesse il M5s tutto sommato potrebbe essere un esperimento positivo, ma se vincesse un qualche partito neofascista?
Comunque, se sono vere certe indiscrezioni, Renzi è già pronto alle dimissioni. Ma non le sue, quelle di Padoan... da sostituire con Bini Smaghi. Del resto se il Pil cala invece di salire (secondo le magiche previsioni dal capo), su qualcuno bisognerà gettare la colpa. Il premier si assolve, lui non c'entra, era a giocare a briscola con il compagno di merende, un tale Berlusconi di Cesano Boscone.
Ed intanto lo spread ha cambiato trend. Vorrei ricordare al nostro superlativo premier, che un aumento medio del 5% al giorno dello spread significa raddoppiarlo in meno di un mese. Un aumento giornaliero del 2% significa raddoppiare lo spread in due mesi. Cioè se le giornate come quella di ieri si moltiplicano vuol dire arrivare in autunno con uno spread come quello del 2011, che provocò le dimissioni di Berlusconi.
Renzi scherza con il fuoco. La sua strategia probabilmente è sensata, ma passare dal Senato per riformare l'economia successivamente, è un giro troppo lungo. L'economia e la società italiane non hanno più tutto questo tempo, Renzi rischia di bruciarsi con il cerino delle riforme in mano. Sarà per questo che Berlusconi non vuole le elezioni tanto in fretta ma preferisce vedere il premier in carica logorarsi al governo?
Stretti fra una Bce che sta a guardare l'inflazione che non c'è, e una alleanza militare con a capo dei pazzi furiosi che vorrebbero riportare il mondo in piena guerra fredda (se non termonucleare direttamente), ci rimane ben poco da fare. Se avessimo lungimiranza, dovremmo sganciarci da questo occidente senza più futuro e cominciare ad interagire economicamente e politicamente con i Brics e con il resto del Mediterraneo (Francia compresa s'intente). E non è detto che se l'euro si schianta, le cose possano effettivamente andare così.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento