Ho anticipato di parecchio Giannuli su questa analisi politica, il primo post intitolato "Renzi è alla fine" è del 4 luglio. Non aveva ancora parlato (probabilmente) De Bortoli, non aveva ancora scritto Scalfari. Ma già i segni del cedimento si potevano vedere dai primi dati Istat prudenziali che si allontanavano dalla crescita dello 0,8% e ancor più dell'1% paventato dal premier.
Si parlava già di una manovra micidiale per l'autunno, non ci voleva molto a capire che Renzi si stava auto rottamando continuando sulla strada di riforme istituzionali completamente inutili in questo momento storico.
Ora un po' tutti la pensano come Giannuli, ideologo vicino al M5s, cioè che Renzi non arriverà al panettone:
"Renzi non sta dando le risposte attese e si sta limitando a giocare al “piccolo leader”, cosa sommamente irritante. Per la verità, l’“Europa” non ha soluzioni politiche di ricambio: la destra berlusconiana l’ha già cacciata una volta ed è decotta, il centro non esiste e nel Pd non c’è nessuno che possa dare il cambio al fiorentino. Ed allora che si fa? Si commissaria l’Italia. Si fa governare il paese dalla troika (Ue-Fmi-Commissione Europea). Ma, mi si dirà, la troika interviene solo su richiesta dei paesi che sono a rischio default. Certo, ma dove è il problema? L’Italia richiederà l’intervento della Troika. Non vuole farlo? Allora si procederà con un nuovo “assedio dello spread”: quando, come nel novembre 2011 (quando c’era da cacciare Berlusconi) lo spread risalirà oltre i 500-600 punti, gli italiani, soprattutto grazie al loro ineffabile Capo dello Stato, faranno quello che devono fare e si troverà il Monti di turno che faccia il lacchè della troika.
A preparare il terreno ci sta già pensando Scalfari (che non è una voce qualsiasi ma LA voce di “Repubblica”) che ha già scritto che sarebbe tanto meglio se il paese fosse governato dalla troika,
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E Renzi cosa può fare? Il “bersagliere del nulla” ha solo due scelte davanti: o fa quello che la Bce gli dice, alla lettera e senza capricci, oppure fa saltare il tavolo. "
"Ai Piigs più piccoli sta per aggiungersi il suino più grosso. Ma non credo cambierà per questo il paradigma economico-finanziario europeo. Almeno per i prossimi mesi. All'inizio la Germania negherà la recessione, poi negherà le sue cause nella crisi legate all'austerità, infine dopo aver sprecato un sacco di tempo (vedi comportamento tenuto con la Grecia) con molta fatica chiederà politiche monetarie e finanziarie espansive. Ma si continuerà ipocritamente a considerare imprescindibile l'austerity."
(crack... crack... crack... (2))
Oppure, cosa a cui non avevo pensato nel post su linkato, la Germania potrebbe fare la più classica delle mosse: cosa si fa quando non si vuole ammettere i propri errori? Si da la colpa a qualcun altro, per esempio la crisi ucraina, per esempio i Piigs che trascinano verso il basso il Pil tedesco. E' molto comoda come soluzione, soprattutto perché i partiti di governo non ne soffrono elettoralmente.
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E Renzi cosa può fare? Il “bersagliere del nulla” ha solo due scelte davanti: o fa quello che la Bce gli dice, alla lettera e senza capricci, oppure fa saltare il tavolo. "
E c'è forse anche un altro motivo che potrebbe far arrivare piuttosto velocemente la troika in Italia. Il motivo è il degradarsi della situazione economica tedesca. Il governo tedesco vede entrare in recessione la Germania e non riesce a farsene una ragione, poiché finora le teste d'uovo dell'economia teutonica non hanno capito bene cosa è successo in Europa. Credono fermamente di essere dalla parte giusta e faranno molta fatica a comprendere che sono loro stessi gli artefici di questo disastro europeo.
"Ai Piigs più piccoli sta per aggiungersi il suino più grosso. Ma non credo cambierà per questo il paradigma economico-finanziario europeo. Almeno per i prossimi mesi. All'inizio la Germania negherà la recessione, poi negherà le sue cause nella crisi legate all'austerità, infine dopo aver sprecato un sacco di tempo (vedi comportamento tenuto con la Grecia) con molta fatica chiederà politiche monetarie e finanziarie espansive. Ma si continuerà ipocritamente a considerare imprescindibile l'austerity."
(crack... crack... crack... (2))
Oppure, cosa a cui non avevo pensato nel post su linkato, la Germania potrebbe fare la più classica delle mosse: cosa si fa quando non si vuole ammettere i propri errori? Si da la colpa a qualcun altro, per esempio la crisi ucraina, per esempio i Piigs che trascinano verso il basso il Pil tedesco. E' molto comoda come soluzione, soprattutto perché i partiti di governo non ne soffrono elettoralmente.
Prepariamoci, perché questo è quello che potrebbe accadere. La Germania potrebbe accusarci, dopo averci rovinato con l'austerity, di non crescere abbastanza, non riformare a dovere e di danneggiare l'intera Europa. Quindi per rimettere le cose a posto riterranno necessaria una completa rinuncia alla nostra sovranità nazionale in favore di tecnici esterni della troika.
"Berlusconi ad Arcore se la passa benone, è attivo e vede un sacco di gente.
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La sua scrivania al primo piano di Villa San Martino è ingombra di carte nonché di appunti manoscritti, poiché l’ex Cavaliere ha la testa concentrata sulle strategie dell’autunno.
Forse mai nei giorni di Ferragosto era stato così preso dalla politica.
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Accarezza l’ipotesi di proporre a Renzi un bis del Nazareno, però stavolta sull’economia. Non un semplice aiuto a far passare questa o quella misura, come si era vociferato, tantomeno un «soccorso azzurro» casomai qualche voto in Parlamento dovesse mancare. No: l’ex Cavaliere sta ragionando con amici e collaboratori su un vero e proprio «patto per l’emergenza» da contrattare punto per punto con il Pd, senza sotterfugi ma alla luce del sole.
Pare non pretenda in cambio un ingresso di Forza Italia al governo."
(www.lastampa.it)
Leggendo fra le righe e proiettando la notizia al futuro prossimo, la strategia berlusconiana potrebbe essere centrale nel far sbarellare i piani dei "poteri forti" europei. E' come se Berlusconi avvertisse Renzi del pericolo imminente con questa sua proposta, è come se gli dicesse: "ricordati cosa mi hanno fatto nel 2011, non illuderti, potrebbe toccare anche a te". E poi gli proponesse di "resistere" assieme con patto "patriottico", cioè con l'appoggio di Forza Italia al Pd direttamente, ad un eventuale attacco speculativo proveniente dall'estero, come avvenne nel 2011.
"Cosa intendo per “far saltare il tavolo”? Giocare la carta del “ricatto del debitore”: “io vado in default, ma dietro di me se ne vengono molti altri, comprese le banche tedesche: poi l’Euro salta e siamo tutti seduti per terra; oppure ristrutturiamo il debito senza ricatti, iniziamo a negoziare una uscita dall’Euro, rivediamo tutti i patti.”
La forza negoziale dell’Italia sta proprio nel fatto che è un grande debitore con i suoi oltre 2.000 miliardi di debito. La Ue e l’Euro potrebbero resistere agevolmente ad un default greco pari a 300 miliardi e forse potrebbe incassare anche un tracollo portoghese, ma un colpo da 2.000 miliardi è decisamente troppo. Come ci ha insegnato un grande finanziere, un piccolo debito è un problema del debitore, ma un grande debito è un problema del creditore.
E la cosa potrebbe funzionare anche perché potrebbero accodarsi spagnoli, greci, portoghesi, mentre la parte loro potrebbero farla anche i variegatissimi movimenti “euroscettici”, che si sono appena affermati come forza politica di primo piano, nelle elezioni di due mesi fa. E dunque, la via sarebbe quella di sedersi tutti al tavolo e assumere il problema del debito come problema comune a debitori e creditori. Questo non è un tempo normale ma di grande crisi che chiede scelte radicali, nel nostro caso o servi della troika o ribelli decisi a far saltare il tavolo. Tertium non datur.
Ma questo richiederebbe una intelligenza, una preparazione, un coraggio politico di cui non sospettiamo lontanamente Renzi."
(http://www.beppegrillo.it/2014/08/renzienonmangiailpanettone.html)
Inoltre Renzi sembra usufruire di qualcosa in più, un fattore "C" come lato "B", che in qualsiasi attività umana è comunque molto importante. Proprio mentre si sfracella il Pil italiano, che va a capitare? Si sfracella anche il Pil tedesco. Se non è culo questo... A questo punto il nostro premier riesce anche a fare la sua bella figura (senza ironia):
"Non c'è un caso Italia, perché tutta l'Europa è in stagnazione" - sottolinea Renzi - "ma non vale il principio mal comune mezzo gaudio".
Che potranno mai dirgli quei gradassi dei tedeschi...
E quindi Renzi è praticamente fritto (e noi più di lui), agli sgoccioli, si sta già preparando in questi giorni il casus belli per licenziarlo brutalmente. Per esempio un classico esplodere esponenziale dello spread.
Però, c'é un però.
"Berlusconi ad Arcore se la passa benone, è attivo e vede un sacco di gente.
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La sua scrivania al primo piano di Villa San Martino è ingombra di carte nonché di appunti manoscritti, poiché l’ex Cavaliere ha la testa concentrata sulle strategie dell’autunno.
Forse mai nei giorni di Ferragosto era stato così preso dalla politica.
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Accarezza l’ipotesi di proporre a Renzi un bis del Nazareno, però stavolta sull’economia. Non un semplice aiuto a far passare questa o quella misura, come si era vociferato, tantomeno un «soccorso azzurro» casomai qualche voto in Parlamento dovesse mancare. No: l’ex Cavaliere sta ragionando con amici e collaboratori su un vero e proprio «patto per l’emergenza» da contrattare punto per punto con il Pd, senza sotterfugi ma alla luce del sole.
Pare non pretenda in cambio un ingresso di Forza Italia al governo."
(www.lastampa.it)
Leggendo fra le righe e proiettando la notizia al futuro prossimo, la strategia berlusconiana potrebbe essere centrale nel far sbarellare i piani dei "poteri forti" europei. E' come se Berlusconi avvertisse Renzi del pericolo imminente con questa sua proposta, è come se gli dicesse: "ricordati cosa mi hanno fatto nel 2011, non illuderti, potrebbe toccare anche a te". E poi gli proponesse di "resistere" assieme con patto "patriottico", cioè con l'appoggio di Forza Italia al Pd direttamente, ad un eventuale attacco speculativo proveniente dall'estero, come avvenne nel 2011.
Non sarebbe solo un piano per salvare l'Italia (nella testa dei politici la casta d'Italia... ma del resto non possiamo pretendere di più da questi...), ma anche una vendetta personale di Berlusconi contro la "chiattona" tedesca. Chiaramente resistere ad un attacco speculativo estero implica avere le "ball of steals" di lettiana memoria. Implica anche impegnare un braccio di ferro con poteri finanziari che probabilmente travalicano la Germania ed arrivano fino negli Usa. Ma sia Renzi che Berlusconi in america vantano ancora appoggi, volendo. Ed implica fare quanto suggerisce Giannuli:
"Cosa intendo per “far saltare il tavolo”? Giocare la carta del “ricatto del debitore”: “io vado in default, ma dietro di me se ne vengono molti altri, comprese le banche tedesche: poi l’Euro salta e siamo tutti seduti per terra; oppure ristrutturiamo il debito senza ricatti, iniziamo a negoziare una uscita dall’Euro, rivediamo tutti i patti.”
La forza negoziale dell’Italia sta proprio nel fatto che è un grande debitore con i suoi oltre 2.000 miliardi di debito. La Ue e l’Euro potrebbero resistere agevolmente ad un default greco pari a 300 miliardi e forse potrebbe incassare anche un tracollo portoghese, ma un colpo da 2.000 miliardi è decisamente troppo. Come ci ha insegnato un grande finanziere, un piccolo debito è un problema del debitore, ma un grande debito è un problema del creditore.
E la cosa potrebbe funzionare anche perché potrebbero accodarsi spagnoli, greci, portoghesi, mentre la parte loro potrebbero farla anche i variegatissimi movimenti “euroscettici”, che si sono appena affermati come forza politica di primo piano, nelle elezioni di due mesi fa. E dunque, la via sarebbe quella di sedersi tutti al tavolo e assumere il problema del debito come problema comune a debitori e creditori. Questo non è un tempo normale ma di grande crisi che chiede scelte radicali, nel nostro caso o servi della troika o ribelli decisi a far saltare il tavolo. Tertium non datur.
Ma questo richiederebbe una intelligenza, una preparazione, un coraggio politico di cui non sospettiamo lontanamente Renzi."
(http://www.beppegrillo.it/2014/08/renzienonmangiailpanettone.html)
Renzi non avrà intelligenza e preparazione, ma ha sicuramente astuzia e grande istinto di sopravvivenza. Se comincio a conoscerlo un po', penso che sarà disposto a fare patti anche con il diavolo, pur di rimanere saldamente al timone. E guarda caso è proprio disponibile un simpatico diavolaccio pronto ad offrire patti.
Inoltre Renzi sembra usufruire di qualcosa in più, un fattore "C" come lato "B", che in qualsiasi attività umana è comunque molto importante. Proprio mentre si sfracella il Pil italiano, che va a capitare? Si sfracella anche il Pil tedesco. Se non è culo questo... A questo punto il nostro premier riesce anche a fare la sua bella figura (senza ironia):
"Non c'è un caso Italia, perché tutta l'Europa è in stagnazione" - sottolinea Renzi - "ma non vale il principio mal comune mezzo gaudio".
Che potranno mai dirgli quei gradassi dei tedeschi...
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