lunedì 27 agosto 2012

Fascisti sul Web



C'erano una volta i Fascisti su Marte, i famosi sketch assurdi di C. Guzzanti. Sono trascorse ere geologiche da allora, come quelle che ci separano dallo sbarco lunare di Neil Armstrong. Con l'eroe dello spazio se ne va un'epoca mitologica della conquista dello spazio.

Oggi però per fortuna sono arrivati i Fascisti sul Web. Una nuova serie di sketch comici sponsorizzati da Bersani&C.. Forse a mia insaputa lo sono pure io. I nuovi F.d.W. sono quelli che, secondo Bersani, esprimo delle verità scomode sull'unico canale informativo veramente libero: la rete. Per questo tanta acrimonia verso Grillo e i suoi fans.

Se dovessimo essere informati solo dai giornali allineati al regime montiano, o solo dalle tv di regime berlusconiano staremmo peggio dei cinesi, o dei nord coreani. Per fortuna è possibile informarsi, farsi delle idee proprie, partecipare a un dibattito che qui si chiama forum, e fare tutte quelle cose che la politica non sopporta perchè non può guidare e controllare. Come avviene negli altri media.

Il web è un fenomeno unico di quest'epoca. Moderno e tecnologico come la televisione, profondo come può esserlo il testo di un editoriale e di un saggio, libero perchè aperto a chiunque voglia esprimere un suo parere. Chiunque può partecipare a un forum, commentare i blog, o se ha un'eccessiva autostima come il sottoscritto, aprire una propria finestra sul mondo della rete, con un sito, un blog, un forum, una pagina sui social network, un canale web tv, e scrivere e dire ciò che gli pare. Anche senza l'autorizzazione delle segreterie di partito (eresia!!).

Certo, se non si è famosi come Beppe Grillo, si rimane confinati nelle pieghe della rete. Ma anche se il proprio pensiero arriva a poche decine o centinaia di persone è sempre un contributo di libertà, un contributo all'elevazione del pensiero appiattito sugli editoriali sgangherati e sconclusionati di tipi come il vegliardo un po' inebetito di Repubblica. La mia e la vostra, è una voce in più, diversa dalle solite voci allineate e pagate dallo Stato (è inutile negarlo) che sono i quotidiani e le televisioni italiane.

E allora si capisce la rabbia di Bersani che vede a poco a poco sottrarre consenso alla sua parte politica, da un media che sfugge ad ogni controllo politico. Anche il Pd può affacciarsi sul web, è lo ha fatto come lo hanno fatto tutti i partiti. Ma questo non è sufficiente, il web non è come la pagina patinata di un rotocalco dovi piazzi una bella foto di O. Toscani e ti fai pubblicità.

Devi anche dire qualcosa che interessi alla gente e per la gente. E in questo momento, il Pd non ha nulla di interessante da dire. Un partito mezzo morto che per pavidità, o  per mancanza di idee, o per difesa di interessi inconfessabili, ha rinunciato a vincere le elezioni e fa da stampella ad un governo di destra peggiore del precedente che di fatto aveva evidenti tendenze neofasciste. E dal tipo di legge elettorale di cui si discute, sembra proprio che abbia intenzionalmente progettato di non vincere nemmeno le prossime elezioni.

E se Bersani continuerà così, scontrandosi frontalmente con Grillo, e di fatto con il mondo libero della rete, le probabilità che le elezioni diventino una Caporetto aumentano. Il M5s ha aumentato in modo incrementale i suoi voti mano a mano che veniva attaccato dalla politica ufficiale schierata dietro il loden di Monti. Evidentemente Bersani non ha capito molto bene come funziona questa dinamica. Grillo più viene attaccato dai rappresentanti della partitocrazia, più si fa forte.

Nel Pd si stanno facendo conti sui sondaggi attuali per preparare la legge elettorale più favorevole alla sua supremazia. Ma i calcoli sono proprio così esatti? Il Pd calcola di "vincere" (meglio dire quasi vincere) le elezioni con il 27% dei consensi, più un premio di maggioranza. Ma sono veramente il 27% i voti destinati ai democratici? Probabilmente sono realisticamente circa il 17%, perchè in tutti i sondaggi c'è un 40% di intervistati che non sa o non dichiara chi voterà. E' una percentuale enorme che può spostare a questo punto la maggioranza politica anche verso lidi imprevisti.

Sarà necessario superare l'autunno per capire se la politica tradizionale partitocratica riuscirà a sopravvivere o sarà soppiantata dall'antipolitica. I prossimi mesi potrebbero essere pesantissimi, io non me lo auguro, ma è probabile. E dall'estero ci avvisano dei segnali che si moltiplicano verso il peggioramento:

"Il recente articolo di Francesco Giavazzi è sia deprimente che assolutamente déjà vu.

  • Nei primi mesi del 2010, quando la situazione in Grecia ha iniziato a deteriorarsi e alcune teste d'uovo hanno espresso l'opinione che un programma del FMI era inevitabile - i Greci hanno risposto "noi non siamo l'America Latina";
  • Sei mesi più tardi, gli Irlandesi hanno dichiarato che non erano Greci;
  • Poi i Portoghese hanno insistito che non erano Irlandesi;
  • Solo pochi mesi fa, gli Spagnoli hanno sostenuto di non essere Portoghesi.

Come hanno ricordato Reinhart e Rogoff (2009), ogni paese che affronta una crisi nega sempre di essere carne da macello per le condizioni del FMI. In effetti, si capisce che il punto di non ritorno è stato raggiunto proprio nell'istante in cui i politici - o influenti commentatori - spiegano che il loro paese è diverso"

(vocidallestero.blogspot.it)

E Giavazzi è stato solo il primo della serie: Orgoglioni nazionali, Orgoglioni nazionali (2), (3), (4), (5), (6), (7) e altri arriveranno non appena si tornerà a parlare di aiuti all'Italia.

Ma non voglio essere troppo pessimista, porta male. L'Italia potrebbe effettivamente cavarsela ed essere diversa dalle altre nazioni europee in crisi: siamo pur sempre la terza potenza economica d'Europa. Ma comunque vada, gli italiani non sono stupidi, e sapranno premiare o punire le forze politiche in base al loro comportamento. 
Quella che i partiti che appoggiano Monti chiamano "responsabilità", per molti è un calare di braghe, una delega in bianco ai banchieri perchè facciano polpette del welfare e delle conquiste sociali di questi anni. Il Pd assieme agli altri "responsabili" sta facendo una scommessa pericolosa. Appoggiare Monti ad occhi chiusi e poi ritrovarsi con un deserto elettorale è un evento con alta probabilità. Soprattutto se i risultati di questo governo rimangono incerti, o addirittura fallisce in autunno.

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