venerdì 3 agosto 2012

Il bazooka ha un prezzo



Ieri i mercati crollavano e pareva arrivato l'Armageddon, oggi mega rimbalzo della Borsa di Milano (più del 6%) e spread ritornato a 460 dopo aver toccato ieri i 511 punti. Ma che sta succedendo? Sono forse state rivalutate le parole di Draghi che ieri parevano dichiarazioni insufficienti?

Probabilmente i mercati si infiammano per poco, visto che le buone notizie scarseggiano. Una notizia positiva arriva dagli Usa e potrebbe essere in parte l'artefice del rialzo di oggi:

"Le nuove assunzioni in luglio hanno sorpreso in positivo le stime degli analisti, mettendo il turbo ai mercati azionari di Europa e Usa. Va sottolineato, tuttavia, che le cifre non sono state tali da ridurre il tasso di disoccupazione sotto la soglia dell'8%, sopra la quale si attesta ormai da oltre tre anni.
...
Il mese scorso gli Stati Uniti hanno creato 163 mila posti di lavoro, molto meglio del previsto, con il tasso di disoccupazione che pero' e' salito a quota 8,3%."

( www.wallstreetitalia.com )
Che dire, chi si accontenta gode.

E poi forse i piani di Draghi potrebbero essere meno peggio della prima valutazione:

"Al momento, la situazione è che prima deve arrivare la richiesta formale di assistenza da parte di Spagna e Italia, e solo dopo la Bce si affiancherebbe al fondo salva-Stati (Efsf o Esm) con gli acquisti di bond sul mercato secondario, i quali sarebbero concentrati sui titoli a breve scadenza e non sui decennali. Da qui la raccomandazione ai governi di «tenersi pronti» a inoltrare la richiesta.

Come riferito dalla "Sueddeutsche Zeitung", Draghi pensa ad una «doppia strategia», «un'azione concertata» tra Bce e fondo salva-stati. Quest'ultimo acquisterebbe i titoli direttamente dai governi, alle aste, mentre la Bce sul mercato secondario. Dalle parole di Monti pare di capire che il nostro governo spera nella seconda opzione, senza passare per una richiesta esplicita..."

( www.adelfo.it )

Quindi il problema ora diventa tutto politico ed interno a Spagna e Italia. I rispettivi governi richiederanno aiuto formalmente, o preferiranno fare da soli? Richiedere aiuto significa firmare il famoso memorandum, che contiene garanzie per i prestatori, se non proprio l'attivazione di un sistema di controllo dall'esterno. La definitiva perdita di sovranità nazionale.

"Si può risolvere il problema dello spread nel volgere di poche settimane: basta chiedere ufficialmente aiuti a tasso agevolato e negoziare le condizioni e i necessari controlli ai quali essi verranno erogati, oppure ci si può sottrarre all’onta cominciando a dismettere il patrimonio improduttivo dello stato, tagliare ferocemente la spesa pubblica e la burocrazia come hanno fatto gli Irlandesi.
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Esiste poi una terza via. Dichiarare la bancarotta e uscire dall’Euro… ma per una cosa del genere non esiste in italia una classe dirigente con abbastanza palle e competenza. Non fatevi illudere dalle dichiarazioni ufficiali, sotto sotto questi ridicoli e cialtroni parassiti la liretta stampabile ad libitum la rivorrebbero eccome."


Quindi non è detto che l'ottimismo di oggi permanga anche in futuro. Sia in Spagna che in Italia, si potrebbero generare delle tensioni politiche che potrebbero preferire arrivare al limite del fallimento, piuttosto di giungere alla  richiesta formale di aiuto, nella speranza che la Bce intervenga alla disperata senza porre condizioni prima del tracollo definitivo.

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