Nel film "Indipendence day" la Terra viene invasa da alieni letali. L'umanità lotta per salvarsi, ad un certo punto, vengono mostrati piloti israeliani e iraniani che si coalizzano per abbattere i dischi volanti alieni. Da nemici storici si trasformano in alleati solidali per sconfiggere il forte nemico comune alieno. A rigor di logica, tutti si aspetterebbero questo comportamento, nel caso giungesse una minaccia esterna che mettesse in pericolo il nostro mondo: le antiche rivalità vengono dimenticate e ci si unisce per far fronte al nuovo pericolo mortale.
Mi sono sempre chiesto se questo epilogo con lieto fine, si possa verificare nella realtà (a parte l'invasione aliena), cioè se è vero che una società, un gruppo, una casta divisa in fazioni si possa unire dimenticando i contrasti, per fare fronte comune al sopraggiungere di un nemico esterno. La mia idea è che non è così: vincono sempre gli alieni.
Ce lo dimostra la storia. Molte volte è successo che popolazioni chiuse nel loro mondo, improvvisamente vengono a contatto con popoli "alieni" e ostili. Quasi sempre vincono questi ultimi.
Quando i Romani guidati da G. Cesare giunsero in Gallia, i Galli erano divisi in fazioni, città e piccoli Stati rivali. Malgrado la minaccia comune, non riuscirono quasi mai a coalizzarsi. Anzi, i Romani furono astuti nell'insinuarsi tra le rivalità, dividendo il campo nemico e facendo a volte scontrare i popoli Galli fra loro. Alla fine Roma conquistò la Gallia. Eppure, G. Cersare ci ricorda nel Debello Gallico, che molte volte il suo esercito si trovò in situazioni di pericolo mortale. I Galli avrebbero potuto prevalere, ma le rivalità furono più forti del loro nemico.
Quando gli spagnoli giunsero in Messico, gettarono scompiglio fra gli indios Aztechi. Con poche truppe conquistarono un impero. L'impero azteco era formato da città che spesso si trovavano in forte rivalità fra loro. Le guerre civili erano frequenti.
"Il 15 dicembre del 1521 la capitale dell'impero azteco, México-Tenochtitlan, fu presa dagli spagnoli al termine di una campagna militare favorita dalla ribellione di popolazioni che, fino ad allora sottomesse al dominio azteco, vedevano nei conquistadores la possibilità di affrancarsi dalla schiavitù." (it.wikipedia.org)
Ancora una volta, pochi "alieni" conquistadores (un centinaio), conquistarono un grande e antico impero, sovvertendone prima di tutto le consolidate regole sociali.
La schiavitù moderna, è stata una terribile conseguenza del colonialismo dell'uomo bianco. Eppure parte di responsabilità l'hanno avuta gli stessi popoli africani.
"... gli europei entrarono in contatto con la pratica nordafricana di far schiavi i prigionieri di guerra. I re locali delle regioni nella zona dei moderni Senegal e Benin spesso barattavano questi schiavi con gli europei. Gli schiavi africani erano decisamente più adatti, dal punto di vista fisico, a sopportare il lavoro forzato, perciò i portoghesi e gli spagnoli se li procurarono per mandarli nelle colonie americane, dando inizio al più grande commercio di schiavi della storia" (it.wikipedia.org)
Non solo i popoli africani, non si coalizzarono contro gli europei, ma i loro capi ne approfittarono per accrescere il loro potere e la loro ricchezza.
Anche i nativi d'America, gli indiani delle praterie, non riuscirono a fare fronte comune contro l'avanzata del Far west. Divisi in numerose tribù vennero a patti con le buone o le cattive, con gli statunitensi una dopo l'altra. I Nativi furono ingannati, a volte corrotti da perline e alcool, a volte sterminati. Riuscirono a coalizzarsi contro l'invasore bianco solo all'ultimo, nel 1876, quando ormai era forse già troppo tardi:
"La battaglia del Little Bighorn fu uno scontro armato tra una forza combinata Lakota, Sioux, Cheyenne e Arapaho e il 7º Cavalleria dell'esercito degli Stati Uniti d'America che ebbe luogo il 25 giugno 1876 vicino al torrente Little Bighorn, nel territorio orientale del Montana.
La battaglia fu il più famoso incidente delle Guerre indiane e costituì una schiacciante vittoria per i Lakota e i loro alleati. In realtà parteciparono al combattimento soltanto cinque squadroni del Settimo Reggimento di Cavalleria degli Stati Uniti ("7º Cavalleria"), comandati dal Tenente Colonnello George Armstrong Custer, che furono comunque sterminati quasi fino all'ultimo uomo."
Furono annientati ed espulsi dalle loro terre. Ottennero la cittadinanza Usa solo nel 1924.
Quasi sempre, quando una civiltà e società chiusa è venuta a contatto con il mondo "alieno" esterno, è stata costretta a soccombere.
Qualcosa di simile sta avvenendo, ed è già avvenuto, con la casta politica italiana. Nel 1992 con lo scandalo di "Mani pulite" gli storici partiti di governo, fra cui il maggiore d'Italia (la Dc), furono travolti dalla forza "aliena" delle procure e di nuovi attori politici. Il vecchio mondo politico non fu in grado di autoriformarsi per scongiurare la sua estinzione. Rimasero in essere le vecchie rivalità fino all'ultimo, fino alla scomparsa della Dc e del Psi. Il Pc fu l'unico che tentò di riformarsi, ed infatti il suo apparato è sopravvissuto fino ad oggi, anche se ridimensionato da allora.
Oggi avviene lo stesso con il nuovo nemico esterno della politica B. Grillo. Il suo movimento, per la politica tradizionale, è assimilabile ad un'invasione aliena. Un movimento che nasce da un media innovativo come la rete, che ripudia i vecchi mezzi di informazione utilizzati dagli altri attori politici: la stampa e la tv. Un movimento privo di apparato burocratico elefantiaco e che rifiuta anche il finanziamento statale. Un movimento fatto di uomini e donne nuovi, nomi mai sentiti, che travolgono partiti composti da divi e vip.
Ed anche oggi, la vecchia casta, come le antiche civiltà scomparse, non riesce a coalizzarsi per difendersi dall'invasione. Non riesce a costruire una nuova legge elettorale che gli consenta di sopravvivere, non riesce a rinnovarsi espellendo i personaggi più compromessi, non riesce a coalizzarsi per riformare lo Stato e quindi mostrare di saper costruire qualcosa di utile. Anche l'ultima proposta di Berlusconi, seppur velleitaria, non verrà raccolta dal Pd. Eppure, se ci si pensa bene, sarebbe proprio questo partito ora come ora ad avvantaggiarsi di una proposta presidenzialista a doppio turno, visto che il Pdl non ha più nomi spendibili in questo frangente. Ma naturalmente, non se ne farà nulla. La vecchia casta rimarrà asserragliata nelle proprie divisioni fino alla fine, quando i nuovi attori politici ne prenderanno il posto.
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