Rischio Calcolato è un sito dedicato al trading e all'economia, che ha un andamento ciclico che segue quello della borsa. Quando la borsa scende, gli articoli pessimistici aumentano, viceversa si occupa di temi più lievi.
Il 30 aprile l'indice Ftse Mib ha perso l'1,26, e quindi è apparso un articolo particolarmente negativo, con un grafico (vedi sopra) che mi ha raggelato.
Così viene presentato:
E ci Dicevano (Di Maurizio Blondet)
"E’l’andamento storico del mercato del credito in Usa, ossia di come le banche hanno indebitato le famiglie, provocando iperconsumi a credito, boom artificiale e bolle pronte a scoppiare. Anche il Grande Crack del ’29 fu preparato da un’eccessiva apertura del credito.
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Ma, come mostra il grafico, l’euforia del credito facile che provocò la Grande Depressione, la guerra e le miserie mondiali, è una collinetta, in confronto al’Everest di debiti che il paese ha accumulato fino al 2008, ossia alla furia indebitatrice del sistema bancario: e la discesa è solo cominciata. Guardate come fu ripida la discesa 1930-40, ossia quanto tragica l’improvvisa restrizione del credito; e provate a immaginare quanto sarà lunga, ripida e dolorosa la deflazione del debito che seguirà: se quella inghiottì una generazione, questa ne inghiottirà due o tre."
Ecco appunto. Immaginatevi una discesa repentina fino ai livelli della crisi petrolifera di inizio anni '70, della durata di 20 o 30 anni. Non ci saranno Bric che possano sostenere la tenuta dell'economia mondiale. Non ci saranno fondi salva Stati europei che possano fare da materasso.
Spero almeno nella "teoria delle onde" di Elliot, che spiega che per ogni periodo di salita, c'è un periodo di caduta che è pari (graficamente) a un terzo della salita.
(Link)
Se fosse così, l'economia mondiale riprecipiterebbe ai volumi dei primi anni '90. E sarebbe già un buon risultato per l'Occidente che non riesce più a crescere ne con il modello anglosassone-liberista, ne con il modello socialdemocratico.
In pratica si ripartirebbe bruciando gran parte di quei strumenti finanziari inventati alla fine degli anni '90 che abbiamo conosciuto come derivati. Che sono i veri responsabili della crisi. Che hanno reso deboli le banche e corrotto gli Stati (per es. la Grecia) provocando danni economici a non finire. Che si sono trasformati in bolle immobiliari e in crisi dei debiti sovrani, perchè i danni provocati sono stati diretti e indiretti.
Il danno indiretto maggiore è stato la perdita di fiducia degli investitori, che sono fuggiti dagli investimenti più tradizionali come il debito pubblico. Anche se la crisi europea, si è inserita in tutto questo sfacelo, con sue caratteristiche peculiari: in primis la moneta unica mal progettata, che impedisce di attuare politiche anti cicliche nei periodi di crisi.
In ogni caso ci aspettano tempi tristi e terribili. Il futuro è incerto. Lo si percepisce ovunque, nei media come nei discorsi della gente comune in strada. L'Italia è poi uno dei paesi meno attrezzati per superare questo lungo periodo di declino.
"Quando alcuni anni fa coniai il termine ” la Grande Depressione Umana” non avrei mai pensato che la politica avrebbe lasciato che questa immensa crisi arrivasse sino a scavare un profondo solco nella dignità di essere umani ignari di quanto stava accadendo.
Quando sottolineo che questa è la crisi più grave della storia, superiore come intensità e correlazione a quella del ’29 non esagero affatto. Quando il sogno americano per complessivi 310 milioni di abitanti secondo l’ultimo censiamento 2010, si riduce a dover sostenere oltre 46 milioni di famiglie con i buoni pasto e almeno altrettanti hanno perso la casa, hanno un mutuo underwater e sono disoccupati significa che quasi un terzo della popolazione americana è decisamente underwater!
Ovviamente in molti pensano che sia un’esagerazione, che tecnicamente questa non si può chiamare depressione, perchè nella Grande Depressione del ’29 i disoccupati arrivarono complessivamente a sfiorare il 25 % massimo livello raggiunto nel 1933.
Ma se mettiamo insieme oggi le misure di valutazione alternativa e non solo ufficiale, passiamo da un tasso di disoccupazione che passa dal 8,4 ad oltre il 22 % contando i lavoratori scoraggiati, quelli part-time, quelli a tempo determinato, a breve termine.
Per amor di patria tralascio le percentuali di disoccupazione giovanile nel Mondo con punte che talvolta sfiorano il 50 %, soprattutto quella del nostro paese dove un ragazzo su tre è senza lavoro ma questa è la triste realtà…
…” La disoccupazione raggiunge livelli record in Spagna. Il Paese tocca una punta mai raggiunta da quasi due decenni, con il 24,44 percento di senza lavoro, anche se in alcune aree si arriva al trenta. Tra la popolazione attiva ci sono più di cinque milioni e mezzo di senza lavoro.” …
… ” La Grecia soffre ancora in maniera pesante i tagli di bilancio imposti dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale. Tra i più colpiti ci sono i lavoratori, con il tasso di disoccupazione che ha toccato un nuovo record, arrivando al 21,8% nel mese di gennaio scorso dopo che nel dicembre precedente aveva segnato il 21,2%.”…"
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