Chi l'avrebbe immaginato che il ciclone Grillo, con l'inedita alleanza delle politiche deleterie di Mago Monti, avrebbe potuto provocare un tale disastro politico.
Avevo sottovalutato i danni causati dal M5s, e da questo governo, in ambito politico-istituzionale. E dire che il movimento ha conquistato appena tre sindaci in tutta Italia, in due paesoni e in una magnifica cittadina di provincia, ma non sicuramente una metropoli.
Eppure è bastato per ottenere la spaccatura di tutte le coalizioni. Prima di tutto il Pdl e la Lega, due partiti quasi dissolti. Un pò per meriti propri, un pò perchè l'elettorato di questi due partiti non li ha perdonati delle scelte sbagliate, delle ruberie (Lega), dell'appoggio a Monti (Pdl).
Poi anche le velleità del terzo polo centrista sono state stroncate. Casini pensava che distrutto il Pdl, ne avrebbe ereditato i voti, invece l'elettore di destra, piuttosto vota i grillini (almeno a Parma). Ora non esiste più un progetto centrista, ma non c'è nemmeno la possibilità, a quanto pare, di rimettere assieme i cocci di tutti i moderati e dell'ex centro destra. Casini, Fini e Berlusconi hanno interrotto le comunicazioni.
Ora tocca anche alla sponda sinistra. Vendola e Di Pietro, anche loro si rendono conto che il proprio elettorato è attirato dalla calamita Grillo. I loro movimenti rischiano di dissolversi causa immobilismo. Quindi si avventano sul segretario del Pd e lo strattonano per fargli dire quello che oggi non può dire. Cioè che il Pd intenderrebbe sostenere politiche simili a quelle di Hollande in Francia, ma ora è prigioniero del governo Monti, e non può fare certi discorsi.
Di Pietro e Vendola mandano un ultimatum a Bersani:
"La minaccia è concreta. "Convochiamo gli stati generali del futuro, del centrosinistra come luogo per salvare il Paese. Bersani dice no? Io e Di Pietro apriamo il cantiere, cominciamo lo stesso da soli"
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Secondo Vendola, in vista delle politiche la sinistra deve "costruire un’alleanza molto più vasta con alleati"che al momento non si collocano all'interno del quadro politico. "Io voglio sapere qual è l’idea, qual è il programma per l’Italia - ha avvertito il leader del Sel - altrimenti è solo un balletto dell’alleanzismo e delle formule non me frega niente".
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La vittoria del grillino Federico Pizzaroti è stata una doccia d'acqua gelida per i due leader ... Tra i palazzi romani circolano, infatti, sondaggi che danno il Movimento 5 Stelle intorno al 15% di preferenze.
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"Stiamo parlando di numeri e formule dei quali ai cittadini non frega niente - ha spiegato il leader dell'Italia dei Valori - io chiedo un programma chiaro e preferisco stare fuori dal grumo di potere di chi si guarda allo specchio e pensa di rappresentare il Paese mentre rappresenta solo se stesso"."
Un italiano su tre simpatizza per i grillini
( www.corriere.it )
"La platea di simpatizzanti, anche se non necessariamente votanti, per il M5S è ancora più ampia: quasi un italiano su tre, il 31%, dichiara «spero che il M5S ottenga molti seggi alle prossime elezioni politiche». Se non per governare, almeno per «denunciare le scorrettezze degli altri partiti»"
Lo stato di malessere dei partiti è evidente. Il Pd che può vantare di aver tenuto e vinto parecchie sfide elettorali comunali, in realtà ha perso 1 milione di voti. Questo è il costo al sostegno del governo Monti. I partiti sono all'angolo, come è già accaduto in Grecia. Se non avviene un cambiamento pro-crescita a livello europeo, rischiano di essere pesantemente ridimensionati da forze antisistema. E questo è temuto anche da Monti, benchè non lavori per cercare il consenso elettorale:
"Proprio i recenti decreti emanati dal Governo, per dare finalmente attuazione alla possibilità per le imprese di compensare i debiti iscritti a ruolo con i crediti che esse vantano nei confronti della pubblica amministrazione per le forniture eseguite e non pagate, sono un accadimento tanto eccellente quanto rivelatore....
Cosa è successo in mezzo? La ripresa dell’economia?
... solo il consenso popolare alle elezioni amministrative per un movimento che si dichiara apertamente antisistema,
....
Questi decreti sono però la prova provata che, anche per questo Governo tecnico, la bussola, per discernere ciò che si può fare da ciò che non si può fare, è evidentemente il consenso politico."
( www.linkiesta.it )
L'impressione che da il quadro delle alleanze politiche è che ci si avvii ad una stagione di "tutti contro tutti" che sarebbe veramente pericolosa per la democrazia.
Quando una delle fazioni politiche va in stato confusionale, come è accaduto al centro destra italiano, sarebbe auspicabile che gli avversari mantenessero i nervi saldi. Che si preparassero all'alternanza democratica, senza lasciare pericolosi vuoti di ingovernabilità come sta accadendo in Grecia. Si può dissentire dalle scelte dei propri avversari politici, ma si dovrebbe sempre avere a cuore il buon funzionamento della vita repubblicana prima di tutto. Quindi gli elettori moderati non dovrebbero gioire troppo nel vedere il campo avversario che rischia di non riuscire ad organizzarsi. Non è un buon segno.
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