venerdì 28 marzo 2014

Umori dalla Capitale dell’Impero



(Oggi che sono pigro, propongo un divertente ma istruttivo post, nel senso che condivido in pieno ogni parola, di M. Tizzi - www.rischiocalcolato.it)

Torno dalla mia consueta gita a Berlino con la solita nostalgia nel cuore per quella che ritengo sempre la più divertente città del mondo. E per questo non posso che ringraziare ancora una volta tutti i tedeschi non berlinesi, bavaresi uber alles, che con le loro abbondanti tasse consentono a questa città ultrasussidiata di rimanere, soprattutto nella parte Est, la grande patria del fancazzismo soprattutto discotecaro e di ogni forma d’arte.

Grazie di cuore, non potrei davvero permettermi le mie 3-4 vacanze all’anno in un’altra capitale. E comunque la gente dovrebbe lavorare senza la vostra generosità, quindi sarebbe difficile passare così tanto tempo in giro per club.

Data la particolarità della Capitale dell’Impero e dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Europee, è molto difficile sentire il “clima” del “popolo” tedesco (ovviamente per me non esistono “popoli”, “razze”, “società”, ma solo individui) facendo riferimento ai Berlinesi dell’Est, ma non manco mai di chiedere opinioni sulla politica internazionale alle persone con cui mi capita di parlare e devo dire che questa volta sono tornato un po’ preoccupato. La preoccupazione nasce dal fatto che il 100% dei miei interlocutori, inclusi amici anche ormai di lunga data, sono risultati convinti che i soldi delle loro tasse siano finiti e stiano finendo tutt’oggi nelle tasche degli italiani.

A questo punto solitamente l’essere italico medio taccia i tedeschi di nazismo e razzismo e s’incazza come una bestia.

Errore.

“I tedeschi” (che non esistono, esistendo solo individui casualmente nati e/o cresciuti in Germania) sono sì nella stragrande maggioranza Nazisti, perché “Nazista” significa “Nazional Socialista” e i socialisti l’hanno abbreviato perché faceva brutto dire che Hitler era un socialista, anche se, nel mondo reale, tolta la bi-lingua, era ed è così. Idem Mussolini. Ma del resto la stragrande maggioranza degli europei è Nazista, quindi non vedo dove stia il problema.

“I tedeschi”, però, non sono affatto razzisti. Certo, come ci ricordava la Bild agli Europei, spesso il maschio tedesco si porta dietro il brutto ricordo di un latin lover che gli ha fottuto la donna, certo, il calcio è stato un problema, certo di donne bionde col cuore spezzato da un bagnino di Rimini ce ne sono ancora in giro tante, ma da lì ad essere razzisti ci passa un oceano. In realtà la Germania è uno dei pochissimi esempi di meltin’ pot ben riuscito al mondo, in cui gente nata e cresciuta in tutto il mondo vive davvero pacificamente.

Dov’è quindi il problema? Perché tante stronzate? Cui prodest?

Secondo me il problema è sempre quello: l’informazione. Che in Germania è come in tutto il resto del mondo, cioè prezzolata, statalista e propagandista, con la differenza che “i tedeschi” si fidano, al contrario di quello che avviene in gran parte del mondo occidentale. Ricordo una mia cara amica “tedesca” che mi diceva “se in Germania succedesse quello che succede in Italia i giornali farebbero un macello”. Illusa.

Se anche voi pensate che l’informazione tedesca sia dura e pura, provate a leggere la Bild e pensate che è il giornale più letto del paese. Auguri.

Ma anche andando più su di livello, Spiegel, FAZ, Handelsblatt, in effetti non mi è mai capitato di leggere la dura e maledetta realtà su quali sono stati i flussi di denaro dei taxpayer europei in questa crisi infinita. Immagino, infatti, che non sia carino per un giornale tedesco dire che i soldi dei “salvataggi”, soprattutto della Grecia, non si siano fermati nemmeno un secondo nei Paesi “salvati”, ma siano finiti nelle tasche delle banche che avevano fatto la stronzata megagalattica di prestare soldi ai PIIGS agli stessi tassi degli altri Paesi europei. Non è carino perché quelle banche sono soprattutto tedesche, cosa che, diamogli atto almeno di questo, Monti disse in conferenza stampa a Berlino, in tedesco.

Non è carino perché magari, chissà, i cittadini tedeschi potrebbero anche incazzarsi a sapere che il loro governo ha raccattato soldi in tutta Europa per salvare le proprie banche. Proprie nel senso che le possiede, non nel senso che hanno sede nella terra che governa.

Quindi ho il timore che la propaganda abbia fatto il suo corso e che adesso i tedeschi siano convinti che gli italiani facciano gli splendidi nelle loro villone grazie ai soldi raccolti con le tasse tedesche.

Se fossi nazionalista potrei ricordare loro che hanno ancora l’oro che le SS hanno fottuto all’Italia, ma quell’oro non era mio, perché non sono nazionalista, quindi per quanto mi riguarda possono anche tenerselo.

Sarebbe carino, però, che quando pago il 70% abbondante di tasse evitino almeno le prediche. Ma la propaganda funziona così, del resto la Lega sbraita contro il Fiscal Compact che ha firmato il suo Governo, quindi ne sappiamo qualcosa anche noi.

Fatto sta che gli eredi di Goebbels hanno imparato bene dal loro avo.

Ma perché il Governo tedesco vuol far credere al loro popolo che noi gli stiamo fottendo i soldi?

Nella risposta a questa domanda mi aiuta Uriel Fanelli, blogger che mi auguro tutti voi conosciate. O che rimediate subito alla mancanza leggendo costantemente Kein Pfusch.

Ammiro Uriel, anche se sono spesso in disaccordo con lui. Come è ovvio, penso, perché alla fine noto sempre in lui un’ammirazione smisurata e molto cieca per la Germania, sua patria d’adozione. Ritenendo io la Germania lo Stato più socialista del mondo non posso che essere spesso in disaccordo.

Nei pochi mesi che ho vissuto a Colonia mi ricordo che per farmi un complimento mi dicevano “sei più tedesco dei tedeschi”. Non era affatto vero ovviamente.

Uriel, invece, è più tedesco dei tedeschi.

Davvero.

In due splendidi pezzi, qui e qui, spiega come quella dell’Europa a due velocità sia da sempre un progetto di Schauble. Si dimentica il dettaglio che Schauble era consigliere di Kohl, ma è un dettaglio forse insignificante (davvero).

Secondo Uriel, quindi, il progetto di “Europa a più velocità” è un progetto sbandierato ai quattro venti, che semplicemente viene messo in atto con ogni mezzo da un Governo sulla cui legittimità democratica ci sarebbe molto da discutere. Non che la democrazia sia poi il mio pallino, sia chiaro. Anzi, la ritengo giusto meglio della dittatura, ma sempre un pessimo sistema di Governo, a meno che sia quella vera.

Penso che abbia ragione, che sia così: il Governo tedesco vuole un’Europa a più velocità e vuole governarla come Stato più forte della parte a velocità più alta, anche se comunque prossima allo zero.

Però Uriel dimostra davvero di essere molto “tedesco” perché commette lo stesso errore che i governanti tedeschi hanno commesso già troppe volte nel secolo scorso. In particolare una frase mi ha colpito: il voto degli euroscettici non farebbe altro che “accontentare un vecchio piano tedesco. Che sicuramente sarà a vantaggio della Germania, visto che è stato ideato da loro”. Ah sì? Dato che i governanti tedeschi hanno fatto un piano è sicuramente a vantaggio della Germania? Tipo la “soluzione finale” di Hitler? Tipo i piani di Ludendorff e Guglielmo II?

Ricordo che i “piani tedeschi” dei governanti tedeschi hanno ridotto nello scorso secolo la Germania in un Paese del terzo mondo, raso al suolo due volte, separato e riunito a fatica, con un mucchio di problemi tutt’oggi irrisolti.

Forse Fanelli non capisce che lo statalismo prevede uno Stato forte dentro e fuori dai confini e che questa forza è data soprattutto dall’esercito.

E che l’esercito tedesco oggi (per fortuna) conta come il due di picche quando briscola è bastoni, un altro mazzo.

E che la Germania è militarmente invasa dal più grande avamposto militare americano al di fuori degli USA (cosa che rende assolutamente ridicola la polemica con la NSA, ma non divaghiamo).

E che gli USA potrebbero essersi rotti il cazzo.

Soprattutto potrebbero essersi rotti il cazzo del mercantilismo teutonico, perché il mercantilismo, dato che la bilancia commerciale è un gioco a somma zero, oltre ad essere una stronzata obbliga alla guerra economica al resto del mondo. Perché se devi esportare tu, non possono esportare gli altri. E questo crea attriti. E gli attriti diventano prima scintille, poi fiamme e poi incendi.

Achtung, baby.

Che se fai girare i coglioni al più potente esercito del mondo rischi di bruciarti.

Quindi io resto della mia idea, rafforzata dalla conferenza stampa del signore abbronzato che adesso è a Roma e che NON passerà invece da Berlino: il sig. Draghi, che ha il passaporto italiano, ma il culo a stelle e strisce, sta caricando con i voti euroscettici (che del resto in Italia non hanno una rappresentanza reale, altrimenti sarebbe maggioranza assoluta) il bazooka del torchio da una parte e la pistola dell’Unione Bancaria dall’altra.

Il primo è puntato verso i PIIGS e spara Euro freschi, il secondo è puntato alla tempia di Weidmann e spara fallimenti bancari tedeschi. Andrà dalla Signora Grandi Forme e chiederà “quale dei due grilletti devo tirare, madame?”

E pioveranno Euro sul debito pubblico italiano. Del resto i dollari stan già piovendo.

Poi l’Imperatrice di Prussia farà comunque fuori il nazistello con la faccia da pirla a capo della Buba, più che altro per liberarsi di un pericoloso avversario politico, ma a quel punto sarà troppo tardi: avrà già vinto l’esercito più forte e l’Imperatrice, poverina, tornerà nell’angolo della Storia che le compete, quello dietro alla lavagna, con le orecchie da somaro.

E da lì firmerà il patto di free trade con gli USA che sta facendo di tutto per non firmare.

Magari portatole, beffa del destino, proprio dal nostro Mr. Bean-Mascetti, con un sorrisino a cazzo, che se non altro ha capito che nel grande Risiko di questi Stati che voi tanto amate, vince chi ha l’esercito più forte.

Cosa che, da sola, lo renderebbe il miglior giocatore di Risiko tra i politici italiani degli ultimi 20 anni.

Non un gran risultato, di suo, che il mio gatto Felipe faceva il culo quadrato a tutti.

Ma tant’è, son tempi duri, s’ha da accontentasse.

“Storicamente, le cose più terribili (guerre, genocidi, schiavitù) non sono il risultato della disobbedienza, ma dell’obbedienza”.

(Howard Zinn)

Speriamo che “i tedeschi” se ne ricordino. Per loro, più che altro.

(Per contro va detto che oggi, l'unica super potenza militare del mondo, gli Usa, è un po' "sbombata". Nel senso che la crescente crisi economica e l'iperbole del debito non gli consentono di spendere e spandere in nuove guerre. Si è visto con la Siria, dove dopo tanto sbraitare ha evitato un intervento diretto. Anche in Ucraina finirà tutto in un non nulla, anzi finirà tutto come vuole Mosca...

Anche agli Usa ultimamente piace vincere facile: con la Libia hanno mandato avanti Francia e Uk, e poi comunque Gheddafy non rappresentava niente di insormontabile militarmente. Visto che qualche anno fa la Libia aveva dovuto arrendersi al Ciad ed è tutto detto sulle qualità militari di quel paese. 
Ma se la Germania mente a se stessa, come si afferma in questo pezzo, la sua egemonia non continuerà a lungo. Si risveglierà presto passando dal sogno egemonico all'incubo dell'euro/Europa che rischia di crollare.)

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