sabato 1 marzo 2014

Quantitative easing all'italiana


Quello che hanno fatto gli Usa in grande in questi ultimi cinque anni, lo si sta facendo in Europa su scala molto più piccola. Ci sono stati i due Ltro della Bce che sono consistiti nella creazione di nuove masse monetarie (seppur garantite da titoli, per la verità poco garantiti) utilizzate nei paesi in crisi (fra cui l'Italia) per acquistare i relativi titoli di Stato.

Non è vero che l'Europa ha fatto solo politiche di austerità. E' però vero che gli effetti di queste ultime hanno superato di gran lunga gli effetti positivi delle politiche monetariste espansive. La stampa di euro, rispetto a quella di dollari, è stata notevolmente inferiore alle esigenze di rilancio della domanda interna. Per contro va detto che la massiccia stampa di dollari (tremila miliardi in cinque anni) ha prodotto una vera inflazione nel mondo finanziario facendo lievitare di prezzo qualsiasi titolo di finanza, ma una crescita molto anemica nell'economia reale. In questi giorni si assiste negli Usa a un nuovo calo delle vendite di immobili ed auto. Segno che i nuovi posti di lavoro creati, non sono di grande qualità.

Ora come si sa in Italia le cose non vanno troppo bene. Dopo tre anni di recessione c'è un barlume, molto flebile di ripresa economica. Una ripresa talmente inutile che l'Istat ha certificato un massiccio aumento della disoccupazione. Inoltre il nostro sistema finanziario è sotto pressione su più livelli: le banche come tutte le altre aziende risentono della caduta del mercato interno (tanto che si è parlato di una bad bank dove infilare come sotto un tappeto la spazzatura delle varie sofferenze bancarie); con le operazioni Ltro del 2011-12 le nostre banche si sono imbottite di titoli di Stato italiani che non fanno altro che abbassarne ulteriormente il loro rating complessivo; in questi giorni le banche sono sotto esame della Bce che conduce uno stress test per verificarne la tenuta degli istituti secondo gli ultimi parametri di Basilea.

Era ovvio che bisognasse trovare un rimedio per tentare di salvarne il più possibile. E' già stato messo nel conto la chiusura e liquidazione di alcuni istituti, che la Bce ha detto chiaramente che andranno chiusi se non superano gli stress test. Ma questa è anche una scelta politica: l'alternativa per mantenere in funzione gli istituti di credito malandati, è una bel prelievo ad hoc in stile cipriota su azionisti/obbligazionisti e correntisti ricchi. I politici potrebbero preferire una nazionalizzazione e accorpamento di questi istituti ad altri più grandi, piuttosto che assistere ad un ulteriore calo di popolarità dei loro partiti a causa di corse agli sportelli, e bancomat chiusi.

Comunque il rimedio adottato dall'Italia è un piccolo Quantitative easing che prende il nome di "Decreto Bankitalia", che in questi giorni è giustamente sotto esame dell'Europa perché ritenuto un possibile aiuto di Stato alle banche. Io toglierei la parola possibile.

"Le banche italiane hanno trovato una nuova via per stampare moneta: la banca centrale italiana, che senza alcun plausibile motivo ha deciso di rivalutarsi. Del provvedimento se ne avvantaggiano le grandi banche che sono le proprietarie della banca d’emissione.

Gli irlandesi hanno fatto lo stesso. In questa maniera viene bypassata la BCE. Questo si chiama finanziamento pubblico facendo girare la rotativa, insomma Weimar a Milano e a Dublino. Bankitalia, con un raffinato trucco ha elargito manna alle maggiori banche italiane. Bankitalia ha semplicemente stampato denaro. A fine gennaio il Governo italiano per decreto legge ha ridefinito le proprie coperture. Parallelamente è stato rivalutato il capitale di Bankitalia passandolo dai 156.000 € originari a 7,5 miliardi di euro. In questa maniera Intesa Sanpaolo si vede regalati 2,3 miliardi, Unicredit si ritrova con un miliardo creato dal nulla, la Carige mette in tasca 73 milioni. Con il guadagno risultante dal nulla possono quindi ripatrimonializzare i propri capitali.
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Dato che alcune banche dovranno cedere parte della loro quota azionaria automaticamente fanno cassa. Non dovessero trovare degli acquirenti, la stessa Bankitalia acquista le loro quote. Il solito gioco del coniglio dal cappello, normale in Italia! Bankitalia è diversa da altre banche centrali tipo la Deutsche Bank , è posseduta da banche, assicurazioni e fondi pensioni italiani."

(www.rischiocalcolato.it)

Ma gli arcigni tedeschi sono d'accordo con questi comportamenti e sotterfugi? Qui si assiste a tutta l'ipocrisia della classe dirigente tedesca, che nega qualsiasi politica monetarista espansiva dichiarata, ma permette invece quelle travestite con altri nomi. Infatti non abbiamo sentito nessuna alzata di scudi da parte della Bundesbank o della Merkel nei giorni del decreto Bankitalia.

"Il Governo tedesco è chiaramente dalla parte del Governo italiano. Intanto in Italia si rafforza la posizione dei grandi “player”, mentre le piccole banche restano sotto pressione. Anche la più antica banca del mondo il Monte dei Paschi di Siena non può approfittare dell’occasione. Il Governo italiano vuole, con provvedimenti legislativi, aiutare i colossi bancari a superare gli stress test imposti dalla BCE.
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Le azioni non son altro che una nuova forma di stampa di cartamoneta.Rispetto ad altri tempi la differenza è che Bankitalia non stampa lire bensì euro. Ma la cosa più sconcertante è che l’elusione da parte della BCE in questa zona d’Europa sia diventata normale amministrazione. Daniel Stelter scrive nel suo blog: Così l’Irlanda, senza alcun commento da parte dei media e nel più completo silenzio verso l’opinione pubblica europea, negli ultimi anni ha usato la banca centrale per finanziare direttamente lo stato. Si parla del 20% del Pil irlandese. La banca d’emissione era l’acquirente di titoli del debito pubblico fino a 40 anni a tasso zero. Gli interessi che lo stato deve pagare vengono messi come guadagno ed allo stato poi riversati. Ma questa è turlupinatura pura il finanziamento monetario dello Stato. Pure repubblica di Weimar. Il consiglio della BCE “ha preso” atto delle attività irlandesi così Draghi. Insomma per meglio far comprendere la cosa: in completa autonomia gli irlandesi hanno creato diversi miliardi di “danaro” nel momento in cui lo prestavano al loro Stato. E si tratta di euro. Le Banche centrali degli altri stati europei anche loro usano metodi simili da anni. La la creazione di cartamoneta ha un altro nome “Emergency Liquidity Assistance”. Campione in questa specialità è naturalmente la Grecia."
Insomma si lasciano fare piccoli QE nazionali, l'importante che non siano palesi e dichiarati come tali. Ma una politica monetaria di questo tipo, per una moneta unica continentale, ha un senso logico? Tanto varrebbe uscire da queste ipocrisie ed incaricare la stessa Bce di fare politiche espansive. Magari legate al sostegno della domanda interna e non direttamente delle banche. Perché anche questi QE pro-banche alla fine agiscono sempre (come negli Usa) dalla parte dell'offerta, lasciando languire nella recessione la domanda. Alla fine si dimostreranno inutili, perché anche se le banche italiane saranno imbottite di milioni di euro continueranno a non prestarli a cittadini e Pmi se non ci saranno le condizioni adeguate di crescita.

E' veramente paradossale che nessuno lo comprenda agli alti livelli. Probabilmente la questione verrà compresa solo quando si arriverà all'inevitabile shock finale.

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