martedì 18 novembre 2014

Bisanzio trasferita a Bruxelles



Draghi si è lanciato in una promessa piuttosto avventata, viste le ritrosie della Germania a seguirlo su certe strade.

"L’Eurotower, ha aggiunto Draghi parlando di politica monetaria, «è unanime nel sostenere possibili misure addizionali non convenzionali» per rilanciare il credito nell'Eurozona che potranno «cambiare ulteriormente la quantità e la composizione dei conti del sistema dell'euro», misure che «potrebbero includere l'acquisto di bond sovrani». Un’apertura esplicita dunque al Quantitative easing, cioè l’acquisto massiccio di titoli di Stato per tenere bassi i tassi d’interesse a lungo termine e far ripartire il credito."
(www.ilsole24ore.com)

Ma come fare visto che la Bundesbank si è sempre opposta, e la stessa Germania attraverso la sua Corte Costituzionale ha messo in dubbio il programma Omt della Bce avente per oggetto l'acquisto di titoli? Per esempio nel 2011-12 si mise in atto il prestito agevolato Ltro, il quale pur non dichiarandolo esplicitamente, dava denaro alle banche europee per acquistare in proprio debito pubblico dei rispettivi paesi. La Bce non compariva nemmeno come mandante, benché l'intento era proprio quello dell'acquisto di bond per raffreddare gli spread.

Probabilmente ora si utilizzeranno delle tecniche così bizantine che a Bisanzio le avrebbero trovate anche troppo cervellotiche. Ma con questo sistema si aggirerebbero i divieti di acquisto diretto di bond, ma non solo, si verrebbe a creare una sorta di Eurobond, ma che non sarebbe un vero titolo comune europeo. Un proto-eurobond direi...

"L'ULTIMA TROVATA DEGLI EURO-LIBERISTI: Equip (European Quantitative-easing Intermediated Program)

Che la moneta unica sia "insostenibile" lo ammettono oramai la maggior parte degli economisti e degli analisti. Tutte le misure (e gli annunci) sin qui adottati dalla Bce si sono rivelati pannicelli caldi.
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In questo contesto crescono le pressioni sulla Bce affinché adotti finalmente una politica monetaria più "accomodante", adottando un europeo "Quantitative easing" come han fatto le banche centrali nord-americana, giapponese e inglese, ovvero l'immissione nei mercati di grandi quantità di liquidità, assicurate dall'acquisto di titoli di debito pubblico.
Com'è noto, le regole monetariste stringenti che vennero poste a fondamento della moneta unica impediscono alla Bce di acquistare direttamente titoli di debito degli Stati membri.
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come potrebbe, la Bce, attivare un "Quantitative easing" aggirando l'opposizione tedesca? Dopo aver spremuto le meningi, hanno escogitato una strabiliante trovata. Ce ne da notizia Carlo Bastasin su Il Sole 24 Ore di ieri, 15 novembre. La proposta viene dalle teste d'uovo della School of European Political Economy (sep-Luiss). Di che si tratta?

«La proposta prevede che al varo del programma di acquisto di titoli pubblici europei la Bce annunci la propria disponibilità ad acquistare da banche ed istituzioni finanziarie un nuovo titolo (un Asset backed security) rappresentativo proprio dei titoli pubblici dei singoli Paesi in proporzioni fisse. I titoli del debito dei singoli Paesi sarebbero cioè il sottostante dell'Abs. Il nuovo titolo, creato direttamente da banche ed intermediari, utilizzando i titoli pubblici dei singoli Stati nei loro portafogli, senza bisogno di nuova legislazione europea o di decisioni politiche, diventerebbe il titolo sicuro e liquido, finalmente rappresentativo dell'euro area nel suo insieme, con un ruolo e una dimensione di mercato paragonabili a quelli dei titoli del Tesoro americano.


Il programma proposto da Sep, chiamato Equip (European Quantitative-easing Intermediated Program), prevede che siano gli intermediari privati a creare il nuovo titolo, sulla base delle condizioni espresse dalla Bce che si limiterebbe ad annunciare le caratteristiche del nuovo titolo e la sua accettabilità nelle operazioni di finanziamento del sistema, sia nel contesto dell'allentamento quantitativo, sia al di fuori di esso».
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«Equip può rappresentare la svolta decisiva per la crisi europea: il segnale politico del nuovo euro-titolo renderebbe coerente l'impegno delle autorità europee a garantire la tenuta dell'euro area «qualsiasi cosa sia necessaria» con l'impegno e gli interessi dell'economia privata. Equip darebbe vita a un nuovo titolo europeo sicuro e liquido come richiesto dagli investitori europei e globali, rendendo credibile e attraente investire nell'euro area nel suo complesso. Sarebbe finalmente possibile investire nell'euro anziché muoversi da un titolo pubblico all'altro, con alti costi e con il rischio di gonfiare gli spread in modo non giustificato dai fondamentali dell'economia, come è avvenuto durante la crisi.
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Il rendimento del titolo inoltre sarebbe una media ponderata dei titoli pubblici che ne rappresentano il sottostante e quindi un po' superiore a quello dei titoli pubblici tedeschi ormai vicini a zero. Questo offrirà un'opportunità di investimento attraente, liquida e sicura, normalizzando una situazione che sta mettendo in difficoltà gli stessi intermediari finanziari tedeschi."

(sollevazione.blogspot.it)

Questa potrebbe essere una trovata finanziaria tutta gestita da intermediari privati, che evita la sconcezza (per questa banda di liberisti da strapazzo) di dover maneggiare direttamente debito pubblico. Una sorta di guanto per raccoggliere quella immonda spazzatura dei bond pubblici, che sono un verminaio di diritti, welfare, investimenti e stipendi pubblici. Tutte schiefezze che un buon liberista doc non può maneggiare a mani nude...

A parte queste considerazioni psichiatriche, potrebbe essere un sistema per calmierare una volta per tutte il pericolo spread dei paesi periferici. Potrebbe permettere un discreto risparmio in interessi sul debito per noi italiani. Con questo risparmio sarebbe possibile allentare un poco le politiche di austerità che ci chiede l'Europa. Non si tratterebbe comunque di un miracoloso boom, ma sicuramente qualcosa che ci permetterebbe una crescita di galleggiamento sopra lo zero. Meglio di niente, comunque nulla di eccezionale. Ma sufficiente per Draghi e la sua cricca ultra-liberista per salvare l'euro e tutto il sistema europeo. I vari governi potrebbero continuare sulla strada delle riforme inutili alla crescita, ma utilissime al mondo reazionario e finaziariazzato che sta dietro l'euro.

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