E soprattutto preoccupa la situazione dei campioni mondiali: la Germania e la Cina. La Germania è tornata in crescita nell'ultimo trimestre, anche se non ha entusiasmato nessuno con il suo +0,1%. Ad ogni modo il gigante manifatturiero europeo sembra resistere al crollo generalizzato, e mantenere il suo status di leader in mezzo ad un'Europa in macerie. Anche altre nazioni europee sono tornate a crescere, cioè praticamente tutte tranne l'Italia. Ma ci sono altri dati che raccontano una realtà diversa: in Spagna e Portogallo rimangono alti i dati della disoccupazione, e della sottoccupazione. Per non parlare del disastro socio-economico della Grecia. Anche la Francia continua a mostrare segni poco rassicuranti:
"Guardando alla performance dei singoli paesi, l'indice PMI della Francia è sceso più delle previsioni nel mese di novembre, calando a 47,6 punti, al valore più basso in tre mesi, dai 48,5 punti di ottobre."
(www.wallstreetitalia.com)
Tornando alla Germania, anche qui l'indice Pmi mostra una certa difficoltà:
"La Germania è inoltre al limite, dal momento che il Pmi manifatturiero di novembre è sceso proprio al punto di equilibrio, ovvero a 50 punti, contro le stime di 51,5 punti. Reso noto anche l'indice dei servizi, che sempre in Germania è calato a 52,1 dai 54,4 di ottobre. Considerato l'indice Purchasing Managers Index, relativo sia al comparto manifatturiero che a quello dei servizi, la flessione è stata da 53,9 a 52,1, con una crescita che è stata la più lenta in sedici mesi.
I dati, stando a quanto ha riferito a Bloomberg Oliver Kolodseike, economista presso Markit, dipingono un quadro preoccupante sullo stato di salute dell'economia tedesca"."
(www.wallstreetitalia.com)
Ed anche in Cina le cose non sembrano andare così bene come in passato:
"In Asia reso noto il China Manufacturing PMI che, stando ai dati resi noti da Bloomberg, ha deluso le stime per il tredicesimo mese consecutivo, attestandosi al minimo in sei mesi di 50 punti (contro i 50,2 attesi dal consensus).
Tra i sottoindici, crollo della componente della produzione, che è scivolata in territorio di contrazione (49,5), per la prima volta dallo scorso maggio."
(www.wallstreetitalia.com)
"Brutte notizie dalla CINA, ieri il prezzo del ferro in Cina ha fatto segnare minimi storici:
(vedi grafico a inizio post, ndr)
E sempre ieri sono usciti i dati sui prezzi delle abitazioni:
Che sono nuovamente tornate a scendere di prezzo.
Probabilmente vi è nota la bolla immobiliare in Cina che ha spostato enormi quantità di Yuan a debito su case e città fantasma ormai senza quasi valore."
(www.rischiocalcolato.it)
"La chiamano debt deflation, pochi la
conoscono, molti fanno finta di non conoscerla, altri non ne vogliono
parlare, ma la verità è figlia del tempo!
Qui c’è scritto tutto quello che dovete sapere sulla debt deflation…
...
Come riporta Wall Street Italia … il
crollo dei prezzi dell’acciaio sta mettendo in ginocchio l’industria
siderurgica cinese. Non è infatti n caso che Haixin Iron & Steel
Group, società cinese non quotata che ha fermato la produzione lo scorso
marzo per insufficienza di capitale, abbia iniziato la procedura di
fallimento. Si tratta della più grande bancarotta cinese
Secondo l’agenzia Bloomberg, la società soffre di un debito pari
a 10,5 miliardi di yuan a fronte di asset per 10,1 miliardi. S&P ha
riferito in una nota che Haixin, che ha una capacità produttiva di 6
milioni di tonnellate di leghe su base annua, ha fatto default per non
essere riuscita a rimborsare un debito di 3 miliardi di yuan.Il rallentamento dell’economia cinese insieme alle nuove misure contro l’inquinamento sta pesando sul comparto siderurgico, già afflitto dal problema della sovraccapacità. Secondo gli analisti, quello di Haixin, sarà solo il primo di una serie di fallimenti che coinvolgerà il settore.
Ecco la realtà ufficiale di quello che sta accadendo in Asia…"
Non è che saranno proprio i campioni dell'economia mondiale a darci qualche brutta sorpresa? Se rallentano loro, per noi sarà una spaventosa inchiodata... con l'euro che volerà fuori dal parabrezza!
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