sabato 15 novembre 2014

La trappola della realtà



La trappola della realtà si sta stringendo a poco a poco sul governo Renzi, chiudendolo da più lati. Da una parte la realtà sociale, dall'altra quella che ne discende, cioè quella politica, esternamente la realtà dell'Europa che evidentemente non crede alla manovra di Renzi/Padoan. Sullo sfondo la cruda realtà economica che mostra una situazione in costante peggioramento, a cui siamo ormai assuefatti. Basta costatare che siamo in recessione per ben 13 trimestri di fila e che il Pil è tornato ufficialmente ai livelli del 2000. Ma dato che i dati ufficiali sono solitamente edulcorati, probabilmente siamo andati anche più indietro.

Mi ha fatto meditare la situazione greca di questi giorni. Sempre le fonti ufficiali ci informano che la Grecia è tornata a crescere, facendo addirittura meglio della Germania. Ma quanto vale questo dato di fronte al prezzo assurdo pagato dai greci? A che serve questa crescita di fronte allo sfascio di una società dove il contagio per Aids è aumentato del 3000%, la mortalità infaltile del 40%, i giovani non lavorano e la disoccupazione è altissima?

L'Italia si avvia verso questo risultato, ora che le regioni si apprestano a tagliare 6 miliardi di spesa per lo più sanitaria? I primi segnali della via greca al successo, già si vedono nelle crescenti violenze di piazza.

"sciopero sociale e cortei in 25 città italiane coincide con la sfida della Fiom e della Cgil a quello che sarebbe dovuto essere il loro partito di riferimento: “L’intesa con la minoranza Pd? Una presa in giro” dice Maurizio Landini dalla manifestazione di Milano, che ha gremito piazza Duomo: hanno partecipato 80mila persone. Ma la giornata delle proteste, con decine di migliaia di persone in piazza, è anche un altro capitolo dell’atmosfera di tensione sociale: scontri tra studenti e antagonisti da una parte e forze dell’ordine dall’altra si sono verificati a Milano e a Padova causando 10 feriti tra i giovani e altri 8 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri."
(www.ilfattoquotidiano.it)

Il governo italiano sembra fermo nei suoi propositi, malgrado il crescere del disagfio sociale, va dritto alla meta promettendo/minacciando di approvare il Job act ad ogni costo, entro gennaio 2015. In Grecia è successo lo stesso, malgrado le proteste e le violenze in piazza i governi di nomina troika hanno tirato dritto. E' vero che si dice una "faccia, una razza", ma il governo italiano avrà la forza di reggere l'impatto sociale dei suoi atti?

Dubito che di fronte alle piazze in rivolta il Pd sappia dimostrarsi solido e solidale al premier fino in fondo. Troppi leader sindacali ed esponenti di sinistra cominciano a dire pubblicamente che Renzi è un esponente di destra. A lungo andare queste voci mineranno la fiducia nella base Pd. Anche dalle parti del centro destra, esiste una componente sociale che non ne può più di Renzi. Solo Berlusconi continua ad appoggiare il premier forse per convenienza, o forse perché non ha scelta se non vuole diventare irrilevante.

Renzi è sempre più solo, e la sua arroganza verso sindacati e verso la propria minoranza interna Pd non lo aiuterà. La minoranza Pd non è molto forte, ma sta acquistando forza via via che il sindacato Cgil di riferimento si mostra più intransigente. Lo si è visto con la trattativa sul Job act, che sembrava aver raggiunto un buon compromesso soddisfacente anche per la minoranza Pd, ma non appena Landini e Camusso hanno detto che era una presa in giro, le tensioni fra minoranza e maggioranza Pd sono tornate ad aumentare.

Penso che se le tensioni sociali dovessero aumentare e protarsi a lungo, molti renziani dell'ultima ora tornerebbero alle rispettive correnti precedenti. Il premier e segretario si ritroverà sempre più solo mano a mano che passa il tempo e i problemi aumenteranno. Con lo svantaggio altretutto di dover rimanere su una poltrona che brucia, in attesa che Napolitano si dimetta e un nuovo presidente venga eletto.

E mentre il governo italiano è sempre più in difficoltà, la miopia europea e tedesca non si rendono conto che il loro comportamento incosciente rischiano di schiantare prima del tempo un governo "amico". Le richieste di inasprimento della legge di stabilità possono effettivamente essere considerate "fuoco amico" sulle postazioni di un governo filo europeo.

"Il debito pubblico che sale invece che scendere potrebbe provocare un’ulteriore iniziativa della Commissione europea nei confronti dell’Italia. I Trattati, rafforzati dal Fiscal Compact, prevedono un percorso di riduzione dell’indebitamento complessivo che la manovra di bilancio del Governo Renzi non rispetta. All’interno dell’esecutivo comunitario ci sarebbe un forte dibattito se adottare una linea di rigore o accettare anche in questo caso margini di flessibilità alla luce del peggioramento congiunturale.  

L’ITALIA E IL DEBITO PUBBLICO - Due settimane fa la Commissione europea aveva concordato con l’Italia una riduzione del deficit strutturale di un ulteriore 0,3% rispetto all’indebitamento annuale previsto dal Governo Renzi.
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Secondo le fonti riportate da un articolo firmato da Alberto D’Argenio i due vicepresidenti economici della Commissione Juncker, il lettone Dombrovskis e il finlandese Kaitanen, sarebbero favorevoli a iniziare una procedura di infrazione per l’insufficiente riduzione del debito pubblico.
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L’ipotesi rivelata da “La Repubblica” potrebbe determinare un pesante conflitto tra la Commissione Juncker e il Governo Renzi. "
(www.giornalettismo.com)

E un pesante conflitto fra governo, parti sociali e parti politiche. In qualsiasi modo si rigiri, questo esecutivo vede arrivare il conto che gli prepara la realtà. Ben diversa da quella rosa e azzurra disegnta sulle slides. Con la stagione autunnale non è iniziata solo la stagione sindacale calda, ma anche quella sempre più rovente per un governo che è vissuto fino ad oggi di promesse e pochi atti concreti. E quei pochi contretizzati del tutto inutili a fronteggiare la crisi strutturale italiana. Il governo Renzi è destinato a durare ancora molto per le incombenze istituzionali e per mancanza di alternative, ma ben presto diventerà un inutile cadavere politico che tutti faranno finta sia ancora vivo.


1 commento:



  1. La Sig.ra CINZIA Milani la ha salvata della disonestà dei poveri africani assetati di denaro accordandomi un credito di
    45.000 euro su una durata di 5 anni affinché il mio sognati diventino realtà. Prego a tutti coloro che hanno potuto usufruire di questi servizi, di volere ritornare testimoniarne per permettere all'altra gente nella necessità, di potere trovare anche un ricorso affidabile. Vi lascio il suo indirizzo professionale: cinziamilani62@gmail.com

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