domenica 9 novembre 2014

Vincerà l'attendismo di Berlusconi



"Matteo Renzi tira dritto e lancia un nuovo messaggio a Forza Italia: “Non accetteremo mai l’idea che il Paese sia bloccato dai veti, che si chieda ancora due mesi di tempo – avverte il premier parlando del patto del Nazareno sulla legge elettorale durante la cena di autofinanziamento del Pd a Roma – ci dicono: avete rotto il patto. Non abbiamo rotto il patto. Ma il primo patto è con i cittadini, quello per cui le riforme vanno fatte veloci”. Per questo “manteniamo l’impegno per scrivere le regole del gioco tutti insieme. Se poi qualcuno si tira indietro, noi però andiamo avanti. Noi non accetteremo mai i veti”."(www.ilfattoquotidiano.it)

E' proprio vero che Renzi è come una bicicletta. Se non si muove continuamente cade. Sembrerà strano che Berlusconi che ha quasi adottato Renzi come un figlio, alla maniere degli antichi imperatori romani, ora freni sulle riforme e legge elettorale. Ma il quasi ottantenne vecchio Caimano non ha perso l'istinto politico.

Non ha voglia di andare a elezioni ora, perché la sua parte politica è molto debole nella società italiana, mentre è ancora molto forte in Parlamento. La sua intenzione è quella di ritrovare almeno parte dell'antica forza del centro destra. Quindi Berlusconi non è interessato a confezionare una legge elettorale ora, cioè per votare in primavera, benché condivida i principi dell'Italicum.

Ecco il motivo del tira e molla sul patto del Nazareno. Perdere tempo ed aspettare che la stella di Renzi si offuschi. Cosa che comincia a verificarsi. La popolarità di Renzi ha raggiunto il suo apice a metà 2014, ora comincia a diminuire, e calerà in modo sempre più deciso, mano a mano che gli italiani non avranno nessun riscontro delle sue promesse.

"Il Pd resta il primo partito, ma cala anche se di pochissimo, così come il Movimento Cinque Stelle. Forza Italia resta terza, ma cresce anche se quasi impercettibilmente.
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Nel frattempo cala la fiducia nel governo, questa settimana di 2 punti percentuali: dal 45% al 43%. Un mese fa era al 48%. Trendenza che riguarda anche la fiducia personale in Matteo Renzi (-1%), che col 45% rimane comunque il leader che convince di più"
(www.ilfattoquotidiano.it)

Ma a Berlusconi probabilmente giungerà un aiuto inaspettato dal suo anziano arci-nemico. Napolitano potrebbe scombinare i piani di Renzi che vorrebbe sfruttare la sua popolarità quasi al massimo, per andare ad elezioni in primavera 2015. Ma il Presidente pare avere altre idee:

"Giorgio Napolitano è pronto a lasciare il Quirinale a fine anno. È il retroscena raccontato oggi su Repubblica da Stefano Folli e che inevitabilmente aprirà un nuovo rilevante argomento di confronto tra le forze politiche, costrette a scegliere in breve tempo un successore alla presidenza della Repubblica. Stando a quanto riportato da Folli su Repubblica il capo dello Stato sarebbe in queste settimane abbastanza soddisfatto per l’energia e la determinazione messa in campo dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, ma nello stesso tempo non farebbe mistero della volontà di chiudere entro poco il suo mandato al vertice delle istituzioni. La data sarebbe dunque ben definita: la fine dell’anno, a conclusione del semestre italiano di presidenza Ue.
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Il motivo dell’addio al Quirinale sarebbe legato soprattutto agli sforzi da compiere per assolvere alla propria funzione
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Prevalgono duqnue le ragioni della salute e del sacrificio enorme, sia fisico che mentale, che comporta il ruolo di capo dello Stato.
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non avrebbe intenzione di trovarsi a gestire una nuova crisi politica e di governo e non porterebbe il paese a nuove elezioni. In sostanza, non ci sarà un ulteriore sciogliemtno delle Camere da lui firmato."
(www.giornalettismo.com)

Quindi difficilmente il Parlamento verrà sciolto se si dovrà eleggere il nuovo Presidente. Ci saranno pertanto nuovi scontri politici fra partiti. Il patto del Nazaremo sarà messo a dura prova. I nervi di Renzi ancora di più, costretto a gestire la situazione dell'economia italiana sempre più complicata, e a vedere la sua popolarità calare.

"Ora la parola spetta al Parlamento e alle forze politiche che hanno già dimostrato di avere difficoltà a trovare le larghe intese in almeno un paio di occasioni: la scelta del nuovo capo dello Stato, conclusasi con la rielezione di Napolitano dopo i tentativi falliti per portare al Quirinale Franco Marini o Romano Prodi, e la recente elezione di membri di Corte Costituzionale e Consiglio Superiore della Magistratura, conclusasi con successo dopo almeno 20 votazioni andate a vuoto."
(www.giornalettismo.com)

Il sogno renziano si infrangerà contro la realtà. Anche il renzismo, come il berlusconismo naufragherà nella palude della politica, e forse ancor peggio, della crisi economica italiana. Difficilmente si voterà in primavera 2015, e poi si dovrà capire quali sono le idee politiche del nuovo Capo dello Stato. Anche perché a questo punto i voti grillini in Parlamento diventano fondamentali e potrebbero essere utilizzati da una parte o dall'altra, dalla sinistra o dalla destra, per averne un vantaggio.

Potrebbe anche formarsi un accordo tra FI e la sinistra Pd per eleggere un Presidente meno incline alle volontà di Renzi. Questi potrebbe essere costretto o a rimanere al governo a rosolarsi lentamente sulla graticola delle sue promesse, o a dimettersi e finire ai margini della vita politica. Sia Berlusconi che la sinistra Pd potrebbero avere l'interesse a fermare Renzi. Quel che è certo è che Berlusconi, anche se troverà un accordo con il Pd renziano, porrà delle condizioni per non votare subito.

E uno scenario terribile per Renzi, che appunto si troverà a dover rallentare la sua corsa, rischiando di apparire agli italiani tale e quale il suo predecessore. Che pareva immobile di fronte alle crescenti difficoltà degli italiani. I media si divertiranno a tirare sul premier come su un pungiball. Quando finalmente si voterà, Renzi sarà cotto a puntino. Berlusconi risorgerà di nuovo come una fenice?

Probabilmente no, ma avrà il tempo di designare il suo successore e incamminare il centro destra verso la sua stabilizzazione. Magari utilizzando la crescente popolarità di Salvini, o coagulando il centro destra attorno ad un membro della sua famiglia, o con qualche altra trovata. Ad ogni modo credo che il 41% del Pd rimarrà a lungo un'illusione per il centro sinistra. Le prossime legislature continueranno ad essere difficili e caratterizzate da grandi coalizioni destra-sinistra. Anche in presenza di leggi elettorali maggioritarie come l'Italicum.

Inoltre si dovrà capire quale sarà il destino del M5s, che oggi appare in calo nei sondaggi. Ma non è detto che questo andamento continui. Se infatti in tutta Europa cominceranno avere successo movimenti anti euro ed anti europei (come sembra), il contagio potrebbe raggiungere l'Italia e i consensi al M5s aumentare. In questo periodo di incertezza e crisi l'elettorato è notevolmente mobile. Partiti possono nascere e morire in pochi anni.

Tra l'altro in Italia nel '92 abbiamo già provato questi frangenti. In piena destabilizzazione socio-politica dovuta a "mani pulite" scomparvero partiti giganteschi come la Dc e il Psi. Forza Italia passò da un'idea di un imprenditore al 40% ai suoi massimi. Quindi non c'è nessuna certezza, e il 41% di Renzi potrebbe non essere così duraturo e certo. Su questo gioca la strategia di Berlusconi. Una strategia credo vincente se veramente il capo dello Satto si dimetterà a fine anno. Ma sarà vincente non tanto per far tornare al vertice l'ex Cavaliere, quanto per fermare la corsa di Renzi. E questo a Berlusconi è già sufficiente.


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