sabato 22 novembre 2014
Ecco perché gli Usa vorrebbero impedire all'Europa la dipendenza energetica da Mosca
Da molti mesi si sente parlare spesso di oro e delle sue quotazioni, e del resto il metallo prezioso è il tipico investimento dei momenti di crisi. Ma dopo un'iniziale impennata il prezzo dell'oro è di nuovo crollato. Dietro il crollo dell'oro ci sono state varie spiegazioni. Quella che ho ritenuto più valida (ma non è detto sia quella autentica) si rifà alla tesi che con i vari quantitative easing mondiali era molto meglio investire in azioni ed obbligazioni che in oro.
Altre due meno credibili erano rispettivamente una ottimistica fuori misura, e l'altra la solita complottarda. Quella ottimistica giustificava la caduta dell'oro con il miglioramento delle condizioni dell'economia mondiale. Con la crescita in arrivo le quotazioni dell'oro scendono di solito. Questa tesi non mi ha mai convinto naturalmente, vista poi la contrazione dell'economia mondiale direi che è da scartare.
La tesi commplottarda afferma che una mano invisibile interviene per calmierare il prezzo dell'oro. può anche avere un senso se tale controllo del prezzo servisse alle banche centrali occidentali per ricoprirsi con riserve auree nel caso di tempi bui (ancora peggiori degli attuali...). Ma il valore dell'oro esistente non è comparabile con quello finanziario mondiale e quindi non avrebbe molto senso. Sarebbe un'assicurazione di scarsa efficacia. Ed inoltre i maggiori acquirenti di oro sono stati India, Cina ed ora Russia.
Ma qualsiasi sia il motivo che ha mantenuto calmierato il prezzo dell'oro, sembra che ora sia utilizzato come "camera di compensazione" dal blocco Russo-cinese per fronteggiare l'occidente capeggiato dagli Usa.
"Dopo aver compreso di aver fallito in Ucraina, l'Occidente, guidato dagli USA si proponeva di distruggere l'economia russa con la riduzione del prezzo del petrolio e del gas quali principali proventi dalle esportazioni del bilancio della Russia e della ricostituzione delle riserve auree russe.
Va notato che il fallimento principale occidentale in Ucraina non è né militare né politico, ma risiede nel rifiuto di Putin di finanziare i piani occidentali per l'Ucraina a carico della Federazione Russa. Ciò rende il piano occidentale irrealizzabile nel prossimo e inevitabile futuro.
L'ultima volta, sotto la presidenza Reagan, tale tipo di azioni occidentali volte ad abbassare i prezzi del petrolio ebbe 'successo' e portò al crollo dell'URSS. Ma la storia non si ripete sempre. Questa volta le cose sono diverse per l'Occidente. La risposta di Putin verso l'Occidente assomiglia agli scacchi e al judo, quando la potenza utilizzata dal nemico viene usata contro di esso ma a costi minimi per la forza e le risorse del difensore.
...
Non importa quanto strano possa sembrare, ma oggi Putin vende petrolio e gas russi solo in cambio di oro fisico.
Putin non lo grida ai quattro venti. E naturalmente accetta ancora il dollaro come mezzo di pagamento, ma cambia immediatamente tutti i dollari ottenuti dalla vendita di petrolio e gas con l'oro fisico!
Per capirlo è sufficiente osservare le dinamiche della crescita delle riserve auree della Russia e confrontarle con le entrate in valuta estera della Federazione Russa dovute alla vendita di petrolio e gas nello stesso periodo.
Inoltre, nel terzo trimestre gli acquisti da parte della Russia di oro fisico sono i più alti di tutti i tempi, a livelli record. Nel terzo trimestre di quest'anno, la Russia aveva acquistato la quantità incredibile di 55 tonnellate di oro. Più delle banche centrali di tutti i Paesi del mondo messi insieme (secondo i dati ufficiali)!"
(www.comedonchisciotte.org)
La stessa cosa, con volumi inferiori, sembra avvenga per la Cina.
Secondo l'autore dell'articolo riportato da ComedonChisciotte.org l'acquisto dell'oro da parte russa sarebbe diretto alla futura sostituzione del dollaro come valuta internazionale con l'oro. Se fosse vera questa tesi sarebbe una follia. Non c'è sufficiente oro nel mondo per garantire l'attuale livello di scambi. A meno che si prenda in considerazione una svalutazione spaventosa del dollaro e di tutte le monete mondiali. A quel punto l'oro potrebbe arrivare a 10.000 dollari l'ocia e più, e ne basterebbero pochi grammi per acquistare grandi quantità di merci.
Spero non si ritorni al gold standard, perché è un sistema che non funziona. E' simile al sistema attuale dell'euro per i paesi europei. Penso invece che la Russia utilizzi l'oro per cautelarsi dei mancati guadagni attuali sulla vendita del gas e del petrolio. In questo modo, convertendo gli introiti energetici in solido oro, limita la fuga di capitali. Quando il prezzo del petrolio tornerà a salire, il denaro liquido potrà di nuovo avere una circolazione normale tra ingressi ed uscite dalla Russia. Allora la Russia potrà disfarsi dell'oro ed utilizzare i proventi per investimenti. Nella speranza poi, che è quasi certezza, che essendoci meno oro in circolazione il suo valore futuro aumenterà. Oggi però visto l'acquisto di oro da parte russa, si ha l'impressione che l'occidente acquisti petrolio o gas in cambio d'oro.
"Così, il mondo occidentale, costruito sull'egemonia del petrodollaro, si trova in una situazione catastrofica non potendo sopravvivere senza petrolio e gas dalla Russia. E la Russia è pronta a vendere petrolio e gas all'Occidente solo in cambio dell'oro fisico! La svolta del gioco di Putin è che il meccanismo della vendita di energia russa all'Occidente solo con l'oro funziona indipendentemente dal fatto che l'Occidente sia d'accordo o meno nel pagare petrolio e gas russi con il suo oro tenuto artificialmente a buon mercato.
Questo perché la Russia, avendo un flusso regolare di dollari dalla vendita di petrolio e gas, in ogni caso potrà convertirli in oro ai prezzi attuali, depressi con ogni mezzo dall'Occidente. Cioè al prezzo dell'oro, artificialmente e meticolosamente abbassato varie volte da FED e ESF, contro un dollaro dal potere d'acquisto artificialmente gonfiato dalle manipolazioni nel mercato.
Fatto interessante: la compressione dei prezzi dell'oro da parte del dipartimento speciale del governo USA, l'ESF (Exchange Stabilization Fund), per stabilizzare il dollaro, è stata fatta all'interno di una legge degli Stati Uniti."
(www.comedonchisciotte.org)
Questa situazione spiega perché gli Usa si sono attivati in Ucraina con l'intento di creare una frattura nei rapporti fra Russia ed Europa. Gli Usa vorrebbero evitare una interdipendenza energetica dell'Europa occidentale verso la Russia. Per evitare che sia la Russia a dettare le regole sul commercio mondiale (che sia in oro o rubli) e che quindi il dollaro sia marginalizzato. Purtroppo per gli Usa questa è una partita persa: nemmeno il loro shale oil potrà contrastare questa dinamica (peraltro su cui ci sono molti dubbi di tenuta).
Ma credo che questa sostituzione del dollaro come valuta internazionale di riferimento avverrà comunque, anche se non penso che potrà essere sostituito dall'oro. Credo sia più probabile lo spostamento delle transazioni verso altre monete importanti come il rublo e il reminbi. In attesa che venga creata una moneta mondiale per gli scambi (come vorrebbe la Cina) il cui valore deriverà da una media dei valori di un paniere di monete fra quelle più importanti al mondo (quindi anche l'euro se sopravviverà...). Regolare i traffici internazionali con l'oro diventerebbe oltre che scomodo, un sistema per limitarli molto, essendo l'oro un bene finito. Del resto cosa accadrebbe all'Europa e in parte agli Usa nel caso dovessero scambiare oro per gas o petrolio?
"L'Occidente può usare la maggior parte dei suoi sforzi e risorse per aumentare artificialmente il potere d'acquisto del dollaro, nonché ridurre artificialmente i prezzi del petrolio e il potere d'acquisto dell'oro. Il problema dell'Occidente è che le scorte di oro fisico in suo possesso non sono illimitate. Pertanto, più l'Occidente svaluta petrolio e oro contro dollaro statunitense, più velocemente svaluterà l'oro dalle sue non infinite riserve.
In questa combinazione economica brillantemente interpretata da Putin, l'oro fisico dalle riserve occidentali finisce rapidamente in Russia, Cina, Brasile, Kazakhstan e India, Paesi BRICS. Al ritmo attuale di riduzione delle riserve di oro fisico, l'Occidente semplicemente non avrà tempo di fare nulla contro la Russia di Putin, fino al crollo dell'intero mondo del petrodollaro occidentale."
(www.comedonchisciotte.org)
Sarebbe una situazione insensata anche per la Russia, che dovrebbe chiudere i rubinetti dei gasdotti per mancanza di domanda. Anche a Putin interessa vendere il suo gas. Al limite potrebbe chiderci di essere pagato in rubli e non più in dollari. Ed è quanto vogliono impedire gli Usa per evitare che la loro moneta faccia la fine di un pesos argentino qualsiasi. Con tutta la stampa di dollari fatta dalla Fed in questi anni, se la moneta Usa non avesse l'importanza internazionale che ha, avrebbe avuto una svalutazione enorme e micidiale per i suoi cittadini.
La preoccupazione è però sempre la solita: come reagiranno gli Stati Uniti alla perdita della supremazia del dollaro?
"Tradizionalmente, l'Occidente utilizza due metodi per eliminare la minaccia all'egemonia mondiale del modello fondato sul petrodollaro e ai conseguenti eccessivi privilegi occidentali.
Uno di tali metodi è costituito dalle rivoluzioni colorate. Il secondo metodo, di solito applicato dall'Occidente se il primo fallisce, sono le aggressioni militari e i bombardamenti.
Ma nel caso della Russia entrambi questi metodi sono impossibili o inaccettabili per l'Occidente"
(www.comedonchisciotte.org)
Direi che comprendere questi sviluppi sia la cosa più importante. Probabilmente la strategia di Russia e Cina è fatta appositamente di silenzi e tempi lunghi, per evitare di mettere il gigante americano di fronte ad uno shock improvviso. Probabilmente la loro strategia sarà quella di smontare l'edificio mattone per mattone e non quello di utilizzare la dinamite. In questo modo gli Usa avranno il tempo di assestarsi, di ridurre gradualmente la loro capacità militare, e di trovare una nuova strada per lo sviluppo. Un declino lento e controllato che porterà gli Usa ad essere una nazione importante, ma non predominante a livello mondiale, in un mondo multipolare. Almeno mi auguro sia così.
L'Europa dovrà mostrare la stessa pazienza di Russia e Cina, sopportando gli sporadici eccessi d'ira dell'ingombrante alleato. Ma alla fine avremo di che guadagnarci, potendo poi commerciare a situazione assestata, con nuove potenze economiche che bene o male considerano e considereranno sempre l'Europa come un antico faro di civiltà, di modelli di vita e consumo, come il luogo ancestrale da cui è nato tutto.
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