sabato 1 novembre 2014

Ora capisco la strategia grillina



Non so dove ho letto che ormai non c'è più opposizione. L'unica opposizione, secondo questa tesi, è all'interno del Pd. Mentre sia Berlusconi che Grillo sarebbero ormai fuori dai giochi. Di Grillo si diceva in questa analisi che ormai la sua strategia politica è fuori tempo. I suoi interventi non seguono il sentiment generale degli italiani. Sarà così? Forse invece non è per niente fuori tempo, potrebbe essere addirittura in anticipo.

E mi riferisco al referendum sull'euro.

"Primo record: siamo il paese più euroscettico, nel club della moneta unica, ed è la prima volta. Secondo record: l’Eurobarometro pubblicato da Bruxelles a ottobre dice che in Italia i pareri negativi sulla moneta unica superano quelli positivi, e anche in questo caso è la prima volta.

L’umore degli italiani è evidente, sia pur tenendo presente che la domanda centrale del sondaggio dice: «pensa che l’euro sia una cosa buona o una cattiva per il suo paese?», insomma non chiede un parere su un’eventuale uscita.
Resta il fatto che gli italiani hanno scelto «cattiva» nel 47% dei casi, «buona» nel 43% e «non sa» o «non ha deciso» per il resto del campione. Il documento tira le fila così: «in tutti i paesi dell’area euro più di metà degli interpellati pensa che la moneta unica sia una cosa buona, con l’eccezione di Cipro e dell’Italia».

...
Tornando all’Italia, la situazione si sta anche deteriorando. I «cattiva» sono cresciuti, in proporzione, di nove punti rispetto al 2013 (a Cipro di uno solo): e anche in questo caso Cipro e l’Italia sono i due soli paesi nei quali il sentimento euroscettico è cresciuto nell’ultimo anno. Chissà se il vento della morbidezza riuscirà a farci cambiare idea: il quasi via libera alla legge di stabilità dato ieri, pochi mesi fa sarebbe stato uno stop."
(www.wallstreetitalia.com)

"La situazione si sta deteriorando"... questa è la frase che dice tutto sull'improvvisa decisione grillina di andare verso uno scontro con i sostenitori della moneta unica. Frase evidenziata visivamente dall'incrocio della linea rossa e verde nel grafico ad inizio post. E' probabile che Casaleggio e Grillo abbiano avuto notizia in anticipo su questo cambio di sentiment degli italiani. Rispetto a Berlusconi le cose non sono ancora cambiate in politica, si segue l'onda dei sondaggi.

Ma va anche rispettata la strategia del M5s, che da sempre è stato critico verso l'euro, ma un anno fa Grillo comprendeva che gli italiani contrari all'euro erano minoranza. Era inutile allora insistere troppo su questo punto. Ore le cose stanno cambiando, in qualche modo la maggioranza degli italiani comincia a ritenere negativa la moneta unica.

Chi non ha ancora capito l'andazzo, è il maggior partito di governo ed i suoi servi della gleba giornalisti. Interessante è la confusione nella testa di Deaglio rimasto probabilmente sorpreso dai risultati del sondaggio di Bruxelles. Il commento da Scenarieconomici.it:

"Oggi ho letto questo articolo sulla Stampa di Mario Deaglio: Ma fuori dall’Euro non c’è futuro
In pratica e’ il suo commento ad un’indagine di Eurobarometer
...
Quello che mi ha colpito, sono le frasi conclusive dell’articolo. Nulla di diverso da cio’ che si legge comunemente nell’immensa discarica della stampa Italiana. Qui alcuni estratti della saggezza di Deaglio, nella parte conclusiva dell’articolo, dove prova a dare una spiegazione all’esito del sondaggio.

<<Il ritratto è quindi quello di un’Italia anomala, di un paese confuso, una confusione avvalorata dal fatto che neppure il fronte dello scontento, organizzato da politici di bassa lega, arriva alla maggioranza assoluta.>>

Il commento fa impressione: visto che la maggioranza degli Italiani le pensano in modo diverso dall’autore, evidentemente sono “confusi”. Deaglio poi descrive i politici anti-euro come “politici di bassa lega” a puro scopo di insulto, scordandosi che i politici “pro-euro” non sono certamente definibili come statisti (tra l’altro i politici pro-euro, altro non sono, che coloro che ci governano con risultati tragici da svariati lustri).

Deaglio continua:

<<Nella ricerca di un «provvedimento semplice», quasi una formula magica, che tiri il paese fuori da una delle crisi più lunghe e complesse della sua storia, l’Italia – che ha platealmente sciupato gli anni dell’euro, a differenza della maggioranza degli altri paesi, rinunciando a necessari mutamenti strutturali – sembra dire all’euro, come i bambini piccoli, «non ti faccio più amico!».>>

Difficile scrivere in una sola frase una sfilza di bestialita’ cosi’ nutrita. In primo luogo l’autore scrive che l’Italia e’ in una crisi pesantissima perche’ ha sciupato gli anni dell’euro, che poi e’ la tesi dei poteri forti e dei politici stessi che sono al potere (che tra l’altro hanno governato, evidentemente, male). E dice che invece nella maggioranza dei paesi dell’eurozona non e’ accadito cio’. Evidentemente l’autore scorda che la cosidetta Crisi dell’Eurozona ha intaccato l’economia reale di quasi tutta l’eurozona, con situazioni pesantissime e drammatiche in Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, Irlanda, Cipro. Ma anche situazione fortemente deteriorate e pesanti in Francia, Olanda, Slovenia, Malta. Problemucci seri, quando lo spread volteggiava, si sono visti pure in Belgio ed Austria, e perfino la Finlandia di Katainen e’ stata di recente declassata. In pratica, Germania a parte (che tra l’altro ultimamente non cresce piu’), tutti gli altri sono messi malissimo o maluccio.

Ma il gran finale e’ insuperabile:

<<Scordandosi che fuori dall’euro (e fuori dall’Europa) per un paese di queste dimensioni ci sono solo la confusione, l’irrilevanza, l’arretramento. E di amici proprio nessuno.>>

Scusate, ma oggi l’Italia (membro dell’eurozona) e’ rilevante e priva di confusione? Se ne e’ accorto qualcuno?

Per caso la Svizzera (nostro ricco vicino fuori dalla UE) e’ priva di amici? Qualcuno pensa che la Svizzera o il Regno Unito (paesi senza Euro) siamo piu’ irrilevanti, arretrati e confusi dell’Italia (paese con euro)?

Devo dire che di questi giornaloni patinati, non se ne puo’ realmente piu’."

(scenarieconomici.it)

Probabilmente questa incomprensione circa l'evoluzione delle idee degli italiani sulla politica e l'economia, potrebbe essere fatale per le forze di maggioranza. Credo che in tempo di crisi profonda sia ingenuo pensare di aver raggiunto definitivamente il cuore degli elettori. Penso che il 40% sbadierato da Renzi sia illusorio. Gli italiani potrebbero cambiare idea velocemente e cercare nuovi referenti politici, soprattutto se dovessero continuare a non vedere alcun risultato dal governo. Le cose sono cambiate in politica in questi anni. Ne è la prova il M5s che ha raggiunto il 25% a livello nazionale in pochissimo tempo. E più la gente starà male, più questi violenti cambi di fronte saranno frequenti.


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