sabato 25 gennaio 2014

A pensar male...


A pensar male ci si azzecca quasi sempre. Forse è troppo facile fare previsioni di disastri imminenti quando le borse mondiali crollano oltre il 2%. Ma è probabile che il 2014 diventi l'anno non solo della consapevolezza, ma anche della verità. Prima o poi gli indici azionari dovranno riflettere la vera situazione dell'economia reale mondiale. Se le fabbriche chiudono e i disoccupati aumentano, la rincorsa degli indici azionari non ha senso logico.

Finora il mercato azionario è stato condotto dal gioco win-win della Fed e di altre banche centrali come quella giapponese che hanno stampato banconote virtuali a go-go. Ma ora gli operatori stanno ritracciando presi dal dubbio e dalla paura che il gioco non possa durare ancora a lungo. Infatti si susseguono le voci di un rinforzo del tapering, cioè del graduale abbandono dei quantitative easing americani, che riversando grandi quantità di dollari nelle banche hanno permesso di investire in ambiti rischiosi.

Si spiega così il graduale ritiro non solo dall'azionario, ma anche dagli investimenti nei paesi emergenti. Il pesos argentino ha perso il 15% in poco tempo. Questo è un segnale inquietante e potrebbe diventare la palla di neve che si trasformerà in valanga.

"Si appesantisce il ribasso delle Borse europee nel finale di seduta. Il saldo finale è da dimenticare per l'indice Ftse Mib di Piazza Affari che perde il 2,3%. Pesante anche Madrid (-3,64%), Parigi (-2,73%) e Francoforte (-2,46%). Prosegue in anche la Borsa americana (Segui l'andamento degli indici a Wall
Street). Gli investitori hanno una serie di fattori di incertezza legati alla nuova ondata di vendite sugli asset emergenti e il tonfo del Peso argentino (che pesa in particolare sulla Borsa di Madrid data l'esposizione sul Paese sudamericano) e di altre valute emergenti come la lira turca. 

Un'ondata di vendite strettamente connesso alle attese sulle mosse della Federal Reserve che la prossima settimana potrebbe decidere un'ulteriore riduzione degli stimoli monetari.
Un clima di incertezza generale che ha favorito gli asset rifugio come lo yen o il dollaro in rialzo sulla moneta unica (segui il cambio euro dollaro in tempo reale) o i Bund tedeschi. I tassi sui titoli tedeschi sono calati su tutte le scadenze. Su quella decennale il rendimento è sceso ai minimi di metà novembre. Un movimento che, combinato con il rialzo dei tassi sui titoli italiani, ha riportato il differenziale con i BTo a 225 punti.

L'impennata dello spread si è riflessa sull'andamento dei titoli bancari deboli sulla piazza di Milano (quì l'indice settoriale Ftse Italia Banche). Il settore del credito, insieme a quello dell'auto, è particolarmente penalizzato anche nel resto d'Europa (segui l'andamento degli indici settoriali europei Stoxx 600)."
(www.ilsole24ore.com)

Lo spread si impenna, per ora ancora in modo contenuto, ma:

"Pensierino Prima di Andare a Dormire….. E se domani lo Spread andasse a 300? (per incominciare)"
Si chiedeva Fannyking l'altro ieri. La cosa non è impossibile.

"Se il mercato torna avverso al rischio, l’Italia è dalla parte giusta?

Risposta: Anche no!

E infatti lo Tsunami finanziario che sta distruggendo Venezuela e Argentina comincia a contagiare anche i paesi periferici d’Europa e forse…… qualche piccolo vantaggio in questi giorni l’Euro ce lo sta dando.

Ad ogni modo lo Spread con i Tedeschi sta tornando a salire (circa 30bps in 2 giorni), per ora nulla di preoccupante ma la giornata è lunga."

(www.rischiocalcolato.it)
I problemi si stanno accumulando, sovrapponendo e concatenando. E noi facciamo dibattiti continui su premi di maggioranza e soglie di sbarramento. Mentre fra poco saremmo sommersi da una tale valanga di mer*a da non saper dove appigliarsi...

Persino in luoghi ritenuti immuni, o comunque più forti dell'eurozona, ci sono grossi guai in vista:

"Il mercato cinese sempre più in crisi di liquidità.
...
il fondo Credit Equals Gold 1 Trust – su cui è focalizzata la maggior parte dell’attenzione del sistema bancario ombra cinese - ha già annunciato che non sarà in grado di rispettare una scadenza di pagamento per gli investitori da 496 milioni di dollari
...
Il fatto che la PBoC abbia iniettato quasi 400 miliardi di yuan nel mercato è servito a poco; continua infatti la carrelata di notizie allarmanti, che giungono da alcune cooperative finanziarie di agricoltori, di fatto banche, che da giorni non sarebbero più in grado di restituire ai titolari i loro risparmi. Si parla di diversi correntisti che non sono riusciti, nelle ultime settimane, a prelevare soldi, con le porte degli istituti di credito addirittura sbarrate. "

(www.wallstreetitalia.com)

Corsa agli sportelli in Cina come a Cipro, e forse come in Argentina prossimamente. Poi toccherà a noi, ai Piigs europei. Che farà Draghi, farà effettivamente tutto quanto necessario per tenere in piedi l'euro?

I tedeschi saranno messi all'angolo e si eviterà il disastro stampando euro per acquistare i titoli di Stato dei paesi periferici, o non cederanno fino alla dissoluzione dell'euro? Nel secondo caso avrebbero molto più da perdere, ma non è detto che se ne rendano conto. Vedremo, ma sono convinto che questo sarà l'anno in cui si decideranno le sorti della moneta unica, o il tipo di politica economico-monetaria dell'Europa. Le possibilità sono solo due: o salta l'euro, o cedono i tedeschi e si avvia l'acquisto di titoli di Stato da parte della Bce (oppure la nascita degli eurobond).

In ogni caso la situazione delle economie mondiali si fa seria. La ripresa Usa è più finta che reale. Quella europea è del tutto immaginaria, presente solo nelle statistiche dei vari enti e ministeri economici. Il Giappone a dato fondo ad una massiccia stampa di yen, ottenendo in effetti risultati contrastanti. La Cina, come una stella che brucia troppo in fretta il suo combustibile, si sta esaurendo e rischia la fine di una supernova.

I paesi emergenti hanno attirato capitali inventati dalle banche centrali, ma ora sembrano diventai all'improvviso investimenti troppo rischiosi. Dove verrà gonfiata la prossima bolla finanziaria? 
In tutta questa baraonda, i tedeschi vivono in un mondo a parte, convinti che la soluzione sia esportare sempre di più. Verso dove? Ci sono continenti ancora da scoprire? 

Probabilmente la prossima settimana ci sarà un rimbalzo degli indici azionari, una riduzione degli spread. Ma penso che ormai il circuito della fiducia, sia compromesso. La paura del patatrak imminente si diffonde, e a forza di evocarlo, prima o poi si avvera.


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