Tutto sta seguendo le regole previste in questo tipo di crisi in cui siamo immersi, quando più nazioni sono accomunate da una moneta comune, ma non da politiche economiche omogenee.
Soprattutto se poi si utilizza la cura più sbagliata, cioè l'austerità di marca germanica.
L'austerità provoca recessione, che provoca caduta delle entrate fiscali, che a sua volta provoca nuovi aumenti di imposte. La recessione inoltre crea deflazione che non solo provoca ulteriore recessione e ritrosia agli investimenti, ma provoca l'esplosione dei debiti. Quindi quel che accade in questi giorni è tutto nelle norma. Segue leggi economiche ben codificate.
Cominciamo dalla deflazione, che non c'è ancora ma piano piano arriva:
"Il tasso d'inflazione medio annuo per il 2013 è pari all'1,2%, in decisa frenata rispetto al 3,0% registrato nel 2012 (prezzi 2013 'freddi', da abiti a trasporti).
Lo rileva l'Istat, confermando le stime e aggiungendo che si tratta del livello più bassodal 2009, ovvero da quattro anni. Il tasso risulta di due volte e mezzo inferiore a quello dell'anno precedente.
...
l'Istituto spiega che ''le caratteristiche del quadro inflazionistico del 2013 si sono riflesse in un ridimensionamento della crescita dei prezzi dei prodotti acquistati più frequentemente dai consumatori. I prezzi di tali prodotti sono infatti aumentati, nella media del 2013, dell'1,6% rispetto alla crescita del 4,3% del 2012
...
l'Istat fa sapere come l'eredità dello scorso anno sia pari a zero: ''Il calcolo del trascinamento dell'inflazione sul 2014 registra un valore nullo, dovuto alla marcata attenuazione delle tensioni inflazionistiche nell'anno appena concluso''."
(www.wallstreetitalia.com)
Insomma, gli italiani stringono la cinghia e venditori e produttori sono obbligati a tenere i prezzi bassi. Siamo solo qualche mese avanti la Grecia che è già in piena deflazione.
Passiamo ora la debito:
"In un Paese che rischia anche lo sforamento della soglia europea del rapporto tra deficit e Pil, il debito delle Amministrazioni Pubbliche è aumentato a novembre di 18,7 miliardi, raggiungendo un nuovo massimo storico pari a 2.104,1 miliardi.
Sono i numeri del Supplemento "Finanza pubblica, fabbisogno debito)" del governo italiano. L'aumento è riconducibile principalmente al fabbisogno del mese (6,9 miliardi) e all'aumento (11,5 miliardi) delle disponibilità liquide del Tesoro (che hanno raggiunto 59,0 miliardi).
...
Sul fabbisogno ha inciso per 12,8 miliardi il sostegno finanziario ai paesi dell'area dell'euro; in particolare, la quota di competenza dell'Italia dei prestiti erogati dall'European Financial Stability Facility (EFSF) e' stata pari a 6,7 miliardi; i versamenti della terza e quarta tranche della sottoscrizione del capitale dell'European Stability Mechanism (ESM), effettuati nei mesi di aprile e ottobre, sono stati complessivamente pari a 5,7 miliardi."
(www.wallstreetitalia.com)
E' vero che il Tesoro e l'Europa hanno ritagliato notevoli fette di debito, ma il fabbisogno dell'amministrazione pubblica continuerà a crescere ugualmente. Inoltre il rapporto deficit/Pil è destinato a crescere, poiché il Pil diminuisce a causa della crisi, e il debito non viene più "corroso" dall'inflazione.
Ed ora il gettito fiscale:
"Sempre interessante il Bollettino Mensile delle Entrate Fiscali e Tributarie, specie al sua appendice (link)
Non si possono fare confronti con il Novembre 2012, a causa del rinvio a Dicembre di moltissime imposte, quindi i conti veri le faremo tra un mese circa. (il meno 37% verrà compensato a dicembre….. forse)
Ma alcune conclusioni sullo stato di miseria degli italiani le si possono fare guardando le entrate triubutarie che riguardano solo alcune categorie di imposte:
IVA (dopo l’aumento delle aliquote a ottobre 2013):
Si noti come nonostante il passaggio dell’Iva dal 21% al 22% il risultato sia già diventato miserabile in termini comparati con il 2012, e Laffer è già pronto a far valere la sua regola: “Oltre un certo livello di tassazione, più aumentano le aliquote più scende il gettito. Il perchè è autoevidenete”
Inferno Immobiliare
Si noti come il numero delle compravendite continui a scendere e a afre record negativi su record negativi, anche per il fisco. Un crollo dei prezzi è ineludibile.
Tabacchi e Giuoco di Azzardo
Tra contrabbando (ripartito alla grandissima), sigaretta elettronica e mancanza di soldi. Gli italiani fumano meglio (le tasse nuociono gravemente alla salute) e fumano meno. Sarà necessario vendere nuovi generi di prodotti ricreativi fumabili….. in futuro.
E questo è un dato clamoroso… perfino il videopoker ci sta mollando, anche perchè a forza di tasse l’incentivo all’illegalità è massimizzato.
Insomma Arthur Laffer è tutto intorno a noi."
Tutto procede secondo le regole. Piano piano, lemme lemme, verso la distruzione della zona euro, di un'unione monetaria venuta male.
Nessun commento:
Posta un commento