martedì 7 gennaio 2014

Immobili bancomat


Come si fa spremere ricchezza da un bene immobile, che per sua definizione immobilizza questa ricchezza? Malgrado il valore accumulato in un appartamento non è possibile fare la spesa o pagare le tasse staccando le piastrelle dal pavimento.
Su un immobile il valore è virtuale. Possiamo trasformarlo in liquidità attraverso un'ipoteca, ma con i tempi che corrono le banche sono sempre più restie ad utilizzare gli immobili come garanzia.
L'unico modo per trasformare gli immobili in liquidità è cercare di farli diventare beni "più mobili", cioè provocando un aumento artificiale delle compravendite. E come si fa ad aumentare le compravendite? Semplice, agendo sulla disperazione dei proprietari sottoposti a mille tasse ed angherie dallo Stato.

"Tassa sulla casa ancora più salata. Ai comuni manca, per far quadrare i bilanci, almeno un miliardo e mezzo di euro. E il governo, per colmare il “buco”, sta pensando di alzare l’asticella della nuova Tasi. Dando ai comuni la possibilità di alzare l’aliquota sulla prima casa dal 2,5 al 3,5 per mille e, sulla seconda, dal 10,6 all’11,6 per mille. Una possibilità che, è probabile, in pochi si lasceranno sfuggire."
(www.rischiocalcolato.it)

In questo modo le vendite, pardon le svendite si incrementano. Il mattone si trasforma in liquidità, lo Stato monitora i conti correnti attraverso le banche, e quando questi saranno belli gonfi al punto giusto, zac! Si attua la procedura Fmi, detta anche procedura cipriota. Un bel prelievo forzoso del 10% o giù di li sui c/c o su altri investimenti. E così la patrimoniale diventa realtà, i mattoni si trasformano in ricchezza effettiva, che si trasforma in prelievo per le esangui casse dello Stato.

"Gli effetti sull’economia in generale sono auto evidenti:
- l’aumento della pressione fiscale sugli immobili semplicemente ridurrà ancora il reddito disponibile dei cittadini italiani e porterà ancora ad ulteriori collassi i consumi interni
- Il mercato immobiliare italiano è destinato a vivere il suo peggior anno da sempre.

Vorrei brevemente analizzare la “simpatica” situazione in cui si troveranno in proprietari di immobili nell’anno appena aperto:
- Aumento della pressione fiscale sugli immobili
- Sempre minore bancabilità degli immobili causata da stretta creditizia, bassi salari reali, precarietà endemica del lavoro e aspettative di ribassi sulla quotazione degli immobili da parte delle banche
- Milioni di cittadini, spesso anziani, che dopo una vita di lavoro (e dopo avere pagato le tasse sui redditi) si ritrovano con un secondo o un terzo immobile che semplicemente non possono più permettersi di mantenere a causa del fisco. E dunque saranno costretti a vendere a qualsiasi prezzo.
- Emigrazione all’estero di cittadini benestanti e con medio/alto reddito.
- Decine di migliaia di immobili nuovi ormai in pancia alle banche che prima o dopo dovranno essere messi sul mercato

Allegria! Panic Selling assicurato e se qualcuno mi sta leggendo farebbe bene a fare ogni sforzo per vendere il suo immobile anche ad un prezzo che “gli sembra” troppo basso. Perchè sturatevi bene le orecchie:

IL PREZZO TROPPO BASSO NON LO AVETE ANCORA VISTO"


E' vero che un immobile venduto non è altro che un travaso di ricchezza da italiani ad italiani. Ma non è del tutto esatto: solitamente quando si acquista lo si fa senza denaro (o quasi) attraverso un mutuo; quando si vende la liquidità è realmente disponibile. Le banche e lo Stato vanno allora in visibilio.

La crisi immobiliare si trasforma così in una festa per l'erario. La leggenda dice che gli italiani possiedano 8.000 miliardi di euro di ricchezza, della quale la maggior parte in immobili. In realtà è una cifra a cui dopo questi anni di crisi va fatta la tara (vedi: "Bolla immobiliare e debito pubblico"), ma fosse anche la metà, rappresenterebbe un bella tentazione per una nazione sempre sull'orlo del fallimento.

La bolla immobiliare sta riportando i valori immobiliari alle valutazioni pre euro, e senza nemmeno dover ritornare alla lira. Un altro caso plateale che dimostra che il ritorno alla lira, nei suoi effetti negativi, c'è già stato. Si deve solo formalizzare la situazione cambiando le banconote. Il valore immobiliare è composto da una quota di valore effettivo del bene, dovuto ai costi di costruzione, e da una quota di valore speculativo. La parte di valore speculativo che si era accumulato con l'arrivo dell'euro e con il finanziamento facile che l'euro stesso aveva provocato (con tutte quelle agenzie immobiliari e finanziarie che nascevano come funghi...) sta velocemente svaporando. Di fatto le economie europee si sono già differenziate a seconda della loro forza interna, mancano solo le rispettive valute nazionali.

Questa politica europea è fatta di contraddizioni per usare un 'eufemismo, di balle per usare una dizione più esatta. Si dice di voler combattere la disoccupazione e poi si scopre che invece la disoccupazione (chiamata meno allarmisticamente "svalutazione interna") è uno degli obiettivi principali europei. Si dice di voler preservare i piccoli risparmiatori, invece si studiano salvataggi bancari alla cipriota che prevedono vere tosature dei risparmi. Si promette di togliere la tassazione sulla prima casa, ma in realtà tale tassazione viene incrementata in mille tasse con il duplice obiettive di far cassa subito e poi dopo andando a prelevare il resto sui conti correnti di ex proprietari sfiniti.

Un mondo perfetto per "balle d'acciaio"...

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