Si sente profumo di svolta, anche se non proprio di ripresa. Non esageriamo. Eppure ci deve essere un cambiamento importante alle porte altrimenti non si avrebbe avuto una discesa dello spread così forte senza motivi validi. Di sicuro non per la manovra di Letta. Infatti non è merito della nostra economia (malgrado i successi Fiat) o del nostro governo. Anche la Spagna beneficia dello stesso regalo.
"Oggi c'è la condizione perché il Paese riparta e questa condizione va assolutamente colta". Lo dice il premier, Enrico Letta, al Tg1. "Lo spread - spiega - non è un dato statistico astratto, è una cosa molto concreta. Perché le cose sono andate male in Italia in questi anni? Sono tre anni che lo spread ballava attorno ai 400-500 punti e questo vuol dire aver buttato via una ventina di miliardi di euro soltanto per pagare interessi in più. Se noi avessimo, come avremo adesso, queste risorse disponibili, queste potranno essere usate per abbassare le tasse sul lavoro, per aiutare l'occupazione e in particolare l'occupazione giovanile, ma soprattutto questo renderà le imprese italiane più competitive perché fino a ieri, con lo spread così alto, non erano in grado di acquisire credito e di fare gli investimenti così come lo facevano le imprese tedesche, austriache o francesi".
(www.wallstreetitalia.com)
Letta ci prova lo stesso ad intestarsi la discesa dello spread, o almeno ad associarla al suo governo. Ma non credo proprio che il governo italiano, o quello spagnolo, o quello portoghese, abbiano di questi poteri taumaturgici.
Ci deve essere qualcosa di grosso nell'aria d'Europa. Del resto lo spread si è sempre mosso a seguito delle iniziative di Draghi, di sicuro non fu Monti a far scendere lo spread nel 2012. E Fannyking conferma in qualche modo le mie sensazioni a pelle.
"Dunque dopotutto e malgrado i cattivi tedeschi, pare che finalmente la BCE si appresti a stampare soldi a manetta, per comprare titoli di stato europei, in particolare quelli degli Stati in maggiore difficoltà e con spread molto alti.
Perché lo dico? Semplice:
1- A Maggio il Parlamento Europeo rischia di bloccarsi a causa della massiccia elezione di forze politiche euro.scettiche, la Germania ha già preso le sue contromisure e sta facendo le prove di una Grande Coalizione Europea tra PPE e PSE versus Euroscettici. Infatti la cancelliera Merkel del PPE (in Europa) intende appoggiare il connazionale Martin Shultz del PSE alla presidenza del parlamento europeo. Ma ovviamente non basta. Bisogna depotenziare i partiti europei euro-scettici colpendoli proprio dove più forte è la loro propaganda (Ukip escluso, che muove le uniche critiche realmente serie a BCE e UE) , ovvero il fatto che la BCE e l’Europa non sono abbastanza “solidali” con gli euro-deboli e non permettono il rientro degli spread attraverso politiche di Quantitative Easing (ovvero si stampano euro per comprare BTP, BONOS e altra cartaccia di Stato)
2- Il secondo maggiore azionista dell’Euro, ovvero la Francia sta entrando, anzi è già entrata nel mitico club dei PIGS (diveneterà SFIGp?). Probabilmente che più che l’Euro potè l’immensa, assoluta e inarrivabile stupidità di Hollande, ma “pare” che l’eliseo sotto traccia stia facendo pressioni durissime per un cambio di rotta.
...
3- guarda caso ieri, abbiamo assistito in contemporanea ad un notevole calo dell’Euro e ad una clamorosa chiusura degli spread europei:
...
4- ehm… forse ho sentito un voce, di quelle di cui mi fido…..(ma shhhhhh)
Dunque non è in discussione SE la BCE stamperà Euro ma piuttosto come stamperà e come aggirerà il suo statuto per farlo"
(www.rischiocalcolato.it)
Mi ha convinto forse più il punto 4... ma comunque mi stavo giusto chiedendo cosa c'è dietro la caduta degli spread degli sfigati d'Europa, quando mi è capitato sotto gli occhi il post di Rebuffo.
Ma se la Bce è pronta ad un Quantitative easing, significa una cosa sola: malgrado le apparenze siamo di nuovo sull'orlo del disastro. E questa volta non si potrà nemmeno scaricare le responsabilità su Berlusconi per salvare l'euro dalle sue colpe. Alla fine per tenere in piedi la moneta unica i tedeschi saranno obbligati a cedere su qualcosa, anzi su tutto il fronte. Hanno di fronte a loro solo due strade del resto: o si acquistano gratis i titoli di Stato dei Pigs, cioè stampando euro, oppure la Germani abbandona l'euro.
La seconda opzione sarebbe una scelta muscolare, costosa e forse anche suicida per la Germania. Di colpo perderebbe i vantaggi che ha goduto con l'euro e dovrebbe pagare un prezzo corrispondente e proporzionale alla crisi che sta strangolando tutti i Pigs e oggi anche la Francia. La Germania verrebbe travolta e distrutta da una crisi enorme. Forse a conti fatti conviene ai tedeschi stampare euro e mantenere un vantaggio di leadership in Europa. E farsi passare le fobie dell'inflazione, visto che comunque essendo in deflazione sarà difficile che l'inflazione cresca molto anche stampando euro.
E quindi stiamo forse per entrare anche noi europei nel magico mondo dei quantitative easing? Mentre l'America comincia a tirare il freno a mano con il tapering (per ora poco convinto), Draghi è forse pronto a raccogliere il testimone? Una cosa è certa: se la Bce cambierà politica monetaria, con l'avallo tedesco, dovremo ringraziare Marine Le Pen, Beppe Grillo e Alba Dorata. Solo per paura di perdere il potere i potenti europei inizieranno a cambiare politiche, a cedere qualcosa in favore del popolo (più politiche espansive e meno austerità) e finalmente a salvare l'euro e l'Europa.
Vuoi vedere che ha ragione Draghi, che l'euro è veramente irreversibile?
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