Avverto vibrazioni negative, sull'andamento dell'economia mondiale. Probabilmente sono solo lievi febbri paranoidi, ma quando si comincia a leggere anche sui giornali mainstream che la bolla finanziaria è pronta ad esplodere, che si vedono le prime lacerazioni, che si sentono pericolosi stridori, forse qualcosa di grosso e pericolo si sta approssimando. Potrebbe essere uno tsunami di mer*a come non si è mai visto prima.
Una caduta dei mercati finanziari che travolgerà anche le immaginarie riprese e le immaginarie luci in fondo al tunnel, con caos sociale e politico un po' ovunque nel mondo. Sicuramente le ricadute qui in Italia non sarebbero delle migliori.
"Acquisti scatenati sul settore tecnologico, investimenti a un nuovo record: pericolo bolla. I mercati, come al solito, non hanno imparato nulla dal passato.
Per comprendere le condizioni in cui versa il comparto hi-tech, scrive un editoriale di Business Insider che riporta alcuni nuovi dati, è vedere se alcuni parametri finanziari del settore – in particolare il volume d’affari – abbiano superato quelli registrati nel 1999 alla vigilia dello scoppio della bolla "Dot-Com".
Una cosa è certa: come allora, il Nasdaq ha testato ancora quota 4.000. L'ultima volta che lo aveva fatto, era proprio il 1999.
Altro campanello d'allarme: il valore complessivo delle IPO tecnologiche ha toccato nuovi massimi nel 2012, di importo superiore rispetto agli eccessi della bolla 1999-2000, circa 18 miliardi di dollari.
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le aziende di Internet hanno ottenuto più di 7 miliardi di dollari in nuovi finanziamenti nel 2013.
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Vale la pena ricordare, però, che al culmine della bolla dot-com nel 2000, gli investimenti nelle imprese di internet avevano raggiunto un picco di oltre 41 miliardi dollari, secondo PwC. Quindi, forse, c’è ancora un po’ di margine prima che la bolla arrivi a scoppiare."
(www.wallstreetitalia.com)
"Si si il mercato americano è in piena salute, e Gianni l’ottimista è pieno di titoli fin sopra i capelli.
Ora mi chiedo: come mai gli Insider, ovvero gli amministratori e coloro che lavorano in società quotate stanno vendendo le loro azioni come se non ci fosse un domani:
Quello che vedete è il grafico che esprime in valore, quante azioni sono Vendute dagli insider e quante comprate, un livello di 77 a 1 non è esattamente presagio del sol dell’avvenire.
Gianiiiiiiiiii
(www.rischiocalcolato.it)
Va bene, si tratta dei soliti siti disfattisti. Ma poi ti imbatti nel Sole24ore che insolitamente ti avvisa dei segni premonitori. A quel punto uno si chiede: se lo scrive il Sole vuol dire che è tutto vero e soprattutto che sta già avvenendo?
Come si fa a capire se i mercati sono entrati in bolla? Ecco i cinque indicatori d'allarme
Riassunto:
- se l'indice Vix supera 17 attenzione; oggi siamo a 12;
- se il bund scende sotto 1.6% attenzione; E' un bene rifugio quando si scappa dall'azionario impazzito, oggi è all'1,8%;
- cambio euro/dollaro sotto 1,33; secondo il Sole24ore, anche il dollaro è un bene rifugio, e l'euro è per chi ama il rischio. Io ne dubito un po' con la bolla Fed in corso...
- rapporto prezzo/utili delle azioni; qui il segnale c'è già, siamo già oltre il rapporto storico più alto.
- rating differenti, ma stessi interessi; il Sole24ore porta il caso dell'Irlanda (soglia spazzatura) e dell'Inghilterra che pagano interessi sul debito simili. Secondo il giornale economico significa che c'è qualcosa di anomalo: in effetti potrebbe essere sbagliato sia il rating dell'Irlanda che quello dell'Inghilterra...
E se dobbiamo dare credito alla teoria dei segnali, il tapering che probabilmente continua e si incrementa, potrebbe essere il segnale che la Fed teme un qualche patatrak in arrivo (di cui è in parte responsabile se non la maggior responsabile):
"Ad indebolire le Borse europee è stato l'andamento di Wall Street che dopo un'apertura positiva aiutata dalle previsioni del Fondo Monetario Internazionale che ha rivisto al rialzo le stime per la crescita economica globale, ha cominciato a valutare le indiscrezioni pubblicate da Wall Street Journal secondo cui sarebbe in arrivo un ulteriore tapering a fine mese da parte della Federal Reserve."
E tutte queste bolle pericolose stanno per esplodere in un ambiente economico italiano per nulla tranquillo. Quando il liquame finanziario ci investirà, non ci saranno più solide mura a contenere l'alluvione. L'economia reale è in pieno avvitamento da austerità: le banche soffrono e frenano gli investimenti, lo Stato fa altrettanto ed in più inasprisce la tassazione. Non se ne esce, se non con i piedi in avanti...
"Crescono ancora le sofferenze nelle banche: negli ultimi 12 mesi sono cresciute del 22,7% arrivando a sfiorare i 150 miliardi di euro a novembre scorso.
La fetta maggiore di prestiti che non vengono rimborsati regolarmente agli istituti di credito è quella delle imprese (103,1 miliardi). Le "rate non pagate" dalle famiglie valgono più di 31 miliardi, mentre quelle delle imprese familiari quasi 13 miliardi.
Superano il tetto dei 2 miliardi, poi, le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni e di altre istituzioni finanziarie. Complessivamente le sofferenze adesso corrispondono al 10,54% dei prestiti bancari, in aumento rispetto all'8,20% di un anno fa.
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"Siamo allarmati - commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi - di fronte alla sempre maggiore difficoltà, sia delle famiglie sia delle imprese, nel pagare le rate dei finanziamenti, assistiamo a un atteggiamento di superficialità da parte del Governo di Enrico Letta, che poco sta facendo per risolvere la questione del credito. Altrettanto preoccupante è la posizione dei rappresentanti delle banche che cercano di sminuire il problema, interpretando i numeri affinché non si punti il dito contro l'industria creditizia".
Sofferenze raddoppiate in meno di tre anni,
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Credit crunch senza fine: -66 mld a privati in un anno: parallelamente c'è la serrata dei rubinetti del credito. Negli ultimi dodici mesi sono stati tagliati più di 66 miliardi di euro di prestiti, calati al ritmo di oltre 5 miliardi al mese."
(www.wallstreetitalia.com)
Altro che giochini sulla legge elettorale. Qui sta per arrivare una valanga di mer*a su tutto e tutti.
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