mercoledì 29 gennaio 2014

Ogni giorno ha la sua pena


Ieri andava di nuovo tutto bene, ma questo 2014 sarà un anno di ripensamenti e quindi di mercati volatili. E quando questo succede certi volatili, come l'uccello "padulo", volano bassi.

Nasce la nuova industria automobilistica italo-americana scegliendo un nome evocativo per gli italiani: F(i)CA. Forse così si spera di incrementare le vendite almeno in Italia. Ma la borsa non si fida, anche perché i bilanci mettono in luce tutto lo sforzo fatto dalla pulce Fiat per acquistare l'elefante Crysler.

"... tonfo Fiat dopo i conti 2013, -5,70%. L'amministratore delegato del gruppo Fiat Chrysler ha annunciato che entro la fine del 2014 avverrà il completamento del processo di riorganizzazione che darà vita a Fiat Chrysler Automobiles. "
(www.wallstreetitalia.com)

La nuova FCA ha scelto il giorno sbagliato per presentarsi ai mercati. Ma in generale continuano i movimenti al ribasso dovuti alla paura del tapering e quindi al venir meno del clima di fiducia in un continuo incremento degli indici. L'azionario non può crescere all'infinito. La liquidità comincerà a calare e quindi non si avrà l'effetto trascinamento su qualsiasi investimento, dovuto essenzialmente ai massicci acquisti di questi anni. Si tornerà a vagliare tra investimenti buoni e cattivi. I paesi emergenti non stanno quasi mai nella prima categoria.

"Torna la paura sui mercati emergenti, sell off sulla lira turca e il rand sudafricano; i sell off colpiscono anche il lev bulgaro. Le tre valute perdono posizione nei confronti del dollaro americano. Il SudAfrica è diventato la terza economia emergente, questa settimana, ad aver alzato i tassi, al fine di frenare l'emorragia dalla sua valuta. Ma il rand è sceso al minimo degli ultimi cinque anni.

Le vendite si abbattono sull'azionario europeo, Dax in calo di quasi -2%, Parigi -1,7%, Ftse Mib a Milano scivola -1,40%, sui minimi di seduta."

(www.wallstreetitalia.com)

Vista la situazione e la crisi che sta investendo certe monete sovrane, forzando molto le mie convinzioni, sono costretto a rivalutare l'importanza dell'euro. Moneta forte che ci impedisce di arricchirci facilmente, ma quei pochi euro che abbiamo in tasca in questi momenti non si svalutano pesantemente, consentendoci una certa stabilità (seppur cimiteriale...).

Con la lira molto facilmente ora ci troveremo nella tempesta. Ma comunque un po' più forti di quanto lo siamo oggi, con un'industria manifatturiera meno disastrata di quanto lo sia attualmente. Con l'euro siamo deboli internamente ma protetti dai colpi esterni come in una corazza. Con la lira saremmo più forti internamente ma dovremmo fare grandi sforzi per parare i fendenti che proverrebbero dalla speculazione internazionale.

"Potete anche non Crederci, ma L’Euro è Destinato a Tornare Simpatico (l’Ondata “si ma…”)

Guardiamoci intorno, intendo intorno alle valute considerate forti:
Dollaro
Euro
Yen
Yuan
Franco Svizzero e poco altro-

Finita la festa dei dollari facili, il resto del mondo è totalmente destabilizzato e per carità di Dio non si tratta di “svalutazioni competitive” se non in minima parte.

Contemporaneamente, specie nei paesi periferici europei l’Euro vive il suo minimo assoluto di popolarità (e aggiungerei l’Europa, finalmente).
...
l’Euro non si adatta all’economia italiana, favorisce i tedeschi, è un complotto per renderci schiavi… etc etc, SI MA, guarda che succede ad usarla male la “moneta sovrana” forse per ora è meglio starcene buoni e aspettare che la tempesta passi.

Ed è un bene che sia accaduto adesso all’Argentina, Venezuela, Sud Africa, Egitto, India, Indonesia, e non a noi.

Perchè almeno possiamo imparare una cosa in tempo reale (visto che il passato si usa solo per le convenienze di propaganda):

NON BASTA STAMPARE MONETA SENZA DISCIPLINA DI BILANCIO PUBBLICO e aggiungerei sommessamente, tasse basse, burocrazia efficiente, livelli di corruzione accettabili, giustizia decente.

Perché nel mondo globalizzato la “moneta sovrana” è solo uno dei fattori, che ti si può rivoltare contro se la usi per finanziare deficit di bilancio.

Lo ribadisco io non ho nulla in contrario a tornare alla lira (anche alle conchiglie per quello), cioè a cambi flessibili, purchè alla base ci siano politiche che rendano credibile la nostra valuta sui mercati internazionali. E cioè politiche che facciano tornare il nostro paese un luogo che produce qualcosa di desiderabile per il resto del mondo al prezzo giusto.

Comunque adesso è un tantinello piu’ difficile dimostrare le virtu’ della moneta sovrana e della “svalutazione competitiva” anche perchè alcuni diversamente preparati in tempi recenti ci hanno indicato quei paesi che stanno crollando come fulgidi esempi da seguire.

Quindi io prenderei come esempio l’Inghilterra, hanno svalutato (ora hanno recuperato), hanno stampato ma hanno fatto qualche altra cosuccia che credo andrebbe studiata (link dal fatto quotidiano)

Il governo di David Cameron taglia la spesa pubblica. E il morale dei dipendenti pubblici va sempre più giù. Negli ultimi 18 mesi ben 54mila lavoratori del pubblico sono stati licenziati – ben più di quanto riuscì a fare Margaret Thatcher, tanto criticata per il suo taglio al budget britannico, negli ultimi quattro anni di governo ..."

Ma anche no. Qualche problema forse alberga anche nella sovrana e regale terra della Sterlina.

"Banche di tutto il mondo sempre più in difficoltà e sempre più terrorizzate dalla minaccia incombente della corsa agli sportelli.
Alcuni clienti di HSBC, stando a quanto ha riportato la BBC, non sono riusciti - senza che ne fossero stati informati - a prelevare grandi somme di denaro, in quanto non hanno addotto motivazioni ritenute sufficienti dalla banca.

Ovvero: ora per effettuare prelievi bisogna anche informare il proprio istituto di credito riguardo al motivo. Immediate le proteste, con un cliente che ha scritto subito: "non dovete spiegare alla vostra banca la ragione per cui volete quel denaro. E' vostro, non della banca".

Ridicole le spiegazioni di HSBC: "Chiediamo ai nostri clienti il motivo dei grandi prelievi di denaro nel momento in cui sono insoliti...e la ragione è nel nostro obbligo di proteggere i clienti, al fine di minimizzare il rischio di crimini finanziari".
...
Il tentativo di lanciare un vero e proprio controllo di capitali è stato poco dopo seguito da un'altra notizia che ha allarmato i consumatori.

Sky ha reso noto infatti che i clienti di Lloys e TSB, così come quelli di Halifax, hanno incontrato non poche difficoltà nel prelevare denaro dai bancomat. Lloysd/TSB ha ammesso di fatto che ci sono stati problemi nei pagamenti con le carte di debito e nelle operazioni di prelievo di contanti."

(www.wallstreetitalia.com)

A quanto pare anche la solida e sovrana Inghilterra sta effettuando un minimo controllo sui movimenti di capitale in questo turbolento periodo di svalutazioni monetarie dovute alla massiccia vendita di valute ritenute più deboli. Più deboli naturalmente di dollaro, yen ed euro (cioè marco...).

Usare la moneta sovrana e il debito pubblico diventa un esercizio sempre più complicato. Non basta stampare tanto per stampare come giustamente afferma Fannyking. Bisogna aver ben chiaro cosa si compra, anzi come si investe, il denaro fresco di rotativa. Stampare lire per pagare pensioni d'oro o il suv di "Batman" non credo farebbe rivalutare la lira agli occhi di un investitore estero.

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