sabato 4 gennaio 2014

Renzi ha un problema (2)


Renzi ha un problema, deve fare maledettamente in fretta a demolire il governo Letta e tutto il disegno di Napolitano. Non passa giorno che sprona i suoi e le opposizioni a giungere a scrivere una nuova legge elettorale. Sta procedendo come un un rullo compressore, e più maltratta il governo, soprattutto i mini alleati del Nuovo Centro Destra, più è soddisfatto.

Il suo obiettivo è duplice, ma il progetto è unico, cioè arrivare sulla poltrona di premier. Per questo oggi ha due obiettivi: promulgare una nuova legge elettorale velocemente, e in contemporanea logorare la maggioranza di governo. Renzi e i suoi non hanno alcun riguardo verso gli alfaniani, i cui desiderata e idee vengono del tutto ignorati. Senza dirlo in modo esplicito Renzi fa sponda con Berlusconi, anche se dichiara di cercare l'accordo con i cinquestelle. Ed infatti Berlusconi sembra abbastanza soddisfatto del nuovo segretario Pd: e vorrei vedere... è come se si specchiasse in uno specchio magico che gli toglie 30 anni d'età!

E incredibile come tutte le manovre messe su dal capo dello Stato, e forse volute dall'estero, falliscano nel volgere di pochi mesi. Nel 2011 fatto fuori il governo Berlusconi, Napolitano e i suoi mandanti ignoti, pensarono fosse fatta, di aver per sempre defenestrato il piccolo Bonaparte italiano. Napolitano pensò persino di modificare l'anima del centro destra italiano, chiamando Monti al governo. Monti portava sicuramente uno stile diverso e migliore di quello berlusconiano. Ma chi gliel'aveva detto a Napolitano che agli elettori di centro destra sarebbe piaciuto un cambio di stile politico così netto? Come può pensare un uomo di sinistra di conoscere i desideri di chi vota a destra? Ed inoltre, la sinistra pensa veramente di potersi scegliere gli avversari?

Tutte domande che ebbero risposte negative per Napolitano. Monti gli sfuggi di mano, e pensò veramente di rappresentare il nuovo centro destra. Anche la stampa, quella di solito più schierata verso sinistra, pensò di poter sostituire Berlusconi con un loden ben stirato. Costruirono pesino sondaggi farlocchi per spingerlo alla vittoria. Come sappiamo fu un disastro elettorale. Monti e la sua Scelta Civica si dimostrarono irrilevanti nella politica italiana, e Berlusconi ancora il saldo padrone del centro destra. Entrambi gli esiti stupirono molto gli osservatori stranieri: come mai gli italiani punivano il "salvatore d'Italia" e salvavano l'unfit su cui fu scaricata la colpa della crisi?

Oggi la risposta può essere data serenamente senza tema di smentita: Monti è stato l'affossatore dell'Italia calata nell'austerità, e Berlusconi non è stato l'unico artefice della crisi, anzi molti sostengono che avesse una soluzione che però non piaceva alla Germania: l'uscita dall'euro.
Gli italiani non lo sapevano con certezza all'inizio del 2013 quando si è votato, ma probabilmente sentivano dentro di loro che quello che blaterava la propaganda da un anno era falso.

In poco tempo Scelta Civica e il montismo, un esperimento uscito dalle cantine segrete del quirinale e di qualche ex potere forte, si sono squagliati. Ora il partito si è suddiviso in entità da prefisso telefonico. Napolitano però non si è dato per vinto, e probabilmente è riuscito a convincere i ministri dell'ex Pdl ad abbandonare Berlusconi. Napolitano ha comprato un po' di tempo, mentre Berlusconi come al solito si rafforza schiantando tutti i concorrenti costruiti negli editoriali politici dei grandi quotidiani.

Il Nuovo Centro Destra, stampella del governo Letta/Napolitano, seguirà lo stesso destino di Monti. Forse diventerà irrilevante anche prima di Scelta Civica, che comunque era un partito di un certo spessore etico e intellettuale. Nuovo Centro Destra è un accozzaglia di seconde figure del Pdl.

Ma c'è di peggio, nella situazione già pessima che si vede di fronte Napolitano. Infatti il Presidente aveva perlomeno un punto fermo: il Pd, il maggior partito di centro sinistra era sotto controllo.
Oggi invece il populismo e il berlusconismo ha aggredito anche il grande partito erede del Pci di Napolitano. Anche il Pd sta diventando come Forza Italia, come la Lega, o come il M5s, un partito imprevedibile. E' stato conquistato da Renzi che non ha fatto prigionieri e lo sta guidando come un carrarmato. Renzi se ne frega assai delle esigenze di Napolitano di preservare la maggioranza di piccole intese, del semestre europeo italiano e tante fissazioni di Napolitano e dei poteri che sono dietro di lui.

Renzi va per la sua strada. Fa dichiarazioni forti senza temere di offendere qualcuno. Senza temere di danneggiare il suo governo e la sua maggioranza, che sicuramente non piace e non convince Renzi. Il governo Letta in effetti non piace quasi a nessuno, e Renzi che è populista nell'anima, non può di sicuro difenderlo a spada tratta, se Letta e Saccomanni deludono l'opinione pubblica e non risolvono i problemi dell'Italia. A Renzi non importa che il suo partito mantenga il controllo del governo, se non è lui direttamente a governare.

Quindi Renzi ha un problema sempre più impellente: legge elettorale ed elezioni quanto prima, cercando di sbaragliare chi gli si mette di traverso. Che sia Alfano, o che sia Napolitano. Che poi Renzi giunga all'agognato risultato è tutto un altro discorso: ci sono molte variabili ormai nella politica italiana. Berlusconi non retrcede, anzi si rafforza. La forza del grillismo non si sta estinguendo. Renzi può vincere, ma la sua impresa è abbastanza complicata. Sarebbe stato più semplice se fosse stato al posto di Bersani nel 2013.

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