lunedì 27 gennaio 2014

Manca poco ormai, lo dice anche la Bundesbank



Manca poco siori e siore, accomodatevi lo spettacolo sta per iniziare... Si oramai è tutto un coro in giro per il mondo e quindi manca poco al prelievo forzoso sui conti correnti. Ma consoliamoci, sarà l'ultimo atto dell'era euro. Poco dopo ne usciremo perché si verificherà l'inutilità della mossa estrema. Esattamente come durante la crisi del 1992, quando il prelievo forzoso di Amato alla fine non servì a nulla. L'Italia uscì ugualmente dallo Sme e svalutò.

"La banca centrale tedesca non vuole più che a pagare per gli errori commessi da altri siano i propri cittadini.
Per questo motivo, citando la controversa ipotesi esposta dal Fondo Monetario Internazionale per un prelievo forzoso una tantum sui conti correnti dei più benestanti, scrive che per salvarsi, i Paesi che rischiano il fallimento delle loro casse statali dovrebbero chiedere uno sforzo ai più ricchi prima ancora che ai contribuenti.

A riferirlo è l'agenzia di stampa internazionale Reuters.

Bundesbank scrive che un prelievo forzoso non è niente di insolito, in quanto "risponde al principio di responsabilità nazionale, secondo la quale i contribuenti sono responsabili per gli impegni presi dal proprio governo". Il loro aiuto dovrebbe quindi venire richiesto prima di quello di tutti i contribuenti dell'area euro.

Allo stesso tempo l'istituto di Francoforte sottolinea la sua contrarietà all'implementazione di una eventuale patrimoniale in Germania, che sarebbe un brutto colpo per la crescita."

(www.wallstreetitalia.com)

Invece il prelievo sui c/c dei paesi periferici sarebbe una goduria per la crescita. Come no. Il copione dei prossimi mesi è già scritto. Rimane da vedere se Renzi darà l'avallo di una tale politica economica, al duo Letta/Saccomanni che non si porrà alcuna domanda e si renderà disponibili ad agire, come immagino.

E' possibile che Renzi, come in altre occasioni, dimostri un po' di buon senso ed impedisca al nostro governo di compiere lo stesso errore già fatto venti anni fa? Me lo auguro. Perlomeno Renzi si pone il problema di essere eletto e magari di vincerle le elezioni.

Se invece si lascerà fare agli eurocrati, avverrà quanto avvenne nel 1992, (vedi "Facciamo tesoro degli insegnamenti del passato"):

- Il fenomeno speculativo dell'estate 1992 coinvolse la lira italiana e la sterlina britannica;

- Il governo Amato compì la "rapina" sui c/c nella notte tra giovedì 9 e venerdì 10 luglio 1992, legittimandola ex-post con decreto d'urgenza l'11 luglio;

- Il governo italiano, retto da Amato, il 13 settembre decise di svalutare il cambio di riferimento della valuta nazionale complessivamente del 7%, in particolare la lira in sé fu svalutata del 3,5%, mentre le altre valute furono rivalutate del 3,5%.

Speriamo che almeno questa volta in Italia si attivi un dibattito pubblico serio, memori di quanto già avvenuto all'epoca. Ma ne dubito, ci sarà sempre qualcuno che affermerà che non ce n'è bisogno, perché questa volta è differente.

Pronti a fare acquisti nuovamente con la lira?

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