Percentuale di prestiti non restituiti alle banche del sud Europa rispetto alla banche tedesche
Se ne comincia a parlare in giro. E quando le voci cominciano a circolare prima o poi divengono realtà. All'inizio circolano fra gli addetti ai lavori per avvisare gli "amici" di spostare i propri risparmi altrove. Ma poi va a finire che la notizia viene divulgata anche dalla stampa minore, oggi sempre più spesso attraverso internet.
"Sono "destituite di ogni fondamento le ipotesi riportate su alcune testate giornalistiche relative a prelievi su conti correnti e depositi bancari". È quanto fanno sapere fonti del ministero dell'Economia
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Un'ipotesi ... rilanciata dalle colonne di 'Libero' da Maurizio Belpietro che scrive: "Quando il Paese sara' cotto al puntino da essere servito in tavola, ecco arrivare la madre di tutte le soluzioni, ovvero l'arma letale per il ceto medio, vale a dire il prelievo forzoso sui conti correnti"."
In questo caso si tratterebbe di un prelievo come quello eseguito nel 1992 da Amato per contrastare la speculazione sui titoli italiani. Prelievo che fu inutile perché poi l'Italia uscì dallo Sme, l'antesignano dell'euro.
Però potrebbe anche essere un prelievo per salvare le banche. La trafila che ci porterà ad uscire dall'euro, è ancora lunga e difficile. Una via crucis con diverse stazioni: la flagellazione dei correntisti potrebbe essere una di queste.
Cosa si è deciso in Europa, oltre ai mirabolanti investimenti/elemosine per l'occupazione che hanno riempito di titoloni i nostri quotidiani? L'istituzionalizzazione dell'esperimento Cipro. E qui i titoloni non li hanno fatti.
"I ministri dell’Economia e delle Finanze dei 27 Paesi dell’Unione hanno trovato un accordo per creare un meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie. Un accordo il cui punto centrale è che in caso di fallimento lo Stato non interverrà per rimborsare i depositanti tranne che per importi inferiori a 100 mila euro.
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se le autorità di vigilanza, nazionali e comunitarie, non avranno vigilato a sufficienza pagheranno gli Stati. Se non sarà possibile salvare una banca con una ricapitalizzazione, a pagare per il fallimento saranno nell’ordine gli azionisti, poi gli obbligazionisti meno assicurati, e infine i depositi dei clienti, esclusi quelli sotto i 100 mila euro. Verranno invece salvati i depositi garantiti, le obbligazioni garantite, pensioni e salari dei dipendenti dell’istituto in fase fallimentare. Le autorità nazionali avranno poi il potere di escludere o escludere parzialmente altri tipi di soggetti dal fallimento ordinato delle banche. Verranno creati poi fondi-cuscinetto per ammortizzare gli effetti del fallimento tra Stati membri ed assicurare che sia disponibile la liquidità necessaria
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Insomma, un accordo che ribadisce la centralità ed il potere del sistema bancario e che scarica sui correntisti del ceto medio il peso del fallimento di una banca. Fissare il tetto dei risarcimenti ai depositanti sotto i 100 mila euro è infatti una cosa tutta da ridere se non fosse da piangere. Quei 100 mila euro sono una cifra della quale dispongono milioni di famiglie e con la quale non è più possibile comprare un appartamento in una delle zone più degradate di una grande città. Oltretutto scaricare il peso dei fallimenti bancari sui depositanti rappresenta una autentica porcata. Molti fallimenti, anzi la quasi totalità, sono stati la conseguenza della disattenzione e del silenzio complici delle autorità di vigilanza che, come nel caso della Lehman Brothers, hanno chiuso un occhio ed anche due. Sarebbe semmai molto più logico che le banche tornassero a fare le banche, Sarebbe molto più logico che si stabilisse una netta distinzione tra banca commerciale e banca di investimento. Tra banche che prestano soldi alla clientela e banche che operano sui mercati finanziari. Tra banche che operano a breve e a lungo termine. Il modello della banca di tipo misto, alla tedesca, ha mostrato tutta la sua inadeguatezza funzionale."
Il solito accordo "schifezza" uscito dagli incontri di Bruxelles, e di cui gli stessi politici e media mainstream si vergognano e pertanto non danno eccessiva pubblicità. Meglio parlare dei 9 miliardi (come riempiono bene la bocca...) ripartiti però su 27 paesi europei. Una goccia in un mare di miserie economiche. Il continente ha un Pil ci circa 16.000 miliardi di dollari in contrazione del 1%. Ciò significa che a fine anno "mancheranno" 160 miliardi di dollari ovvero 125 miliardi di euro. Questa sarebbe la cifra da investire per evitare la recessione, molti di più per avere anche la crescita.
Ma è interessante la strategia adottata dall'Europa e dai suoi attori/complici per giungere a decisioni di questo tipo:
"A quel punto tutto è diventato chiaro: eravamo di fronte all'ennesima applicazione del metodo Juncker.
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In cosa consiste? Semplice! In una oculata gestione del flusso informativo secondo il noto principio della rana bollita. Sentiamo come lo descriveva nel 1999 sullo Spiegel il simpatico Jean-Claude Juncker, lussemburghese, predecessore di Dijsselbloem all'Eurogruppo:
"Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere che succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché la maggior parte della gente non capisce niente di cosa è stato deciso, andiamo avanti passo dopo passo fino al punto di non ritorno"
Ah, scusate se ve lo faccio notare: la gente siete voi...
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Notate un altro raffinato dettaglio ... Schaeuble ha detto, in buona sostanza, che questo accordo serve a evitare danni peggiori, cioè che i depositanti devono scegliere fra farsi togliere i soldi, o sopportare le conseguenze catastrofiche di una crisi bancaria.
Chiaro il punto, no? "Signori, siamo arrivati a un punto di non ritorno: ora non si può fare che come diciamo noi".
Esattamente la stessa logica di chi parla di euro irreversibile.
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Espertoni e complottisti "a prescindere" entreranno in discussione per confutare questo o quel punto, dimenticando un dato essenziale: a quanto capisco, per ora siamo ancora a una proposta piuttosto improvvisata (per quanto ufficiale), a un disegno, nel quale mancano importanti dettagli (ad esempio, quando entrerà effettivamente in vigore e chi sarà "il boia", cioè quale organismo e con quale processo deciderà chi paga quanto). Quindi in effetti c'è poco da discutere e molto da stare attenti (ci sarebbe stato anche molto da protestare, ma, appunto, evidentemente siamo bolliti...)."
Intanto come stanno le banche nostrane. Non troppo bene, a cominciare dal mega bubbone di Mps.
"Vedi poi Profumo cosa si è fatto scappare...ovvero un po' di verità sulla pericolosità di molte banchette italiane sempre più in grave sofferenza...
Mps, Profumo: alcuni hanno sbagliato, possibili altri casi
Reuters – ven 24 mag 2013
Al Monte dei Paschi alcuni amministratori, per mantenere il potere che avevano, non hanno rispettato le regole e potrebbero accadere altri casi simili in Italia.
..."Al Monte dei Paschi è successo che alcune persone che avevano desiderio di continuare a mantenere il potere che avevano, hanno deciso di tagliare degli angoli, di sfruttare delle situazioni, di nascondere dei problemi che avevano, e di fare delle scelte fuori dalle regole", ha raccontato Profumo ai sintetizzando le vicende giudiziarie che hanno coinvolto esponenti della banca senese.
......Secondo Profumo, "ci possono essere altri casi in Italia".
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..............E si confermano anche le mie sagge contro-argomentazioni di quasi un anno fa
ai tempi in cui fonti istituzionali, pink-mass-media e fonti bancarie
ci propalavano il mito
delle "banche italiane più solide delle altre", perchè meno coinvolte nelle speculazioni a mo' di subprime...
Ed io, scuotendo la testa..., rispondevo:
Il Problema è che le Banche Italiane avranno anche giocato di meno al casinò rispetto a quelle francesi, tedesche, americane od inglesi...
ma, come spiegavo tempo fa, vengono duramente colpite da altri fattori specifici che le stanno affossando sempre più, giorno dopo giorno....
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......Infatti TUTTO IL SISTEMA BANCARIO E' MARCIO/TECNICAMENTE FALLITO (in USA, in UK, in Francia, in Germania, in Italia etc)
dunque l'unica differenza consiste solo IN QUALI STATI SIANO ancora IN GRADO DI PROTEGGERE LE PROPRIE BANCHE e QUALI NO..........."
(www.ilgrandebluff.info)
E la situazione non sta migliorando:
"le sofferenze sono ancora in aumento segnando un massimo dal 1998, con i prestiti che si contraggono soprattutto nei confronti delle imprese.
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nel pieno della crisi era soprattutto per i timori che la clientela uscisse dalle banche - si sposta ora soprattutto sugli impieghi e le sofferenze.
Queste ultime hanno visto in aprile un +22,3% su anno, anche in questo caso ai massimi dall'inizio della serie nel giugno 1998, dopo il +21,7% di marzo.
Quanto poi agli impeghi, complessivamente essi hanno visto un -2,3% su anno dal -1,7% di marzo, con la forte contrazione (-3,7% da -2,8% di marzo) per i prestiti alle imprese, e con il -0,8% di prestiti alle famiglie, lo stesso livello registrato a marzo."
(it.finance.yahoo.com)
Insomma il caso Cipro ha fatto scuola. Ma Cipro aveva la fortuna e sfortuna di avere correntisti russi a pagare la maggior gabella. Ora però tutti i correntisti dell'Europa del sud sono avvisati. Soprattutto i pesci grossi, e la classe medio alta.
Ma questo tipo di decisione europea potrebbe anche essere un boomerang per chi l'ha assunta. Infatti che senso ha avvisare i potenziali correntisti da spremere che stanno per essere rapinati? Ovviamente questa è la classica decisione che farà aumentare la fuga di capitali dalle banche del sud Europa, contribuendo alla loro crisi definitiva e portandole al defaut. Che di conseguenza si trasformerà in un salvataggio di Stato, in quanto i correntisti ricchi avranno già spostato i loro conti in Svizzera, Regno Unito, Lussemburgo, Austria o Germania o altro ancora.
Diciamo che i tecnocrati europei, in fatto di miopia, decisioni sbagliate ed affrettate, non li batte nessuno. Prima minacciano e poi magari si stupiscono della fuga di capitali. O forse è una strategia studiata a tavolino: prima si aiutano gli "amici" e gli "amici degli amici" e poi si colpiscono gli sprovveduti che non sapendo come muoversi sono rimasti fermi, pienamente fiduciosi nel loro istituto bancario secolare.
E così le banche potranno rifarsi delle loro passività sulle spalle di obbligazionisti e correntisti, con il rischio che potrebbe non bastare. Con il rischio che potrebbero comunque essere necessari soldi pubblici, cioè anche dei correntisti con meno di 100.000 euro depositati. E con la certezza che a salvataggio avvenuto, le banche potranno continuare a fare i giochetti sporchi di prima e nessuno le metterà sotto tutela e vigilanza. Come del resto è avvenuto con Mps in Italia.
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