mercoledì 3 luglio 2013

I primi due caduti

Andrea Boda

Mario Seminerio

Credo sia fisiologico. Dopo alcuni anni prevale la stanchezza, soprattutto quando una cosa la si fa per pura passione, e non per mestiere. Il lavoro invece è una forma psicologica di schiavitù, anche quando è un lavoro appassionante. E peggio ancora quando il lavoro non piace. Ma si è vincolati ai quei maledetti quattro soldi che bisogna in qualche modo portare a casa. Quindi si vince la stanchezza e si prosegue trascinando le catene.

Ma un blog no. E' una passione che ti prende, che assorbe molta energia, e che scompare non appena uno si rende conto di aver già scritto tutto quel che voleva comunicare. Per quanto mi riguarda, questo marchingegno che si chiama internet, ha occupato lo spazio che prima era interamente televisivo. Ormai la scatola magica mi affascina così poco che ne faccio volentieri a meno. E più aumenta l'offerta di canali e programmi e meno mi sembrano interessanti. Probabilmente dipende anche dall'età anagrafica dello scrivente...

Capisco che però per molti che usano questo mezzo in modo molto più professionale di me, data la sua scarsa rimuneratività, dopo qualche anno si avverta la stanchezza e l'inutilità (non a causa di scarse doti degli autori) di scrivere post su post.
Sulla colonna qui a destra (blog consigliati) è accaduto per la seconda volta. La prima volta è toccato al blog "Bimbo alieno" che ha lasciato "per inutilità" come ha scritto nell'ultimo messaggio. Ho pensato fosse un caso isolato e devo dire sinceramente, ho quasi ignorato la cosa, con la speranza che non fosse una chiusura definitiva.

"Chiuso per inutilità

È stata un’esperienza importante della mia vita che mi ha procurato molte soddisfazioni (gli inviti su tv, radio e giornali), ma anche molto impegno.
Al di là di considerare nel concreto sostanzialmente inutile questo spazio, ciò che rende irrevocabile questa decisione è la constatazione che l’identità “bimboalieno” ha preso il sopravvento sul suo creatore.
Pertanto questo ultimo post lo scrivo come Andrea Boda, e non come Bimbo Alieno.

Il relativo successo di questo sito, e dell’account twitter collegato, ha distratto le mie attenzioni dalla mia famiglia, dai miei due figli e dalla donna che amo: mia moglie, la vera artefice dell’uomo che sta dietro il nickname.

Non voglio che questo accada ancora, desidero tornare ad essere una persona che si informa perché ne ha bisogno, non che lo fa per esprimere opinioni competenti ad una platea per il brivido di sentirsi uno “stimabile pensatore”."

(bimboalieno.altervista.org)

In poche frasi si raccolgono tutte le fatiche del blogger: la sensazione che serva a poco, che sia più un parlarsi /scriversi addosso (forse l'era dei blog è al tramonto?); il tempo sottratto ad altri impegni e la necessità di informarsi continuamente per poter scrivere poi dei post sensati (o non troppo sbagliati).

Ieri un messaggio simile è apparso anche nel blog "Phastidio.net" dell'interessante opinionista economico Seminerio. E a questo punto il dispiacere di veder scomparire due "stimabili pensatori" (perché in effetti lo sono) è doppio. Quindi ho deciso di dedicare un post commemorativo in quanto entrambi, penso inconsapevolmente, giustificano il fermo quasi per gli stessi motivi.

Scrive Seminerio:
"In questi ultimi anni, questo sito ha cercato di mantenere una continuità di informazione su temi destinati ad impattare pesantemente sulla vita dei cittadini di questo paese.
...
ha cominciato lentamente ad emergere la consapevolezza che il sistema possiede un’inerzia impressionante, difficilmente scalfibile se non a seguito di un grande trauma, che difficilmente sarebbe riuscito a discernere tra “buoni” e “cattivi”."

(phastidio.net)

Anche qui traspare lo sconforto per un'operazione che pare non dare sufficienti risultati.

"Chi scrive non ha né mai ha avuto alcunché da vendere a chicchessia.
...
Alla fine, la stanchezza ha prevalso, sotto il catalizzatore di una stagione politica che oggi rappresenta anche plasticamente la paralisi di un paese ormai in condizioni irriformabili.

Per questo, giunti a questo punto, è meglio mettere un punto, più o meno fermo.

Forse sarà una pausa, in attesa che qualcosa si muova e cambi, o più semplicemente in attesa di poter analizzare qualcosa di realmente notiziabile, e che non sia solo l’interpretazione di qualche sospiro di nulla elevato a tornante della storia. Forse sarà semplicemente una riduzione nella frequenza di pubblicazione, che riporti senso a quello che doveva essere solo un brogliaccio di appunti e che alla fine ha assunto le fattezze di un impegno quotidiano e vieppiù gravoso, a fronte di una progressiva perdita di interesse e di senso per un’attività di questo tipo."

(phastidio.net)

Come si dice in questi casi: "non lo ha mica ordinato il dottore di scrivere un post al giorno", eppure a poco a poco diventa un'imperativo interiore. Me ne rendo conto, quando per esempio nel week end in cui ho più tempo da dedicare al blog, a volte scrivo anche tre o quattro post di fila pensando: "così almeno posso garantire una pubblicazione giornaliera nell'arco della settimana". Come se appunto me l'avesse ordinato il medico.

Spero pertanto che il blog "Phastidio.net" possa continuare ad essere aggiornato saltuariamente e non chiuso completamente. E poi credo che un giorno o l'altro seguirò l'esempio e diraderò la pubblicazione di nuovi post, che al momento hanno superato quota 770. A quota 1000 probabilmente arriveranno la stanchezza e i primi ripensamenti.

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