sabato 20 luglio 2013

Kazakistani d'Italia e d'Europa


Pare che l'On. La Russa abbia suscitato una certa ilarità con il termine inconsueto "kazakistani" per identificare gli abitanti di quel lontano paese asiatico.

"Premetto che mi ha divertito il siparietto su Corriere.it sulla mia presunta gaffe sul nome degli abitanti del Kazakistan che se non altro è servita a far conoscere a molti italiani qualcosa di più sulla vicenda dell’oppositore al regime di quel Paese e al «rimpatrio forzato» della sua famiglia. Ciò detto siamo proprio certi che per indicare gli abitanti del Kazakistan oltre al termine «kazaki» (che anch’io uso abitualmente) non si possa usare anche «kazakistani»?

Colpo di scena: se chiedete all’ambasciata del Kazakistan in Italia vi confermeranno che nel loro Paese gli abitanti sono i kazakistani mentre con l’aggettivo «kazako» si intende l’etnia."

(www.corriere.it)

Invece aveva ragione La Russa e torto il Corriere, i kazakistani esistono e non abitano così lontano. Sono fra noi. In Italia sono quelli che si sono stretti a coorte a difesa del vice premier Alfano. Kazakistani pronti a difendere l'onore del loro presidente Nazarbayev ed i suoi interessi, che poi sono gli stessi di certi oligarchi nostrani.

"Del resto chiedere le dimissioni dell’uomo senza quid con Silvio che ha provato più volte il lettone di Nazarbayev, con Prodi che è consigliere remunerato pare a sette zeri dell’autocrate kazaco, con l’Eni che furoreggia in quel Paese dentro rapporti opacissimi, è come pretendere che qualcuno del Pd dica qualcosa di sinistra. Anzi ormai semplicemente qualcosa."
(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

C'è tutto un mondo di Kazakistani la fuori, e tutti ottengono meritatamente la cittadinanza ad Astana, soprattutto quelli più sensibili a certi argomenti:

"Berlusconi e quel pigiama party "hot" con 12 ragazze in Kazakistan„
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il rapporto tra il presidente del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev e Silvio Berlusconi sarebbe stato in passato molto “confidenziale” secondo l’ex parlamentare del Pdl (poi passato con Fli) Claudio Barbaro. Il Fatto ha scritto che fu lo stesso Berlusconi, nel 2009, a raccontare, durante un incontro a Palazzo Chigi, il suo viaggio in Kazakistan. Ecco il racconto del Fatto: "Subito dopo l'incontro, Nazarbayev mi dice: "Silvio, questa sera sarai ospite nella mia Dacia. Portati il pigiama".

"Insieme a Berlusconi andarono Bonaiuti e Valentini. Il Cav ci parlò di un inizio serata con musica dal vivo per riscaldare il clima. Poi ridendo Berlusconi mi disse che ad un tratto sentì un improvviso tintinnio alle sue spalle. Non potevo girarmi. Ma con la coda dell'occhio ho visto arrivare una trentina di ragazze belle semi-nude vestite solo con degli oggetti metallici, diceva il Cav", queste le parole di Barbaro.

Barbaro continua nel suo racconto del bunga-bunga alla kazaka: "Berlusconi mi disse pure che Nazarbayev gli consigliò di scegliere una delle ragazze. Intanto secondo il racconto del Cav, Bonaiuti e Valentini erano scomparsi. Poi mi disse di aver visto Valentini con gli occhiali storti e appannati. Il racconto del Cav ovviamente fu accompagnato da risate e pacche sulle spalle".

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Conferma invece tutto Massimo Cilli, allora vicepresidente del comitato promotore per i Mondiali di basket a Roma 2014. Che però precisa: le ragazze erano dodici e non trenta
(www.today.it)

Nazarbayev evidentemente sa condurre bene gli affari, conosce a menadito i gusti dei suoi ospiti. Ma le cose non si fermano qui, perché poi sono diventati col tempo kazakistani ad onorem anche i rappresentanti del fior fiore del Pud€ e della finanza europee. Certo con più stile, ma se forse hanno rifiutato le ragazze semi nude, hanno accettato volentieri i soldi insanguinati del presidente-dittatore kazako.

"Silvio Berlusconi non è l’unico politico italiano ad avere rapporti con Nursultan Nazarbayev.
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"Per essere un tiranno, il signore del Kazakistan ha a sua disposizione alcuni insoliti sostenitori: gli ex cancellieri tedesco e austriaco Gerhard Schröder e Alfred Gusenbauer, gli ex primi ministri britannico e italiano Tony Blair e Romano Prodi, così come l’ex presidente polacco Aleksander Kwaniewski e l’ex ministro degli interni tedesco Otto Schily", afferma il quotidiano [Spiegel ndr], ricordando che "tutti costoro sono membri nei loro Paesi di partiti socialdemocratici".

Gusenbauer, Kwaniewski e Prodi, prosegue lo Spiegel, "sono ufficialmente membri dell’Intenarnational Advisory Board di Nazarbayev. Si incontrano diverse volte ogni anno, nella più recente occasione due settimane fa (quindi all’inizio di marzo, ndr) nella capitale kazaka Astana, e ciascuno di loro percepisce onorari annuali che raggiungono le sette cifre". Secondo la stampa britannica, l’ex primo ministro britannico Blair, pure lui advisor, "riceve ogni anno compensi che possono arrivare a 9 milioni di euro (11,7 milioni di dollari)".
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Nel novembre del 2012, Schröder si congratulò col Kazakistan in quanto Paese scelto per ospitare l’Expo 2017, che egli descrisse come il "prossimo passo verso la modernizzazione".
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L’ultimo incontro tra Prodi e Nazarbayev risale al 23 maggio, una settimana prima del blitz che ha portato all’espulsione della moglie e della figlia del dissidente kazako. Con un discorso di dieci minuti al Palazzo dell’indipendenza di Astana, capitale del Paese, l’ex premier ha parlato dei problemi dell’Eurozona, dopo l’introduzione di Nazarbayev. E, come spiega Panorama, "dal 2011 ha fatto visita tre volte l’anno, mantenendo ottimi rapporti con il dittatore".

Per definire gli intrecci tra i due Paesi, prosegue il settimanale, bisogna invece tornare al 1997. Il 4 maggio l’ex leader comunista, padre padrone del Paese, viene decorato con il Gran cordone, la più alta onoreficenza concessa dal Quirinale, su proposta di Prodi, allora presidente del Consiglio. Nel 2000 viene poi scoperto il giacimento di Kashagan e l’Eni entra subito nel consorzio per lo sfruttamento. Risale invece al 2009 la firma del trattato tra Italia e Kazakistan, con Berlusconi presidente. E oggi l’Italia è il terzo partner commerciale del Paese, dopo Cina e Russia."


Alla faccia della socialdemocrazia. Qui è tutta una sfida a chi ha più zeri sugli assegni kazaki. E pensare che il Cavaliere si è accontentato di dodici ragazze... 
Naturalmente tutte consulenze per il progresso socialdemocratico del Kazakistan, ci mancherebbe che qualche mal pensante insinuasse che invece sono sistemi per lubrificare certe pratiche, certe commesse commerciali in occidente. Anche l'Eni di Scaroni non va all'estero per promuovere interessi opachi, ma per portare il progresso a popoli sfortunati e tanta beneficenza a governanti bisognosi, come è successo in Algeria.

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