giovedì 26 luglio 2012

Colpo in canna



Il bazooka è quasi pronto, verrà alla fine caricato e usato? Il bazooka si chiama Efsf/Esm, sempre che i giudici costituzionalisti tedeschi non lo boccino. Il proiettile attuale ha poca potenza, meno di 500 miliardi di euro, contro debiti che esplodono per valori 4 volte superiori.

Ci vuole un proiettile più potente, e forse la Bce lo sta realizzando. I mercati sembrano per un momento arretrare spaventati, ma hanno fatto solo mezzo passo indietro. Tutto dipende dalle dichiarazioni di Draghi. Per ora c'è solo questo:

Nella Bce prime aperture al bazooka antispread che salverà l'Italia 
(www.ilsole24ore.com )

"Un esponente di primo piano della Banca centrale europea, il Governatore della Banca centrale dell'Austria Ewald Nowotny, ha aperto all'ipotesi di concedere una licenza bancaria al futuro fondo salva-Stati permanente dell'Unione europea, l'Esm. Si tratta di una misura che potenzierebbe enormemente le capacità di intervento dello stesso fondo: con una licenza bancaria, l'Esm potrebbe avere accesso ai prestiti della Bce dribblando il problema della limitata dotazione del fondo, i 500 miliardi di euro insufficienti nel caso Spagna o Italia non riuscissero più ad accedere ai mercati. Le Borse l'hanno capito, con il rimbalzo di Madrid e Milano.

Nowotny, in una intervista a Bloomberg, ha offerto questa apertura con toni cauti, con dichiarazioni che la fanno apparire più una sua posizione personale che un parere della Bce. Il banchiere centrale austriaco ha precisato di «non essere a conoscenza al momento di discussioni di questo tipo» in seno al direttorio della Bce.
Tuttavia resta una apertura significativa su una questione che finora sembrava vedere Francoforte decisamente contraria. «Ritengo - ha detto - che vi siano degli argomenti a favore» per concedere la licenza bancaria al Esm. «Ci sono anche altri argomenti ma vedrei la questione come una discussione in corso».

Con l'eventuale licenza bancaria si creerebbe un effetto moltiplicatore sulle capacità del Esm, sul quale i Paesi europei si sono impegnati ad effettuare conferimenti che ne porteranno la mole a 500 miliardi di euro. Una volta effettuati eventuali acquisti di titoli di Stato per abbassare gli spread, grazie alla licenza bancaria l'Esm potrebbe riutilizzare questi bond come garanzie (collaterali) per ottenere rifinanziamenti della Bce e in questo modo ottenere altre liquidità per nuovi interventi."


In questo modo potrà continuare il giochetto dell'indebitamento infinito. L'Esm acquista titoli (Btp e Bonos), che da spazzatura quali sono oggi, divengono garanzie per avere nuovi prestiti e nuovi titoli spazzatura.
Ma del resto non ci sono al momento tante soluzioni. Diciamo che sarebbe più economico se il giochetto lo facesse direttamente la Bce, ma per compiacere i craponi tedeschi, si deve re-inventare il gioco dell'oca.

Euro: è il momento di prepararsi agli scenari peggiori
(www.ilfattoquotidiano.it )

"La speranza a questo punto è affidata a un intervento della BCE. La Banca centrale europea potrebbe acquistare i titoli pubblici spagnoli e italiani illimitatamente, almeno sul mercato secondario (non può farlo per statuto al momento delle nuove emissioni). Ma anche per fare operazioni di questo tipo è necessario un consenso generale tra i paesi europei ed oggi non sembra esserci.

Iniziano tra l’altro a circolare voci che il Governo spagnolo stia segretamente trattando con il Fondo Monetario un piano di salvataggio. Questo significherebbe che Madrid non spera più in un aiuto dalla Germania e non si fida delle traballanti istituzioni europee.

Chiedere aiuto al FMI significa però ammettere che l’Unione monetaria non esiste più e poi sottoporsi al commissariamento."


Se la Spagna andasse a cercare aiuto fuori dall'Europa, renderebbe evidente la sfiducia nelle politiche rigoriste tedesche, e la sfiducia nella moneta unica. Probabilmente è tutto interesse anche dei tedeschi che ciò non avvenga, a meno che pensino che ormai sia tutto compromesso:

"Qualcuno fa osservare che sembra di rivivere la stessa situazione di venti anni fa (1992) quando iniziò la crisi valutaria che condusse alla svalutazione della lira (13 settembre 1992) e della sterlina e alla morte del Sistema monetario europeo.

Anche allora durante il mese di luglio, mentre si assisteva a forti pressioni su lira e sterlina, si aspettava un intervento della Bundesbank: un taglio dei tassi di interesse tedeschi che riducesse gli acquisti di marchi e facesse respirare lira e sterlina. C’era tra l’altro un accordo tra Italia e Germania e la Germania aveva assicurato che avrebbe sostenuto la lira in caso di necessità. Passarono lunghe settimane terribili senza che la Bundesbank movesse alcunché. I tedeschi avevano deciso che non intendevano aiutare l’Italia corrotta, mal governata e indebitata del 1992. L’ondata speculativamontò al punto che fummo costretti a svalutare. L’intero Sistema monetario europeo fu travolto.

Molti osservatori pensano che anche oggi la Germania abbia ormai deciso di non muoversi in difesa dell’euro.
La Corte costituzionale tedesca ha preferito rinviare la propria decisione sul fondo ESM, come se non vi fosse urgenza."

(www.ilfattoquotidiano.it )

Intanto vale sempre quel titolo la: "Fate presto", perchè il tempo si esaurisce sempre più. Alla fine Draghi dovrà decidere da solo, e se lo farà o non lo farà avrà contro comunque mezza Europa:

Draghi avvertito: non mesi, ma "settimane per salvare l'euro"
(www.wallstreetitalia.com)

"L'Unione Monetaria, ha dichiarato, è irreversibile. Come se il solo ripetere una simile asserzione la rendesse vera". In un editoriale pubblicato sul Telegraph, Jeremy Warner ricorda le parole proferite da Mario Draghi, numero uno della Banca centrale europea, nel fine settimana: e lo fa in un articolo dal titolo più che indicativo. "Mario Draghi ha appena settimane per salvare l'euro, ma la Germania glielo permetterà?"

In realtà, secondo Warner, "sembra in qualche modo improbabile che questo saggio e un po' riservato banchiere centrale possa davvero credere in quello che dice.
...
"Dappertutto, nell'Eurozona, la gente sta perdendo in modo evidente l'entusiasmo per una valuta che sembra creare solo rovine economiche nei paesi nel sud e costi intollerabili di salvataggio per quelli del nord".
...
Warner prosegue affermando che "lo scivolone dei titoli azionari e dei prezzi dei bond (dei paesi periferici) ha molto poco a che vedere con lo short selling, ovvero con le vendite allo scoperto". Sono le preoccupazioni sulla solvibilità dell'economia spagnola a pilotare i mercati.


In questa situazione, però, qualsiasi cosa faccia Draghi, scatenerà l'ira di qualcuno. La Bce sarà infatti "maledetta dai paesi del nord se agirà, e maledetta dai paesi del sud se non agirà".

La verità, conclude l'esperto, è che "senza un intervento massiccio della Bce, la Spagna sarà presto costretta a chiedere un piano di bailout, seguita poco dopo dall'Italia"."


Come già affermato da Ricolfi, gli "speculatori" non sono animati tanto da cattivi sentimenti, quanto piuttosto dall'egoistica volontà di riavere i loro investimenti indietro...
Quindi le speranze questa settimana o la prossima sono rivolte tutte a Draghi e a un intervento della Bce per evitare il default a catena della Spagna e dell'Italia.

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