Come avevo immaginato, il positivo vertice europeo di fine giugno, pur non essendosi concluso con un nulla di fatto, ma finalmente con delle decisioni importanti, ha generato un prevedibile scompiglio politico. Sia in Germania che in Italia, senza che nemmeno sia ancora giunto un giudizio completo dei mercati (quello di venerdì sull'onda dell'entusiamo, non conta, non è ragionato).
Il primo risultato politico si è avuto in Germania:
Germania, la Merkel sotto attacco
(www3.lastampa.it)
"«Ha ceduto e per la prima
volta gli altri Stati non
hanno seguito i nostri ordini»
I dubbi di Londra sul futuro dell’Europa. David Cameron: possibile un referendum
per uscire dall’Unione
Ieri mattina, il giornale noto per i suoi titoli strillati, l’accuratezza degli scoop e la qualità delle donne senza veli di cui pubblica le immagini come se niente fosse, ha detto ai suoi dieci milioni di lettori che «non c’è dubbio: la cancelliera è stata colta alla sprovvista».
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qualche problema, neanche tanto alla lunga, potrebbe emergere.
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La stampa tedesca rimprovera alla cancelliera di aver concesso troppo sul meccanismo antispread, chiesto e ottenuto dall’Italia. Alla prova dei fatti potrebbero rimangiarsi le critiche. Perché se è vero che Mario Monti si è battuto con forza perché l’Europa accettasse il principio dell’intervento flessibile a sostegno «dei paesi adempienti», è anche vero che il meccanismo definito conserva tre vincoli fondamentali: l’assenza di automatismi,
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«Immagino che il ministro dell’Economia Schaeuble arriverà col lanciafiamme all’Eurogruppo del 9 luglio che deve definire i dettagli dell’intesa», riflette un diplomatico europeo."
Merkel, sindrome della sconfitta
Uno psicodramma nazionale
(www.corriere.it)
"Angela Merkel marcia verso Bruxelles: «Niente eurobond finché sarò in vita». Torna con un occhio nero, una gamba e un braccio ingessati, sorreggendosi con un bastone: «Sono ancora viva». Si tratta solo di una vignetta, di Klaus Stuttmann, pubblicata dal quotidiano berlinese Tagesspiegel.
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E ai colpi ricevuti nella battaglia contro Hollande, Monti e Rajoy si sono aggiunte nuove, e conseguenti, difficoltà sul fronte interno. Ne è una prova il fatto che oltre venti deputati dello schieramento governativo si siano dissociati venerdì sera nelle tre votazioni sulla ratifica dell'Esm, il fondo di salvataggio europeo permanente che sarebbe dovuto entrare in vigore il primo luglio.
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A conclusione della seduta parlamentare (in cui è stato approvato, con la maggioranza richiesta dei due terzi, anche il Fiscal compact) i deputati della Linke sono corsi nei loro uffici a spedire via fax i ricorsi alla Corte costituzionale mentre il parlamentare cristiano-sociale Peter Gauweiler, noto per le sue posizioni euroscettiche, ha mandato un corriere a consegnare personalmente il suo documento ai giudici di Karlsruhe. Come era stato annunciato, la partita arriverà ai tempi supplementari.
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Gli esponenti di primo piano della maggioranza, come il capogruppo Cdu-Csu, Volker Kauder, cercano di tranquillizzare tutti: «Con noi l'Esm non diventerà un negozio self-service».
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Un monito chiaro viene dal ministro degli Esteri Guido Westerwelle, secondo cui «troppa poca solidarietà minaccia l'Europa, troppa solidarietà non la minaccia di meno».
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Il presidente Joachim Gauck ha deciso nei giorni scorsi di ritardare la firma dell'approvazione del Fiscal Compact e dell'Esm in attesa del pronunciamento della Corte di Karlsruhe sui ricorsi presentati. Potrebbero essere necessarie alcune settimane, con il rischio che anche la seconda scadenza, il 9 luglio, venga disattesa. Ma al di là di questo, sono in molti a interrogarsi sul tipo di decisione dei giudici e a non escludere la possibilità che si renda indispensabile la strada di una consultazione referendaria. "
In Italia la traballante maggioranza, ora deve continuare a sostenere Monti. I più restii a farlo sono i deputati del Pdl, che non sopporta più l'austerità montiana. Ritenuta negativa per il consenso elettorale. Monti torna vincitore da Bruxelles, ma il Pdl è pronto a fare le pulci a tutti i provvedimenti del governo: aveva scommesso tutto su un vertice europeo inconcludente, e sulla fine del governo italiano, sono rimasti spiazzati. Del resto era quello che tutti si aspettavano da Bruxelles. Ma Monti sentito il suo governo in pericolo ha tirato fuori le unghie, e costretto la Germania a cambiare atteggiamento. Minacciando di non firmare il provvedimento sullo sviluppo di Hollande, e velatamente di rassegnare le dimissioni da premier.
Ma questo punto segnato da Monti a suo favore, non è detto che sia così fondamentale per le sorti del suo governo, perchè la sua azione deve comunque continuare a fare riferimento agli indici economici italiani tutti negativi. Quelli non si possono cambiare in una notte.
Così esprime tutta la propria contrarietà e insofferenza al governo un esponente del Pdl:
"Continueremo a parlare il linguaggio della lealtà e porremo in primo piano la necessità dell’aggressione al debito pubblico, il vero macigno che incombe sull’Italia. Serve ancora impegno per avere certezze».Un atteggiamento di sostegno «dialettico» riassunto così da Simona Vicari: «Assicureremo il nostro appoggio fino a quando arriveranno risultati.Se l’azione del governo non fosse in linea con l’interesse nazionale,non esiteremo un minuto a staccare la spina ».
Insomma le discussioni politiche ed economiche, in Europa non si sono sopite per nulla, anzi questo sembra invece l'inizio della resa dei conti. E' la prima volta che in Europa si discute veramente dalla fine di Merkosy. Si è passati dai vertici rituali, privi di per se di contrasti, in quanto vuoti di decisioni, a vertici in cui si discute fino a notte tarda, come in certe riunioni fiume dei governi italiani, quando dovevano essere accontentati tutti i partiti e tutte le correnti. Se i mercati si accorgono che l'accordo non è condiviso a livello politico, faranno immediatamente conoscere il proprio giudizio. Tra l'altro Obama si è espresso subito dopo il vertice, e da buon americano pragmatico, ha definito i risultati abbastanza confusi. Come dargli torto: leggendo i giornali e in rete, non si è ancora capito come funzionerà il "salva spread" dell'Efsf/ Esm. Tale ente avrà licenza bancaria (capacità illimitata), o si dovrà accontentare di quello che c'è in cassa?
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