sabato 21 luglio 2012

Media e crisi



Se fossi appena tornato da Marte, difficilmente potrei rendermi conto che l'Italia si trova ad un passo o due dal default. All'indomani del venerdì nero (borsa -4,38 %; spread quasi 500), i giornali on line di regime, quasi ignorano la situazione pericolosa in cui si trova il nostro paese. E' uno spettacolo desolante che la dice lunga sul tipo di democrazia "pilotata" in cui stiamo vivendo.

Il Corriere:

è il primo quotidiano italiano, il primo a non disturbare i manovratori e gli italiani in vacanza con cattive notizie. La crisi dello spread è inesistente, se ne fa un accenno in piccolo citando Draghi:


La Repubblica:

Da quando ha smesso di essere di opposizione ed è diventato filo governativo, questo giornale ha preso i vizi di tutti gli altri. Anche qui Draghi e la crisi sono notizie secondarie:


Il Sole24ore, mi ha piacevolmente stupito. Del resto un giornale di orientamento economico non poteva ignorare del tutto quanto accaduto il giorno prima nei mercati. Va detto che fra i titoli principali a scorrimento la grande crisi dello spread occupa il secondo posto:


Interessante l'articolo "Spread a 500 e crollo dei mercati: ecco cosa è successo". Molto onesto, peccato che dimentichi di dire che ora le uniche soluzioni a disposizione sono o un intervento diretto della Bce, o l'abbandono dell'euro. Si parla anche delle cattive acque in cui si trova la Sicilia. Nessun altro quotidiano lo fa.

La Stampa:

Giornale legato al manifatturiero che fu, oggi è succursale del Corriere, però non ha paura di informare i suoi lettori sulla crisi. Anche se i titoli cercano di essere rassicuranti (ma contraddittori): Draghi informa che l'euro tiene, che interverrà senza tabù, ma la Bce non risolve i problemi degli Stati (quindi?)...
In piccolo per non allarmare: "Madrid: sarà un agosto di fuoco" (in Italia in vece si prevedono freschi temporali...):


Il Tempo:

Accreditato come giornale tendente a destra, non si comporta come gli altri di questo genere. Sul Tempo la crisi e il venerdì nero non esistono. Un articolo in basso sulla Spagna: "abbiamo finito i soldi":



Il Fatto Quotidiano:

Benchè sia di solito un quotidiano non allineato e attento a fare informazione corretta, anche qui la crisi sembra essere lontana. Non interessante e non imminente sul nostro paese:


Il Giornale:

I quotidiani di destra (eccetto il Tempo), anche per fare un dispetto a Monti, sono gli unici che mettono in grande evidenza la notizia della crisi dello spread. E' così che andrebbero informati gli italiani delle faccende più importanti ed impellenti. Inutile dire, che se un quotidiano fa la cosa giusta, non è per merito, ma per tornaconto della sua parte politica, e il Giornale non sarebbe così "sincero" se al governo ci fosse ancora Berlusconi:


Libero:

Anche Libero è uno sfogatoio del centro destra: la parola "spread" appare più volte in prima pagina. Appaiono anche evidenti accuse alla politica economica di Monti:


L'Unità:

Ma il più incredibile dei quotidiani è l'Unità. Si può avere notizia del venerdì nero e della crisi che minacca l'Italia solo dopo gli spettacoli: un articolo dopo Benigni. Qui si rasenta il comico (Benigni appunto), il quotidiano dei rivoluzionari proletari, non si è accorto che la Spagna è in rivolta contro il governo. Forse nemmeno a sinistra le rivoluzioni sono più di moda, si preferiscono le comode poltrone parlamentari e le relative prebende:


Gli italiani rischiano di svegliarsi un giorno con i bancomat chiusi, e la stampa nazionale, sarà pronta a darne la notizia... un po' prima dello sport e il giorno dopo, come per il Fiscal Compact. Bravi! Bravissimi i nostri campioni dell'informazione.

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