"Netto calo dei rendimenti nell'asta di Btp a 3 anni. Il Tesoro ha venduto titoli con scadenza luglio 2015 per complessivi 3,5 miliardi, massimo ammontare prefissato e i tassi sono scesi al 4,65% dal 5,30% dell'analoga asta di giugno. La richiesta per i Btp triennali collocati in asta oggi è stata quasi il doppio dell'ammontare massimo collocato. Al Tesoro sono arrivate infatti richieste per 6 miliardi di euro a fronte di un importo massimo di 3,5 miliardi interamente collocato. Il rapporto di copertura è pari a 1,73.
Si è rivelato effimero il calo dello spread successivo alla comunicazione dei risultati dell'asta di titoli di Stato, che ha fatto registrare un deciso calo dei rendimenti e il collocamento del target massimo previsto. ... Alle 12 e 30 lo spread scende a 476."
(www.ilsole24ore.com)
Qual'è lo spread reale? perchè non rappresenta esattamente il differenziale di rendimento Btp-bund decennali?
Da definizione:
"Lo Spread Btp/Bund viene calcolato facendo la differenza tra il rendimento a scadenza del Btp a 10 anni e quello del corrispettivo tedesco. Ad esempio, ad un differenziale del 5% corrisponderà uno spread di 500 punti. Ciò significa che i titoli italiani offrono un rendimento superiore del 5% rispetto a quello del decennale tedesco.
Un’importante considerazione è dovuta dal fatto che, precedentemente l’avvento dell’Euro, lo spread incorporava oltre il rischio sovrano anche quello legato al cambio. "
Come funzionano i Btp:
"...i BTP sono i Buoni del Tesoro Pluriennali (o Poliennali) come dice la parola sono dei Buoni emessi dal tesoro Italiano, quindi dallo STATO, che durano un certo numero di anni
Normalmente hanno un tasso, fisso che viene definito al momento dell'emissione e pagano gli interessi (detti cedole) 2 volte all'anno, ovvero ogni 6 mesi.
Il valore nominale è il valore del titolo che, convenzionalmente è pari a 100. Quindi con 100€ si compra un titolo del valore nominale di 100, cioè alla scadenza, (ad esempio nel 2017) lo stato mi ridarà 100€.
E conviene?
Tutto dipende dai flussi "cedolari" ovvero dagli interessi che il titolo paga ogni 6 mesi. Per rendere la cosa semplice prenderò un titolo attualmente quotato.
Una lista dei BTP attualmente "esistenti" la potete trovare qui
prendiamo un titolo da questa lista: 4.25% BTP-1ST19
Si legge in questo modo, il titolo paga un interesse annuo del 4,25%, scade il 1° settembre 2019, quindi paga interessi il 1° settembre ed il 1° Marzo di ogni anno.
E' quotato, al momento in cui vi scrivo 99,63, il che significa che pagando 99,63€ vi daranno un titolo che vi ripagherà 100€ il 1° settembre 2019.
Volete sapere quanto vi potrebbe rendere questo titolo comprato oggi? Beh, diciamo che vi renderà, al netto delle imposte, circa il 3,70% NETTO, non male e senza pensieri."
( finanzafacile.blogspot.it )
Lo spread stabilito giornalmente rappresenta quindi il rendimento virtuale dei titoli, in base allo scambio sul mercato dei titoli italiani (valore nominale). Se sui nostri titoli c'è poca richiesta, il loro rendimento sale. Ma dato che i titoli vengono venduti in asta con un certo rendimento, lo mantengono fino a scadenza, come tutte le obbligazioni.
Pertanto, visto che oggi i titoli sono stati collocati dallo Stato ad un tasso inferiore all'asta precedente, lo spread reale dovrebbe essere molto più basso di quello rilevato: 339 punti circa (465-126).
Mentre si indaga sulle agenzie di rating e sulle distorsioni del mercato che avrebbero potuto causare, bisognerebbe anche indagare come sia valutato esattamente il rendimento dei titoli italiani. Non si capisce per quale motivo, ci sia un differenziale di 130 punti fra il titolo reale e il titolo quotato nel mercato borsistico. Ci deve essere o un meccanismo che non funziona, o che prezza qualcosa di diverso dal titolo reale. Probabilmente prezza la "fiducia" in un certo titolo reale, e non il comportamento di chi l'acquista.
Il rendimento effettivo dei Btp in asta potrebbe essere sceso anche per un gioco perverso dei finanziamenti erogati dalla Bce attraverso la Long term rifinancing operation (Ltro). Infatti, quando la Bce ha ergato i finanziamenti all'1%, a febbraio, le banche del sud Europa, oltre a rifinanziarsi le perdite, hanno utilizzato i fondi per acquistare i rispettivi titoli sovrani, alleggerendo le banche del nord Europa. Quest'ultime hanno pertanto parcheggiato una parte rilevante di questo flusso di denaro incamerato dal sud, nelle casse della Bce.
Ma la Bce è di nuovo intervenuta pesantemente sui depositi delle banche:
"12 lug - Brusco calo dei depositi overnight delle banche commerciali dell'Eurozona presso la Bce. La liquidita' parcheggiata e' scesa a 324,9 miliardi di euro, in deciso calo dagli 808,5 miliardi di ieri. Si tratta del livello piu' basso degli ultimi sette mesi.
Un calo certamente favorito dalla decisione della Bce della scorsa settimana di azzerare la remunerazione sui depositi per incoraggiare gli istituti di credito con riserve in eccesso (le banche dell'eurozona settentrionale) a prestare denaro sull'interbancario alle banche ''corte'' di liquidita' (quelle dell'eurozona meridionale). "
(it.finance.yahoo.com - www.ilgrandebluff.info )
Beato Trader si chiede:
"Secondo voi tutti questi miliardi
DOVE SONO FINITI?
O DOVE FINIRANNO?"
La domanda in aumento di ieri di titoli italiani, potrebbe essere una risposta. I capitali nordici sono alla ricerca di rendimenti più alti. Dopo aver scaricato nei mesi scorsi i nostri Btp, ora li vanno a ricomprare.
Ancora una volta dobbiamo ringraziare San Draghi, il nostro unico vero protettore.
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