mercoledì 11 luglio 2012
No nazionalismo, in cambio di un'Europa migliore
Andre Boda alias BimboAlieno, mi ha invitato a meditare sul suo video a tema "No al nazionalismo", dopo un mio intervento in un suo post. E io ho meditato.
I concetti espressi nel suo video, con molta pacatezza, sono pienamente condivisibili. Ma credo che la maggior parte degli italiani, non contestino la devoluzione di poteri all'Unione Europea. Gli italiani non sono poi così gelosi delle loro istituzioni politiche, da difenderne l'integrità esecutiva e legislativa a tutti i costi. Il problema è che la crisi dell'euro ha messo in evidenza tutti gli egoismi nazionali, e quelli italiani, da sempre europeisti convinti, non sono neppure i peggiori.
Anzi, bisogna ringraziare i santi (San Benedetto patrono d'Europa...), che malgrado la pessima amministrazione delle cose europee, gli italiani conservino ancora in gran parte un sentimento europeista. Perchè l'Europa, per un difetto di leadership, per un difetto di comunicazione dei suoi burocrati, si sta comportando malissimo.
Berlusconi, ha connotato un ventennio italiano pieno di contrasti, alla fine del quale siamo usciti (forse) frastornati senza riuscire esattamente a farne un bilancio. Ma c'è una cosa che il Cavaliere dovrebbe insegnare nelle scuole politiche di tutta l'Europa: la comunicazione alle masse. Perchè i burocrati e i vari leader europei, se c'è una cosa in cui sono riusciti alla perfezione, è stato rovinare il sogno degli "Stati Uniti d'Europa" che albergava nel cuore di molti europei.
Son stati così bravi, da far riaffiorare i nazionalismi e razzismi che BimboAlieno descrive così bene in video. Sono due o tre anni che in Europa non si parla d'altro che di banche, euro, bilanci da sanare, austerità... alcuni paesi sono anche stati definiti "gentilmente" maiali (Piigs). Con questo andazzo non c'è da stupirsi che molti italiani vogliano uscire dall'euro: non ne possono più.
Perchè se alla fine l'Europa, da sogno collettivo, diventa una somma di convenienze, non c'è nulla di strano a farsi due conti e decidere che alla fine l'euro non conviene. L'approccio europeo è stato sbagliato fin dall'inizio, dalla volontà di fare una moneta unica, senza un ministro dell'economia europea, senza una struttura di governo europeo, senza una parvenza di democrazia e partecipazione dei popoli alle decisioni comuni.
La democrazia è un sistema imperfetto, ma è l'unico in grado di far digerire decisioni difficili, e di annullare le tensioni. Perchè in Europa di tensioni politiche se ne stanno accumulando parecchie, altrimenti non ci troveremmo in Italia con il movimento di un comico genovese al 20%. E siamo ancora fortunati, che non avanzino movimenti come Forza Nuova e similari, come avviene in Grecia.
Quindi il mio pensiero più genuino è: ok, devolviamo più poteri dallo Stato all'Europa. Ma questa volta facciamolo con cognizione di causa, non facciamo infinocchiare come con l'euro. Contrattiamo fino all'ultimo comma, ma non per nazionalismo o convenienze, ma per il bene della convivenza futura dei popoli europei.
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