sabato 21 luglio 2012

Spagna chiama Italia: default vicino

- Franco è tornato -

Gli Spagnoli hanno un ricordo recente del fascismo, quindi se ne intendono. Se pensano che il fantasma del Caudillo è tornato, è perchè confrontano l'esperienza di oggi con un ricordo ancora vivo di 30 anni fa.

Lo spread bonos-bund decennali si avvia a lasciare quota 500 verso quota 600. Il nostro spread sfiora quota 500. La Spagna è sull'orlo del precipizio. Non è detto che il governo spagnolo riesca a resistere a lungo alle spinte di piazza.

Spagna, migliaia in piazza: scontri e feriti
Non si fermano le manifestazioni di protesta contro il piano di austerity del governo. Statali bloccano il traffico di diverse città

"Spagna sull'orlo del default. E in migliaia scendono in piazza. Già dalle prime ore di venerdì migliaia di persone si sono radunate in centro a Madrid per protestare contro i tagli imposti dal governo di Mariano Rajoy. La polizia ha sparato proiettili di gomma contro i manifestanti per cercare di disperdere la folla. Sette persone sono state fermate, sei i feriti."

(www.corriere.it)

Naturalmente i nostri quotidiani preferiscono dare risalto alla strage di Denver. Non che sia sbagliato, ma scrivere 4 righe sugli scontri in Spagna è ridicolo ed offensivo, come non scrivere quasi nulla sul Fiscal compact. Se in Spagna è tornato Franco, da noi è tornata la monarchia assoluta, altro che fascismo.

Se crolla la Spagna subito dopo ci siamo noi. Monti lo sa, anche se ostenta sicurezza:

Monti: «Non ci sarà un'altra manovra»
( www.corriere.it )

"«Non abbiamo nessuna intenzione di fare nuove manovre siamo sulla via programmata per il conseguimento degli obiettivi di bilancio e non vi è dunque l'esigenza di nuove manovre».

«L'incontro con il Capo dello Stato è stato uno dei periodici incontri che abbiamo in cui riferisco delle attività del governo. Abbiamo parlato delle prospettive della situazione politica non di emergenze finanziare o dl agosto» ha aggiunto Monti. «Rispetto ai 574 punti di novembre 2011, oggi siamo credo a 490 e quindi c'è una riduzione», anche se «certamente deludente perchè me la sarei aspettata più rilevante» ha sottolineato ancora Monti commentando il livello dello spread. Per il premier inoltre «non ci sarà nessuna patrimoniale». «Non sono sorpreso che per ora non ci sono effetti positivi sulla crescita» con i provvedimenti «di risanamento e riforme strutturali». La crescita «verrà, ma ci vorrà ancora tempo viste le previsioni che danno l'uscita dalla recessione e l'hanno collocata in una fase iniziale del 2013» ha spiegato ancora Monti."


Insomma, non vede nessuna sua responsabilità nel disastro economico italiano degli ultimi 8 mesi. Anzi non lo vede proprio il disastro: lo spread è sceso a 490 punti! che fa il paio con la dichiarazione di Grilli: "Abbiamo abbassato le tasse" - "come? scusi?" - "Certo, abbiamo evitato di portare l'Iva al 23% a ottobre...".

Per Monti, tutta la responsabilità dell'attuale situazione, è spostata nel passato (dal governo Berlusconi all'indietro) e nel futuro, dopo le elezioni del 2013. Ma se si leggono le motivazioni del declassamento di Moody's, la situazione politica non è la causa principale. Ma naturalmente per Mago Monti, non è così, e le sue scelte sono irreprensibili:

"Credo sia necessario da parte mia chiamare le forze politiche della maggioranza alla necessità, nell'interesse del Paese, di non allentare l'impegno e il ritmo decisionale» ha sottolineato ancora il premier. «C'è una tenuta del sistema sociale e mi auguro che quel senso di responsabilità che è finora prevalso anche nell'atteggiamento sociale e sindacale, a differenza di quello che stiamo vedendo in altri Paesi come la Spagna, mi auguro possa continuare per non aggravare una situazione complessa» ha sottolineato ancora Monti. "

Io invece spero proprio che le forze politiche disfino tutte le "riforme" indigeribili di questo governo, che vinca  la sinistra o (molto improbabile) il centro destra. Spero anche che non si giunga ad un nuovo governissimo dopo il 2013. Ma so benissimo che le mie speranze sono vane. Nutro qualche speranza di affermazione nel Movimento 5 stelle, ma anche qui bisogna essere realistici. Non è una forza che può diventare maggioranza.

Ma su un punto comincio ad avere qualche dubbio: che l'Italia possa continuare il percorso tracciato da Monti in queste condizioni, che la Germania o i filo austerici lo vogliano o no.
Ho come l'impressione che le forze politiche italiane stiano dando un appoggio poco convinto a Monti, e nel contempo attendano sulla sponda del fiume il passaggio del cadavere di questo governo. Lo sanno tutti che la situazione è paradossale e assurda. Che l'Italia non potrà rispettare il Fiscal Compact e tutte le altre richieste della Merkel. Ma le hanno votate ugualmente, tanto non manca molto al crollo della baracca europea.

Allora a quel punto, Bersani, Berlusconi e tutti gli altri usciranno dalle loro caverne dove si sono nascosti in attesa del passaggio della tempesta, e diranno a tutti: "ve l'avevo detto che non avrebbe funzionato la politica di Monti" (anche se non è vero). Si riprenderanno la scena politica, e i tecnici falliti dovranno tornarsene da dove sono venuti, nell'ombra degli uffici finanziari. Anzi, in Italia, di governi tecnici nessuno vorrà più sentire parlare per un bel pezzo. L'euro farà la fine che deve fare, e i soliti patrioti scaricheranno tutte le responsabilità sulla Germania (anche se non sarà solo colpa tedesca).

Si la Germania della Merkel ha un sacco di colpe. Non si è dimostrata all'altezza della sua importanza geo-politica in questa crisi europea. Evidentemente non è ancora una nazione matura per un ruolo egemone e di guida europea. Ma anche le altre nazioni, Italia compresa, non hanno saputo fare proposte che potessero rendere l'Unione Europea interessante agli occhi dei tedeschi. Quest'ultimi vi hanno visto solo costi, e nessuno è stato in grado di mostrare loro i vantaggi o di creare un nuovo interesse economico e politico per le nazioni del nord Europa.

La Germania è ancora una nazione che guarda esclusivamente dentro i suoi confini. Manca di una visione "imperiale" vera, che non è quella di profittare del crollo immobiliare spagnolo per comprare sotto prezzo, ma quello di creare un'area economica integrata, dove la crescita della periferia induce la crescita del centro dell'"impero". La Germania dovrebbe studiare per diventare come gli Usa verso gli alleati atlantici. Ma i tedeschi sono presi da troppe paranoie, come il divieto di stampare moneta nei periodi di crisi per paura dell'inflazione. Sono anche loro un po' provinciali.


Tornando alla Spagna, credo che assieme all'Italia, sarà la causa definitiva del crollo dell'eurozona. A meno che alla fine non intervenga direttamente la Bce, in sfregio ai divieti tedeschi, la situazione non è più rimediabile. Ormai sono state fatte manovre su manovre. Non c'è più molto da grattare in fondo al barile.
Se siete credenti, questo week end, accendete un cero sull'altare di S. Draghi da Ltro, una preghierina potrebbe aiutare.

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