giovedì 18 luglio 2013

Guerra ai vertici del P(u)d(€)


"Letta assicura che non c’è alcun problema con il Partito Democratico né con Matteo Renzi: “Ci parliamo e ci siamo parlati”. 
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il sindaco di Firenze torna all’attacco ... : ”Io sto con le forze dell’ordine – scrive nella sua newsletter – Perché scaricare su servitori dello Stato tutte le responsabilità senza che venga mai fuori un responsabile politico è indegno per la politica. E per l’Italia”. Tensione che si scarica anche in Parlamento dove i senatori renziani sono decisi a porre la questione della richiesta di dimissioni all’interno del gruppo del Pd di Palazzo Madama. Ma non ci sono solo i renziani perché un passo indietro di Alfano lo chiedono anche Anna Finocchiaro, Gianni Cuperlo, Felice Casson, Rosy Bindi. Il Pd ha discusso della vicenda anche in segreteria: “Non è un tema legato alla singola persona ma un problema di credibilità internazionale” ha detto il responsabile organizzazione del Partito Davide Zoggia."

(www.ilfattoquotidiano.it)

Letta ha fatto una carriera lampo nell'ambito del Pd, rappresentanza ridotta del più ampio Pud€ (Partito unico dell'Euro) in quanto fedele ed attivo sostenitore della causa fin dai tempi della sua iscrizione al Bildemberg e per la sua notoria opera letteraria "Euro si. Morire per Maastricht". Una specie di Mein Kampf in ambito monetario.
Inoltre erano a suo favore altre importanti qualità, per esempio una su tutte di essere casualmente nipote di suo zio, che casualmente è gran consulente del capo della fazione politica opposta. Lo scatto di Letta ha sorpreso naturalmente il rivale e "pretendente al trono" del Pd (e Pud€) M. Renzi.

Renzi ha da parte sua una immensa ambizione, e soprattutto un'immenso risentimento dopo il pacchetto "nuove regole" che i vertici del Pd gli hanno preparato per non fargli vincere le primarie. Renzi ha cercato di dissimulare prendendo la cosa positivamente, pensando che in fondo, con un Bersani cucinato a puntino dai Grillini e da una parte del Pd, il suo momento sarebbe arrivato a breve.
Ma ora Letta sta velocemente conquistando posizioni e soprattutto un certo gradimento presso gli italiani, malgrado gli scarsi successi del suo premierato. Ma si sa, in Italia è sufficiente comparire nei Tg, non è necessario per forza anche dimostrare dei risultati positivi.

Forse qualcuno potrebbe pensare che al campione del Pud€, l'avanguardista pronto a morire per l'euro, cioè Letta, si opponga una parte critica verso le scelte europee ed euriste capitanata da Renzi . Non è così: tant'è vero che anche Renzi si è recato in pellegrinaggio a Berlino, per essere benedetto dalla papessa dell'austerità. L'unico merito che gli riconosco è di averlo fatto in segreto (almeno fino a quando i giornalisti non l'hanno sgamato...): se non altro, rispetto a Letta e a Monti, capisce che le genuflessioni ai potentati straniere non sono cose di cui vantarsi in patria. Ha ancora un minimo di dignità che gli altri due hanno già svenduto da tempo, come anticipo delle future svendite dell'Italia.

La sfida Renzi-Letta è tutta interna al Pud€, la cui linea di fascio-follia non viene messa in discussione. E' solo una questione di maglie e di uomini. Ognuno vuole portare i suoi, ma per fare entrambi le stesse cose. Anzi per non fare:

"Letta ha un programma: si chiama Letta

Questi giorni di fibrillazione hanno finalmente chiarito anche ai più illusi quale sia il programma del governo Letta, rimasto finora imperscrutabile dietro i rinvii, i balletti e bugie: non è nient’altro che il governo Letta medesimo, la pura sopravvivenza di un ceto politico, l’occupare le poltrone come se il Parlamento fosse una specie di Fortezza Bastiani. Infatti l’accanita difesa di Alfano sull’affaire Shalabayeva, non è certo monopolio del Pdl, si estende a tutto il Pd, compresi i Cacciari, i Manconi , le Puppato perché è chiaro che senza il fido Angiolino, cade l’esecutivo.
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Letta sta lì per garantire il sistema politico e per garantire che non ci sarà nessuna deviazione dalla tutela dell’ottusa oligarchia di fatto e dai programmi di spoliazione del lavoro, come dimostrano ampiamente non sole le idiozie di Calderoli, forse dette intenzionalmente per creare una distrazione, ma soprattutto la protervia senza precedenti del commissario Bondi con la sua immonda tesi del cancro provocata non dai fumi dell’acciaieria, ma dallo smodato tabagismo dei tarantini.
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Il governo Letta è lì per garantire che in qualche modo Berlusconi sarà salvato e con esso anche gli sbiaditi personaggi dell’arco incostituzionale, che i Riva non risponderanno della loro strage, che la Fiat potrà andarsene a Detroit senza pagare pegno, che la precarietà del lavoro non verrà scalfita, ma sarà anzi resa “normale” come dimostrano gli “esperimenti” voluti per l’Expò milanese e illustrati da Giovannini"

(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Un'altra lezione che si trae dalla vicenda è una conferma della inconcludente politica italiana. Nel Pd riescono a farsi male anche nel caso di questioni che riguardano altri partiti (avversari). Naturalmente nel Pdl se la ridono sotto i baffi. Il Pdl un altro partito sgangherato, stracotto, che spera di ringiovanire di vent'anni con il leafting "Forza Italia" come il suo padrone con ceroni e trapianti di capelli. Come se ai suoi elettori importasse il nome del contenitore indipendentemente dai contenuti. Un partito che per vent'anni ha promesso riduzione delle imposte, liberalizzazioni e liberismo, e ha praticato l'esatto opposto. Un partito talmente messo male che basterebbe un alito per farlo crollare e vincere le elezioni. Ma il Pd non ci riesce mai, e Renzi continuando a sfasciare tutto nel suo campo probabilmente non ci riuscirà nemmeno lui.

Renzi riuscirà comunque a prevalere su Letta? Forse non ora. Questo è solo uno sgambetto, non è ancora lo spintone definitivo per prenderne il posto. E' solo un colpettino per ridurre un po' il gradimento di Letta, e migliorare per Renzi la propria visibilità nazionale. La sfida è solo agli inizi. La partita continua.

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