mercoledì 29 febbraio 2012

Droga finanziaria



Oggi la Bce ha assegnato un nuovo prestito alle banche europee attraverso il Long Term Refinancing Operation II:

 "Assegnati 529,53 miliardi al tasso dell'1% a 36 mesi. Questo l'esito della maxi-asta Bce in programma oggi. L'importo ha superato quello assegnato in occasione della prima asta (di dicembre) quando le banche europee avevano prelevato 489 miliardi (di cui 110 in favore delle banche italiane). L'asta odierna ha anche battuto le attese, secondo il consensus degli analisti, era di una richiesta intorno ai 470 miliardi di euro. Sono 800 gli istituti che hanno fatto richiesta contro 523 della tornata precedente."

In definitiva la Banca Centrale ha creato dal nulla 1000 milardi di euro nell'emissione LTRO I e LTRO II. Quindi alla fine questa è la prova provata che il sistema capitalistico in cui siamo nati non funziona secondo i canoni liberisti, ma funziona a deficit. Ci deve deve sempre essere un ente superiore che "crea" moneta. In origine erano gli Stati nazionali. Ora è la Banca Centrale.

Il problema è che tutto questo denaro con molta probabilità non ricadrà nell'economia reale, come invece auspica la MMT (modern money theory), ma rimarrà all'interno dei circuiti finanziari. Per il momento è come un'iniezione di droga che serve al mercato finanziario per "stare meglio". Ma essendo la finanza moderna appoggiata sul nulla, non avendo un sottostante fatto di beni e lavoro, ma un sottostante tipo "catena di sant'Antonio" o simile, questo afflusso di denaro non servirà e non sarà sufficiente a sostenere il sistema.
Questo lo si vede negli Usa, dove l'economia non riparte e rimane in trepidante attesa di un Quantitative Easing 3 ("lubrificazione finanziaria?") che è l'omologo del LTRO. Serve sempre una nuova dose di droga.

Oggi della festa Ltro se ne giova anche lo spread btp-bund decennali che riesce a sfondare nuovamente quota 350 punti. Ringraziamo San Draghi da Ltro, sempre sia lodato...

Ma il meccanismo generale finanziario così com'è strutturato è destinato ad incepparsi sovente, tra una bolla speculativa e una crisi. E' assolutamente necessario cercare nuovi modelli per il XXI secolo.

E gli economisti della MMT si ritrovano a Rimini in un convegno organizzato dal giornalista Paolo Barnard. Oltre 1500 persone. "L'Italia dichiari default ed esca dalla schiavitù dell'euro", dicono gli esperti
(affaritaliani.libero.it)
ulteriore analisi delle tre giornate del Summit MMT

La MMT ha Risollevato l'Argentina
(www.cobraf.com)
La cura dell'MMT sull'Argentina post default.

martedì 28 febbraio 2012

Terrore MMT



Mentre in Valle di Susa si fanno le prove di rivoluzione barricadera, opponendosi alle forze di sistema a mani nude, la MMT (modern money theory) può diventare la nuova ideologia sistemico-economica a cui il mondo può aggrapparsi per cambiare le sue sorti. Una teoria che dice no al debito, si alla piena occupazione. Una teoria che fa più paura del comunismo, tanto che del summit di Rimini se n'è parlato solo in rete. I media ufficiali tacciono.

Anche chi è in qualche modo solidale e/o d'accordo con questo nuovo approccio economico, evita accuratamente di parlare sia di MMT che di citare P. Barnard. Come ha fatto per esempio N. Galloni che ha scritto un post per il blog di B. Grillo:

Passaparola - Economia del sottosviluppo

Su www.comedonchisciotte.org invece si possono leggere due articoli, uno di M. Hudson (relatore al summit) che dichara di aver avuto un'ottima impressione del pubblico di Rimini, e uno di P. Barnard che cerca di strigliare il mondo della politica e dei media ufficiali: che tutti da destra a sinistra sono accuratamente schierati con la finanza e con gli strozzini internazionali che stanno devastando l'economia mondiale, impoverendo le nazioni.

LA NOSTRA NOTTE DEGLI OSCAR A RIMINI

NASCONDERE IL TIRANNOSAURO

lunedì 27 febbraio 2012

No Tav Val Susa - situazione tesa


E' ufficiale la decisione dell'assemblea popolare del movimento No Tav. Occupazione e chiusura a oltranza dell'autostrada A32 Torino-Bardonecchia. Ufficialmente fino a quando le "forze d'occupazione" lasceranno la valle. In effetti fino a quando reggeranno le forze che mantengono i presidi, o fino a quando la polizia forzerà i blocchi brutalmente.
Credo che però non avverrà fra pochi giorni. Sarebbe sciocco un comportamento delle forze dell'ordine che esaspererebbe gli animi più di quanto non lo siano già ora.


Aggiornamento in streaming da Radio Black Out

Appuntamento fisso alla rotonda del Vernetto ogni sera alle ore 20.00
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La descrizione degli avvenimenti prima della caduta di L. Abbà:
NO TAV IN COMA: "HANNO CERCATO DI AFFERRARLO DA UNA CAVIGLIA" - VIDEO
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27-02-2012 ORE 18.00 BUSSOLENO FRAZ.VERNETTO PRESSO BLOCCHI AUTOSTRADA ASSEMBLEA POPOLARE
-Frazione Vernetto - Comune di Chianocco (TO)-
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"In pratica in autostrada c'è una grande assemblea che sta decidendo cosa fare, stanno coordinando tutto da lì" (da Twitter)
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Fiaccolata di solidarietà per L. Abbà ore 18:00 - Bussoleno (TO)
TUTTI A BUSSOLENO, PIAZZA DEL MERCATO, DALLE ORE 17,30
Appello a tutte le realtà resistenti in Italia a mobilitarsi, 
a partire dalle 18 di stasera, nelle proprie città.
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Cattolici per la valle faranno una veglia tutta la notte al CTO
 in solidarietà a luca per risvegliare le coscienze.
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Condizioni di L. Abbà (video bollettino medico):
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Dalla limitrofa Val Chisone arrivano i rinforzi delle forze dell'ordine, accerchiando ed evitando i blocchi stradali (13:50)
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Elenco manifestazioni di solidarietà con il movimento No Tav in tutta Italia:
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Tensioni alla rotonda autostrada Chianocco
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Presidi di solidarietà si stanno effettuando un pò in tutta Italia
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Luca Abbà, il leader No Tav rimasto ferito questa mattina all'alba in Val di Susa, è in coma farmacologico al Cto di Torino e le sue condizioni sono gravissime. Lo ha spiegato il direttore del Dea del Cto, Maurizio Berardino. Arrivato alle 10:11 al Cto, con un elisoccorso, Abbà è ora ricoverato in pronto soccorso dove i medici lo hanno intubato, sedato e posto in coma farmacologico. In serata probabilmente verrà trasferito in terapia intensiva(ANSA) (12:35)
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bloccata la statale 24, bloccata l'autostrada, gli studenti bloccano la ferrovia e gli operai escono dalle fabbriche. manifestazioni e presidi in tutta italia (12:33)
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Gli occupanti al blocco dell'autostrada alla rotonda di Chianocco aumentano di numero. Si richiedono rifornimenti di viveri per resistere meglio (12:17)
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Luca Abbà sarebbe fuori pericolo di vita (12:05)
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La "baita" non è stata ancora abbattuta, ci sarebbero 15 persone asserragliate all'interno (12:05)
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"La tensione rischia di salire" (audio)
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TORINO - Presidio No TAV - Ore 15.30 - P.zza Palazzo di città (Comune)
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ATTENZIONE URGENTISSIMO X LUCA! Giampiero Libro per tutti i compagni e amici di Torino e dintorni , ci hanno segnalato che urge sangue per Luca, donazioni di sangue al CTO di Torino. #notav #forzaluca
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i Cobas della fabbrica di Azimut indicono sciopero in tutte le fabbriche delle valle per portare solidarietà al movimento #NoTav
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Mobilitazione Nazionale NO TAV ore 11.30 ritrovo al VERNETTO!
Chianocco (TO) rotonda autostrada
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Luca Abbà

Giù dal traliccio leader no Tav: grave
Audio: "Non salite o m'appendo ai fili"
( video.corriere.it )
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"da Twitter: h 11.23 distrutta la Baita #Clarea dalle ruspe! la democrazia è definitivamente MORTA! per TUTTI non solo in valle!


h 10.49 La polizia sta interrogando i No Tav che erano all'interno della baita.


h 10.48 Le ruspe hanno iniziato a demolire la baita clarea come se nulla fosse accaduto. Nicoletta Dosio dichiara: "se succedono degli incidenti in un cantiere i lavori si sospendono immediatamente".


10.35 Luca è in camera operatoria al CTO.


10.00 - Importante evitare autostrada: già chiusa a Susa ed in chiusura ad Avigliana


9.33 Luca, sebbene grave è cosciente


9.02 da RBO L'ambulanza (dopo oltre mezz'ora) ha portato Luca dentro al fortino dove l'elicottero dovrebbe caricarlo


8.55 Sta salendo l'elisoccorso, Luca è vivo #forzaLuca


8.50 da RadioBlackOut - Luca, pressato e seguito dalla polizia è salito, ha preso una scossa ed è caduto a peso morto. L'ambulanza presente nel fortino non esce. L'invito è a salire in clarea


8.15 - E' in corso lo sgombero della baita, i compagni sono stati identificati, nessuna violenza, sembra verranno semplicemente riportati a Giaglione, intanto stanno chiudendo l'accesso ai sentieri non so esattamente a che altezza, Luca ha raggiunto la baita e si è arrampicato su un traliccio a 10 metri, i rocciatori si stanno organizzando con le corde per andare a prenderlo.... Invita tutti a raggiungere la baita, ma dai sentieri, o a trovarsi da Genio , a Giaglione, per tentare di raggiungere insieme la baita dai sentieri! 
collegamenti in diretta su radio blackout:"

(http://www.notav.eu/)


Chi c'e' dietro alla TAV?
(www.beppegrillo.it)

"Sto guardando e seguendo quello che sta succedendo. Un ferito grave in val di Susa, l'accerchiamento della baita con persone dentro. Di nuovo violenze. Uno è caduto da un traliccio ed è grave in ospedale. A chi servono queste cose? Perché, porca di una puttana, io vorrei capire cosa c'è dietro questo sistema! Lo capirebbe anche un bambino che non serve la Tav: un tunnel di 50 km sotto un monte. Sono contro anche il partito di Sarkozy e la Corte dei Conti francese. Sono cifre che non stanno in piedi. Progetti di 15-20 anni fa. Quando le merci giravano. Oggi i camion sono vuoti. Si spostano container vuoti. È la fantascienza dei trasporti. Il nostro mondo è questo. E allora perché mandano avanti la politica, Fassino, i magistrati. Perché? Chi c'è dietro? Le banche? Perché hanno questi interessi le banche? Dove vanno a finire questi soldi? A chi? 1,2 miliardi di finanziamento e poi, gli altri? Non si sa. In un momento così disastrato con questi 22 miliardi, che è quanto verrebbe a costare l'opera, potremmo finanziarci la banda larga, potremmo finanziare la Rete, fare progetti di sviluppo. Dare lavoro a piccole e medie imprese. Perché fanno queste cose qui? È il momento di capire, capire! Perché dopo la TAV ci saranno il terzo valico, le gronde, il ponte sullo Stretto. Opere faraoniche per il rilancio della crescita. Non c'è crescita in questo settore. La crescita è dell'intelligenza.
Mandiamo a casa questa gente. Vi prego, vi prego! Prima che scoppi un casino ancora più grosso.
Adesso seguiremo e vi daremo notizia di quello che sta accadendo. Robe da pazzi!"



NO TAV, LA FINTA DEMOCRAZIA

"Nessuno ascolta la protesta portata avanti da 21 anni da migliaia di persone. Questo non è più uno Stato di diritto. Caselli ha il dovere di prevenire gli atti di violenza, e questo lo si fa aprendo una discussione. Se ci dimostrano che l'opera serve veramente vado io stesso a inaugurarla"

continua qui:


La TAV costruita sui nostri corpi
Massimo Zucchetti*


"Questa notte è avvenuto un blitz militare per l’allargamento del cantiere TAV in Valle Clarea, pressi di Giaglione, Valle di Susa.
C’era un gran numero di forze dell’ordine e militari, ruspe, mezzi militari, saliti anche mentre sabato 75000 persone manifestavano pacificamente contro quest’opera assurda, inutile, dannosa, costosa. Invano."


continua qui: www.notav.info

Primi bilanci Summit MMT


Si è concluso a Rimini il Summit sulla MMT (modern money theory). In attesa della pubblicazione ufficiale degli atti (se avverrà, ma mi pare che P. Barnard non volesse) riporto alcune considerazioni raccolte in rete:


"Prima di entrare nel merito di questo summit riminese,convegno o conferenza che dir si voglia,vorremmo sottolineare che mai ci é stato dato di assistere ad una così ampia e interessata partecipazione di pubblico per un tal genere di evento.
Di fronte ad un emozionato Paolo Barnard e ad uno stupito team di economisti della Modern Money Theory, all'apertura dell'incontro si é presentata una platea di 1500 persone (paganti) che per tre giorni (mattino-pomeriggio e sera) ha seguito ed interloquito con attenzione e passione i vari interventi degli ospiti.
Una platea eterogenea per sesso,età,provenienza,ideologia...desiderosa solo di uscire dalla gabbia in cui sconsiderati politici e burocrati strozzini ci hanno confinato.
...
Un plauso a questo pubblico e a Paolo per aver organizzato,contro ogni genere di difficoltà,un tal genere di evento.

Entrando nel merito del discorso,si é passati da un'analisi del panorama di crisi mondiale,europea ed italiana,da un esame delle varie teorie monetarie e molto altro.ancora..ad una più specifica trattazione dell'MMT.
Premettendo che si tratta di una teoria monetaria,e come tutte le teorie quindi sempre perfettibile,e non delle tavole della legge mosaica, non si fa fatica a sottolineare come questa sia di gran lunga la migliore in circolazione, anche in relazione al bene comune, troppo spesso ignorato dalle teorie liberiste e neo liberiste che hanno affidato al mercato, come ad un totem, le regolazione di ogni rapporto e problematica.
Col risultato fallimentare che ci troviamo davanti.
 In questa teoria post-keynesiana, il deficit di bilancio é visto come fattore positivo e non negativo.
L'equazione spesso strombazzata dai liberisti, "lo stato é come una famiglia" (che non può spendere più di quanto guadagna) non ha alcun fondamento circa i comportamenti di uno Stato sovrano.
Uno Stato a moneta sovrana si finanzia stampando moneta e non,come ora, ricorrendo costantemente al mercato dei titoli pagando interessi proibitivi. E sopratutto é padrone della leva fiscale e monetaria, e non in balia di una finta banca centrale europea o peggio ancora di speculatori in grado di operare qualsiasi ricatto e di sostituire governi.
In quest'ottica il meccanismo di stabilità di bilancio in costituzione é un vero e proprio atto criminale, che impedisce ad ogni governo qualsiasi manovra, condannandolo a sottoporsi alla volontà e agli interessi altrui, alla recessione e quindi e all'impoverimento delle popolazioni.
Ma tutta la costruzione Europea tramite trattati capestro é un atto criminale.

Seguendo la visione keynesiana,in una fase in cui l'economia é crescente e si avvicina alla piena occupazione (che é pure l'obiettivo dell'MMT ) si può incorrere in una espansione non sopportabile dell'inflazione.
Cosa che può essere contenuta con il drenaggio di circolante attraverso l'imposizione fiscale di keynesiana memoria (quindi non tasse per raggiungere un pareggio di bilancio, come avviene ora , ma per limitare la circolazione monetaria).
Stesso discorso per eventuali titoli di stato emessi in questa fase. Non per finanziarsi (dato che uno Stato a moneta  sovrana si finanzia stampando moneta e senza pagare interessi ad alcuno), ma per lo stesso motivo, contenere le spinte inflattive sottraendo circolante al mercato, fissando inoltre anche un interesse di riferimento al tasso di sconto.
Le banche devono ritornare al vecchio compito di raccogler denaro dai risparmiatori e offrire credito a privati ed imprese, lasciando perdere speculazioni distruttive e tutta quella carta truccata dei derivati ed affini.
Ma ripetiamo, resta comunque fondamentale la prerogativa di Stato a moneta sovrana di regolarsi in piena autonomia circa il proprio fabbisogno attraverso la leva monetaria e fiscale, senza delegarla a nessun altro organismo,come avviene ora.
...
Naturalmente poi,resta sempre il problema di come poter tornare un Paese a piena sovrantità politica,monetaria e fiscale.
E' evidente che pur in possesso di una qualsiasi ricetta miracolosa, coi chiari di luna attuali, senza un grande e unificato movimento popolare di pressione, di contrasto e di lotta non si arriverà a nulla."

"
stamani Summit #MMT strepitoso: Uscita dall'Euro (magari con anche uscita dalla NATO). piena occupazione per tutti. sovranitá democratica #
MMT, Barnard: “Tremonti e Pappalardo? No grazie” http://t.co/rqAjdw2m #
Summit #MMT Rimini iniziato con almeno 1500 persone.. siamo "il peggior incubo dei banchieri e potenti d'Europa" :) domani sarà tosta. notte #
partendo per. Rimini.. ma più che Summit dovevano chiamarlo Sunnit! si muore già di caldo… ma va benissimo! #MMT #
the #MMT world is gathering in Rimini (Italy) for 3 days of Summit. stay tuned and hashed #
diversi media iniziano a dubitare delle attuali "ricette economiche al sangue" e citano la MMT. ma sanno del Summit http://t.co/UUtH0yrr ? #
i nuovi partigiani, per salvare la nostra democrazia, dovrebbero prima studiare bene la situazione http://t.co/O7HtQfxX #
"

"Mille e cinquecento persone, forse di più, al 105 Stadium di Rimini per il Modern Money Theory organizzato dal giornalista Paolo Barnard e con gli economisti del MMT (William Black, Michael Hudson, Stephanie Kelton, Marshall Auerback, tutti nordamericani, e il “circuitista” francese Alain Parguez).
La serata di presentazione ha visto esordire Barnard omaggiare Mariarca Terracciano, e alcune parole “radicali” che scorrevano sul maxischermo mentre si vedevano le immagini dell’infermiera napoletana morta durante una severa protesta contro il mancato pagamento dello stipendio: “Ripudio ogni altro sindacato che non sia Mariarca Terracciano, ci stanno svendendo”, ...

...“Siamo soli” dice Barnard, quasi a provocare un sentimento collettivo di accerchiamento tra i presenti, ma, dopo tutto, è la realtà: “A Bruxelles sanno di questo incontro, e lo temono. Sabato scorso mi ha telefonato Tremonti, mi ha detto ‘perché non porti il mio libro e cinque economisti’, e anche l’ex generale Pappalardo voleva far passerella che ovviamente ho impedito. Purtroppo in pochi capiscono il nostro lavoro, so che ci saranno in sala rappresentanti dei partiti e dei sindacati ma quasi per spiarci, nessun sindacato è in grado di comprendere quello che stiamo facendo”.
E poi: “Mi occupo da 11 anni di ‘Vero Potere’, da quando ho capito che la finanza aveva totalmente vinto. Qui cerchiamo di iniziare un percorso che darà i suoi frutti fra generazioni, non ora e non domani”. C’è l’affondo “alla politica nazionale che è una farsa, uno spettacolino, non serve a nulla leggere i giornali, un gruppo di falsari a sinistra hanno organizzato una isteria contro il pericolo della democrazia, Berlusconi, un uomo che detesto, e così hanno distratto le poche forze ancora vive di questo Paese”.
Studiando anno per anno ho capito che i nostri Parlamenti sono stati esautorati da accordi sovranazionali che non consentono ai cittadini di governare democraticamente, e infine con l’euro siamo costretti a rivolgerci alla finanza privata internazionale per finanziare gli investimenti dello Stato” ha continuato.
“Voi siete l’incubo peggiore per i banchieri europei – ha detto William Black, aggiungendo: “And ask to the media: we are here, and where are you?” (e chiedete ai media, noi siamo qui, e voi dove siete?).
Duro l’intervento di Parguez: “Mi sento umiliato perché un evento del genere sarebbe impossibile in Francia: o impedito dal governo, oppure senza risposte da una società distrutta e disperata. Lo dico: gli italiani sono l’unica speranza per l’Europa. La crisi del debito sovrano è una menzogna attentamente pianificata dai costruttori del sistema europeo che avevano in mente la creazione di un nuovo sistema sociale totalitario”.
Michael Hudson in conclusione ha dichiarato che “questa non è una lotta di classe ma una guerra finanziaria, contro la quale gli economisti classici, da 300 anni, ci hanno sempre messo in guardia”.
"

"Oltre allo scrivente, credo ci fossero soltanto alcuni blogger e qualche collega di un giornale on line abruzzese. “Siete quattro o cinque giornalisti” mi hanno detto all’entrata del 105 Stadium, sabato mattina.

Ma le informazioni non possono essere nascoste sotto un tappeto come polvere.  Così si scopre che l’evento “carbonaro” e “sovversivo” dell’ascetico Barnard vanta la presenza di economisti il cui gruppo ha già fatto breccia nelle istituzioni americane. Come scrive Rampini, “per quanto eterodossi, questi economisti sono riusciti a conquistarsi un accesso alla Casa Bianca. Barack Obama consultò Galbraith Jr. (uno del gruppo MMT) prima di mettere a punto la sua manovra di spesa pubblica pro-crescita, così come fece la democratica Nancy Pelosi quando era presidente della Camera”.

Ma c’è di più: oltre ad aver “salvato l’Argentina” a seguito del fallimento di inizio Millennio (unico caso concreto di applicazione della MMT), gli economisti neo-keynesiani “duri e puri” sono sempre più ascoltati dagli uomini del Congresso Usa: 6 su 17 economisti nominati per la riforma della Federal Reserve lo scorso autunno sono del gruppo MMT, su scelta del senatore indipendente Bernie Sanders (tra di loro, William Black e Stephanie Kelton).
...
In breve, di seguito, prima di addentrarci nei prossimi giorni in una analisi critica ma proficua di quanto emerso a Rimini (compreso l’ampio dibattito sulla possibile uscita dall’euro con tutti i pro e contro), i punti salienti dell’MMT (che è uno strumento tecnico col quale la politica può ritrovare la sua centralità riempiendolo di contenuti):
- fine dei vincoli finanziari legati al debito, al suo finanziamento e ai tassi di interesse (“e naturalmente permanenza dei vincoli fisici”, ha ripetutamente spiegato Stephanie Kelton);
- necessità irrinunciabile per uno Stato di stampare moneta sovrana (attualmente preclusa ai paesi eurozona);
- libera fluttuazione dei tassi di cambio della valuta;
- possibilità di immettere moneta nel circuito economico senza provocare iper-inflazione grazie a programmi di piena occupazione e produzione di beni e servizi e a sistemi di drenaggio di eventuale denaro in eccesso (ad esempio tassazione);
- impossibilità di fallire per uno Stato che abbia moneta sovrana con tassi di cambio liberi e quindi garanzia assoluta di assolvere i debiti contratti nel tempo.

Sembra impossibile vero? Ne parleremo a lungo, punto per punto. Invito anzi i lettori, abituali o nuovi, ad aiutarmi perché avremo la possibilità di costituire un gruppo di approfondimento per consultare quei documenti che, a mano a mano, cercheremo di ottenere dagli economisti del MMT per una piena comprensione della teoria."

A livello di media "a tiratura" nazionale l'unico a parlarne, seppur brevemente, è stato "Il Fatto Quotdiano":

"La crisi italiana è naturalmente al centro di tutte le relazioni dal parco del palasport riminese. “Abbiamo affidato alle persone che hanno causato questa crisi non solo le leve economiche del paese, ma ora addirittura quelle politiche. È una follia, anzi, dire che è totalmente folle è ancora inadeguato”, ha spiegato William Black, uno degli oratori del summit, a proposito del governo Monti. Poi il bersaglio diventa la Bce e il suo nuovo presidente. “Mario Draghi ha detto in una recente intervista al Wall Street Journal che i governi hanno bisogno della disciplina dei finanziatori privati, cioè le banche. La stessa teoria che ha prodotto la crisi più grave degli ultimi 75 anni”. William Black, spiega una sua biografia, è un regolamentatore bancario statunitense che negli anni Ottanta ha spedito in carcere decine di banchieri coinvolti in truffe ai cittadini. Inoltre è stato una delle principali figure oggetto dell’attenzione del regista Michael Moore.

Il leit motiv di questa tre giorni riminese, che si concluderà oggi, è il rischio della ‘argentinizzazione’ dell’Italia: “Quello che è successo in Argentina deve essere per tutti noi una lezione: accettare di legarsi a una valuta estera o una valuta sovranazionale – ha spiegato l’economista francese Alain Parguez riferendosi all’euro – è la strada per il crollo dell’economia e l’asservimento totale di un paese”.

Sulla stessa linea di pensiero, naturalmente, è l’organizzatore dell’evento. “In Italia non c’è il rischio, ma la certezza dell’argentinizzazione. Il rischio default c’era e c’è, e i tamponi messi finora non funzioneranno”.

L’evento riminese, che oltre a Parguez e a Black vede la partecipazione di altri tre economisti, Stephanie Kelton, Marshall Auerback e Michael Hudson terminerà con altre  lezioni dei cinque relatori."



domenica 26 febbraio 2012

Summit MMT


In questi giorni si sta svolgendo il Summit di Rimini sulla MMT, fortemente voluto da P. Barnard. Sul sito del convegno si trovano ulteriori dettagli:

I relatori del convegno sono perlopiù sconosciuti in Italia, ma si tratta del gruppo fondatore del movimento. Secondo Barnard "L’Italia è preda di un processo deflattivo economico disastroso   che non si fermerà se non dopo che i Poteri Neoliberali, Neoclassici e Neomercantili del nord Europa e degli USA avranno completato l’opera di “Argentinizzazione” dell’Italia più ricca e produttiva".

E' quindi necessario portare a conoscenza del pubblico italiano le nuove teorie economiche della MMT. Ed è bene farlo nel modo più preciso possibile per evitare di importare una teoria monca che perderebbe immediatamente la battaglia contro la dominante teoria neoclassica imperante. Per questo un Summit così ben strutturato ed impegnativo.

I propositi di questa nuova teoria sono ambiziosi: "La Modern Money Theory per ottenere la piena occupazione, il pieno Stato Sociale, la piena istruzione e la piena produzione: cioè DEMOCRAZIA PIENA".
Perchè lo Stato deve fare debito sovrano? Perchè prende in prestito denaro se è in grado di stampare moneta (ora non più in Italia ma a livello europeo)?
Devo costruire un ponte, un ospedale o un asilo, devo fornire un servizio ai cittadini: per dare questi servizi lo stato incamera tasse e chiede in prestito denaro. Ma se il gettito fiscale diminuisce e i titoli di stato non sono più richiesti, lo Stato deve rinunciare alle sue esigenze, e alle esigenze della sua popolazione? L'Italia rimanendo nell'euro, rischia proprio questa situazione. Il caso greco è emblematico.

Creare deficit, secondo la MMT non è un peccato. Se lo Stato emette moneta senza pagare interessi a nessuno, non si crea inflazione poichè il sottostante di questo nuovo denaro è il lavoro ed i beni prodotti. Tutto a vantaggio dei cittadini.

Si spera che il summit sulla MMT abbia un impatto anche sui media istituzionali e non solo sulla rete:
"Nel silenzio tombale degli organi di stampa tradizionali è partito a Rimini il Summit MMT, organizzato da Paolo Barnard. Una mia prima stima è di 2000 partecipanti al summit, forse meglio delle migliori aspettative.
Si sente un profumo che sembrava dimenticato, il profumo degli eventi creati dalle masse, invece del tanfo emanato dai mantra putrefatti dei media (il deficit, lo spread, il rigore, i professori, ...). 
...
Il 105 Stadium somiglia agli spettacoli di Grillo per la quantità di persone, anche se lo stile è diverso, più dimesso, meno voglia di spettacolo e più voglia (forse anche rabbiosa) di trovare una via d’uscita da un sistema fallito."

(UN EVENTO MEDIATICO A RIMINI. IL SUMMIT MMT -
 www.comedonchisciotte.org)


Ore 10:00 - Alcuni aggiornamenti della serata di ieri

Il tema principale della teoria al riguardo della zona euro:
“L'aspetto principale della Modern Money Theory (MMT) è mettere al centro la capacità dello Stato sovrano di creare ricchezza emettendo moneta. Al contrario, l'euro, che non è moneta sovrana di nessuno dei paesi dell'Eurozona, costringe gli Stati ad indebitarsi come un comune cittadino con le banche. Sarebbe importante rendere tutti i cittadini consapevoli di questo aspetto, perché è in tale ambito che si gioca il futuro dei cittadini. Alain Parguez ha così scritto in relazione al summit Modern Money Theory (MMT) in programma a Rimini: “Porterò le ultime ricerche che svelano come il golpe finanziario sia stato attentamente pianificato da Francia e Germania …. Ora, per venire ai giorni nostri, va detto, e vi spiegherò, come i debiti nazionali europei, e i presunti danni che comportano, siano stati grandemente sopravvalutati. Perché? Perché le grandi banche devono essere sovra-compensate per le loro perdite dovute alla speculazione su quei debiti. Infatti i tassi d’interesse “shylockiani” (Shylock è il personaggio del ricco usuraio ebreo ne Il Mercante di Venezia di Shakespeare, ndr) sui debiti dell’Eurozona sono una cornucopia per le grandi banche europee e per le corporations che li percepiscono. L’Euro è comunque destinato a collassare, portandosi con sé le austerità, la distruzione di ogni spesa di Stato produttiva e le privatizzazioni selvagge. Venendo al vostro Summit, mi inchino di fronte agli italiani, perché un evento di questo tipo sarebbe impossibile qui in Francia o in Germania.”


Impressioni a caldo di un partecipante:
“Le impressioni a caldo sono molto positive: il summit è organizzato molto bene. In modo professionale, e soprattutto c'è tanta gente! Non pensavo, ma devo dire che al 105 Stadium questa sera eravamo circa sulle 1600-1800 persone (a occhio).
Molto promettenti sono stati anche stati gli interventi di presentazione dei vari relatori, i quali si sono detti tutti impressionati dall'evento e dal numero di persone presenti.
Unica nota "negativa", volendo, l'immancabile pessimismo di Barnard sul fatto che anche se ci si dovesse impegnare verso la giusta strada e con gli strumenti utili, non potremmo mai sperare noi di vedere il cambiamento per il quale ci attiviamo; "i nostri nipoti, forse"... ma va bene così, ormai lo sappiamo che a Barnard piace essere smentito dai fatti; speriamo di riuscire a smentirlo anche su questo.”


Breve descrizione degli interventi:
“Forte anche la partecipazione del pubblico, con richieste di chiarimenti, ma soprattutto di proposte concrete su cosa fare nella situazione attuale.
Le risposte, almeno in parte, ci sono state, ma finora non esiste un programma organico su cosa fare oggi.
(Mi resta il dubbio che bisognerebbe tentare di fare leva sulle contraddizioni della finanza.)

Stephanie Kelton si occupa in particolare di MMT, introduce il concetto di moneta come strumento di scambio (IOU, I Owe You in inglese) e poi come strumento di pagamento.
Chiarisce poi come non tutti i debiti sono uguali (la piramide del debito).
Spiega come l’euro dal punto di vista degli Stati che lo adottano sia una moneta straniera, non una moneta sovrana. L’Italia non emette la valuta che usa, e perde quindi la possibilità di controllare il fisco e la politica in genere.

Hudson spiega come negli USA (Stato con moneta sovrana) ci sia stata una colossale creazione di denaro in tempi recenti, eppure i prezzi non sono saliti. Non è vero che l’aumento della disponibilità di moneta fa aumentare i prezzi (la terribile inflazione) come dicono i libri di testo. La strategia della banche d’affari è di impedire che lo Stato emetta denaro a suo piacimento e lo vogliono costringere a prendere il denaro a prestito. Per fare ciò spingono l’idea che la moneta di Stato produca inflazione.
Ma diceva Baudelaire che il diavolo finisce quando la gente smette di crederci. Oggi il Diavolo è la finanza.

Parguez vede l’Europa come un mostro che va contro tutte le regole dell’economia, un mostro programmato nel periodo tra le due guerre mondiali. Tutti i dati ufficiali europei sono menzogne. Si vuole un nuovo cittadino europeo disposto ad accettare sacrifici e bassi salari. Nel piano gli Stati devono evaporare ed il potere deve essere trasferito ad una classe di tecnocrati sopranazionali (direi che siamo a buon punto). Il Trattato di Maastricht era in realtà un PATTO DI DISTRUZIONE ED INSTABILITÀ.

Molto forte l’intervento di Black sui tabù della finanza: nessun manuale di economia spiega che i CEO (amministratori delegati) normalmente si arricchiscono con la frode. L’arma di elezione per realizzare le frodi è la contabilità.
Già nel 1993 Akerlof & Romer raccontavano le frodi ed i saccheggi dei CEO, ma non sono mai andati a finire nei libri di testo.
Lo schema generale esposto da Black è molto semplice:
1) La Banca (amministrata dal CEO) dichiara alti utili a breve
2) Il CEO si arricchisce notevolmente
3) Qualche tempo dopo la banca dichiara perdite disastrose (ma il CEO è andato via da tempo).

Black suggerisce che ci dovrebbe essere una Guardia Costiera per le banche: il CEO della banca dovrebbe essere costretto a comportarsi come il capitano di una nave, che può andare via solo per ultimo oppure affondare con la nave.

In seguito Black mostra uno schema analogo per gli stati, per esempio l’Islanda.
Per un certo periodo l’Islanda era un modello per i liberisti, tutti la lodavano per i suoi alti tassi di sviluppo (2007). Molti banchieri si arricchirono in modo eccezionale. Qualche tempo dopo l’Islanda si ritrovò in una tremenda crisi economica che la portò al default.
Di Black è anche il richiamo a Mankiw, Economics needs a soul, (1993): l’economia di oggi è senz’anima e l’homo oeconomicus è un sociopatico.
Molto altro si è detto nel summit e una sintesi è difficile.”


Per riderci un pò su:


sabato 25 febbraio 2012

Giornata No Tav


“I nostri monti ispirano libertà… i “Monti” di Roma ispirano solo sacrifici…”
Da un intervento finale della manifestazione.

Stupenda manifestazione “No Tav” in Val di Susa, aiutata da una magnifica e più che primaverile giornata. Una marcia allegra, colorata e soprattutto senza incidenti. Per questo non ha ricevuto molta attenzione dai media nazionali. Secondo la questura partecipata da 12.000 manifestanti, naturalmente numeri contestati dagli organizzatori.



Non saprei dire se i partecipante fossero 12.000, 30.000 o 50.000 come sostenevano i più ottimisti, ma sicuramente le persone erano molte. Non solo centri sociali e ragazzotti alternativi, ma anche tante famiglie con figli, anziani e persone comuni e miti che semplicemente contestano l’opera dell’alta velocità, in particolare il tunnel di base di 55 chilometri.
Naturalmente erano presenti anche molti movimenti antagonisti di sinistra, o legati al territorio arrivati da tutta Italia. Presenti anche manifestanti francesi, spagnoli e tedeschi.

La manifestazione si è svolta lungo un tracciato di 9 Km circa tra i centri di Bussoleno e Susa (il capoluogo locale). Mentre la testa del corteo raggiungeva Susa, le strade di Bussoleno venivano riaperte al traffico. Quasi l’intero percorso, della larghezza di una strada statale a due corsie, è stato occupato da manifestanti per almeno qualche minuto.







A Susa, in piazza, ci sono poi stati alcuni interventi a conclusione della manifestazione. Oltre ai leader locali Sandro Plano (Presidente della locale comunità montana), Alberto Perino e due sindaci locali (D. Bar e D. Fracchia) hanno parlato sul palco in ordine:

S. Plano

A. Perino

Maurizio Landini (Fiom) per la prima volta con i No Tav

Giorgio Airaudo (Fiom)

Rappresentante No Tav di Stoccarda (Germania)

Giorgio Cremaschi (Fiom)

Paolo Ferrero (Rifondazione Comunista)

Gennaro Migliore (SEL) che ha ricevuto alcune contestazioni dall’ala rifondarola del movimento

Gianni Vattimo (filosofo e parlamentare europeo)

Davide Bono (movimento 5 selle – consigliere Regione Piemonte)

Prof. Massimo Zucchetti (Impianti nucleari - Politecnico di Torino) aderente al movimento

Vittorio Agnoletto (da sempre nelle fila della sinistra antagonista)

Franco Turigliatto (Rifondazione Comunista)

Una simpatica signora (di cui non ricordo il nome) in rappresentanza di Alternativa Democratica, il movimento di Giulietto Chiesa

Gli interventi hanno avuto a tema, oltre la contestazione dell'opera che prevede un grande investimento in tempo di crisi, anche la solidarietà per gli attivisti arrestati alcuni giorni fa. Perino ha avvertito che è probabilmente in programma per i prossimi giorni, un intervento delle forze dell'ordine presso il presidio in vicinanza del cantiere (Chiomonte), per sgomberare completamente l'area da ogni contestatore.

I sindacalisti hanno equiparato la folle spesa per la realizzazione del traforo di 50 Km, con l'acquisto dei caccia-bombardieri americani. Il paese è in crisi e il poco denaro a disposizione andrebbe speso per cose più utili di un traforo e nuovi aerei. Serve rafforzare il trasporto pubblico su rotaia e su gomma per migliorare la mobilità collettiva per lavoratori e studenti.

Essendo presenti sul palco in prevalenza personalità della sinistra antagonista, il governo Monti è stato fortemente contestato: "nominato da un parlamento di nominati". Non gli è stata concessa nemmeno l'attenuante di aver cacciato Berlusconi. Il governo dei banchieri, è stato più volte definito. Accusato con Marchionne di voler introdurre una politica sociale autoritaria per abolire i diritti democratici dei cittadini. Anche gli accadimenti in Grecia, sono stati toccati dagli interventi, stimolati dalla presenza di alcune bandiere elleniche fra quelle "No Tav".

100 giorni



Ma tu guarda... chi l'avrebbe detto!


Sorpresa: più che per Monti lo spread cala grazie a Draghi

"In tre mesi, i tassi d’interesse dei titoli di Stato italiani sono calati sensibilmente. Ma il merito di questo trend ribassista non è da ricercare solamente nell’arrivo di Monti al governo. Anzi, a ben guardare, l’influenza del nuovo esecutivo è stata assai minore di quanto s’immagini. Il primo merito va alla Banca centrale europea e alle sue iniezioni di liquidità a cui si somma il fatto che le banche europee stanno continuando a raccogliere asset da utilizzare come collaterale presso la Bce. Insomma più che il Mario che risiede a Roma è il Mario che vive a Francoforte quello che ha avuto l'impatto maggiore."

Praticamente è la stessa cosa che ho sostenuto finora. Il 17 gennaio in "Cosa succede veramente?" scrivevo che:
"Dopo il downgrading di S&P tutti si aspettavano il disastro. Invece a quanto pare per ora non c'è stato, anzi lo spread Btp-Bund lentamente scende. Allora i commentatori adesso spiazzati dicono che il mercato ha già scontato il fattaccio.
Ma sarà veramente così? o sta avvenendo qualche magia strana? Non so ma a me pare strano, soprattutto dopo il discorso allarmistico di Draghi ("la crisi e gravissima"), che ora le cose vadano a sistemarsi, anche se lentamente.
...
Ma la Bce quanti titoli italiani sta acquistando?
Probabilmente molti più di quelli acquistati nei mesi scorsi. Anzi pare proprio che Draghi non condivida più (o forse mai l'ha condivisa) la teoria austerica della Germania"

Il 24 gennaio ribadivo il mio convincimento in "Forconi e spread":
"la discesa nel mese corrente è ben evidente. Subito dopo le feste natalizie (6 gennaio) è cominciata una diminuzione del differenziale sui titoli che appare troppo bella per essere vera. In realtà a me pare molto artificiale, e mi sembra che coincida con le parole di Draghi, subito dopo la decisione di istituire il LTRO (long term refinancing operation): da gennaio vedrete il valore dello spread decrescere discretamente.

Ma visto che il "refinancing" pare sia ancora tutto custodito nella cassaforte della Bce, e poco sia stato utilizzato per acquistare titoli di debito pubblico europeo, penso proprio che dietro questa discesa discreta dello spread ci sia la mano "gentile" di M. Draghi e della Bce. In pratica si sta comportando da ministro ombra delle finanze europee. E anche dietro ad un'ombra molto scura, per non far vedere agli austerici teutonici l'entità degli acquisti.

Oppure la discesa potrebbe essere generata dalle attese della prossima emissione del LTRO a fine gennaio che si dice ancora più importante, e specialmente dedicata ai debiti sovrani.
Quindi, se devo dare un merito a questa mitigazione dei rendimenti dei titoli italiani, direi a naso: 20% merito del governo Monti e 80% merito della Bce di Draghi."

E in "Grazie Mario!" confermavo il mio convincimento sul fondamentale lavoro di M. Draghi. Ora anche su Linkiesta.it si perviene più o meno alla stessa conclusione. Ma con notizie che comprovano quest'impressione.

"...il Btp a dieci anni aveva un rendimento del 7,004 per cento. Ieri ha chiuso la giornata a 5,544 per cento. In tre mesi, i tassi d’interesse dei titoli di Stato italiani sono calati sensibilmente. Ma il merito di questo trend ribassista non è da ricercare solamente nell’arrivo di Monti al governo. Anzi, a ben guardare, l’influenza del nuovo esecutivo è stata assai minore di quanto s’immagini.
...
Il primo merito va alla Banca centrale europea (Bce). Con la prima operazione di rifinanziamento a lungo termine (Long-term refinancing operation, o Ltro) di dicembre, l’istituzione monetaria guidata da Mario Draghi ha fornito una finestra di liquidità alle banche per complessivi 489 miliardi di euro, spalmati su tre anni.
...
Il 29 febbraio la Bce condurrà un secondo Ltro e, come visto ieri, le banche si stanno attrezzando. Ma molte lo stanno facendo da tempo. Come rivelano fonti bancarie a Linkiesta, da inizio gennaio a oggi sono stati ampi gli acquisti, sul mercato secondario, di titoli di Stato italiani, spagnoli e belgi. «Le banche che hanno comprato di più titoli italiani sono quelle francesi e spagnole», spiegano. Il 12 gennaio l’iberica Bankia (cioè la vecchia Caja Madrid) avrebbe comprato grossi quantitativi di titoli di Stato italiani con scadenza a 5 e 10 anni, proprio per utilizzarli nella prossima tornata del Ltro da parte dell’Eurotower. E così, tanti altri istituti, da gennaio a oggi. «È una pratica normale, dato che i prezzi dei bond italiani sul secondario erano convenienti e servivano asset da poi girare alla Bce», spiega il gestore di un hedge fund francese. Il risultato è che se il tasso d’interesse dei Btp decennali al 9 gennaio ha chiuso a quota 7,159%, ora è sotto quota 5,5 per cento. «Di sicuro, era meglio comprare a inizio gennaio piuttosto che ora, dato che i prezzi sono risaliti», fanno sapere dalle sale operative.
...
ICAP, il principale interdealer broker mondiale. «I forti acquisti, su qualsiasi punto della curva, di titoli spagnoli, belgi, ma soprattutto italiani, lasciano intendere che le banche europee continuano a raccogliere asset per utilizzare come collaterale presso la Bce», afferma una nota dello scorso 20 febbraio. Del resto, come sottolinea ICAP con un sottile velo di ironia, «per quanto sia positiva l’azione del governo Monti, gli investitori si attendono che l’Italia viva una recessione di considerevole intensità nel 2012 e preferiscono avere cautela».

Ecco la vera Magia. Non quella di Mago Monti che continua a sostenere che l'austerità porterà alla crescita (gulp!). Il LTRO di Draghi, sia direttamente che indirettamente ha contribuito a far circolare meglio i nostri titoli di Stato e quindi a farne scendere gli interessi.

Naturalmente il Sole24ore non fa un'indagine molto approfondita, ma è pronto ad incensare il Professore e riconoscergli tutti i meriti dello "ristabilimento" dell'Italia. Anche se in effetti non siamo ancora fuori pericolo.



Mentre L. Ricolfi su La Stampa è un pò meno entusiasta. Invece di considerare lo spread Btp-Bund come parametro per valutare il merito del governo, utilizza un suo indice che definisce "lo spread dello spread".
"...sull’idea che il governo Monti abbia «tirato giù» lo spread di 200 punti, mi sentirei invece di sollevare più di una perplessità. Per valutare l’impatto del nuovo governo, la misura migliore non è lo spread dell’Italia rispetto alla Germania, che dipende anche dalla fiducia nell’euro e dalle preoccupazioni di un tracollo della moneta unica, ma è lo spread dell’Italia rispetto a quello dei Paesi a noi più comparabili, in quanto né virtuosi come la Germania, né sull’orlo del baratro come Grecia, Portogallo e Irlanda. Penso alla Spagna, ma anche a Francia e Belgio, i cui tassi di interesse sui titoli pubblici seguono uno schema non dissimile da quello dei titoli italiani. Ebbene, se si calcola questo secondo tipo di spread - una sorta di «spread dello spread» (SdS), ovvero di spread dell’Italia rispetto a Spagna-Belgio-Francia, si scoprono alcune cose interessanti.


... a partire dalla metà di gennaio, e cioè da almeno 5 settimane, lo spread dello spread è in costante diminuzione: era a quota 263 nella settimana dal 9 al 13 gennaio, è sceso di quasi 100 punti (SdS=168) la scorsa settimana, ed è ulteriormente sceso nei primi giorni di questa settimana (ieri era a 164)

...rispetto al picco toccato a metà novembre, quando il presidente Napolitano e i mercati indussero Berlusconi a rassegnare le dimissioni, lo spread dello spread non è affatto sceso di 200 punti, ma solo di 70 punti (da 234 a 164)

...a tutt’oggi, lo spread dello spread resta peggiore che nella drammatica crisi di inizio agosto 2011, quando il Parlamento fu riaperto precipitosamente per fronteggiare un’emergenza finanziaria che poteva avere esiti drammatici: allora aveva toccato il livello record di 149, oggi - nonostante il netto miglioramento delle ultime settimane - resta a livello 164, ossia 15 punti peggiore di allora. 
Il fatto è che, contrariamente a quanto si è indotti a credere dal favore di stampa di cui gode il governo Monti, il momento peggiore degli ultimi 12 mesi non è stato né durante la crisi di agosto (SdS=149), né durante quella di novembre (SdS=234), bensì nell’ultima settimana dell’anno, quando - con il governo Monti insediato da cinque settimane - lo spread dello spread sfiorò i 300 punti (Sds=294), per poi iniziare la discesa che nelle ultime settimane lo ha portato vicino a 160.



C’è poi un terzo e ultimo motivo di preoccupazione. Fino a 6 mesi fa (prima settimana di agosto), il nostro spread rispetto alla Germania era sempre stato migliore di quello della Spagna che - nel giudizio dei mercati è il Paese a noi più comparabile. Ma da allora, né sotto Berlusconi né sotto Monti, siamo mai riusciti a riprenderci questo sia pure modesto primato. Questa settimana, nonostante quasi un mese e mezzo di costanti progressi, lo spread dell’Italia è ancora 39 punti-base sopra quello della Spagna. Ciò significa che, nonostante apprezzino gli sforzi del nuovo governo italiano, i mercati giudicano la situazione debitoria del nostro Paese tuttora più preoccupante di quella spagnola..."

(Ma non siamo ancora fuori pericolowww.lastampa.it)

venerdì 24 febbraio 2012

Imparate il cinese




Cosa sta accadendo all’Occidente? Dopo aver dominato il mondo con la sua tecnologia, con  le sue capacità politiche, con la democrazia e l’industria, ma anche con la sua macchina militare in grado di controllare le maggiori fonti d’energia e di materie prime, l’Occidente ha deciso di condividere parte della sua potenza con il resto del mondo. Anche se inconsapevolmente.

Si è perciò giunti all’invenzione della “globalizzazione”, che in realtà è consistito nella delocalizzazione delle produzioni industriali nei paesi in via di sviluppo. Il piano delle multinazionali era ingegnoso: produrre a basso costo e rivendere ai “ricchi” occidentali beni e servizi a prezzo pieno, guadagnandoci un sacco di soldi.

Ma come in tutti i piani ingegnosi, c’e qualcosa che non torna. Come fanno i “ricchi” occidentali a mantenersi tali se gli si toglie il lavoro a beneficio delle economie emergenti? Infatti gli occidentali non sono più ricchi come prima: chi ha ancora un lavoro decente teme di perderlo e deve accontentarsi di uno stipendio medio basso; chi cerca un lavoro deve accontentarsi di qualcosa di molto simile a un impiego nei paesi emergenti, ex terzo mondo.

Vediamo cosa accade nei due principali campioni dell’economia occidentale, oggi in una situazione in bilico tra crisi e crescita: gli Usa e la Germania.

“Come è potuto succedere? L’America, lo zar del capitalismo, sta diventando un paese del terzo mondo!
Secondo la più recente relazione dell’U.S. Census Bureau, 46,2 milioni di statunitensi sono poveri. Ovviamente, coloro che dissentono ci diranno che i poveri, per come sono definiti negli Stati Uniti, includono famiglie che hanno generalmente un’alimentazione adeguata, una casa, una televisione, il telefono e probabilmente un DVD e/o un PC e un'automobile. 
per come viene definita nel 2010 dal Census Bureau per una famiglia con due bambini, [la retribuzione annua] è di 22.113 dollari (1843 $ al mese n.d.r)
Una famiglia tipica di quattro persone negli Stati Uniti spende 664,20 dollari al mese per l’alimentazione, supponendo che mangino con un piano al risparmio, …; con un approccio meno attento si arriva a 1.013,80 dollari al mese. Questo significa che alla famiglia rimangono 1.178,55 dollari al mese per tutto il resto, compresa l’assicurazione sanitaria per 414 dollari al mese, la rata media nazionale. Pertanto, alla famiglia di quattro persone rimangono 764,55 dollari per cose come: il pagamento dell'automobile (il pagamento medio per l’auto negli USA è di 475 dollari, ma, visto che si tratta di poveri, supponiamo che sia la metà di questa somma per un'automobile di classe inferiore, ossia 237,50 dollari al mese); per l’assicurazione per l’auto (la media in base ai dati nazionali è di 137,91 dollari al mese); la casa (il costo medio mensile per l’abitazione per gli affittuari ammonta a circa 700 dollari al mese). Sommando tutto questo, mancano 310,86 dollari per mese. Pertanto, la famiglia media di quattro persone deve ridurre di 310,86 al mese la spesa per alimentazione, assicurazione sanitaria, trasporti e casa per non finire in perdita. Non sorprende che molti statunitensi non abbiano l’assicurazione sanitaria, perché, se la eliminano, hanno 103,14 dollari cioè (3,44 dollari per giorno) per lavarsi i vestiti e i denti, per i film, per l’acquisto di vestiti o scarpe, libri, riviste, benzina, per le riparazioni dell'automobile, per le spese di emergenza e per tutto il resto che si può volere. Sono davvero poveri!
Il libero mercato capitalista senza freni non funziona! È un ordine socioeconomico obsoleto che indebolisce sistematicamente le classi medie e basse
È corretta la Teoria dell'alienazione di Karl Marx? Afferma che l'alienazione è il risultato sistemico della natura del capitalismo mediante il quale i lavoratori perdono invariabilmente il controllo del proprio destino quando sono sottoposti al controllo della borghesia sui mezzi di produzione, progettati per ricavare il massimo valore aggiunto dai lavoratori nell’ambito della concorrenza industriale. È esattamente ciò che hanno realizzato i liberi mercati capitalisti privi di regole, che hanno esportato il valore del lavoro al minor offerente, che sia Cina o India, Messico o il Sud-Est Asiatico. Tutto questo ha schiacciato la classe media negli Stati Uniti…
 …
La cosa spiacevole è questa: la Teoria dell'Alienazione è corretta, perché il capitalismo, una volta che gli fu permesso di fissare le regole, ha distorto la politica fiscale, favorendo il capitale rispetto al lavoro”

(CAPITALISMO DA TERZO MONDO (L'ALIENAZIONE SI FA GLOBALE) - www.comedonchisciotte.org)

L’articolo in pratica descrive la dura situazione del popolo statunitense schiacciato dalla delocalizzazione selvaggia. La stessa cosa vale per gli italiani, che hanno come unico vantaggio qualche ammortizzatore sociale in più. Le aziende vivacchiano e rimangono qui finchè possono usufruire della Cassa Integrazione. La quale garantisce anche una certa pace sociale.

“In un periodo in cui il tasso di disoccupazione in Francia, Italia, Regno Unito e gli Stati Uniti sono stabilmente all’8%-9%, molti si rivolgono all'apparente miracolo del mercato del lavoro tedesco per imparare.
Il numero dei lavoratori a tempo pieno con basso salario – talvolta definiti come coloro che hanno un reddito inferiore ai due terzi di quello medio – è salito al 13,5 percento, pari a 4,3 milioni, tra il 2005 e il 2010, un incremento tre volte più rapido rispetto agli altri impieghi, secondo i dati dell'Ufficio del Lavoro.
I dati dell’OCSE indicano che il lavoro a basso salario riguarda il 20% dei lavori a tempo pieno in Germania, in confronto all’’ 8,0% in Italia e al 13,5% in Grecia.
Le nuove categorie di lavori a basso reddito, sovvenzionati dal governo – un’ipotesi presa in considerazione in Spagna – si sono dimostrate particolarmente problematiche. Alcuni economisti parlano di un fallimento.
Furono create per aiutare le persone con cattive prospettive di lavoro per essere alla fine reintegrati nel mercato regolare del lavoro, ma le ricerche mostrano che, nella maggior parte dei casi, non portano a niente.
Gli imprenditori hanno pochi incentivi per creare lavori a tempo pieno se sanno che loro potranno assumere lavoratori con contratti flessibili.
In questo momento un lavoratore su cinque è impiegato con un "mini-lavoro", e guadagna un massimo di 400 euro esenti da imposte. È l’attività principale per quasi cinque milioni di persone, richiedendo in compensazione sussidi finanziati dal pubblico.
“I lavori a tempo pieno sono stati divisi in mini-lavori", ha detto Holger Bonin del think-tank ZEW con sede a Mannheim.
Questo sviluppo non è stato certo fortuito. È il risultato dei cambi delle politiche perfezionato nei primi ‘000 dall’allora Cancelliere Gerhard Schröder. Nel 2005 Schröder annunciò con orgoglio al Forum Economico Mondiale a Davos in Svizzera che "noi abbiamo costruito uno dei migliori settori a basso salario in Europa".
Il New York Times ha così descritto il miracolo del lavoro in Germania:
Ma, dietro al cosiddetto miracolo economico tedesco, c’è una sottoclasse di impiegati mal pagati, i cui redditi poco hanno goduto dalla stabilità del paese, tanto che si sono contratti nei termini reali nell’ultimo decennio, secondo i dati più recenti.
E, a causa delle politiche statali che hanno lo scopo di tenere bassi i salari per scoraggiare la delocalizzazione e incoraggiare la formazione professionale, non è probabile che i redditi di questi lavoratori riescano a salire rapidamente.
E, quindi, è probabile che dovranno continuare a dipendere dai programmi di aiuto statali per far quadrare i conti, al costo di miliardi di euro annui pagati dai contribuenti.
Queste nuove politiche lavorative non hanno solamente colpito i lavoratori tedeschi, ma hanno anche largamente contribuito alla crisi sempre più acuta dell’Europa. I bassi salari e il lavoro insicuro hanno aiutato gli imprenditori tedeschi per aumentare le esportazioni e limitare le importazioni.
Non c’è da sorprendersi che la Germania stia esportando così bene, e che le altre economie europee abbiano difficoltà a competere. Mentre i politici tedeschi danno la colpa alle altre economie per i loro problemi, è un fatto che la crescita tedesca sia dipesa dagli alti consumi e dai prestiti contratti in questi paesi. “

(GERMANIA, UN FALSO MODELLO - www.comedonchisciotte.org)

Qual’è stata la differenza della politica economica tedesca rispetto alla statunitense? Lo Stato tedesco ha cercato di difendersi dalla delocalizzazione rendendo “convenienti” i lavoratori indigeni, al contrario degli Usa che hanno completamente assecondato il fenomeno. In pratica si è detto all’industria: cerchi la miglior offerta lavorativa? Eccola in casa senza dover andare fino in Cina a costruire stabilimenti. Dice un proverbio cinese: se non puoi battere il tuo nemico, alleati… (o meglio allinea il costo del lavoro).
Anche l’Italia ha in parte seguito questa strada, ma come afferma l’articolista, non ha portato da nessuna parte.

Quindi quale sarà la strategia dell’occidente per il futuro prossimo? Dopo aver impoverito se stesso, il suo popolo, le sue conoscenze centenarie, non può far altro che rincorrere un equilibrio mondiale. Prima o poi, la discesa delle retribuzioni occidentali, si incontrerà sullo stesso piano delle retribuzioni indo-cinesi che intanto crescono.
Quando sarà raggiunto quell’equilibrio, tra chi scende e chi sale, sarà indifferente produrre in Usa, Germania, Italia, Cina o India. Tutti i lavoratori saranno mal pagati allo stesso modo. Faranno la differenza solo le regole ed i vicoli normativi.
Inoltre sarà controproducente produrre in oriente uno smartphone che sarà quasi impossibile vendere in Usa ed Europa a un prezzo decuplicato, perché non avrà più mercato. Quindi ognuno produrrà beni e servizi unicamente per il proprio uso.

Il livellamento economico potrebbe essere un bene per quell’80% di mondo che ha sempre vissuto sotto il giogo occidentale, ma sicuramente sarà un male per noi occidentali che per un secolo siamo stati abituati a stili di vita ben superiori al resto del mondo. E’ la legge del contrappasso. E forse è una legge giusta. Le conseguenze per noi saranno meno benessere, meno cure mediche, meno pensioni ecc.
Ma alla fine, il comportamento delle elites occidentali, è masochista: distruggendo il substrato su cui è stata creata l'industrializazione occidentale, si pongono le basi per la definitiva eclissi dell'occidente e della sua stanca e svogliata dirigenza.

Ma dal livellamento generale prima o poi nasceranno nuove eccellenze soprattutto nelle nazioni che non hanno ancora potuto sviluppare tutto il loro potenziale. Nazioni con livelli scolari medi quasi zero, avranno maggiori risorse per promuovere lo studio e quindi la possibilità di crescere una classe sociale di nuovi dirigenti in grado di migliorare le condizioni del loro paese.

Se Europa e Usa saranno in declino a causa del peso di ingenti debiti, altre nazioni potranno affacciarsi sul mondo e pretenderne una fetta. Queste nazioni sono gli attuali Brick, popolati da persone che hanno una gran voglia di emergere e raggiungere livelli di consumo superiori.

Quindi cosa ci resta da fare? Probabilmente chi vorrà rimanere competitivo dovrà imparare il cinese, perché l’oriente diventerà il nuovo centro del mondo. Chi vorrà fare fortuna, dovrà scendere a compromessi con i nuovi “mandarini”. Un tempo si andava a cercare fortuna in America, in futuro probabilmente andremo ad aprire pizzerie e fabbriche di pasta a Shanghai.