sabato 31 marzo 2012

Hanno molta paura

(immagine: www.beppegrillo.it)

Nel post "Hanno paura", dedicato alla eventuale nuova legge elettorale, scrivevo:

"Si torna al proporzionale, ma in uno stile che è una via di mezzo tra prima e seconda repubblica. Non sono più obbligatorie le coalizioni. Per forze, con chi si coalizzano dopo questa ammucchiata montiana? "

Presupponendo che con una legge elettorale proporzionale tutti i protagonisti attuali, bene o male entrerebbero nel Parlamento, mentre per le nuove forze ci sarebbe la selezione naturale dello sbarramento al 5%. Insomma un metodo per replicare un parlamento simile all'attuale e per riportare Monti sulla poltrona di premier con una coalizione molto vasta. Ma garantendo la rappresentanza parlamentare alle forze più importanti. E invece forse non ci saranno più forze importanti oltre Pd, Pdl e terzo polo.

Probabilmente l'accordo sulla legge elettorale dei "tre dell'Ave Maria" è anche peggio di quel che sembra, poichè il premio di maggioranza verrebbe dato un pò a tutti, e l'indicazione del premier sarebbe del tutto indicativa. Alla fine governeranno direttamente le segreterie dei partiti: neanche nella I repubblica erano arrivati a così tanto.


A-B-C e la polizza vita dell’ultra-Porcellum 



"Il primo effetto è quello di demolire il bipolarismo in Italia, grazie all’abolizione del vincolo di coalizione. Ovvero di quella regola che oggi permette ai diversi partiti di collegarsi in un patto di alleanza prima del voto, dichiarando agli elettori come, perché, e con quale programma. Domanda: a chi serve questo emendamento? Guarda caso proprio al Pdl al Pd e all’Udc...
Mettendo in scena una campagna elettorale in cui apparentemente se ne dicono di tutti i colori, ma al termine della quale non uscirebbe nessun vincitore certo...
È bene ricordare che questa garanzia di maggioranza esiste attualmente in tutti e tre i principali ordini di competizioni: alle comunali ..., alle regionali, e anche alle politiche. 
Niente preferenze, ma nemmeno i collegi uninominali che avevamo conosciuto con la riforma elettorale del 1994, quella che aveva visto affermarsi in Italia i duelli ...
La formula che si sta scegliendo – ovviamente – prende il peggio di ogni modello: proporzionale senza diritto di scelta delle persone, collegi così grandi da creare di fatto un proporzionale taroccato ...
i candidati premier delle elezioni saranno quasi sicuramente fatti fuori dopo la formazione delle Camere. E i parlamentari? Con circoscrizioni di media grandezza e liste bloccate – come con il Porcellum – non saranno gli elettori, ma i leader ad avere potere di vita o di morte su deputati e senatori. Ecco perché, alla fine, il potere di decisione dei tre fattori più importanti per la formazione di un governo – il premier, la coalizione e gli eletti – vengono trasferiti direttamente allesegreterie di partito. Un bell’affare. Ma allora a chi serve questa legge? È una specie di vestito tagliato su misura per mantenere il monopolio dei soliti noti, garantire rendite di posizione e sbarrare la strada a qualsiasi terremoto elettorale
...
La soglia di sbarramento viene incredibilmente elevata: una misura senza senso visto che nelle elezioni scorse solo cinque partiti superarono lo sbarramento. A che serve dunque elevare al 5 %? A impedire che possano entrare in campo liste nuove, come le civiche o – tanto per fare un esempio – il Movimento 5 Stelle di Grillo."



Vogliono peggiorare il Porcellum



"... si sono messi d’accordo sulle linee fondamentali, e chiamarlo “inciucio” è perfino riduttivo.
... sembrava impossibile, dopo la “Porcata” di calderoliana memoria, confermare il detto popolare che “al peggio non c’è mai fine”, e invece la nostra “banda dei tre” sembra intenzionata a riuscirci.
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Non è chiaro se i collegi elettorali (di ridotte dimensioni) saranno uninominali o meno. Se sì, col turno unico si fanno fuori d’emblée tutti i partiti tranne i due (o tre) più forti, e si sopprime nella culla ogni possibilità di nascita per forze nuove che vengano dalla società civile. Se saranno collegi che eleggono con il metodo D’Hondt 5-7 deputati, il meccanismo cancellerà di fatto liste che non prendano il 10 per cento o anche più.
Inoltre, l’obbligo di indicare un candidato premier manterrà la personalizzazione della campagna elettorale, ma la mancanza di ogni vincolo di coalizione consentirà ai gerarchi dei (tre) partiti maggiori di decidere le alleanze dopo le elezioni, secondo opportunità e alla faccia delle promesse agli elettori."


Insomma, hanno una paura nera che qualcuno gli soffi il posto. Strano. Eppure il governo Monti, da loro sostenuto, ha una grande popolarità. Lo ripetono continuamente i telegiornali. Anche Monti adesso dice che è il più amato dagli italiani ("Si è montato la testa" - "Vota montero").

Anche il Presidente della Repubblica sostiene che gli italiani sono un pò scossi, ma sono responsabilmente sostenitori dell'austerità del Mago Monti. E della riforma della normativa sul lavoro. Ma allora come mai i partiti sono così spaventati?
Avranno ricevuto minacce?


Matrimonio elettorale



"Rigor Montis minaccia le dimissioni per l'articolo 18. Dalla Cina con furore. Gli italiani sarebbero più che lieti di restituirlo alla Bocconi, ma i partiti vanno in panico. Temono le elezioni anticipate unite al tracollo economico più di ogni altra cosa. Quindi rassicurano subito la Governante di Varese sulla loro obbedienza cieca e assoluta alla BCE e accelerano per una nuova legge elettorale che garantisca l'attuale Governissimoformato da Pdl, Pdmenoelle e Udc.

...
In poche ore partoriscono un sistema "tedesco bipolarizzato" con l'innalzamento della soglia di sbarramento, nessun ritorno reale alle preferenze, abolizione dell'obbligo di coalizione, rafforzamento dei poteri dell'esecutivo e del presidente del Consiglio e il diritto di tribuna. Traduzione: con la soglia di sbarramento eliminano il MoVimento 5 Stelle, i parlamentari continuano a sceglierli i segretari della Nuova Triplice, Pdl e Pdmenoelle si presenteranno divisi alle elezioni per fare il pieno di voti... e formeranno subito dopo INSIEME un Governo di Emergenza Nazionale, la funzione del Parlamento verrà indebolita a favore del Governo e del presidente del Consiglio

...
Napolitano ha lodato i leader per l'impegno. Il Lodo del Colle"

venerdì 30 marzo 2012

Vota Montero


Quando nel 2013 si tornerà a votare, il prof. Monti potrà finalmente scendere in campo con il suo nuovo partito. Un partito di ispirazione liberal-neonazista, che dopo l'esperienza di governo attuale potrà ambire ad un buon successo. Con la possibilità di arrivare anche al 5-10% di elettorato estremista. Più o meno in tutte le nazioni gli estremisti si collocano in questa forbice. E' anche l'elettorato che gli rimarrà fedele dopo tutte le manovre e "riforme".

Difficile capire con chi potrà coalizzarsi. Potrebbe avere buone chances di allearsi con il terzo polo di centro, se non fosse per la contrarietà degli ambienti ecclesiastici che non amano troppo il motto antisociale dei montiani. Anche nel Pdl, gli ex missini ambirebbero ad un'alleanza, ma comprendono che il loro elettorato ormai non è più abituato a certi estremismi in stile anni '50. Non parliamo del centro sinistra, dove alcuni ex margheritini si erano affezionati al guardaroba del Mago Monti, ma hanno dovuto ammettere che l'abolizione dell'art. 18 mette in cattiva luce anche il loden migliore.

Quindi il nuovo partito Montero correrà alle elezioni da solo, andando ad occupare quei seggi un pò in disparte e polverosi, abbandonati dal Msi alla fine della I repubblica dopo lo sdoganamento berlusconiano.
E' lo strano ripetersi dei cicli storici, sempre uguali e sempre diversi. Dai nostalgici della dittatura mussoliniana, ai nostalgici della dittatura Goldman Sachs...

giovedì 29 marzo 2012

W Squinzi



Finalmente! era ora! questo non è un post sarcastico. Anzi, come scrive J. Fo nel suo blog "mi fa un po’ impressione scoprire che il presidente di Confindustria la pensi come me".

Che cosa ha detto di così incredibile il nuovo presidente di Confindustria? che è necessario eliminare l'art. 18 e tutte le tutele ai lavoratori dipendenti? No!


"ha detto: “Credo che la priorità delle priorità sia la semplificazione normativa-burocratica. Sono assolutamente convinto: è la madre di tutte le virtù. Su questo punto bisognerà sensibilizzare il Paese e chi ci governa”. A Repubblica ha poi dichiarato, rincarando: “Comunque non credo che sia l’articolo 18 a fermare lo sviluppo del paese».
Cos’è che ferma lo sviluppo del paese? “
In primo luogo la troppa burocrazia.”"


Sono perfettamente d'accordo. Anzi a questo punto mi viene quasi voglia di chiedergli i diritti di copyright visto che l'ho scritto in più post a partire da "Liberalizzazioni e oltre" del 17 dicembre 2012.
Anzi se mai dovesse incappare in questo blog, informo il presidente che mi rendo fin da subito disponibile per la redazione di un progetto nazionale... ;-)

Perchè ha ragione. Il problema delle aziende italiane (ma anche del privato cittadino) risiede in gran parte qui. Lo Stato italiano produce norme in quantità soverchiante le comuni capacità di un cittadino di essere rispettoso delle leggi. In più ogni anno si aggiornano complicate leggi cancellando e inserendo nuovi commi. Il tutto utilizzando per di più un metodo confuso, quello delle norme che recitano "a tal articolo di tale legge è sostituito, eliminato ecc. il comma x con il comma y...". Lo Stato non è in grado di redigere già di suo un testo coordinato e comprensibile delle proprie leggi. E' il colmo. A volte mi chiedo se non è in grado di farlo o c'è invece intenzionalità, si preferisce non far capire?

Oltre alle proprie normative poi lo Stato italiano recepisce le norme europee ma lo fa distrattamente, andando a creare norme complesse, mostruose, per cui un cittadino ed un imprenditore sono quasi sempre costretti a rivolgersi ad un professionista. Di queste norme non esistono versioni semplificate che consentano soprattutto a cittadini e piccoli imprenditori di svolgere agevolmente le loro attività.
Generalmente queste norme europee vengono convertite in decreti legislativi a fine anno, quando i parlamentari sono già un pò distratti e votano meccanicamente pensando alla settimana bianca. Inoltre, temo che siano così complicati, che solo pochi di loro ne comprendano i contenuti. 

Se avessimo normative più snelle, più chiare, come Francia e Germania, la crisi avrebbe un impatto minore.  Ma se, come ha detto Mirabella su Rai 3 ci sono:


"delle ghigliottine autorizzative (fino a 70 autorizzazioni diverse per aprire una pizzeria)..."


E S. Rizzo:


"interviene raccontando che per un’opera pubblica si sono riunite a Roma 38 commissioni, ognuna delle quali aveva potere di veto sul progetto. Ogni commissione ha avuto copia dell’intero progetto composto da più di mille pagine e tavole progettuali, la stampa di questi 38.000 documenti è costata più di 400mila euro e poi questa montagna di carta è stata smaltita in discarica al costo di atri 20.000 euro.
Insomma: il delirio patologico organizzato ed elevato all’ennesima potenza. Rizzo racconta ancora che solo 540 comuni, su più di 8.000, sono realmente in grado di far svolgere le pratiche burocratiche via web… In un paese dove Internet è veloce la metà che in Romania"


Ma chi credete che possa venire in Italia ad investire i suoi soldi? Chi è quel pazzo disposto a confrontarsi con una tal burocrazia folle? Penso proprio che intestardirsi sull'art. 18 sia inutile e nocivo, come ho scritto nel post al riguardo ("Effetti immediati modifiche art 18").
Sarebbe infinitamente meglio fare un buon progetto di semplificazione normativa (vero, non quella miseria uscita dal governo Monti e precedenti) per rilanciare l'economia.

mercoledì 28 marzo 2012

Si è montato la testa



Ma non è colpa sua. Tutti (gli stranieri) lo pongono su un piedistallo come l'eroe che sta salvando l'Italia. Che salvi l'Italia è tutto da vedere, ma sicuramente non sta salvando gli italiani.


Si dà fuoco davanti l'Agenzia delle Entrate
( www.corriere.it)

Ma il nostro Mago Monti è convinto di essere un eroe amato dalle folle. Che nei sondaggi si riducono sempre più, e verso giugno saranno molto esigue (vedi Imu).


"Il professore ha cominciato lunedì, da Seul, citando e invertendo una frase all’epoca resa celebre da Giulio Andreotti. “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”, diceva il senatore a vita quand’era presidente del Consiglio di governi barcollanti. Monti ha usato la sua dichiarazione per dire il contrario"
...

"E allora stamattina ha deciso di tornare decisamente sull’argomento, con un tono e un piglio autoritario cui non ci aveva abituati. «Nonostante alcuni giorni di declino a causa delle nostre misure sul lavoro, questo governo sta godendo un alto consenso nei sondaggi, i partiti no». Insomma, il mio Governo piace agli italiani, altro che i partiti."
(www.linkiesta.it)

Praticamente un altro Berlusconi, ma molto meno simpatico dell'originale. Se proprio si deve chiamare qualcuno per animare gli incontri internazionali è meglio l'originale: come faceva lui le corna non le sa fare nessuno...

Per quanto riguarda la perizia e la popolarità del nostro Mago ripropongo alcuni post:

Primi risultati di Mago Monti

100 giorni

Imprevedibile

Hanno paura



Legge elettorale, accordo tra Pd, Pdl e Udc: via l’obbligo di coalizione e mini-taglio dei seggi


"Il vertice Abc ipoteca il Parlamento. Il vertice della maggioranza che sostiene il governo di Mario Monti ha disegnato i contorni della nuova legge elettorale. Via il Porcellum di Roberto Calderoli. La novità più importante è l’eliminazione dell’obbligo di coalizione, nel senso che diventerà facoltativo: le forze politiche che vorranno rendere chiare le alleanze lo faranno, ma non sarà obbligatorio. Resta l’indicazione del presidente del Consiglio. Restano invariati anche la soglia di sbarramento e il premio di maggioranza. Ai partiti più piccoli è garantito un non meglio precisato (per ora) “diritto di tribuna”. In definitiva, comunque, si torna a un sistema proporzionale “secco”, anche se per il partito che avrà più voti ci sarà un premio di governabilità in termini di seggi."


Si torna al proporzionale, ma in uno stile che è una via di mezzo tra prima e seconda repubblica. Non sono più obbligatorie le coalizioni. Per forza, con chi si coalizzano dopo questa ammucchiata montiana? La foto di Vasto è sbiadita, l'alleanza di centro destra non esiste più. Moriremo tutti democristianamente casiniani.

Se invece di pensare agli affari loro, i partiti, si occupassero un pochino di quello che succede nei mercati rionali e supermercati, sarebbe meglio. Riprendano in mano la situazione politica e licenzino l'inutile Mago Monti tanto amato da presidenti e banchieri all'estero. Se lo amano così tanto, se lo prendano e se lo tengano.  Tanto qui combina solo "casini"...

Mentre la gente perde il lavoro e va in pensione con il 50% dello stipendio, i partiti si accordano per ritornare in Parlamento con una nuova legge elettorale. Ma forse sono troppo ottimisti. Non so quanti degli attuali parlamentari (di tutti gli orientamenti) potrà tornare a sedersi negli emicicli di Camera e Senato.
Si continuano a sfornare sondaggi elettorali dove le due coalizioni principali se la battono 40-40% 40-30% ecc. Ma la metà degli elettori non si esprime: quanto fa il 50% del 40%?

La verità è che non sanno che pesci pigliare, si occupano di cose di secondaria importanza, per non occuparsi delle cose importanti. Del futuro degli Italiani. E soprattutto hanno paura di noi, degli elettori. Della nostra collera.

martedì 27 marzo 2012

Sole e Freddo


Un paio di considerazioni sull'importanza del sole sulle attività umane:
Il sole fa bene allo sviluppo delle attività dell'uomo, la mancanza di sole (ere fredde) migliora la tempra degli uomini.

Sembrano due affermazioni in parte scontate, ed in parte strampalate. Eppure esistono ormai studi secolari che mettono in relazione le attività umane, con i cicli climatici. Che in definitiva sono dovuti ai cicli solari, la nostra stella è anche la nostra unica fonte d'energia. 
Il sole quindi contribuisce a plasmare, oltre all'orografia del pianeta Terra, anche società, politica, economia delle civiltà che si sono, e si succederanno sulla sua superficie.

Per quanto riguarda i periodi di aumento della temperatura media, oggi visti come deleteri, in realtà sono sempre stati alla base della fioritura della civiltà.
Basti ricordare che il periodo romano fu contraddistinto da un clima più mite tra il 300 a.C. e il 300 d.C. con anni più caldi anche degli attuali. Che la rinascita della civiltà medievale dopo l'anno 1000 si dovette al miglioramento delle rese agricole a causa di un clima più caldo: terre che prima non erano coltivabili, divennero di nuovo redditizie e permisero il sostentamento di più persone. Che i Vichinghi giunsero in America del nord (nell'attuale Canada) passando per una Groenlandia, da loro così battezzata, cioè "Terra verde".

Il sole non è importante solo per il miglioramento o il peggioramento dei raccolti, ma pare anche per la psicologia umana. Un'epoca con clima più mite aiuta ad intraprendere nuove imprese. L'influenza del sole sulla psiche umana è ben documentata nei paesi scandinavi dove le cortissime giornate di sole invernali provocano un aumento di depressioni e anche di suicidi. Quindi non è una constatazione così rivoluzionaria. Ma la cosa forse che più stupisce è che anche variazioni molto piccole di energia e luce solare, nel corso dei decenni e dei secoli provocano le stesse conseguenze depressive o esaltanti, causate dalla latitudine in cui si vive.

A quanto pare, il miglioramento climatico ha influenza anche sul clima di fiducia all'interno delle società umane. L'aumento di ottimismo genera pensieri favorevoli verso il prossimo, al contrario in periodi di penuria diminuisce la fiducia verso gli altri.

Già nell'800 sorsero i primi dubbi sulla relazione tra periodi di crisi, di benessere e sole. Per chiunque è chiaro che queste epoche si alternano, ma alcuni  cominciarono a sostenere che l'alternanza segue l'andamento dell'attività solare. Benchè si fosse all'inizio nello studio del sole, uno dei primi ad intuire la correlazione fu W. S. Jevons, economista ottocentesco.



Jevons: macchie solari e periodicità delle crisi
www.datacomm.ch 

"William Stanley Jevons è ricordato oggi soprattutto per la sua formulazione ... della dottrina dell’utilità marginale, su cui si fonda la teoria economica neoclassica ancora oggi insegnata nei corsi introduttivi all’economia."

Ma verso la fine della sua carriera di economista, propose:


"una teoria secondo la quale causa del ciclo economico sarebbe da attribuire alle macchie solari.
...
una tale affermazione sembrava quasi provocatoria, e non stupisce pertanto che i commentatori contemporanei l’avessero accolta con sarcasmo – vi è stato, ad esempio, chi ha pubblicato un articolo sull’influenza delle macchie solari nell’alternanza tra Cambridge e Oxford nella vittoria nelle regate sul Tamigi.
...
I primi scritti di Jevons sui cicli risalgono agli anni sessanta dell’Ottocento, la teoria delle macchie solari al 1875-79. In questo lasso di tempo, Jevons si convince che il ricorrere delle crisi è un fenomeno molto più regolare di quanto egli stesso non supponesse in principio e di quanto non credessero i suoi contemporanei.

Nel suo primo saggio sul tema, dedicato alle fluttuazioni stagionali dell’attività commerciale (legate, ad esempio, al fatto che l’agricoltura segue un ritmo ben preciso nel corso dell’anno), Jevons ne riconosce la regolarità ma tratta le crisi come «grandi fluttuazioni irregolari», che accentuano il tipico andamento dei fallimenti dando luogo a «disastrose rotture nel credito commerciale».

Negli anni seguenti Jevons esamina a fondo la letteratura sulla questione, scoprendovi frequenti cenni alla periodicità approssimativamente decennale del fenomeno, e raccoglie personalmente numerosi dati relativi alle crisi, finendo per persuadersi che il fenomeno è di per sé «strettamente periodico» (salvo irregolarità dovute ad «eventi eccezionali e accidentali, come guerre, grandi fallimenti commerciali, panici infondati e così via»), e che questa periodicità necessitasse di una spiegazione.

Le macchie solari sono state chiamate in causa appunto per risolvere questo specifico problema, che è distinto dalla questione dell’alternarsi di fasi di espansione e di recessione.
Jevons non si è dilungato sugli eventi che caratterizzano il ciclo, limitandosi a rinviare alla trattazione di John Mills, formulata pochi anni prima, che attribuiva le fluttuazioni a cambiamenti negli umori di commercianti e banchieri – soprattutto di questi ultimi, poiché il funzionamento del sistema creditizio si basa essenzialmente sullo stato di fiducia.

Mentre in condizioni normali le aspettative degli operatori corrispondono allo stato dell’economia e il credito è concesso in modo «ordinario», a volte le aspettative sono errate, e ne consegue un credito «erroneo» o «malato» (ndr come non pensare all'Italia dei giorni nostri... ).
Jevons accettava nelle linee principali l’interpretazione di Mills, ma sottolineava altresì che essa ometteva le ragioni ultime di questi cambiamenti, che andavano invece ricercate in «eventi esterni, in particolare nelle condizioni dei raccolti», che inducono variazioni dei prezzi e nell’andamento del commercio.


Le informazioni in proposito spingono poi commercianti e banchieri a modificare la propria linea di condotta.
...
La soluzione proposta da Jevons, che – come detto – fa riferimento alle macchie solari, non nasce dal nulla, ma ha origine nelle «recenti e continue discussioni» in quegli anni sul periodo e sulle conseguenze delle variazioni nell’attività solare, cui lo stesso Jevons si richiama esplicitamente. Jevons, partendo dalla constatazione che i raccolti dipendono dalle condizioni meteorologiche, riprende dunque il suggerimento che queste ultime siano legate all’andamento dell’intensità della radiazione solare, che a loro volta sono correlate alle macchie solari.

La catena causale tra le macchie solari ed il ciclo economico è dunque lunga e tortuosa; ma non è questa la preoccupazione di Jevons. Egli si sofferma infatti sulla periodicità delle macchie solari, che ritiene essere troppo simile a quella del ciclo economico per non essere con questo collegata. Quando, nel 1875, Jevons ha presentato il suo primo lavoro sul ciclo e le macchie solari, si riteneva che queste ultime avessero un periodo di 11.1 anni, contro i 10.8 anni stimati da Jevons per le crisi economiche.

In seguito gli astronomi hanno corretto a 10.45 anni la valutazione del periodo delle macchie solari, con grande sollievo di Jevons che nel frattempo aveva prolungato indietro nel tempo la serie di dati a sua disposizione (che copriva ora il periodo 1721–1878) e rivisto la datazione di alcune crisi, rettificando dunque la durata media del ciclo a 10.466 anni.

Secondo Jevons, una tale «quasi perfetta coincidenza» non poteva che costituire una «robusta evidenza» a favore dell’esistenza di un legame causale tra le macchie solari ed il ciclo."

Ma l'interpretazione del meccanismo per cui le macchie solari influenzavano l'attività umana non convinse:


"...le macchie solari possono mettere in moto e amplificare le fluttuazioni negli umori di banchieri e commercianti fino al punto di provocare una crisi economica.

Le macchie solari erano dunque interpretate come un impulso che, inserendosi su una specifica struttura capace di oscillare, la metteva in moto.

Jevons si è tuttavia ben presto reso conto che tale spiegazione presupponeva «la bizzarra ipotesi che il mondo commerciale sia costituito in tale modo… da essere capace di vibrare con un periodo di circa 10 anni»,
...
In altri termini, la teoria del 1875 continuava a presupporre, senza essere capace di spiegarla, l’esistenza di un intrinseco e preciso periodo di oscillazione, e non costituiva dunque un gran passo avanti rispetto al problema rimasto aperto con la teoria di Mills
...
Jevons rileva nei conti della East India Company «una meravigliosa tendenza alle fluttuazioni decennali».

L’intuizione che Jevons considera conclusiva giunge nel 1879, quando può proclamare:
«credo… di aver trovato l’anello mancante necessario a completare una prima schematizzazione dell’evidenza». Jevons muove in primo luogo dall’osservazione, formulata quasi un decennio prima da Ollerenshaw, secondo cui il volume di affari dell’industria cotoniera del Lancashire dipende dal prezzo del riso in India. ...quando il riso costa poco il povero contadino indiano può permettersi di mettere

da parte qualche soldo, con cui acquista nuovi vestiti; se si moltiplica questo piccolo margine per i milioni di paesani si spiega l’aumento delle importazioni dall’Inghilterra. Altri autori, inoltre, avevano osservato come le carestie in India tendessero a succedere con una certa periodicità. Ciò basta a stimolare Jevons ad intraprendere ricerche sulle oscillazioni del prezzo dei cereali a Dehli. I dati così raccolti, dovutamente interpretati, mostrano «una coincidenza quasi perfetta» tra le crisi commerciali in Inghilterra negli ultimi decenni del Settecento e le scarsità di cereali in India, la cui periodicità è «in ultima analisi dovuta ai cambiamenti nell’attività solare»."

In definitiva è meglio vivere in periodi di riscaldamento globale, che in periodi glaciali. Lo so, questa è un'affermazione che urta i sostenitori della teoria del global warming antropico, ma io li invito ad approfondire lo studio dell'attività solare e non fossilizzarsi su posizioni più politiche che scientifiche. Come già scritto, la nostra stella non è una fonte d'energia costante ma ciclica, e questa sua incostanza è stata anche la causa di estinzioni di specie animali nel corso dei millenni (era glaciali ed ere torride).

Se è vero che si vive meglio in epoche di clima mite, per contro anche i periodi di crisi climatica, di freddo intenso, sono utili alla selezione naturale. Anche per una specie "intelligente" come l'uomo, l'azione del clima è determinante. Le persone, a causa del clima glaciale ostile devono collaborare per sopravvivere.

La collaborazione fra persone funziona se c'è fiducia reciproca fra i componenti della società che ne viene costituita. Quindi virtù come onestà, laboriosità, sacrificio, sono importanti per le società collaborative.
Chi non possedeva queste virtù veniva allontanato dalla società e non sopravviveva. Il suo corredo genetico era destinato a scomparire.

Questa selezione climatica, può spiegare anche le differenze "etniche" attuali fra popoli del nord e popoli delle aree calde del pianeta.


La Linea del Freddo
www.cobraf.com 


"... dal Giappone e Corea, passando per Russia, Germania, Austria, Lombardia, Francia.... fino a New York, Chicago e al Canada sembra esistere una invisibile "LINEA DEL FREDDO" che caratterizza popolazioni i cui antenati sono cresciuti dove fa freddo di inverno e autunno (e un poco in primavera). Questa linea sembra dividere popolazioni che, con grosse differenze anche tra loro ovviamente, hanno in media un maggiore senso della collettività, un maggiore senso civico, una maggiore capacità di sacrificio per un bene o scopo comune e una maggiore fiducia e onestà reciproca. 

Probabilmente queste caratteristiche che ora sembrano innate sono dovute banalmente al fatto che, se per 100 mila anni e mille generazioni ti ritrovi per mesi al freddo, senza frutti da raccogliere e devi scaldarti e trovare da mangiare hai maggiori probabilità di sopravvivere se collabori con altri intorno a te che se tenti di fregarli. Se quando sei malato o non hai trovato cacciando o pescando niente per giorni o non hai niente per scaldare la tua famiglia convinci i vicini, che invece sono stati più fortunati, a prestarti qualcosa, allora la tua prole non morirà. E in cambio, anche loro comprendono che, quando sarà il tuo turno a tornare dalla caccia o pesca con qualcosa, tu ricambierai il favore. E da questa mutua collaborazione basata su un certo grado di fiducia alla fine entrambi alla lunga ne beneficerete, nonostante richieda parecchi momenti in cui rimpiangi i sacrifici che devi fare. Se invece prometti di aiutare e ricambiare e poi non mantieni e freghi gli altri della comunità allargata a cui appartieni, poi succede che quando è il tuo turno essere in difficoltà ne soffrirai. E dato che in mezzo al freddo e al gelo non hai molto margine di sopravvivenza e di errore diminuisce la probabilità che i tuoi figli e tu stesso alla lunga sopravviverete. 

E' vero che puoi anche semplicemente derubare e uccidere gli altri ... Se ammazzi i vicini poi una volta rubato quello che hanno sei da capo (senza contare che a combattere puoi rimanere ferito anche tu e fai più fatica a guarire in mezzo al gelo che non ai tropici). Rubare al prossimo funziona meglio quando c'è sempre già qualcosa di bello pronto da rubare 

...
Questo meccanismo, ripetuto per migliaia e migliaia di anni, crea una "SELEZIONE NATURALE" in cui i più egoisti, furbi, ladri e mendaci alla fine non sopravvivono quanto i più onesti, laboriosi, solidali e lungimiranti


Secondo gli ultimi studi, si stima che intorno a 20-30mila anni fa, nell'ultima era glaciale, le popolazioni dell'emisfero Nord si erano ridotte a poche migliaia di esseri umani, che sopravvissero rimanendo per alcune migliaia di anni in prossimità dei mari, dove la temperatura era più sopportabile e si riusciva a trovare qualcosa da mangiare. Questa tremenda selezione naturale ridusse al minimo le popolazioni che oggi popolano i climi temperati come l'Europa, Cina, Giappone. E da questo piccolo nucleo sopravvissuto all'era glaciale poi queste popolazioni ricominciarono a riprodursi.


E logico pensare quindi che questa tremenda "selezione della specie" dovuta al vivere per alcune migliaia di anni immersi nella neve e ghiacci e riuscire a sopravvivervi, abbia piano piano creato alcune caratteristiche marcatamente diverse poi in queste popolazioni e ai loro discendenti rispetto a quelle rimaste in ambienti risparmiati dall'Era Glaciale e dal freddo." 

In conclusione, i periodi di clima caldo, sono quelli in cui le civiltà fioriscono e si sviluppano. I periodi di clima freddo sono quelli in cui vengono selezionati gli individui che avranno maggior successo nei momenti di espansione sociale ed economica.

Vista la situazione economica mondiale, mi viene da pensare che ci vorrebbe un bel "colpo di sole". Anche perchè temo che il futuro ci riservi proprio un periodo di contrazione sociale ed economica dovuto ai prossimi cicli solari piuttosto modesti. Cosa possiamo fare al riguardo? Dovremmo comportarci come gli antichi romani ed affidarci al dio Giove! 

E perchè proprio Giove (soprannominato pluvio forse non a caso...)? Perchè il pianeta Giove (il più grande e massivo del sistema solare) ha un anno corrispondente a 11, 86 anni terrestri. Che coincidenza! quasi lo stesso periodo dei cicli solari.

(macchie solari e sinusoide di Vukcevic)

Secondo il prof. M.A. Vukcevic (http://www.vukcevic.co.uk/) è possibile prevedere i cicli solari con un algoritmo che contiene all'interno il valore dell'anno siderale di Giove e il suo periodo sinodico con il sole (cioè quando Giove si ritrova nella stessa posizione rispetto alla longitudine solare). In pratica si ritiene che l'orbita di Giove abbia un influenza sull'oscillazione del centro del sistema solare, e quindi sull'oscillazione del sole rispetto alla sua orbita attorno alla Galassia. Tale oscillazione, più o meno intensa, può provocare più o meno intense perturbazioni dell'attività solare, cioè della sua combustione nucleare. 

Come quando si agita l'accendino per ottenere un'ultima spinta di gas, allo stesso modo se il sole viene "smosso" da Giove aumenta la sua attività, altrimenti "brucia" con più parsimonia. Come si può vedere dai grafici, le formule di  Vukcevic ci danno una previsione di cicli solari in declino per i prossimi anni. Quindi di un raffreddamento climatico imminente, terminante nel 2040. La sinusoide della formula comparata con la rilevazione dell'attività solare (macchie solari e altri indici) sembra dare ragione a Vukcevic.

(attività magnetica e sinusoide di Vukcevic)

(il ritmo "cardiaco" del sole secondo Vukcevic)

lunedì 26 marzo 2012

MMT – Schema di funzionamento e variabili non considerate




Prendendo spunto dalla “Lettera a un imprenditore” di P. Barnard, provo a spiegare e spiegarmi, nel modo più semplice, il funzionamento dell’economia reale e i rimedi della MMT.
In particolare dal capitolo “Chi crea ricchezza per lei?”, Barnard fornisce delle spiegazioni particolarmente illuminanti che si possono riportare in schemi grafici.

I soggetti economici in una nazione secondo “Abba Lerner, con la sua Functional Finance… Wynne Godley, con i suoi Sectoral Balances…” e i “Circuitisti di Alain Parguez” sono “il settore governativo dello Stato con tutto l’apparato pubblico da esso gestito (GOV.), e il settore non-governativo di famiglie e aziende produttrici di beni e servizi (NON-GOV., cioè ‘il privato’). Non esistono altri soggetti.
Ciascuno di essi possiede come ovvio due tipi di ricchezze, quella finanziaria e quella dei beni.”

Legenda


I soggetti economici: i due contenitori prncipali:


1) Se esistesse solo il contenitore privato (Non-Gov), secondo l’analisi proposta da Barnard si avrebbe:

schema 1

La quantità di ricchezza che viene scambiata è sempre la stessa, questo circolo finanziario è statico. La ricchezza circola solo da un attore all'altro senza che ci sia un arricchimento vero. Un attore può arricchirsi momentaneamente a scapito degli altri, ma la ricchezza totale nel “contenitore” è sempre la stessa. 

Le banche investono denaro, ma lo pretendono indietro con gli interessi. L’interesse positivo è rimesso in circolo, ma non crea ricchezza aggiunta perché si annulla con l’interesse negativo del debitore. 

2) Per avere la crescita è necessario che qualcuno immetta ricchezza in questo circolo chiuso. Questo avviene nel caso si prenda in considerazione il “contenitore Stato” dotato di sovranità monetaria. Solo lo Stato può fare un’operazione del genere grazie al deficit di bilancio. In pratica lo Stato può “creare” ricchezza dal nulla ed immetterla in quella privata, attraverso lavori pubblici e servizi direttamente erogati.

schema 2

3) Cosa succede oggi agli Stati europei con il Fiscal Compact e l’euro? Con l’introduzione del pareggio di bilancio, e prima ancora con l’euro non controllato dagli Stati, questi si comportano come uno degli attori privati, anche se il maggiore di tutti:

schema 3


Lo Stato diventa un attore simili agli altri privati. Il circolo è chiuso come nel caso 1): non viene creata ricchezza. Lo Stato essendo l’attore più grande e potente, può arricchirsi a discapito degli altri, ma la ricchezza totale nel settore privato+pubblico rimane la stessa. La Bce, prima della Ltro di Draghi, si comportava come le altre banche senza aggiungere ricchezza. Con la Ltro la nuova ricchezza creata (1.000 miliardi) non ha ancora raggiunto l’economia reale (“Soldi regalati all’economia virtuale”) ma è andata a tamponare le falle generate dalla finanza creativa.

4) Cosa succede se invece lo Stato persegue l’obiettivo del surplus di bilancio? Cioè cerca di avere un bilancio in positivo (come è avvenuto per l’Italia negli ultimi anni) per ripagare il debito?
In questo caso lo stato drena ricchezza dal settore privato impoverendolo:

schema 4

Non può fare altrimenti, poiché gli è impedito di creare ricchezza, si deve procurare la stessa sul mercato quasi come un attore privato per finanziarsi, e se non è sufficiente può utilizzare il potere di imposizione fiscale. Questo è quello che sta avvenendo in Italia con un livello di tassazione in costante crescita. 

5) Giustamente Barnard afferma: “esiste a dire il vero un altro contenitore esterno a NON-GOV. e che in effetti può riversare beni finanziari al netto in esso. E’ il contenitore delle nazioni straniere, che se compra da noi più di quanto noi compriamo da loro, ci lascia nei libri contabili valuta al netto che ci arricchisce”:

schema 5

6) In questo caso, le “nazioni straniere” possono sostituirsi allo Stato con sovranità monetaria (schema 1) e immettere ricchezza nel sistema nazione, se si ha una bilancia commerciale positiva. E’ il caso della Germania oggi. Ma come è ovvio, per un gruppo di nazioni che si avvantaggiano, c’è un gruppo di nazioni che è in passivo. Il numero di nazioni non è infinito, le bilance commerciali si devono equilibrare:


7) E da dove prendono la ricchezza le nazioni con bilancia commerciale in passivo? La risposta è ovvia: si impoveriscono (caso di Italia, Spagna, Grecia, forse Francia ecc.) o creandola attraverso il deficit di bilancio (caso macroscopico degli Usa). Perché tutte le nazioni del mondo possano avere una bilancia commerciale attiva, dovrebbero esportare su Marte! Il deficit di bilancio è l’unico vero motore per produrre ricchezza.


8) Piccola critica. Rispetto allo schema semplificato proposto per il settore privato e le banche nella figura 1), è necessario valutare il reale funzionamento della “leva bancaria”. Questa permette agli istituti di credito di investire una quantità di denaro maggiore rispetto a quella effettivamente depositata. In pratica anche le banche private sono in grado di “creare” denaro, anche se poi dovrà essere restituito. Il capitale “C” e l’interesse “I” immessi e prelevati dalle banche si annullano come nello schema 1). Il valore “V” della ricchezza totale viene però moltiplicata; rimane comunque a disposizione nell'economia reale sotto forma di lavoro o valore dei beni.

Dati:

D1 = deposito dei privati;
n = leva bancaria;
C = capitale investito dalle banche = n x D1
I = interesse pagato per l’utilizzo di C
V = valore complessivo della ricchezza

schema 8

In teoria, le banche prestano più denaro di quanto ricevano in deposito. Questo denaro viene utilizzato per finanziare attività e beni, che rimanendo nell’economia reale, costituiscono un arricchimento della stessa (il valore V aumenta). In un’economia sana, in cui per ogni investimento c’è un sottostante fatto di beni e lavoro, questa moltiplicazione di “pani e pesci” funziona bene. L’unico problema in cui potrebbe incorrere un sistema siffatto è la mancanza di liquidità sufficiente per la restituzione di capitale più interesse. Credo che tale problema potrebbe essere controllato utilizzando un moltiplicatore della “leva bancaria” idoneo. Oggi questo sistema non funziona più, probabilmente si è inceppato per mancanza di fiducia. Sono stati concessi troppi prestiti facili in passato (per es. settore immobiliare, e ad aziende in crisi) che si sono rilevati inesigibili, ora per contrappasso le banche hanno chiuso i rubinetti del credito a tutti. Il credito facile ha danneggiato anche le banche. Quindi di fatto queste stanno bloccando il sistema.

9) Attualmente il sistema i circolazione della ricchezza nel settore privato è quasi uguale a quello appena descritto. Il sistema pubblico, almeno in Europa, si comporta come un attore privato. 
La differenza sostanziale, rispetto alla figura 8), è nel sistema di investimento che banche e speculatori finanziari si sono inventati negli ultimi 10 anni. E’ l’economia dei derivati che fa si che per ogni dollaro investito nell’economia reale, nove sono investiti nella finanza creativa. Si tratta di un sistema finanziario che attira investimenti (ricchezza) e li distrugge o li accantona, aspirandoli dall’economia reale che esiste per soddisfare i bisogni umani, verso un'economia virtuale basata sul nulla.

schema 9

In termini semplicistici ci sono più canali che drenano ricchezza dal settore privato verso un limbo bancario/finanziario:
·        Direttamente dalla ricchezza privata verso la finanza sgangherata e creativa;
·        Dal settore privato allo Stato che deve rincorrere il pareggio di bilancio e sanare il debito;
·      Lo Stato dirotta parte delle sue entrate verso le banche da salvare a causa della finanza creativa (in Usa salvataggi diretti di banche, in Europa per esempio attraverso il fondo salva Stati, oberati di debiti verso investitori istituzionali, fra cui le banche stesse);

L’aumento della ricchezza nell’economia reale con la “leva bancaria”, non è più in grado di tamponare le perdite dovute agli esoterici investimenti nella finanza creativa. La soluzione migliore sarebbe separare nettamente l’economia reale da quella virtuale finanziaria, lasciandola al suo destino. Ma ormai l’economia reale è gravemente danneggiata e non ha più la forza di auto rigenerarsi. E’ necessario un intervento come quello schematizzato nella figura 2):

creazione di ricchezza da parte dello Stato e abbattimento del debito pubblico attraverso il ricorso dell’emissione di moneta senza debito. Le banche ed il loro potere va ridimensionato, la crisi è dovuta proprio dall’aver lasciato carta bianca agli istituti di credito sovranazionali, che si sono inventati strumenti finanziari improbabili. Le banche vanno lasciate fallire e quindi nazionalizzate, il potere economico deve tornare in mano statale. La politica ha dimostrato spesso di saper gestire male questo potere, ma a quanto pare banchieri e finanzieri sanno fare di peggio!

Una volta ricostruita l’economia reale, sarà possibile farla marciare alternando i modelli dello schema della figura 2) con quello della figura 8), in modo da evitare di immettere eccessiva quantità di denaro pubblico nel ciclo economico. Pubblico e privato devono concorrere al progresso sociale e non alla distruzione della propria base socio-economica come sta avvenendo ora, dove uno o più degli attori economici (banche, Stato) sta sottraendo risorse agli altri.

domenica 25 marzo 2012

Nuovi guai dalle borse


Ho letto un pò di anni fa qualche manualetto sulla "Analisi Tecnica" di borsa. Non ho mai capito se è scienza vera o ha qualche parentela con l'astrologia e la divinazione degli aruspici etruschi che vedevano il futuro in base alle forme degli stormi degli uccelli.
Fatto sta che comunque molti affermano che funziona. E' una scienza probabilistica, i grafici formano figure geometriche che si ripetono nel tempo. Riconoscere queste figure, molto spesso vuol dire saper anticipare l'andamento del mercato.

A quanto pare i pronostici non sono molto buoni. Le borse mondiali sono salite in modo incredibile negli ultimi mesi, e del tutto scollegate dall'andamento dell'economia reale come scrivevo in "Ottimismo fuori luogo" e altri post. A quanto pare prossimamente dovremo pagare questa impennata "fasulla" dei valori azionari.

La situazione del mondo (borse)

"Questo è l'ETF dellle borse mondiali (Lyxor ETF MSCI World) quotato a Milano (vedi grafico sopra), si è fermato a 100 per la seconda volta, cifra tonda, esattamente dove si era fermato un anno fa il 17 febbraio 2011. Quest'anno sembra essersi fermato il 15 marzo. Quindi hai una certa simmetria di tempo e prezzo se usi l'indice di tutte le borse del mondo

Qui puntiamo ad una correzione a 88 circa, che sarebbe quasi un -12% dal top appena segnato (secondo DeMark le soglie di correzioni sono multipli di 5.6%, quindi 5.6% X 2 = 11.2% che corrisponde a 88.5 euro sul Lyxor ETF MSCI World)

Puntiamo, usando come riferimento questo simpatico ETF che offre la cifra tonda di 100 e questo doppio top simmetrico a 100, ad un -11.2% dal top, quindi da 100 a 88 circa"

Anche il grafico del nostrano Ftse Mib pare abbia formato una tipica figura di quelle che annunciano sfracelli.


Lo spettro della Broadening Formation sull'indice Ftse MIB

"Molti la conoscono meglio come triangolo rovesciato, o anche expanding top, altri la chiamano addirittura formazione a megafono... Noi preferiamo identificarla con la dicitura dello stesso Murphy che, nella sua "Analisi Tecnica dei mercati finanziari"... Broadening Formation o, tradotto letteralmente, formazione in allargamento."



"...si tratta di una configurazione che si verifica piuttosto raramente sui mercati, solitamente verso la fine di un trend rialzista, anche se non è detto che sia sempre così. Formazione in allargamento proprio perchè i minimi e i massimi relativi che la determinano tendono ad estendersi su range di prezzi, o di valori dell'indice, via via più ampi, e proprio per questo motivo essa assomiglia ad un classico triangolo girato al contrario. Osserviamo la figura che abbiamo proposto e analizziamola meglio: la BF si presenta di solito con una serie di tre massimi crescenti (punti 1, 3 e 5), e un doppio minimo relativo decrescente (punti 2 e 4), movimenti che indicano una forte incertezza del mercato sulla direzione da intraprendere, e che solitamente spiazzano più volte il cosiddetto "parco buoi"."



"Man mano che la figura si espande aumenta dunque il nervosismo degli operatori e, in linea teorica, dovrebbe anche aumentare l'entità dei volumi di scambio, con una crescita conseguente della volatilità dei corsi. La rottura ribassista della parte inferiore della figura (onda 5-6) provocherà un aumento nelle vendite da parte di tutti coloro che avevano creduto erroneamente nel rialzo, e il prezzo scenderà fino al punto 6.
...
Questo andrà a generare un classico movimento di pullback verso la parte mediana della figura (onda 6-7) solitamente caratterizzato da una contrazione nei volumi di scambio. A questo punto rientreranno in gioco le mani forti... le quali cominceranno a vendere amplificando il movimento finale (onda 7-Target)
...
Si può così individuare la broadening formation (linee divergenti viola), che sarebbe completata con la violazione al ribasso nei prossimi giorni dei 16000 punti, e con un'escursione fino a 15700 seguita da un recupero fino ai 16500 punti (mediana della figura) e da un successivo rapido ritorno al di sotto di 16000. Le proiezioni teoriche si individuano, in base a quanto spiegato, in zona 14800 punti."

Questo significa, riportando le linee del "megafono" su un grafico con indicazioni temporali più precise, che il ribasso è da attendersi entro un mese, un mese e mezzo. Se la proporzionalità tra i punti 1-5 e 6-target è esatta:


Quindi l'indice di borsa dovrebbe tornare ai livelli di inizio gennaio 2012. Se, come succede spesso, il ribasso borsistico dovesse trascinarsi anche lo spread Btp-Bund decennali, dovremmo attenderci nuovi guai per l'Italia. Ecco a che punto era lo spread a inizio gennaio:


Non servono ulteriori commenti in merito all'eventuale situazione economico-politica in cui potrebbe ritrovarsi la nostra nazione in tale evenienza.


sabato 24 marzo 2012

Effetti immediati modifiche art. 18



L'applicazione delle facilitazioni sui licenziamenti introdotte nel nuovo ordinamento sul lavoro, cioè l'abrogazione del vecchio art. 18, potrebbe avere delle conseguenze economiche quasi immediate. Infatti le aziende che si trovano già oggi in difficoltà, ormai tantissime, potrebbero essere tentate di adottare i nuovi provvedimenti sul lavoro entro il 2013.

Questo perché il governo Monti scade come uno yogurt nel 2013, e vista l’incertezza sulla tenuta del quadro politico, gli italiani potrebbero anche avere la malsana idea di votare un Parlamento pronto a tornare indietro sul provvedimento in questione. Anche se ora il governo pare voler lasciare un pò di spazio ai partiti per ulteriori modifiche al provvedimento.
Quindi, se fossi un industriale con qualche problemino di esuberi, mi affretterei ad usufruire del licenziamento con indennizzo per difficoltà economiche.

A questo punto l’Italia si ritroverebbe con un’ulteriore zavorra sulla strada della ripresa, che ci trascinerebbe ancora più a fondo nella recessione. Dopo una tassazione esagerata ed impropria, imposta sulla piccola proprietà, e non sui consumi di beni di lusso (che potrebbe essere un modo per riprendersi una parte di evasione), ci ritroveremo con un’ulteriore riduzione dei redditi famigliari.

Una nazione zavorrata da burocrazia (con finte semplificazioni che semplificano iter di scarsa importanza), dal carico fiscale e scarsi scambi commerciali per mancanza di domanda, è destinata a fallire in fretta. Se a questo si aggiunge l’onere degli interessi sul debito pubblico, il risultato è scontato. Non abbiamo la possibilità di uscire da un tale circolo mortale insistendo con questa politica economica deleteria.

Anche i 1.000 miliardi della Ltro della Bce stando così le cose, saranno serviti a poco. Se il loro scopo era stato quello di acquistare un po’ di tempo prima del collasso, questo tempo è costato carissimo, ed è già quasi finito. Ed inoltre servirà un altro carico da 1000 per mantenere in piedi le economie traballanti dei paesi periferici (PIIGS).

Come suggerisce l’ecologista e meteorologo Mercalli in “Prepariamoci”,  a questo punto non ci resta che comprare vanga e zappa perché potrà continuare a mangiare solo chi si coltiva un orto.
La situazione si fa sempre più critica. Prima o poi la rassegnazione della gente comune si trasformerà in risentimento. Sarà sufficiente un detonatore qualsiasi, un evento o un personaggio carismatico che sappia indirizzare le masse verso un obiettivo condiviso.

Politici e tecnici governanti, come scrivevo nel post “Ecco chi sono”, si comportano come i nobili dell’ancian regime, che non erano in grado di comprendere le esigenze elementari del popolo. Stanno facendo di tutto per difendere le loro posizioni privilegiate, ma stanno rischiando di perdere il controllo sul popolo che vorrebbero guidare come un gregge muto.

Già qualcuno gira con scritte sulle magliette abbastanza eloquenti. Anche il primo blog d’Italia (www.beppegrillo.it) ha messo il premier in una bara. Minaccia o profezia? Di sicuro l’atteggiamento del governo tecnico incentiva certi comportamenti e certi retropensieri. Come si evolverà la situazione politica? È proprio il caso di affermare: “chi vivrà, vedrà!”.

venerdì 23 marzo 2012

Rivolta in divenire


Cominciano gli scioperi spontanei, può essere l'inizio di un periodo difficile per il governo e i partiti che lo sostengono. Bersani è già stato messo sotto accusa dai suoi elettori: quindi la strategia del Pd è cambiata da "non siamo d'accordo ma appoggiamo il governo" a "non siamo d'accordo e il nostro voto è essenziale per Monti".

Ma anche nel Pdl gli elettori non tifano tutti dalla stessa parte:
"Mentre il Pdl ufficialmente appoggia compatto la riforma del lavoro targata Fornero gli elettori del centrodestra si dividono. Molti sono contrari e minacciano di non votare il segretario alle prossime elezioni. La spaccatura emerge dove nessuno la riesce a nascondere e cioè in rete. Il dissenso della base del partito si materializza in queste ore sulla bacheca Facebook di Angelino Alfano".

Sull'art. 18 e le modalità di licenziamento si può discutere in qualsiasi momento, ma non in questo. In un epoca in cui  l'Italia rischia, non solo la recessione, ma anche il default, si dovrebbe progettare e discutere altri temi. Come creare lavoro e impresa per esempio. Ma questo intervento fa parte della serie di strategie sbagliate del governo Monti, che ci stanno trascinando sempre più a fondo, verso il fallimento.

Oggi si è visto quanto sia sensibile l'indice dello spread Btp-Bund che è schizzato a 320 punti, dai 275 raggiunti giorni fa. L'aggiustamento dello spread ottenuto a suon di miliardi di euro della Bce, non è dipeso dalla politica del governo Monti. Questa non ha risolto nessun punto della crisi che stiamo attraversando, ma addirittura la sta aggravando.

"Kraemer (responsabile del debito sovrano dell’agenzia di rating Standard & Poor’s) ha spiegato che queste operazioni (ndr: LTRO) hanno “fatto scendere i rendimenti sui titoli di stato, ma il lavoro non e’ ancora finito”.
L’unica cosa che la Bce ha fatto e’ stata quella di guadagnare tempo. Ora e’ importante quello che si fa una volta che si e’ guadagnato tempo”, ha detto l’analista intervenendo a un convegno a Francoforte.
...
L’Italia con le sue grandi necessita’ di finanziamento” per il debito pubblico, “rappresenta il maggiore rischio per l’Eurozona” ha spiegato Kraemer.
Per il responsabilie di Standard & Poor’ s ci sono anche rischi di “compiacenza” nell’Eurozona legati all’andamento del costo del debito pubblico. “Una discesa troppo rapida dei rendimenti puo’ scoraggiare i politici a proseguire sul sentiero delle riforme”.
Roma, invece, ha bisogno di nuove manovre se vuole scongiurare il contagio"

Per ragioni patriottiche si può anche essere infastiditi da queste affermazioni, ma non sono così sbagliate. E' logico che intrapresa la strada dell'austerità, che produce recessione, il prossimo passo sarà la richiesta di una nuova manovra, perchè così i conti non torneranno mai. L'assurdo è che personaggi come Kraemer tifano per le politiche seguite da Monti, per poi lamentarsi che non sortiscono risultati e che ci vuole altro...
Siamo alla follia.

Il problema per il governo Monti è che per accontentare i mercati deve sempre inventarsi qualcosa di più difficile da mettere in campo, qualche altro pezzo del welfare da smontare. Ma i mercati assorbono e digeriscono le novità liberiste molto velocemente e molto velocemente dimenticano tutto. Anche perchè questa è la vecchia politica dell'annuncio già cara al precedente governo: risultati concreti sull'economia reale zero.

Persino un giornale a tiratura nazionale, fra quelli adagiati nell'adulazione del governo, comincia ad avere qualche dubbio, dopo l'accelerazione sulla riforma del lavoro:

Governo, l'incantesimo si è spezzato
(www.lastampa.it)

"Già prima che scoppiasse, il Pd non sembrava granché persuaso dagli argomenti di Casini, il quale va sostenendo che l'esperienza del governo Monti è troppo utile al Paese per interromperla nel 2013. Dopo le elezioni si torni alla normale dialettica, diceva da giorni Bersani, sottintendendo che del Prof non ci sarà più bisogno. A maggior ragione lo penserà adesso, sull'onda del disincanto. Per certi aspetti, sussurrano esponenti Pd di altissimo profilo, Monti è perfino più a «destra» di Berlusconi, è un vero liberale conservatore. Tra 12 mesi sarà indispensabile, aggiungono, dirgli «arrivederci e grazie».

L'ala veltroniana dovrà mettersi il cuore in pace. Capitolo chiuso. Da rivedere anche gli altri scenari di fanta-politica, tipo quelli che già scommettevano su Monti prossimo inquilino del Quirinale. Perfino condurre in porto la legislatura diventa adesso più difficile"

giovedì 22 marzo 2012

Dittatura mediatica


L'esecutivo sbaglia tutto ma è osannato da tutti i media principali, quelli che imboniscono l'80% degli italiani:

"Da Repubblica agli editorialisti del Corriere o dell’Unità, da Ilvo Diamanti a Francesco Giavazzi, dal Gad Lerner dell’Infedele, ma fedelissimo e scodinzolante davanti ai suoi datori di lavoro, al Fabio Fazio delle interviste benevole e pilotate a Monti e alla Fornero, vi è una sostanziale unità d’intenti nell’appoggiare il governo di occupazione del paese e le sue politiche neoliberiste estreme.

Tutto l’apparato, senza eccezioni, serve egregiamente i padroni che lo foraggiano e lo tengono in vita.
...
L’apparente contraddizione fra la denuncia dei peggioramenti economico-sociali concreti e l’esaltazione dell’opera di un governo che “rende credibilità internazionale all’Italia” e riduce lo spead con il bund, sembra inevitabile, perché certe cose, che entrano nel vissuto quotidiano dei più e incidono nella carne viva della popolazione, non si possono più nascondere, e quindi devono essere trattate.

Allora si deve correre ai ripari confondendo le idee alla popolazione, denunciando i rapidi peggioramenti in termini di occupazione, reddito, consumi (l’Italia torna indietro di trenta anni buoni, crolla la spesa), ma, nel contempo, esaltando quello stesso esecutivo la cui azione fa crollare occupazione, redditi, consumi.
...
Non si è nascosto che la maggioranza degli interpellati ha manifestato simpatia per le proteste scatenate dalle controriforme montiane (la Sicilia dei Foconi e di Forza d’Urto, ad esempio), oppure che non gradisce la riduzione secca dei diritti dei lavoratori, privati della difesa dell’art. 18 dello Statuto del 1970, ma, nel contempo, si esalta capziosamente la figura di Monti, attribuendole un vasto gradimento di massa, anzi, contribuendo in modo sostanziale a costruire intorno a lui un ampio consenso, artificiale, piuttosto confuso, per non dire furbescamente estorto.
...
Perciò, è vero che c’è una crisi (destinata a diventare crisi senza precedenti) che riporta indietro gli orologi della storia, quanto a lavoro, diritti, produzione e consumi (tutte cose concrete), ma finalmente c’è un governo, definito autorevole, che consente di riacquisire “credibilità” a livello internazionale (niente più pagliacciate berlusconiane durante i summit fra governanti, niente cucù alla Merkel), di avere un buon potere contrattuale nei confronti degli altri paesi (nonostante il caso dei marò in India o il blitz degli inglesi in Nigeria), e di ridurre i differenziali finanziari con la Germania (cose non troppo concrete, arbitrarie quanto i mercati, fumose ma efficaci mistificazioni del potere). "

E l'errore di gestione economica del nostro Stato è macroscopico come una casa. E davanti agli occhi di chiunque voglia vedere ad eccezione degli intellettuali del Sole24ore o di Repubblica, e ad eccezione dei partiti che sostengono Monti.

"Nel secondo semestre 2011, Berlusconi prima e Monti poi hanno confezionato un aumento di 2,6 punti percentuali di pressione fiscale. C’era da salvare l’Italia, ma forse è più giusto dire che c’era da salvare l’Italia così come si trovava."

cioè l'Italia degli sprechi vari...

"Per salvare tutto questo, ma al contempo raggiungere il pareggio di bilancio, è stato inevitabile un salasso fiscale, gran parte del quale, peraltro, lo sentiremo concretamente solo a partire da giugno 2012: ebbene sì, il peggio deve ancora venire."

Prima i sacrifici certi e poi la promessa della crescita, alquanto ipotetica... La prima scadenza marzo 2012 (addizionali Irpef), poi giugno con la nuova Imu, poi ottobre con l'Iva al 23%. L'autunno non sarà caldo, sarà rovente!

"Si è partiti con le liberalizzazioni, ma poi, al netto di alcune incaute e trionfalistiche affermazioni iniziali del Governo, si è preso atto che le liberalizzazioni, da sole, non possono fare il miracolo: sono moltiplicatori, non fattori di crescita e, se il fattore di crescita sta a zero, zero per mille è comunque uguale a zero.

Si è quindi passati alla riforma del mercato del lavoro, ma anche qui, con la quadratura del cerchio ancora tutta da trovare, il Governo già comincia a mettere le mani avanti: questa riforma, di per se stessa, non può certo garantire il rilancio dell’occupazione. A breve toccherà alla riforma del sistema fiscale, la cui bozza di delega è in discussione in Consiglio dei Ministri in questi giorni (si veda “Pronta una nuova delega per la riforma fiscale” di ieri).

Una bozza che non prevede alcun tipo di riduzione delle imposte (nemmeno l’IRAP), semmai ne prevede di nuove (imposte ambientali per favorire la green economy) e per il resto formula vaghe promesse di restituzione dei maggiori introiti derivanti dalla lotta all’evasione fiscale, tema su cui la bozza si concentra in larga parte."

Insomma Mago Monti lavora per la casta, non certo per salvare l'Italia della gente comune. I nostri governanti, vecchi e nuovi, non sanno nemmeno come vive la gente comune.

"Non vi è da stupirsi che, per quanto accaduto sino ad oggi, il Governo tecnico abbia il pieno sostegno dei partiti, delle istituzioni e, in senso più ampio, dell’establishment. Vi sarà da stupirsi se, in assenza di questo auspicabile cambiamento di rotta, il Governo tecnico avrà domani il sostegno della gente."

Io mi auspico, e anzi prevedo, che questo sostegno non c'è già da oggi. E che ormai molti pensano quello che in pochi osano affermare:

"...consapevolezza che manca ora e che ci sta trascinando verso una dittatura di fatto. Siamo stati governati da un Parlamento di nominati dal 2006, prima di essere oggi governati dal Nominato Unico, Rigor Montis, primo caso nella storia delle democrazie di un tizio divenuto senatore a vita e candidato premier in una notte. Di fronte alla scelta "Mercato o democrazia?" abbiamo optato per il Mercato. L'emergenza pretende scelte forti e condivise per il bene della nazione insieme a cittadini disinformati. E noi, che, seppur con qualche aiuto esterno, ci siamo liberati del fascismo, abbiamo abdicato alla nostra libertà per paura dello spread.

Barattare la democrazia per lo spread è qualcosa in cui si perde la ragione umana. Eppure ci siamo riusciti e ne siamo pure fieri. E' l'Italia dei nuovi cortigiani delle corti di Parigi e di Berlino, del Vaticano e del Quirinale.
...
Rigor Montis è diventato dittatore suo malgrado, è un dittatore inconsapevole. Un tecnico venuto dallo spazio profondo della Goldman Sachs che opera scelte politiche epocali come la revisione dell'articolo 18 aprendo di fatto la possibilità di licenziare nel settore pubblico e per le grandi imprese. E tutto va bene madama la marchesa. Ci stiamo vendendo l'anima del nostro Stato (che altro è infatti la democrazia?) per non fallire. Così almeno ci raccontano mentre falliamo. Hanno creato la Grande Emergenza per attuare la Dittattura Diretta senza referendum, leggi popolari e rappresentanti scelti dai cittadini. Gli spazi di democrazia sono azzerati. Senza un nuovo Risorgimento ci aspetta un Nuovo Fascismo (o forse c'è già?)"

Aggiornamento ore 15:30

Bravi quelli de Linkiesta.it, anche loro cominciano a disilludersi sul montismo. Non fanno parte della cricca mediatica che continua ad osannare il mago bocconiano.


Monti ha salvato l’Italia ma non la farà ripartire
(www.linkiesta.it)


L'equazione "Monti ha cacciato il Bandana, quindi Monti è il meglio" è stata solo una fugace speranza, scomparsa in pochi mesi. Per me in pochi giorni, dal momento che sono state palesate le prime decisioni amministrative. La realtà è che questo governo è ancora più deleterio del precedente, anche se la cosa può apparire impossibile ai più.
L'articolista de Linkiesta.it ad un certo punto scrive:

"Siamo stanchi e rassegnati. Inizio a comprendere chi invoca il default: economicamente è un'assurdità, ma come facciamo a sopportare questo tipo di politiche per altri quarant'anni, finché (forse) il debito non sarà stato ripagato?"

Che le cose stavano così, molti l'hanno capito dall'inizio. La matematica non è un'opinione. E' impossibile sopportare una politica di questo genere per 40 anni, significa tornare al medioevo. Ed è quasi impossibile ripagare il debito accumulato dall'Italia, non solo con una politica recessiva come quella di Monti, ma persino con una ipotetica politica economica espansiva. Con una economia in crescita il debito diventa sopportabile, è sufficiente che la crescita del Pil superi l'interesse negativo sul debito. Non è detto che si riesca a ridurlo.