venerdì 2 marzo 2012

MMT, veramente nuova?


C'è chi si ribella alla strategia di "marketing mediatico" dei 5 professori americani e francesi  invitati da Barnard a Rimini per il Summit MMT. Si tratta di A. Bagnai, professore associato di politica economica presso il Dipartimento di Economia dell'Università Gabriele d'Annunzio di Chieti-Pescara, che tiene corsi di Politica Economica e di Economia e Politica della Globalizzazione ed è ricercatore associato al Centre de Recherche en Economie Appliquée à la Mondialisation (CREAM) dell’Università di Rouen. 

Lo fa dal suo blog http://goofynomics.blogspot.com/ che si occupa naturalmente di temi economico-politici. A. Bagnai, si colloca fra quegli intellettuali di sinistra che critica l'appiattimento della sinistra politica italiana sui temi liberisti e austerici dell'Europa.

MMT? No grazie (per ora).

"...
Continuo a ricevere inviti a esprimermi sulla MMT, sollecitazioni ad ascoltare questo o quello, a guardare questa o quella slide, ecc. Tutto bene, se avrò tempo guarderò, mi lusinga il fatto che la mia opinione vi interessi tanto,

Allora: intanto guardate voi questo
Cos’è? Sono le slides del mio corso di Macroeconomia per gli studenti del triennio in Economia Ambientale presso la facoltà di Economia dell’Università “G. d’Annunzio” (dove G. sta, come sapete, per Giuseppe), anno accademico 2006-2007. Del resto, è materiale che riprende l’approccio analitico del mio libro per gli studenti del triennio di Economia della cooperazione internazionale e dello sviluppo, anno accademico 2004-2005, all'Università di Roma "La Sapienza" (daje a ride).
...
C’è tutta la rivoluzionaria analisi stock/flusso post-keynesiana, quella che la Kelton ha portato a Riccione (o Rimini?). E c’è anche di più! Bagnai va anche a vedere se il deficit privato dipende dai consumi o dagli investimenti...
...
Bagnai ha la macchina del tempo. Pensa un po’: nel 2005, prima di scrivere il libro, si è fatto un viaggetto a Rimini 2012 (in incognito), ha copiato le slides della Kelton, e poi, violando tra l’altro il diritto d’autore, le ha rifilate ai suoi studenti...
...

La realtà è un po’ diversa.

Quello che viene strombazzato come un rivoluzionario strumento di analisi post-keynesiana è una cosa talmente standard che io la insegno perfino a studenti che NON dovranno fare da grandi gli economisti. E del resto, non so se ve ne siete accorti (mi sembra di no), ma questi strumenti assolutamente standard di analisi sono esattamente quelli che applico di continuo, ad esempio in questo post (vedete, e, se potete, capite la Fig. 1). Li applico perché sono gli strumenti giusti da applicare, e lo faccio senza tanta prosopopea, senza pretendere di aver rivoluzionato la teoria economica. Lo faccio perché la matrice dei flussi di fondi l’ho studiata in classe di Giancarlo Gandolfo molti anni fa, e perché lui mi ha spiegato che era uno strumento imprescindibile per comprendere le relazioni finanziarie internazionali. E la spiegava così bene, che, pensate un po’, nel corso successivo al mio gli studenti all’ultima lezione (maggio) si presentarono tutti con una maglietta sulla quale era stampata la matrice dei flussi di fondi, quella che nella prima riga riporta l'E=mc2 della Kelton: I – SP + F + CA = 0. I concessionari di macchine del tempo avevano il loro bel da fare, nell'Italia degli anni '80, quando l'università ancora esisteva...
...

Capiamoci: io non so se la pretesa di essere rivoluzionari la nutrano i miei colleghi americani, o se sia invece una distorsione dovuta a un certo tipo di marketing. Ma è una pretesa, almeno in questo caso, palesemente infondata, e quindi molto controproducente.

Attenzione: non sto criticando la “teoria” (in particolare, l’uso di saldi contabili per l’analisi delle dinamiche finanziarie di un paese): tutt’altro! Uso questo approccio praticamente da sempre, perché chiunque costruisca modelli, ovviamente, parte dall’analisi dei saldi contabili...
...
Temo in effetti che il problema sia creato da un certo tipo di marketing, cioè dalla persona che, per la sua abitudine di starnazzare scompostamente, su questo blog viene definita Donald (Duck). Mi rendo conto che tocco un mostro sacro. Valgono le solite considerazioni. Sarà anche in buona fede, non ne voglio parlare, non mi interessa. Si è accompagnato a persone della cui buona fede è lecito dubitare. E soprattutto, ho già messo in evidenza che se volessi distruggere la credibilità di una qualsiasi teoria, per prima cosa ci infiltrerei un profeta di quel calibro. Ma questa è una mia opinione, che per una volta, oltre che a me, non interessa nemmeno a voi. Uno dei tanti risultati controproducenti del suo modo di fare è che io non ho alcuna voglia di approfondire l’argomento. Anche perché, se tanto mi dà tanto, credo che come nella rivoluzionaria teoria dei saldi ho trovato le lezioni di Gandolfo, nella rivoluzionaria MMT troverei quelle di Arcelli.
..."

Insomma, Barnard è carismatico e probabilmente le sue intenzioni sono ottime. Ma ce la racconta giusta? Ci sta contrabbandando per una novità studi vecchi di decenni?

A difesa di Barnard, devo però constatare che è l'unico (italiano) in rete a riportare in auge queste vecchie e sagge teorie economiche. E quindi, a discapito di A. Bagnai, si deve ammettere che non ha profuso la stessa energia di Barnard per diffonderle al grande pubblico. Ma essendo professore, il suo primo compito è quello di formare gli studenti, non di organizzare summit economico-politici. Per fortuna esistono entrambi.

Ancora tre righe per pubblicizzare l'iniziativa di Barnard per la Grecia:


PORTIAMO I 5 MMT IN GRECIA!

1 commento:

  1. Si chiamo "MODERN MONEY THEORY" (MMT) non perché è "moderna" bensì perché si tratta di un nome - coniato dall'economista australiano Bill Mitchell - che riprende una frase di John Maynard Keynes nella quale si afferma che "sono almeno 4000 anni che tutti gli Stati moderni hanno avuto la facoltà di decidere cosa è moneta e cosa non lo è" ("all modern States have had the ability to decide what is money and what is not for at least 4000 years"). Ergo il "Moderna" contenuto nel nome si riferisce a una "modernità" che esiste da almeno 4000 anni, cioè almeno da quando si sono formate le città stato sumere. In altre parole Mitchell, con tale denominazione, vuole sottolineare per l'appunto che sono almeno 4000 anni che la moneta funziona come è descritto dalla MMT. La differenza tra il pensiero economico di Bagnai e la MMT è duplice. Il principio base della MMT: LA DISOCCUPAZIONE E' UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'. La MMT sintetizzata in una frase: LO STATO SMETTA DI EMETTERE TITOLI DI STATO E SI FINANZI EMETTENDO MONETA. Ergo la MMT vuole conseguire la massima capacità occupazionale e produttiva della nazione, e per fare ciò si propone di raggiungere la piena occupazione attraverso la JOB GUARANTEE, e contemporaneamente vuole eliminare lo Strumento finanziario del titolo di Stato facendo in modo che lo Stato smette di effettuare nuove emissioni di titoli di Stato. Tutto ciò è spiegato nel PROGRAMMA MMT in cui sono contenuti quattro punto principali: 1.USCITA DALL'EURO 2.PIENA OCCUPAZIONE 3.AZZERAMENTO DELL'IVA 4.STOP ALLE NUOVE EMISSIONI DI TITOLI DI STATO. Una parola sull'eliminazione dell'IVA: l'IVA è la tassa più idiota che ci sia in quanto essa colpisce indiscriminatamente tutta la filiera della produzione sino ad arrivare al consumatore finale. Ergo l'IVA è uno dei principali freni alla produzione e al consumo, e perciò va abolita.

    RispondiElimina