martedì 13 marzo 2012

Il pareggio di bilancio un’illusione



Molti, ed anche io in passato, sono convinti che se lo Stato fosse gestito meglio, se non ci fossero ruberie e sprechi, tutto l’apparato pubblico funzionerebbe come un orologio svizzero.
E’ innegabile che dove questo avviene, per esempio nei paesi del nord Europa, le cose per il cittadino vanno molto meglio.

Chi condivide quest’idea utopica, sostiene il governo Monti, perché spera che con la sua politica di austerità riesca a ottenere tale risultato.

Innanzi tutto finora il governo Monti ha fatto ben altro, ha aumentato l’imposizione fiscale per mantenere in piedi l’esistente e non ha fatto nessuna opera di razionalizzazione.
Per esempio, l’applicazione del federalismo fiscale potrebbe aiutare a razionalizzare la spesa della macchina statale, se applicato in modo appropriato (vedi “Federalismo o regionalismo?”).
Facendo in modo che ad esempio, l’Asl di Catania spenda allo stesso modo dell’Asl di Gorizia.

Ma se anche tutto funzionasse con una logica economica perfetta, se l’amministrazione pubblica fosse immune da cricche e consorterie che agiscono illecitamente, se fosse dotata di amministratori capaci ed onesti ecc., non sarebbe ancora sufficiente a garantire la sopravvivenza dello Stato.

Tutto ciò lo dimostrano (e lo dimostreranno sempre più in futuro) le due nazioni che meglio si sono comportate a livello mondiale, pur essendo notevolmente diverse: la Germania e la Cina.
Entrambe sono prese a modello per la crescita e per l’efficienza. Ed in effetti hanno qualità invidiabili. L’amministrazione pubblica tedesca, con il suo welfare, pur non essendo ai livelli scandinavi è comunque superiore alla media europea. La Germania ha anche avuto la migliore performance economica europea, pur non raggiungendo le vette cinesi. In Cina la crescita economica è stata impetuosa, di un livello che forse noi europei non abbiamo avuto nemmeno nel dopoguerra.

Quindi tutto bene, sono loro nel giusto e noi solo dei farabutti spendaccioni? A uno sguardo superficiale si, ma da un’analisi approfondita no. Anche queste due nazioni così vitali, competitive e ottimamente gestite hanno avuto delle grandi prestazioni economiche grazie a deficit di bilancio e debito.
Chi legge mi obietterà immediatamente che è falso, infatti non il loro deficit e debito ma quello degli altri paesi che hanno importato le loro merci.

Infatti entrambi i paesi quest’anno stanno cominciando a soffrire il calo delle esportazioni dovuto alle politiche di austerità europee, ed alla crisi che continua a frenare gli Usa.

E’ la prova che la politica di austerità e i bilanci a zero sono dannosi. Che ci piaccia o meno, c’è sviluppo solo quando gli Stati nazionali creano deficit di bilancio. Il deficit non è un errore, è un’assoluta necessità!

Il vero problema da risolvere è il debito pubblico. Si deve creare deficit senza prendere a prestito denaro. Lo Stato deve smettere di indebitarsi, non ne alcun bisogno: può emettere direttamente moneta. L’interesse sul debito è una tassa impropria che paghiamo a banche e mondo della finanza, non ha alcun senso continuare a pagare un balzello inutile. Lo Stato deve finanziare direttamente le sue necessità attraverso l’emissione di moneta (vedi la Modern Money Theory).

Ora però nella situazione in cui ci veniamo a trovare in Italia ed in Europa è veramente complicato trovare una via d’uscita. In primo luogo perché i tedeschi, che hanno di fatto la golden share dell’Europa, sono convinti delle loro ragioni e le hanno imposte agli altri europei.

Sostengono che se tutti si comportassero come loro gli europei non avrebbero i problemi attuali. Ma confondono spesso la buona gestione dell’amministrazione pubblica con la politica economica nazionale. Non basta avere i municipi ben curati, è necessario anche che i prodotti realizzati dall’industria vengano acquistati da qualcuno. La Germania ha un bilancio commerciale in attivo grazie alle esportazioni. Di per se non è un male, e sarebbe cosa ottima se anche l’Italia si comportasse allo stesso modo. Ma se tutte le nazioni del mondo fossero come la Germania dovremmo esportare verso Marte! Dovremmo vendere le nostre merci ai marziani approfittando del loro deficit di bilancio del loro debito pubblico!

Di conseguenza, la Germania ha imposto questa visione nefasta a tutta l’Europa, imponendo il pareggio di bilancio a tutti gli altri Stati e soprattutto scordandosi che l’Europa è il maggior mercato tedesco…
Il resto d’Europa ha cercato una scappatoia a questa politica assurda attraverso la Bce di M. Draghi e alla sua invenzione della Long Term Refinacing Operation (Ltro). Che comunque è un sistema contorto per creare moneta attraverso enti privati (banche) ma che non funziona completamente perché serve a pagare debito privato e pubblico. Non immette sufficiente liquidità nell’economia reale.

In Italia, le pressioni tedesche, hanno generato quel mostro che noi chiamiamo governo tecnico. Incaricato di smontare il welfare (ai loro occhi uno spreco di soldi pubblici) dalle pensioni alle garanzie del lavoro; ed incaricato di spremerci come limoni fino ai confini dell’esproprio.
Il tutto non per migliorare la vita dei cittadini italiani, ma per pagare assurdi interessi sul debito (per metà ormai composto da interessi) e per raggiungere il miraggio del pareggio di bilancio.

E quando (se mai) l’avremo raggiunto, lo Stato potrà spendere solo ciò che incassa con le imposte. Il che vuol dire che saranno messe in competizione le spese pubbliche: per esempio ospedali contro Tav,  nuove scuole contro nuovi caccia bombardieri, indennità per disabili, sussidi di disoccupazione contro missioni militari all’estero ecc.
Le necessità del 99% della popolazione contro quelle dell’1%, e state certi che quest’ultime avranno sempre la priorità.

Per nasconderci la realtà, ci stanno già raccontando assurde fantasie a cui probabilmente non credono nemmeno loro:


METTIAMO IN CAMPO UN PROGETTO NUOVO, CREDIBILE DI SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE

Chi lo dice che la magia non esiste? In Italia è istituzionalizzata nella figura del primo ministro, l'arcinoto mago europeo Monti:

"Immaginiamo il prof. Monti travestito da studente (ovviamente fuori corso) che si presenta a un esame di economia alla Bocconi, di cui è stato anche Rettore; e che alla domanda: «Quando si presenta un'analisi costi benefici?» risponde «Dopo l'approvazione del progetto». Bocciato (sia Monti che il progetto) senza se e senza ma. Eppure è proprio questo che ha sostenuto Monti, vestito (e non travestito) da Presidente del Consiglio. Ma non è la sola insensatezza che ha detto sul Tav: c'è anche la promessa di viaggiare da Milano a Parigi in 4 ore (cioè, ad almeno 400 km/h tra Torino e Lione compresi i 57 e più chilometri di galleria);"

Ma questo è niente rispetto alle fantascientifiche aspettative economiche:

"Lo scontro sul Tav porta alla luce la vera natura di questo governo; un consesso di presunti tecnici che però non sa confrontarsi con quei 360 tecnici veri - praticamente tutti quelli che in Italia hanno una competenza in materia - che hanno chiesto un ripensamento su un progetto tanto inutile. D'altronde, per averne una conferma, basta pensare ai numeri di Monti sui futuri effetti dei primi decreti del Governo: PIL +11%; salari +12; consumi +8; occupazione +8; investimenti +18 (e quando mai? Mai). Neanche il mago Otelma..."

Insomma per questo governo ai confini della realtà ci avviamo verso il bengodi, l'epoca dell'oro. Ma noi sappiamo bene che non è così.

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