giovedì 1 marzo 2012

Manganelli sulla Val Susa



Questa notte in Val Susa si è scritta una brutta pagina della storia patria. I cittadini si ribellano allo Stato  riconoscendolo come nemico. Tutto questo non va. La situazione sul territorio si incancrenisce. Dispiace soprattutto dopo la splendida manifestazione di sabato 25 (Giornata No Tav) dover confrontarsi con la guerriglia di queste ore nelle strade della valle.

La polizia ha sgomberato lo svincolo autostradale dell'autostrada, poi ha tenuto un comportamento che non è degno delle forze dell'ordine: ha inseguito i manifestanti nei cortili, nei locali pubblici, ha picchiato degli anziani, ha sfasciato delle auto parcheggiate.

Il governo non ne esce bene. Ed inoltre queste cose non fanno che avvelenare gli animi dei più esaltati. Negli anni '70 in Valle di Susa erano presenti delle cellule terroristiche: lo Stato vuole creare le premesse perchè la storia si ripeta?

L'assemblea No Tav (post cariche) che si sta tenendo mentre scrivo, sta decidendo di continuare le azioni di blocco, invitando tutta Italia ad insorgere. E' vero che non tutti i nostri concittadini sono con i No Tav, anzi la maggioranza li considera già terroristi. Ma il movimento No Tav rischia di riunificare tutti i movimenti antagonisti, da nord a sud. Mi pare che l'azione di governo sia insufficiente ed incapace di organizzare il dialogo con il suo popolo, oltre che masochista.

Non dovrei suggerirlo, ma il modo migliore per sconfiggere un movimento come questo non è una contrapposizione cattiva e feroce. Vale sempre il motto latino "dividi et impera". Ma probabilmente in questo periodo di crisi, anche chi ci governa non è più in grado di fare promesse per "comprare" chi dissente...

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