domenica 12 febbraio 2012

Ecco chi sono



E' la nuova nobiltà, gli eredi di Maria Antonietta. Parlo degli esponenti del governo Monti. Altro che Berlusconi. Poveri illusi quelli che pensavano di aver salvato l'Italia defenestrando l'orco di Arcore. Questi sono peggio.

MA QUANTE FRASI INFELICI!

"Le frasi del Governo sul posto di lavoro e sugli sfigati sono l'espressione di un feroce classismo e di una istintiva avversione a qualsiasi forma di eguaglianza"

Ci sono state delle polemiche (soprattutto sui media alternativi e non istituzionali in rete), sulle frasi poco accorte sul poso fisso e sui figli che vogliono il lavoro fisso e vicino alla famiglia. Sono stati degli incidenti di percorso, o invece il sintomo della mancanza di sensibilità?

"Ma non si tratta di frasi infelici perchè tradiscono qualcosa che conviene capire meglio.
Aveva iniziato il vice ministro Michel Martone dicendo che "chi a 28 anni non è laureato è uno sfigato" (ricordate?). Se poi uno si laurea anche a 30 anni, perchè nel frattempo deve fare mille mestieri per vivere, perchè ha dovuto interrompere gli studi per qualche tempo perchè non aveva i soldi per pagarsi le tasse universitarie o per altre ragioni di disagio sociale, questo a Martone non importa. Cosa volete che ne sappia uno che è figlio dell'Avvocato Generale presso la Corte di Cassazione (scusate se è poco), che si è laureato a 21 anni ed a 31 (con ben poche pubblicazioni) era addirittura professore ordinario?"

E mi chiedo come si sia potuto laureare a 21 anni! Le scuole secondarie superiori si finiscono a 18 anni (17 se si è bambini prodigio che iniziano la carriera scolastica prima). Come è possibile laurearsi in 3-4 anni, invece dei canonici 5 anni. Anche se si è dei secchioni incredibili, ci sono dei limiti umani difficili da superare. Che ci sia stata qualche spintarella?

"Della Cancellieri si sa che è figlia di "italiani emigrati in Libia", quel che può voler dire tutto, e che "iniziò a lavorare a 19 anni alla Presidenza del Consiglio" (1962) quello che fa sospettare una provenienza sociale non proprio popolare.

Di Mario Monti non c'è nemmeno bisogno di dire: figlio di un direttore di banca ed, addirittura nipote del grande banchiere Raffaele Mattioli, che altro volete?

Diceva il vecchio Marx che è "l'essere sociale che determina la coscienza" e questi personaggi sono l'espressione di classi sociali molto elevate. Esprimono quel bel mondo di chi non ha mai dovuto dimostrare nulla perchè bastava il cognome a dire tutto. Ceti sociali i cui individui non si sono mai guadagnati nulla e che, se anche avevano dei meriti reali, non è per quello che sono stati scelti, ma che nutrono salda la convinzione di essere i migliori, che meritano senza ombra di dubbio le altissime retribuzioni che riscuotono, destinati naturalmente a dirigere, perchè le gerarchie sociali non sono un dato storicamente determinato, ma un fatto del tutto naturale."

Ditemi se questa non è la descrizione della nobiltà di un tempo. Nutrire la convinzione di essere migliori per diritto divino e quindi destinati naturalmente al comando.

"Conseguentemente, guardano tutti con una vena di disprezzo: i poveri? E' giusto che esistano, non possiamo essere tutti ricchi. Le classi popolari sono così poco istruite, poco abili, poco intelligenti! Hanno condizioni di vita dure, con un carico di sofferenze spaventoso? E' il prodotto delle loro scarse capacità e, poi, di che si lamentano? Appunto: sono sfigati!
La povertà per questa gente non è un problema sociale da affrontare e la miseria non è qualcosa da vincere, ma un dato di fatto da accettare senza fare troppe storie. Le crisi, per questi signori, sono i periodi in cui "voi dovete tirare la cinghia" è l'unica ricetta che conoscono è abbassare il costo del lavoro, liquidare le garanzie sociali ecc, perchè "siamo tutti nella stessa barca". Cose dette intrepidamente, senza traccia di rossore sulle guance: la vergogna? Cosa è?

Le frasi sul posto di lavoro e sugli sfigati non sono "frasi infelici" ma l'espressione di un feroce classismo e di una istintiva avversione a qualsiasi forma di eguaglianza."

Insomma non si rendono nemmeno conto di ciò che dicono e del risentimento popolare che suscitano. Come Maria Antonietta: "il popolo è affamato? dategli delle brioches".
Mentre il cattivone che ha osato raggiungere certe vette stratosferiche, l'ex premier, ha compiuto il più bieco dei sacrilegi. Porsi sullo stesso piano di questi notabili per diritto di nascita.

"Berlusconi, lo conosciamo, è stato un personaggio della cui indecenza non abbiamo bisogno di dire ancora una volta: ha mantenuto la goffaggine, l'ineleganza, la grettezza culturale, la sbruffoneria cafona, lo spaventoso egocentrismo tipiche del parvenu, ma almeno è uno che "si è fatto da sè" ..., ha conosciuto disagi e privazioni, ha dovuto inventarsi di tutto per arrampicarsi." 

Ma questi nuovi nobili sono più pericolosi. Come i soviet dell'era del socialismo reale, Monti si è lasciato andare  ad una agghiacciante dichiarazione: "abbiamo intenzione di cambiare il modo di vivere degli italiani". Non c'era bisogno di ricordarlo:

"sarebbe bastata una passeggiata all’interno di un mercato rionale, ma forse per la prima volta da quando esercita il ruolo di presidente del Consiglio, il golpista Mario Monti si è prodotto in un’esternazione di adamantina genuinità.
Il modo di vivere degli italiani è senza dubbio già cambiato e cambierà radicalmente nel corso dei mesi a venire, in modo molto più profondo rispetto a quanto l’opinione pubblica oggi possa prevedere."

"Si lavorerà saltuariamente, poco e male, con retribuzioni talmente basse che solo qualche anno fa sarebbero sembrate fantascienza. Si continueranno a pagare i contributi Inps, senza però più avere diritto a maturare una pensione. Si venderanno le case di proprietà (quando non ci penserà Equitalia prima di noi) per far fronte ai debiti e continuare a mangiare un paio di volte al giorno. Si pagherà la benzina a peso d’oro, ma non dovremo preoccuparcene, perché viaggeremo tutti con i taxi low cost guidati da disperati ma con il marchio Fiat, avendo dovuto vendere le nostre auto. L’obesità scomparirà come per incanto, dal momento che il desco sarà sempre più asfittico e saltare i pasti diventerà lo sport più in voga, smetteremo perfino di fumare perché un pacchetto di sigarette costerà come una cena al ristorante di qualche anno fa. Saremo sempre più pendolari, perché il lavoro (o quello che ne resta) necessita di flessibilità. Faremo sempre meno figli e smetteremo di carezzare il sogno di costruire una famiglia, perché tanto i figli quanto la famiglia costano e non avremo in tasca il becco di un quattrino. Cambieremo casa ogni 4/5 mesi per inseguire il contratto a termine del momento, ma non sarà un’operazione complessa, perché dovremo trasportare ben poche cose.

Saremo un popolo ad interim che camminerà come un gambero, vivrà di precarietà e di rimpianti del passato, mentre tenta di escogitare qualche sistema per riscaldarsi durante l’inverno. Un popolo che avrà cambiato il proprio modo di vivere così radicalmente da trasformarlo anche lessicalmente in “sistema per sopravvivere”"

A Mago Monti è consentito tutto. Come ai nobili del XVII secolo prima della rivoluzione francese. Nessun partito in Parlamento si oppone, solo pochi movimenti sgaruppati extraparlamentari e pochi gruppi con base nella rete. Ma come sta provando P. Barnard (http://paolobarnard.info) con l'esperienza MMT, è difficile trasformare i movimenti nati in rete in movimenti da portare in piazza o alle conferenze.


"Ma se Berlusconi o Prodi (per citare i due personaggi che nell’ultimo ventennio hanno governato di più) avessero tirato nel corso dei loro mandati la metà delle bastonate dispensate da Monti in solo un paio di mesi cosa sarebbe accaduto? 

Ricordiamo che il salapuzio di Arcore, nel 2001 rischiò una vera e propria insurrezione popolare, con gli scioperi generali che fioccavano come la neve in quel di Cesena, per il solo fatto di aver ventilato una possibile soppressione dell’art.18 e il professor mortadella ci andò altrettanto vicino a fine 2006, quando in risposta alla sua finanziaria (che altro non era se non un puffetto sulla guancia) oltre un milione di persone invasero Roma, strepitando contro le nuove tasse che avrebbero ucciso i cittadini.

Per quale ragione oggi Monti ed i suoi ministri possono permettersi di aumentare le tasse, sopprimere i diritti, mandare in rovina e pure sbeffeggiare in TV, milioni d’italiani, senza che esista nessuna seria risposta popolare ad intaccare una “pace sociale” che in Italia non sembra mai essere stata così solida?

La ragione in fondo è di una semplicità disarmante. Avete mai visto dei cittadini andare a protestare, senza essere stati chiamati a farlo da qualcuno? Che si trasse di un partito, di un sindacato, di un’organizzazione, di un movimento o di un comitato, alla base di qualsiasi protesta c’è sempre stato un soggetto che chiamava il popolo a raccolta."

Ma questo soggetto non c'è. O meglio non ha accesso ai grandi media nazionali: la tv e la stampa. I maggiori quotidiani sono schierati con il "salvatore" Monti. La rete è importante ma non ancora sufficiente a muovere le masse.

"Silenziosi ed ordinatamente rassegnati, gli italiani (finché ne saranno in possesso) resteranno in casa, nell’attesa di una chiamata “alle armi” che non arriverà mai, inconsapevoli del fatto che l’unico cambiamento che potrebbe salvare loro la vita, consisterebbe nell’acquisire la capacità di autodeterminarsi ed invadere le piazze, senza generali ma con tanti forconi, consapevoli che si può farlo, anche senza qualcuno che li porti di peso fino là."

Intanto l'esperimento greco procede. Probabilmente la maggioranza di governo perderà qualche parlamentare, ma avrà ancora i numeri per votare le tremende richieste di austerità imposte dall'Europa. Vedremo fino a che punto questa nuova nobiltà di banchieri potrà "tirare la corda" prima che si spezzi. Ma il rischio è che quando si spezzerà, non ci saranno le proteste dei colorati cortei dei sindacati di base, ma barricate, e poi sassi e molotov come se piovesse...


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