lunedì 6 febbraio 2012

Meglio il riscaldamento globale



Tutte le grandi civiltà sono fiorite in epoche in cui il clima era favorevole allo sviluppo della natura. E' normale, più la natura produceva raccolti, legname e sostentamento per l'allevamento, più le antiche civiltà avevano modo di prosperare meglio.

Anche oggi le cose stanno così. Se si dovesse entrare in una nuova era fredda, e i dati solari e climatici sembrano confermarlo, potrebbe esserci un'impennata di richiesta di combustibili ("Clima e crisi" - Link). Un aumento della richiesta provocherà un aumento dei prezzi, in un'epoca in cui il picco del petrolio è già stato raggiunto (o superato per alcuni - "Energia nova" - Link).

L'aumento del costo dei combustibili si ribalta sui prezzi di tutti i beni a causa dell'aumento del costo del trasporto, dipendente anch'esso dal petrolio. Inoltre si ribalta anche sui costi di produzione agricoli, largamente basati sul petrolio e il suo indotto, e quindi sui costi dei generi alimentari; che in questo periodo storico sono stati particolarmente diffusi e convenienti per tutte le fasce sociali.

Tutto questo può acuire una crisi già pesante. Se il "gelo" invernale dovesse perdurare alcuni decenni, come in passato ("Che tempo fa?" - Link), la crisi si potrebbe trasformare in un devastante crack mondiale. Una vera gelata dell'economia. Vaste fasce di popolazione che in un periodo di crescita delle temperature non hanno avuto grandi problemi a sfamarsi e riscaldarsi, potrebbero all'improvviso dover fare i conti con una insoddisfacente fornitura di beni primari.

Naturalmente tutto questo si rifletterebbe in poco tempo in una instabilità politica e sociale. Il banco di prova di questa insofferenza popolare potrebbe essere per esempio quello che accade oggi in Ungheria, in cui la democrazia è messa in pericolo a causa della crisi economica.

Potrebbe essere il 2012 l'anno zero di inizio di questa dinamica climatico-economica disastrosa?

Gas, allerta del ministero dello Sviluppo :
«In Italia consumi record» si valutano misure
www.corriere.it

"MILANO - Il consumo di gas ha raggiunto in Italia il record di 440 milioni di metri cubi consumati, livello mai raggiunto in passato. Lo rende noto il ministero dello Sviluppo che parla di «allerta per il picco eccezionale» e annuncia che si stanno «valutando ulteriori misure»."
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"«Nell'attuale situazione, che il comitato considera di allerta, per riequilibrare il momentaneo calo di forniture provenienti dalla Russia e dal rigassificatore di Rovigo - quest'ultimo dovuto alle avverse condizioni del mare - dopo aver già aumentato le importazioni da Nord Europa e Nord Africa si sta valutando la possibilità di avviare le ulteriori misure previste sul fronte della domanda diversa dal settore domestico»"

Per il futuro sarà necessario redigere un serio piano industriale per la produzione e approvigionamento di energia, che includa anche lo sviluppo di tutte quelle fonti alternative che oggi vengono marginalizzate dagli enti   e aziende produttori d'energia.

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