domenica 8 settembre 2013

la distruzione di Atlantide può ripetersi



Mi sono occupato in altri post di riscaldamento globale, considerando il fatto che potrebbe non essere antropico, cioè non causato dall'industrializzazione.
A volte capita di leggere, quando si vuole snobbare un argomento inconsistente e deridere i suoi sostenitori, che la causa di tale di tale crisi, o di tale comportamento sarà forse da ricercarsi nelle "macchie solari", come dire che si sta parlando di argomentazioni esoteriche e fantasiose.

Ma è comunque un fatto per il momento non contestabile, che quando le macchie solari diminuiscono il clima globale si raffredda e viceversa il clima si surriscalda. Il sole, la nostra stella, segue dei cicli undecennali di cui non si conosce ancora esattamente le cause e le dinamiche. Alcuni studiosi lavorando su posizioni ai confini della scienza ufficiale affermano che la nostra stella potrebbe essere sensibile alle onde gravitazionali. Infatti il ciclo undecennale sembra derivare dalla combinazione dell'anno siderale gioviano e dell'anno siderale venusiano. Il primo pianeta (Giove periodo orbitale 11,9 anni) è importante per la sua massa maggiore fra tutti i pianeti (più di 300 volte la Terra); il secondo pianeta (Venere orbita in 0,61 anni) è influente in quanto di massa simile alla Terra, ma molto più vicino al Sole. Nel calcolo della forza gravitazionale la distanza è un fattore importante essendo un termine quadratico da utilizzare come divisore.

Il Sole in questi giorni, anzi in questi anni a partire dal 2008 sta dando spettacolo. Però esattamente in maniera contraria a quanto riportano di tanto in tanto i media del sistema per impressionare il pubblico parlando di esplosioni solari e getti di gas incandescenti che stanno per cuocerci. Lo fanno un po' per ignoranza e po' in mala fede.

In realtà smentendo le previsioni della Nasa e altri enti, il Sole ha ridotto bruscamente la sua attività in questi anni, e le sue macchie stanno diminuendo. Gli indici delle emissioni solari sono la metà rispetto al ciclo solare precedente. Questo potrebbe significare che tutti quelli che strombazzano in giro per il mondo i pericoli del riscaldamento globale, senza avere dei dati sufficienti a confermarne le cause antropiche, verranno smentiti dall'arrivo di un raffreddamento globale. In realtà una sciagura peggiore per la vita del pianeta e del genere umano. Già oggi cominciano a non capirci niente e a ricercare qualche appiglio teorico per confermare le loro teorie ("Clima: troveranno un oceano di scuse...") malgrado i modelli del riscaldamento antropico siano saltati.

Ma ci sono altre informazioni che non vengono diffuse dai media ufficiali, perché non sono in sintonia con una certa propaganda politico-scientifica e perché forse non si vuole allarmare la popolazione. Infatti il ragionamento è che se per esempio il riscaldamento globale dipende dall'umanità, sarà possibile rimediarvi. Se è la natura a giocare brutti scherzi, c'è poco da fare.

Ecco qualcosa di poco conosciuto, che sta avvenendo al nostro pianeta e di cui non si conoscono le conseguenze.

Inversione magnetica dei poli terrestri.

"...un'inversione dei poli magnetici terrestri? Di tutto un po' sembrerebbe. Tuttavia non passa giorno che il terribile destino ci venga ricordato come imminente.
...
La notizia è stata di recente pubblicata sul sito del Bgs, ovvero il British Geological Survey. Secondo i ricercatori inglesi, sembrerebbe che il polo magnetico della Terra sarebbe in procinto di invertirsi. Per consentire agli studiosi un controllo continuo, è stato installato un Osservatorio Magnetico nel sud della Georgia.

Occhi puntati sulla South Atlantic Anomaly, quindi, una regione nella quale le radiazioni sono un pericolo per satelliti, navi spaziali e aeromobili. Il campo magnetico è uno scudo contro le radiazioni di particelle provenienti dallo spazio. È nella regione del Sud Atlantico, ossia quella presa in esame dagli scienziati, che questo scudo si rivela più debole. A causa di ciò, le radiazioni provenienti dallo spazio penetrano l'atmosfera. "Uno dei cambiamenti più drammatici che potrebbero verificarsi con un’inversione dei poli sarebbe l’affievolimento dell’intensità dello scudo”, spiega Jean-Pierre Valet, a capo della ricerca sull’inversione geomagnetica presso l’Institute of Earth Physics di Parigi.

Grazie all'Osservatorio Magnetico, si cercherà di comprendere i meccanismi che causano questa carenza di "difesa". Nel frattempo, il primo risultato rilevato è che la SAA sarebbe in estensione e si starebbe estendendo verso ovest. Potrebbe essere questa la prova che il campo magnetico della Terra si stia ribaltando. Tuttavia, a seguito di tale inversione, i ricercatori non sanno cosa dovremmo attenderci.

L'ultima inversione avvenne 800 mila anni or sono. Il pianeta fu scosso da repentini cambiamenti climatici e dall'estinzione di alcune specie animali. Ma il campo magnetico si rigenerò. “Anche se il campo dovesse diventare molto debole, sulla superficie terrestre siamo protetti dalle radiazioni atmosferiche", afferma Monika Korte, direttore scientifico delNiemegk Geomagnetic Observatory al GFZ di Potsdam, in Germania.

Oggi, gli scienziati del Bgs sono consapevoli del fatto che aree come quelle del SAA possono fornire preziose risposte e, quindi, significative interpretazioni di quel processo di inversione e del suo impatto sull'ecosistema che tanto affanna la scienza."

(cafedehumanite.blogspot.it)

Dal sito della British Geological Survey  si possono trovare altre informazioni circa la diminuzione di forza del campo magnetico terrestre:

"Il campo magnetico terrestre sta facendo retromarcia ora? Come lo sappiamo?

Le misurazioni del campo magnetico terrestre sono state fatte più o meno continuamente da circa il 1840. Alcune misurazioni addirittura risalgono al 1500, ad esempio, a Greenwich, Londra. Se guardiamo l'andamento della forza del campo magnetico in questo periodo (per esempio il cosiddetto 'momento di dipolo' mostrato nel grafico qui sotto) possiamo vedere una tendenza al ribasso. Infatti se proiettiamo questo in avanti nel tempo suggerisce un momento di dipolo pari a zero in circa 1500-1600 anni di tempo. Questa è una delle ragioni per cui alcune persone credono che il campo può essere nelle prime fasi di una inversione. Sappiamo anche da studi della magnetizzazione dei minerali in antichi vasi di terracotta che il campo magnetico della Terra era
circa due volte più forte in epoca romana di quanto lo è ora.




Anche così, l'attuale intensità di campo magnetico è alta come lo è stata negli ultimi 50.000 anni, anche se sono passati quasi 800.000 anni dall'ultimo inversione. Inoltre, tenendo presente quello che abbiamo detto sulle 'escursioni' di cui sopra [tempi di inversione poco regolari e rapidi ndr], e sapendo quello che facciamo sulle proprietà dei modelli matematici del campo magnetico, non è affatto chiaro se possiamo facilmente estrapolare un'inversione fra 1500 anni nel futuro.


In quanto tempo i poli si 'invertono'?

Non abbiamo alcuna registrazione completa della storia di ogni inversione, quindi eventuali ipotesi che possiamo fare sono per lo più sulla base di modelli matematici del comportamento del campo e in parte su 
limitate prove su rocce che conservano l'impronta dell'antico campo magnetico presente quando vennero formate. Per esempio, le simulazioni matematiche sembrano suggerire che un'inversione completa può richiedere circa da uno a diverse migliaia di anni per essere completate. Queste sono veloci per gli standard geologici ma lente su una scala temporale umana."
(www.geomag.bgs.ac.uk)

Al riguardo bisogna anche dire, che il fenomeno dello spostamento per esempio del polo nord lungo le regioni artiche, non è costante. Cioè è stato riscontrato che è in corso un'accelerazione di questo fenomeno.

"Dal 1860, lo spostamento dei poli magnetici è più che raddoppiato ogni 50 anni.
Questo è abbastanza significativo. In termini geologici, sembra abbastanza “rapido”!

Ecco un altro fatto molto interessante … Nel corso degli ultimi 150 anni, lo spostamento dei poli è stato nella stessa direzione.

Il fatto che segue è ancora più sorprendente … Nel corso degli ultimi 10 anni, il polo nord magnetico si è spostato quasi la metà della distanza totale degli ultimi 50 anni! In altre parole, lo spostamento del polo magnetico ha evidentemente subito una accelerazione notevole.

L’attuale velocità di spostamento del polo nord magnetico è di circa 55 chilometri all’anno. Secondo i dati, nel corso del 2000 il polo nord magnetico si è effettivamente spostato di più di 70 chilometri."

(www.nibiru2012.it)

In pochi anni è stato calcolato che il polo nord magnetico raggiungerà la Siberia, lasciando il mar Glaciale Artico. Evidentemente questi risultati allarmano, e gli enti ufficiali cercano di sdrammatizzare gettando acqua sul fuoco:

"... il NOAA ha comunicato alcune modifiche significative, e apparentemente lineare, sui dati precedentemente pubblicati di posizionamento dei poli dal 2001 al 2010. 
...
Ha inoltre fornito i dati relativi all'ubicazione al 2015 e rallentato il ritmo del movimento di ogni anno successivo da 30 miglia (2012) a 24 miglia (2015).Nessun motivo apparente sembra spiegare questi cambiamenti.
...
Da cosa può prevedere il rallentare del movimento del polo fino al 2015, quando il grafico che mostra il progresso di 420 anni mostra chiaramente un'improvvisa e forte accelerazione dal 1990?
...
Perchè tutto ciò? Forse per rendere le previsioni meno allarmanti........."
(meteoteam.blogspot.it)

Ecco un grafico che evidenzia bene l'accelerazione degli ultimi anni:



"Cosa succede durante una inversione? Che cosa vediamo in superficie della Terra?

Come detto sopra, abbiamo limitata evidenza da misurazioni geologiche sui modelli di cambiamento nel campo magnetico durante un'inversione. Potremmo aspettarci di vedere, sulla base di modelli di conduzione del campo su supercomputer, un modello di campo molto più complicato in superficie della Terra, forse con più di un polo nord e sud in un dato momento. Potremmo anche vedere 'errante' i poli con il tempo dalle loro posizioni attuali verso e attraverso l'equatore. La forza complessiva del campo, in qualsiasi punto della Terra, potrebbe essere non più di un decimo della sua forza adesso.


C'è qualche pericolo per la vita?

Quasi certamente no."
(www.geomag.bgs.ac.uk)

Dislocazione della crosta terrestre - prof. Hapgood.

Si spera, ma non è detto. Qui entrano in campo gli studi di un professore universitario americano la cui teoria non ebbe molto credito. Non fu creduto da nessun accademico, eccetto stranamente Einstein che scrisse la prefazione di un suo importante testo. Si tratta del prof. C. Hapgood scomparso nel 1982:

"È stato ideatore della cosiddetta teoria della Dislocazione della crosta terrestre (Pole Shift Theory), ipotesi secondo la quale i poli della Terra tendano a spostarsi nel tempo. In altre parole i poli sono stati e, in futuro, saranno in posizioni differenti. La teoria non è mai stata accettata dalla maggior parte degli studiosi, pur non essendo mai stata confutata sulla base di incontrovertibili prove contrarie alla sua esattezza.
...
Solamente a partire dai tardi anni 70 del secolo scorso le idee di Hapgood hanno conosciuto nuova notorietà grazie ad un gruppo di studiosi indipendenti (Graham Hanckok, Colin Wilson, Rand Flem-Ath, John Anthony West, solo per citarne alcuni) autori di numerosi libri talvolta sconfinanti in teorie riconducibili alla pseudoscienza della archeologia misteriosa, ma non per questo meno interessanti e meritevoli di ulteriori approfondimenti per dei singoli argomenti trattati."
(it.wikipedia.org)

Una teoria che si spera sia completamente errata, ma che comunque non può dirsi del tutto priva di una sua logica. Si basa sul presupposto esatto che il pianeta Terra è costituito da strati sferici concentrici di diversa densità. Attorno ad un nucleo ferroso molto pesante e coeso, c'è lo strato con densità semiliquida del mantello, costituti da rocce fuse, su cui galleggiano come zattere le placche di roccia raffreddata della crosta terrestre.

"la crosta terrestre o “litosfera”, spessa in media 40 chilometri al di sotto delle masse continentali, poggiasse su uno strato pressocché liquido, contribuì non poco allo sviluppo della teoria per cui le terre potessero scorrere al di sopra della parte interna del pianeta.
Questa patina liquida sottostante la crosta è la parte più esterna del mantello e viene chiamata “astenosfera”: si tratta di una pellicola di circa 150-200 chilometri di spessore, dal comportamento prevalentemente plastico e con possibili correnti orizzontali di materiale; è detta anche strato della bassa velocità perché in corrispondenza di essa le onde sismiche si propagano con una velocità minima."

Si capisce bene che la nostra situazione, di abitanti delle "zattere" rocciose, in questi termini appare molto labile. Infatti secondo Hapgood, basterebbe una "spintarella" per spostare le varie placche tettoniche in urti e movimenti fino a 3000 km di distanza. Da qui il termine dislocamento, che indica appunto lo spostamento di interi continenti in posizioni diverse rispetto alle attuali carte geografiche. Prove vere e proprie di dislocamenti nel passato non esistono. Il professore si è basato su mappe storiche, però di dubbia autenticità:

"queste vecchie ma alquanto precise mappe rivelavano che alcune terre come l’Antartide, l’America del Nord e la Cina erano libere dalle calotte di ghiaccio molto tempo prima che fossero esplorate dall’uomo. Questo ad esempio sarebbe dimostrato nella ormai famosa mappa di Piri Reis, un ammiraglio turco, realizzata a Costantinopoli intorno al 1513 circa."
(expianetadidio.blogspot.it)

Tale mappa sembrerebbe indicare regioni dell'Antartide disegnate prima della sua effettiva scoperta nell'800 e indicate prive di ghiacci.
Altre se non prove, almeno fatti da tenere in considerazione, sono le improvvise estinzioni di massa, alcune delle quali coincidono con l'inversione magnetica dei poli. Il che indicherebbe un'esito catastrofico dell'inversione magnetica. Per esempio:

"11.500-12.000 anni fa:Escursione Magnetica di Gothenburg [inversioni di durata inferiore a 30.000 anni ndr]
-Estinzione:il 72% delle specie dei grandi mammiferi scompare (ma solo il 10% delle specie dei piccoli mammiferi scompare)
-Improvvisa e grande formazione di ghiacci, poi fine dell'Era Glaciale in 20 anni.
-Inizia l'attuale periodo caldo.
-Picchi del carbonio 14, berillio e molti altri elementi.
-Terremoti in Scozia, Canada e Scandinavia.
-Sollevamento tettonico nella valle del Nilo e forse in tutto il mondo.
-Sollevamento di letti di depositi a sud di Goteborg.
-Aumento delle temperature dei mari di 5-10 gradi.
-Inondazione nel Golfo del Messico
-Esondazione del lago Bonneville.
-Inondazione delle Badlands.
-Inondazione del fiume Connecticut.
-Esondazione del lago Missoula.
-Inondazione del fiume San Lorenzo.
-Inondazione del Nilo.
-Molte altre superinondazioni.
-Vulcanismo Globale.
-Vulcanismo in Messico datato con sicurezza 11.580 anni fa .
-Eruzioni nell'Eifel,Germania occidentale.
-Strati comuni delle ceneri del Saint Helens e swlle inondazioni del lago Missoula che indicano eventi simultanei.
-Eruzione del Glacier Peak,Washington.
-Vulcanismo di immani proporzioni in Alaska.
-In Alaska e in Siberia stratificazioni congiunte di ceneri e ossa di mammut.
-Eruzione del Katla,Islanda. "

"Hapgood elaborò allora la Teoria della dislocazione della crosta terrestre (come integrazione della tettonica a placche), che postula uno spostamento graduale ma drammatico di tutta la crosta terrestre.
...
Immaginiamo che i continenti si trovino a “galleggiare” su una massa di olio; ed ora proviamo ad immaginare di spingere con un dito uno di questi continenti: cosa succede? Accade che tutto il blocco terrestre inizia a scorrere assieme, spostandosi nella stessa direzione in cui spingiamo noi, ma la massa di olio rimane dove si trova: in poche parole il nucleo interno rimane fermo, ma è la parte esterna che si muove. Questo significa che se prima al Polo Sud si trovava una determinata regione, dopo tale spostamento verrà a trovarsene una di diversa. Secondo Hapgood, intorno al 9.600 a.C. si verificò uno sconvolgente spostamento della superficie terrestre; dunque l’America settentrionale ricoperta dai ghiacci venne a trovarsi in un clima più mite che la liberò per sempre da quell’inferno gelato mentre, come contraltare, la Siberia, che fino ad allora aveva goduto di un clima caldo (dimostrazione ne sono i fossili di animali che ai nostri giorni troviamo in ambienti dal clima ben più favorevole…) venne catapultata all’improvviso nel gelo più devastante e drammatico. Ed infine l’Antartide, da terra calda al centro dell’Oceano, si trasformò nell’inferno di neve e ghiaccio che tutti noi oggi conosciamo, andando a scivolare al Polo Sud."

(expianetadidio.blogspot.it)

Va però detto che se la teoria di Hapgood fosse vera, non è chiaro che cosa spinga le placche tettoniche a muoversi così repentinamente.
"Hapgood ipotizzava che sulla Terra agissero due forze tra loro contrastanti: la pressione destabilizzante delle calotte glaciali intorno ai poli e il moto centrifugo stabilizzante determinato dalla protuberanza equatoriale causata dalla rotazione dell’asse terrestre".
Ma alla verifica dei conti tale ipotesi non regge.Però una teoria più recente afferma appunto che la dislocazione potrebbe essere causato dall'inversione dei poli magnetici.

Dislocazione e inversione magnetica.

"Un punto interrogativo che sembra non essere stato preso in considerazione è il fatto se l'inversione del campo magnetico terrestre potrebbe esserne la causa scatenante dello spostamento della crosta terrestre con conseguenze catastrofiche sia sul clima che sulla geologia terrestre.
Molti ricercatori hanno attribuito l'aumento dell'attività vulcanica e sismica alla fine delle Ere Glaciali,alla diminuzione del peso sulla crosta terrestre,specie lungo le zone di faglia e nelle aree vulcaniche,tuttavia un rapido calcolo ci permette di capire che ciò è essenzialmente impossibile,le forze in gioco sono semplicemente troppo enormi,quindi il peso dei ghiacci è semplicemente troppo leggero anche per il continente dell'Antartide la cui calotta glaciale è tra i 3-5 km si spessore su un'area vasta due volte gli Stati Uniti."

(fetonte.blogspot.it)

La crosta terrestre è molto più pesante e poco influenzabile dal peso dei ghiacci polari. In questa immagine gli spessori variabili della crosta terrestre in chilometri:




"Si può comprendere che lo spessore delle crosta terrestre è quindi fin troppo grande per poter essere soggetto all'effetto dei ghiacciai con un vago spessore da 4-2 km anche su una vasta superficie,le uniche forze in gioco quindi restano gli effetti dell'elettromagnetismo su scala planetaria.
La dinamica del Dislocamento delle Crosta Terrestre risiede nel mantello dalla quale deriva il magma vulcanico e nella polarità magnetica terrestre.

La dinamica del Dislocamento delle Crosta Terrestre risiede nel mantello dalla quale deriva il magma vulcanico e nella polarità magnetica terrestre.
Il magma in se è un'enorme massa di roccia fusa che può contenere elevate percentuali di ferro e in se il ferro è un'ottimo conduttore di elettricità, allo stesso modo con cui il magnetismo attrae principalmente i metalli ferrosi.
- In se le tempeste magnetiche potrebbero influire sul vulcanismo tramite magnetismo,in quanto attraggono le formazioni di metalli all'interno del magma vulcanico e infatti,a riguardo dell'attività vulcanica di El Hierro, alle Canarie, in una dichiarazione, il Ministero dell'Economia, delle Finanze e la sicurezza indica che il ferro aumenta la sismicità nel processo magmatico e stabilizzazione delle deformazioni.
La conferma che questo fenomeno è confermato dai minerali ferromagnetici a polarità invertita che si rinvengono in tutto il mondo, a conferma di numerose inversioni magnetiche durante le quali i flussi di lava, eruttati da fenomeni di vulcanismo, solidificandosi hanno registrato in queste formazioni di minerali la polarità invertita della Terra in numerose epoche.
- Lo stesso fenomeno potrebbe verificarsi proprio da parte della Terra assorbendo l'energia delle tempeste solari una volta che sono reindirizzate ai poli si scarica tramite terremoti ed eruzioni vulcaniche.
Anche il Sole in se contiene elevate percentuali di ferro.
...
Ora calcoliamo se il polo magnetico all'improvviso si spostasse rapidamente in poche settimane oppure si invertisse su nuove posizioni.
Se le elevate concentrazioni di ferro si trovassero in prossimità della zona tra crosta-mantello e anche la crosta ne possedesse in grandi quantità,attratti dalla nuova polarità magnetica queste elevate concentrazioni nel mantello si sposterebbero in concomitanza con il nuovo polo magnetico costringendo anche la crosta stessa a spostarsi su una nuova regione che diventerebbe una nuova regione polare.

La frizione esercitata da questo spostamento indubbiamente oltre che dar luogo a una lunga serie di terremoti lungo buona parte delle regioni del pianeta,genererebbe un'immane quantità di calore sufficiente a liquefare la porzione in prossimità del mantello della crosta terrestre e causare la risalita di magmi lungo le aree più sottili come le dorsali oceaniche,riversando enormi quantità di lava negli oceani che oltre a riscaldarli,solidificandosi i minerali ferromagnetici si riorienterebbero verso la nuova polarità magnetica.

La stessa frizione riattiverebbe una gran quantità di vulcani sottomarini e terrestri,con imponenti eruzioni,questi ultimi raffreddando il clima per decenni sarebbero capaci di dar luogo a una nuova glaciazione,il vapore esalato dagli oceani surriscaldati ricaderebbe alle alte e medie latitudini sotto forma di neve che strato su strato si ricompatterebbe dando luogo alle formazioni glaciali simili a quelle della Groelandia e dell'Antartide.

Se inoltre il calore fosse stato sufficiente avrebbe innescato fino alla superficie forti emissioni di vari tipi di gas compresi quelli del mantello.Le sacche di gas metano sarebbero esplose in superficie rilasciandone in grandi quantità nell'atmosfera con possibili incendi in diverse regioni del pianeta,il monossido di carbonio degli incendi e intrappolato nelle profondità della crosta avrebbe causato imponenti aumenti di anidride carbonica nell'atmosfera e probabilmente soffocato diversi animali acquatici e della terraferma."

(fetonte.blogspot.it)

Acque sotterranee.

Non solo l'improvviso cambiamento del campo magnetico potrebbe trascinare con se grandi quantità di materiale magnetico fuso, producendo uno scorrimento delle placche. Ma questi movimenti generando aumento di energia sotto forma di calore, produrrebbero un improvviso aumento delle attività vulcaniche planetarie.

E non solo. Se si deve dare retta ai resoconti delle mitologie si potrebbero anche avere improvvisi innalzamenti delle acque di provenienza tellurica. Infatti se leggiamo nella Bibbia il mito del diluvio universale, scopriamo che:

"10 Trascorsi i sette giorni, le acque del diluvio vennero sulla terra. 11 Il seicentesimo anno della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno tutte le fonti del grande abisso eruppero e le cateratte del cielo si aprirono."

oppure in altra versione:

"10 Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra; 11 nell'anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono. 12 Cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti."

da cui pare inequivocabile che le acque provenivano dall'alto come pioggia e dal basso da sorgenti segrete. Anche altre mitologie accennano ad acque degli abissi.

"Mito dello Jakun (Malesia)
Secondo gli antichi abitanti della regione dello Jakun, la terra dove stiamo era solo una sottile crosta su un abisso d'acqua.
Tempo fa, Pirman, la divinità, spezzò la crosta, inondando e distruggendo il mondo."


Può apparire bizzarro parlare di acque provenienti dal sottosuolo. In realtà nella crosta terrestre e forse nel mantello ci sono grandi quantità di acqua intrappolata.

"Il nostro pianeta è avviluppato in una rete di sismografi, strumenti che registrano i terremoti tracciando le loro caratteristiche. Confrontando le registrazioni effettuate in diverse zone, si può ricostruire, come le ondate dei disastri sparsi sulla crosta colpiscono il mantello terrestre. Questi dati, raccolti nel corso di molti anni, sono stati utilizzati dai ricercatori americani - Michael Wysession, professore di sismologia presso la Washington University (St. Louis), e il suo studente Jesse Lawrence, ora presso l'Università della California (San diego). In totale, hanno studiato 600.000 sismogrammi. I risultati del loro studio ha scioccato gli scienziati, perché hanno trovato almeno due punti - sotto la parte orientale del continente Eurasia e Nord America - in cui ci sono enormi riserve di acqua.




- Questa immagine mostra l'attenuazione delle onde sismiche longitudinali,  tipiche dell'acqua.

Gli scienziati hanno fatto un modello tridimensionale per sondare il sottosuolo e riscontrando che l'acqua non è inferiore nel Mar Glaciale Artico.

Si trova a una profondità di 1.200 a 1.400 chilometri.

Il Direttore dell'Istituto di Geochimica e di Chimica Analitica, Vernadsky (Vernadsky Institute), e l'accademico Erik Galimov Vayseshna dichiarano l'ipotesi "plausibile". Un po' prima - circa la metà dello scorso anno - gli scienziati britannici dell'Università di Manchester hanno trovato acqua di mare sotto la superficie della Terra. Riconobbero le sue tracce nell'anidride carbonica che viene emessa ad una profondità di circa 1.500 chilometri. Ma non gli credettero. Anche dopo un articolo sulla prestigiosa rivista Nature.

La terra scoppia

Come l'acqua penetri all'interno della Terra, non è noto - è possibile che si sia formata insieme il pianeta. Cioè, c'è sempre stata. Tuttavia, molti ricercatori ritengono che l'acqua profonda periodicamente viene alla superficie. Al contrario, l'oceano - esterno - filtra più profondamente. Scientificamente parlando, il volume della idrosfera della Terra può variare. Molto probabilmente, a turno nella crosta terrestre e nel mantello del pianeta.

A proposito, sul fondo dell'oceano ci sono strani buchi, da cui l'acqua fuoriesce con una temperatura di 400 gradi. Si chiamano "black smokers". Forse ciò che sfugge è l'acqua all'interno del pianeta.

E' possibile che nei giorni antidiluviani i serbatoi interrati nelle profondità scoppiarono. E così è iniziata una catastrofica eruzione di vapore caldo nell'acqua salata simile allo scoppio di una caldaia. Il livello globale del mare si alzò, e in atmosfera il vapore condensato sotto forma di pioggia scrosciava per giorni - 40 giorni e 40 notti. Cioè il Diluvio. E poi l'acqua è ritornata nel sottosuolo.

Questo significa che, almeno in teoria, che un fenomeno così catastrofico possa accadere di nuovo. ... Il  volume di acqua è stimato che possa essere superiore a cinque volte la capacità di tutti gli oceani esterni."

(www.kp.ru - tradotto con Google)

Riassumendo, esiste la remota ma non tanto, possibilità che il cambio di polarità magnetica del pianeta inneschi dei meccanismi profondi e poco conosciuti. La dislocazione di terre, che presuppone innalzamento e affondamento improvviso di intere regioni rispetto al livello dei mari, terremoti catastrofici, aumento dell'attività vulcanica. Potrebbe inoltre scatenare dei diluvi locali o un diluvio planetario con relativa estinzione di gran parte della vita sul pianeta.

Corsi e ricorsi storici.

Vale la pena ricordare le parole del sacerdote egizio di Sais che parlò con il greco Solone di cose molto antiche e sconosciute già allora:

"Solone, Solone, voi Greci siete sempre bambini, e non esiste un Greco vecchio". E Solone, dopo aver ascoltato, chiese: "Come? Che cos'è questa cosa che dici?" 

"Siete tutti giovani", rispose il sacerdote, "nelle anime: infatti in esse non avete alcuna antica opinione che provenga da una primitiva tradizione e neppure alcun insegnamento che sia canuto per l'età. E questa è la ragione. Molte sono e in molti modi sono avvenute e avverranno le perdite degli uomini, le più grandi per mezzo del fuoco e dell'acqua, per moltissime altre ragioni altre minori. 

Quella storia che presso di voi si racconta, vale a dire che un giorno Fetonte, figlio del Sole, dopo aver aggiogato il carro del padre, poiché non era capace di guidarlo lungo la strada del padre, incendiò tutto quel che c'era sulla terra, e lui stesso fu ucciso colpito da un fulmine, viene raccontata sotto forma di mito, ma in realtà si tratta della deviazione dei corpi celesti che girano intorno alla terra e che determina in lunghi intervalli di tempo la distruzione, mediante una grande quantità di fuoco, di tutto ciò che è sulla terra. 

Allora quanti abitano sui monti e in luoghi elevati e secchi muoiono più facilmente di quanti abitano presso i fiumi e il mare: e il Nilo, che ci è salvatore nelle altre cose, anche in quel caso ci salva da quella calamità mediante l'inondazione. 

Quando invece gli dèi, purificando la terra con l'acqua, la sommergono, i bifolchi e i pastori che sono sui monti si salvano, mentre coloro che abitano nelle vostre città vengono trasportati dai fiumi nel mare. In questa regione né in quel tempo né mai l'acqua scorre dalle alture ai campi arati, ma, al contrario, scaturisce per natura tutta dalla terra. 

Di qui e per queste ragioni si dice che siano state conservate le più antiche tradizioni, ma in realtà in tutti i luoghi in cui il freddo eccessivo o il calore soffocante non lo impedisca, sempre esiste, ora di più ora di meno, la stirpe degli uomini. 

E tutte quante le cose che sono accadute presso di voi o qui o in altro luogo di cui abbiamo sentito notizia, se ve ne sia qualcuna che sia onorevole, o grande, o che si sia distinta per qualche altra ragione, sono state scritte qui nei templi e vengono conservate: ma non appena presso di voi e presso altri popoli viene inventato l'uso della scrittura e di tutto ciò che serve per la città, ecco che di nuovo, nel solito spazio di anni, come una malattia giunge il terribile diluvio dal cielo, e di voi lascia coloro che sono inesperti di lettere e di arti, sicché diventate di nuovo dal principio come giovani, non sapendo nulla né di ciò che accadde qui, né di ciò che accadde presso di voi, e che avvenne in tempi antichi. 

Dunque queste vostre genealogie che hai ora esposto, Solone, sono poco diverse dalle favole dei bambini, perché in primo luogo voi ricordate un solo diluvio della terra, mentre in precedenza ve ne sono stati molti, e in secondo luogo non sapete che nella vostra regione, presso di voi, ha avuto origine la stirpe più onorevole e più nobile di uomini, dai quali provenite tu e tutta la città che adesso è vostra, essendo allora rimasto un piccolo seme; ma voi lo ignorate perché i superstiti per molte generazioni morirono muti per non conoscere le lettere.
...
Dopo che in seguito, però, avvennero terribili terremoti e diluvi, trascorsi un solo giorno e una sola notte tremendi, tutto il vostro esercito sprofondò insieme nella terra e allo stesso modo l'isola di Atlantide scomparve sprofondando nel mare: perciò anche adesso quella parte di mare è impraticabile e inesplorata, poiché lo impedisce l'enorme deposito di fango che che vi è sul fondo formato dall'isola quando si adagiò sul fondale"
(Timeo di Platone, ovvero la leggenda di Atlantide - www.miti3000.it)

Probabilmente aveva ragione quell'antico egizio. Siamo destinati ad essere sterminati periodicamente dal nostro pianeta e dimenticare ogni volta tutto? Sarebbe una terribile vendetta di Gea nei nostri confronti, forse sproporzionata in confronto ai danni che gli abbiamo inferto... ma si sa, le divinità possono essere spietate.

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