sabato 12 novembre 2011

Clima e crisi.




Da alcuni decenni il tormentone del Global warming è diventato un concetto indiscutibile: appena si tocca il tasto dei disastri naturali scatta immediatamente nelle nostre teste il meccanismo del riscaldamento globale prodotto per cause antropiche.

E’ un po’ di tempo che questa questione viene data per assodata e non ci si ragiona sopra. Eppure motivi per farlo ce ne sarebbero. A livello scientifico non è ancora stato prodotto uno studio definitivo e condiviso sulla correlazione tra emissione di anidride carbonica (CO2) e aumento delle temperature globali. Non solo, ma nemmeno si è troppo d’accordo sul metodo di misurazione di queste temperature. Anche la questione scioglimento dei ghiacci polari, che per la massa informata dai mass media istituzionali stanno subendo un collasso totale, non è così chiara.

Le cose che scrivo nel proseguo, non sono frutto di miei calcoli poiché non sono un esperto in climatologia, in fisica o in altro campo inerente i grandi sistemi. Mi limito a indicare alcune cose lette qui e la, che lasciano perplessi.

Da quel che ho letto, il calcolo dell’effetto serra, effettuabile con i nostri mezzi scientifici attuali, non è ancora abbastanza affidabile. Risulta alquanto difficile addebitarne l’aumento di temperatura dell’atmosfera di 1 o 2 gradi, con le nostre capacità di analizzare i dati e poi di effettuare un calcolo. Le variabili sono troppe.

Per esempio, il pianeta Venere che ha una temperatura media in atmosfera di 400-450 gradi centigradi, e una pressione atmosferica di circa 90 atmosfere (tipo Fossa delle Marianne) ha un’atmosfera composta in prevalenza di CO2. Eppure gli scienziati non riescono a giustificare una temperatura così alta, solo per la presenza di questo composto chimico: sembra piuttosto che la temperatura sia da legare all’elevata pressione. O invece alla presenza di nubi di formaldeide.
Inoltre in ere passate, la concentrazione di CO2 sulla Terra era maggiore di oggi. Eppure non pare che questo abbia influito sull’aumento di temperature dell’atmosfera in tali epoche.

Per non parlare delle misurazioni della temperature effettuate quest’anno dai principali enti internazionali (quasi tutti USA) che si occupano del clima. Ad esempio ha suscitato polemiche in ambito scientifico la misurazione condotta dalla Nasa con sistema satellitare. L’ente spaziale ha fornito praticamente dei planisferi con l’indicazione delle temperature, che naturalmente denunciavano un aumento della temperatura media planetaria. Il problema è che queste temperature erano costanti o in diminuzione nelle regioni densamente popolate, dove era più facile confrontarle con le rilevazioni a terra, e stranamente superavano le medie nelle terre semi desertiche (l’interno del Canada, la Siberia ecc.) dove era più difficile avere stazioni di rilevamento per un effettivo confronto a terra. Direi come minimo un comportamento non molto trasparente.
Inoltre fra un ente e l’altro le temperature rilevate differiscono.

La questione dei ghiacci polari, benché possa sembrare strano, è come minimo enigmatica. E’ verissimo che i ghiacci dell’Artico stanno subendo un vero e proprio collasso, con forti diminuzioni di volume e superfici ghiacciate.
E’ altrettanto vero che in Antartide la situazione è invertita: da una decina d’anni i ghiacci sono in aumento. Nessuno ne parla, e soprattutto questa situazione mette in imbarazzo gli scienziati accaniti sostenitori della verità dogmatica del global warming. Alcuni di questi hanno affermato che la cosa è del tutto normale: l’aumento di temperatura fa aumentare l’evaporazione del mare che genere maggiori precipitazioni nevose. Ma solo in Antartide? La cosa non mi convince al 100%.

Ma i fatti che indeboliscono il pensiero dominante del riscaldamento globale non si esauriscono qui. E il sole? E già, al sole nessuno ci ha pensato? Il sole è il nostro primo fornitore di energia: muove le correnti marine, le correnti atmosferiche, le precipitazioni e tutto quello che interessa il clima. Senza il sole non avremmo nemmeno altre fonti di energia come petrolio, gas naturale e carbone che derivano da processi naturali innescati dall’energia solare in eoni passati.

Il sole come si è comportato ultimamente? Si è comportato esattamente in linea con il riscaldamento globale. L’attività solare è aumentata dalla metà del secolo scorso fino all’attuale culmine del 2003. Poi si è dato una calmata e l’attuale ciclo solare (di 11 anni con centratura sul 2012-2013) sembra suggerire che nei prossimi decenni il sole tenderà a “raffreddarsi”. Fra il 2006 e il 2010 il sole ha avuto un calo di attività impressionante, malgrado i maggiori enti mondiali preposti alla sua osservazione e studio, avessero previsto cose tipo satelliti arrostiti e deserti alle porte d’Europa. In questi giorni si avvia al massimo del ciclo, ma l’attività risulta all’incirca dimezzata rispetto al massimo 2001-2003.

Senza trascurare le misurazioni effettuate dalla Nasa sugli altri pianeti del sistema solare: sono stati riscontrati aumenti di temperatura media praticamente su tutti i pianeti, da Venera a Marte, da Giove (la macchia ha cambiato forma/colore) a Saturno (si sono formate nuove macchie) e persino su Plutone (così freddo e lontano) che a causa del cambiamento climatico è diventato di colore arancione (probabilmente dovuto all’evaporazione di qualche sostanza chimica). Mi pare che da quelle parti il processo di industrializzazione proceda un pò a rilento... ;-).

Allora qualcuno si è domandato: ma non è che abbiamo collegato erroneamente l’aumento dell’attività industriale umana con l’aumento delle temperature? La domanda non è peregrina e un concatenamento potrebbe esserci, ma posto in modo diverso.
Da altri studi storici, per esempio si è constatato che nelle epoche storiche più calde l’attività umana è aumentata e migliorata, c’è stata una maggiore predisposizione ad intraprendere. Per esempio i circa 800 anni di civiltà Romana, dalla repubblica all’impero, corrispondo ad un’epoca più calda (in un certo periodo anche più di quella attuale).

Quindi, la mia conclusione, è che il global warming potrebbe essere di origine naturale: dovuto a una maggiore radiazione solare.
La maggiore attività solare ha un duplice effetto: da un lato provoca effetti fisici sulla Terra, aumentando la temperatura atmosferica, dall’altro produce un effetto psicologico sulla volontà umana, rendendoci più inclini ad intraprendere e ad avere una visione ottimistica del futuro. Ecco che allora c’è un’espansione economica e la creazione di grandi complessi industriali, che hanno come conseguenza negativa (anche molto) la produzione di sostanze inquinanti.

Penso non sia un caso che ora ci troviamo in un periodo di crisi planetaria e ormai in pochi hanno una speranza di un futuro migliore. Tutto potrebbe essere legato ai mega cicli climatici: ora che stiamo entrando in un’epoca più fredda, anche l’economia, gli scambi e la volontà di intraprendere si raffreddano. Stiamo per entrare in un nuovo Medioevo alla Mad Max?

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