domenica 13 novembre 2011

Panorama con Monti



Il panorama con il professor Monti è meno idilliaco di quello della fotografia.
C’è chi festeggia per l’uscita di scena del Caimano, ma sarà veramente uscito per sempre?
C’è chi è perplesso e chi è tenacemente contrario al modo ed alla composizione del nuovo governo messo su (questione di minuti) dal Presidente della Repubblica e dalla BCE-FMI. Perchè sostengono che in definitiva si prospetta un governo Monti-Draghi-Lagarde.

I contrari, non vengono tutti dalle file del centro destra, tipo Ferrara/Sallusti o alcuni ministri. Sono personalità con orientamenti politici trasversali come dimostrano questi articoli:

CARNE DA PESCECANI (VOI) DI PAOLO BARNARD

E’ IL GOVERNO NAPOLITANO-MONTI-GOLDMAN SACHS DI GIULIETTO CHIESA


Ma al di là di chi è favorevole e chi è contro ci sono alcuni aspetti di modi e contenuti del governo Monti che lasciano perplessi e si vedrà con il tempo se saranno risolti o se invece emergeranno come forti contraddizioni.

Subito, lascia perplesso il modo. Normalmente in Italia per varare un nuovo governo erano necessari giorni e giorni, se non settimane. Il governo Monti salta tutta la trafila di bizantinismi (che comunque erano superflui e anacronistici) e si insedia nel giro di un week end. Se non è un colpo di stato come qualcuno sostiene, sicuramente è l’insediamento o di un curatore fallimentare (come si dice sul sole24ore) o di un moderno “dittatore” nel senso antico della Repubblica Romana.

Inoltre è ambiguo il sostegno di cui gode il nuovo governo, sia nella società che nel Parlamento. Quelli che festeggiavano ieri per l’uscita di Berlusconi e l’arrivo di Monti, probabilmente saranno tra quelli che subiranno il trattamento BCE-FMI con maggior intensità. Saranno tartassati nelle tasche, e nei servizi sociali. I fan di Monti rischiano di essere degli inconsapevoli maniaci masochisti.

Il sostegno parlamentare non è meno incerto. Le forze della ex maggioranza si sono spaccate e quelle della ex opposizione al momento sono o entusiaste o molto prudenti.
Il premier uscente ha già messo le mani avanti, ponendo alcune clausole e poi sostenendo che il suo partito è in grado di togliere la spina quando vuole.
Penso che il cammino del nuovo governo non sarà facile dovendo accontentare un po’ tutti i punti di vista ed anche il loro contrario. Nemmeno il compito delle forze politiche che lo sostengono sarà facile: chi potrà veramente staccare la spina a questo governo, se appena le borse avvertono il pericolo, sprofondano in rosso e lo spread si impenna?

Ora sono tutti prigionieri di tutti. A meno che si abbia il coraggio di uscire da questo macchinario assurdo e distruttivo, inserendo un bel bastone fra gli ingranaggi del sistema euro (vedi post “Tempi persi”).

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