lunedì 4 febbraio 2013

Mps: politica con il fiato sospeso


Sono tutti li sul bordo del burrone e vedono il vuoto approssimarsi ogni giorno di più. Non sono solo i politici di sinistra (Pd in particolare). Sono tutti, a partire da chi occupa la carica sul colle più alto di Roma. La parola d'ordine ora è insabbiare, parlare d'altro (Napolitano è stato esplicito), Mps fuori dalle pagine dei giornali, meglio se si parla dei veri problemi dell'Italia: tipo Balotelli al Milan, la Chiesa e le nozze gay in Francia, le bombe virtuali di Al Qaeda e Grillo su Roma, ecc...

Su Repubblica E. Scalfari è preoccupato. Non per lo scandalo Mps, ma perché il Pd sta per perdere le elezioni già vinte:

"... che cosa avverrebbe se il Pd fosse scavalcato da un altro partito? E quale?Gli inseguitori sono quattro, ma di essi solo uno insegue per vincere in tutte e due le Camere: quello di Berlusconi con i suoi alleati, Lega Grande Sud, Destra, Fratelli d'Italia.
...
il solo che può oltrepassare quel traguardo è Berlusconi. È lui l'inseguitore del Pd e dunque che succederebbe se l'inseguitore raggiungesse e superasse l'inseguito?
...
Se questo dovesse accadere crollerebbe in misura catastrofica la credibilità europea e internazionale del nostro Paese; i mercati si scatenerebbero e lo "spread" tornerebbe alle stelle. L'ipotesi di un Berlusconi vincente che riuscisse a "domare" Angela Merkel, cioè la Germania, è puro infantilismo. ... Qualora la Germania non si accucciasse ai piedi del redivivo, il Cavaliere ha già previsto ed ha pubblicamente dichiarato che la lira come ritorsione uscirebbe dall'euro. Forse coloro che abboccando alla demagogia berlusconiana pensano che prima o poi l'asino volerà, non hanno ben chiaro che cosa significa il ritorno alla moneta nazionale: le banche americane e la speculazione giocherebbero a palla con la liretta, roba da emigrazione forzata, ma se il Pd non vincerà è esattamente questo che accadrà."

(www.repubblica.it)

Lasciamo perdere che queste sono le classiche fisime degli aderenti al Partito unico del'Euro; lasciamo perdere che continuare nell'austerità porta agli stessi effetti nefasti dell'uscire dall'euro (con la differenza che poi si è liberi e si potrebbero fare di nuovo investimenti statali e svalutazione competitiva); non soffermiamoci sul fatto che uno vale l'altro, che Pd e Pdl (o come diavolo si chiamavano prima) hanno governato metà ciascuno negli ultimi venti anni, e non hanno combinato nulla di straordinario...

Ma dello scandalo Mps che dice Scalfari?

"... è un tema che con la politica c'entra soltanto incidentalmente. Il vero tema non è politico, riguarda piuttosto la struttura del sistema bancario, la vertiginosa moltiplicazione dei titoli derivati, le fondazioni e il loro assetto proprietario, i sistemi di vigilanza.

L'articolo di Luciano Gallino pubblicato ieri sul nostro giornale è molto chiaro in proposito: "La banca di Siena ha messo in pratica un modello di affari identico a quello di tutte le banche europee
...
Questo modello va dunque riformato radicalmente in alcuni suoi punti nevralgici che sono i seguenti:
1. Occorre separare (come era stabilito nella nostra legge bancaria del 1936) le banche di credito ordinario dalle banche di affari e di lungo finanziamento.
...
2. La proprietà delle banche di credito ordinario deve essere affidata ad una pluralità di soci nessuno dei quali possa detenerne il controllo: fondazioni, fondi pensione, enti non-profit (leggi Amato e Ciampi).
3. La vigilanza sulle banche affidata alla Banca centrale, deve avere poteri più penetranti di quelli attuali. In particolare debbono avere il potere di revoca degli amministratori la cui condotta e le cui operazioni presentino aspetti rischiosi per la stabilità della banca ad essi affidata."

Si ottimi propositi. E' meglio separare le banche di credito da quelle d'affari. Così la politica invece di controllare un ente, potrà allungare le mani su due. Il raddoppio delle cariche di risarcimento per i "trombati" alle elezioni. 
E' indubbio che sia un ottimo proposito quello di dividere il credito dal rischio dei derivati, ma è indubbio che se non verranno riscontrate le responsabilità politiche nemmeno questa volta, i partiti riusciranno ad entrare in entrambi gli ambiti.

E le responsabilità politiche ci sono e non sono incidentali:

"Ecco le tre domande che andrebbero poste all’on. Silvio Berlusconi, presidente del PDL.

1) “ Ci risulta, come confermato dagli atti ufficiali, che la società di intermediazione finanziaria statunitense Goldman Sachs abbia affidato al giornalista Gianni Letta, ai tempi deputato eletto nelle sue liste, la mansione di gestire, sovrintendere e chiudere la compravendita tra Monte dei Paschi di Siena e Banca Antonveneta. Come mai, non essendo l’on. Gianni Letta né un esperto di sistemi bancari, né un esperto in tecnica bancaria, né un banchiere, né ufficialmente parte in causa, è stato scelto per tale delicato lavoro che presuppone una corposa e specifica competenza tecnica?”

2) “ Ci risulta, come provato da atti ufficiali, che, strada facendo, sia stata accorpata anche la società di intermediazione finanziaria statunitense J. P. Morgan, attraverso, pare, la partecipazione attiva e personale del direttore responsabile marketing per le operazioni europee, Mr. Monti jr. Come mai? Perché sarebbero state scelte queste due società straniere essendo l’Italia piena di eccellenti società di intermediazione finanziaria ad alti livelli sia di merito che di competenza tecnica garantita?”

3) “ Come mai, essendo il Monte dei Paschi di Siena una banca di interesse nazionale, considerata “strategica” all’interno del mondo finanziario-economico italiano, l’on. Gianni Letta, venendo meno ai suoi obblighi di Legge, non ha riferito, punto per punto, l’intero percorso operativo al presidente della Consob, alla ABI (Associazione Bancaria Italiana) a Bankitalia, al Ministero del Tesoro, e –essendo coinvolte società non italiane in un ambito di rilevanza strategica- anche al Ministero della Difesa?”.

In seguito alla dichiarazione pubblica, rilasciata sabato 26 gennaio da Pier Luigi Bersani, che ha detto: “Se c’è qualcuno che osa sostenere che il PD c’entra in un qualunque modo in questa vicenda, ebbene, noi lo sbraniamo vivo” bisognerebbe porre le seguenti domande al Presidente del PD, on Rosy Bindi e quindi mettersi nelle condizioni di essere sbranato vivo:

1) “ Sulla base di atti provati e già in possesso sia delle autorità finanziarie che della magistratura che sta indagando sulle dubbie operazioni finanziarie del Monte dei Paschi di Siena, risulterebbero le seguenti emissioni di bonifico bancario a favore del partito da lei presieduto: da parte di Giuseppe Mussari, presidente della banca, versamento di 246.000 euro; da parte del vice-presidente della banca Monte dei Paschi di Siena, Ernesto Rabizzi 125.000 euro. Da parte del presidente della società denominata “Monte dei Paschi di Siena Capital Service” la cifra di 176.063 euro destinata – nello specifico - alla federazione del Partito Democratico di Siena. Da parte di Riccardo Margheriti, presidente di “Monte dei Paschi di Siena Banca Verde” la cifra di 132.890 euro con la specifica destinazione per investimenti nel settore della green economy a fronte dei quali non esiste nessuna fattura emessa. Infine, da parte di Alessandro Piazzi, consigliere della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, la cifra di 161.400 euro. Le domanda sono le seguenti: come mai sono stati versati questi soldi al PD? A quale titolo? A fronte di quali specifiche mansioni? Come mai risultano inviate ma non sono state immesse in bilancio? Come mai risultano incassate ma non sono state immesse nel bilancio del PD?”.

2) “ Risulta agli atti che il presidente del Monte dei Paschi di Siena abbia provveduto a far avere al gruppo politico DS nell’arco di dieci anni, dal 1999 al 2009, la cifra complessiva di 682.000 euro. Come mai? In base a quale mansione specifica? Come mai non risulta iscritta in bilancio né in uscita presso la banca né in entrata presso il gruppo DS – tuttora esistente nonostante sia estinto - Tale gruppo estinto è confluito nel partito da lei presieduto, lei che cosa ha da dire al riguardo? Risulta, inoltre, che il presidente della fondazione bancaria abbia “personalmente” versato la cifra di 703.000 euro alla federazione del PD di Siena. A quale titolo? Come mai non sono stati conteggiati”.
Queste sono le domande (parliamo qui davvero di quisquilie e di robetta) che andrebbero poste. Non si tratta soltanto di curiosità. Queste sono le attività di una banca nazionale strategica che è posseduta al 39,6% da una fondazione che è stata identificata e definita da atti parlamentari ufficiali come “ente benefico” e di conseguenza gode del diritto di non subire alcuna forma di tassazione."

(www.beppegrillo.it)

I partiti godono già di cospicui e poco trasparenti "rimborsi elettorali", eppure a quanto pare non sono le uniche entrate. E' impressionante il fiume di denaro che ingurgitano queste entità né pubbliche, né private, e che non basta mai. Quando nel Pdl sembrava ormai deciso che si sarebbero svolte le primarie, uno dei problemi era la mancanza di soldi per sostenere la prova elettorale. Come è possibile?
Anche il Pd, quando è stata ventilata l'ipotesi della restituzione di parte dei rimborsi elettorali, si disse che non avrebbe potuto farlo, perché tale denaro era già stato speso! Come è possibile? Che fine fa veramente questo incessante fiume di denaro che irrora la politica?

Probabilmente Mps non è lo scandalo maggiore, forse nemmeno l'unico. E' per questo che Napolitano chiede di smorzare i toni? E' per questo che gli avversari del Pd sono così morbidi sullo scandalo Mps?

"Tranquilli!Sul caso Monte dei Pacchi le migliori forze del Paese si stanno attivando (per insabbiare tutto...)
in nome della mitica (e paludosa) stabilità (feudale) del Paese.

ECCO PERCHE' GRILLO
STA DECOLLANDO NEI SONDAGGI... :-)
ED ECCO PERCHE' ANCHE IO VOTERO' GRILLO.
Non devi essere d’accordo su tutto per votare qualcuno (e su molte cose NON sono d'accordo)
ma in momenti decisivi come questi, conta la spinta che vuoi dare...
Grillo è l’unico che vuole dare una spinta, è l'unico che può creare qualche crepa del muro di omertà della Casta autoreferenziale (di dx o sn...indifferentemente).
...
- Come volevasi dimostrare il solito "Porto delle Nebbie" del TAR-RRRR del Lazio
ha (per ora) cassato la richiesta del Codacons che voleva stoppare i 3,9mld di Monti-bond indispensabili per parare il culo ad MPS, a spese nostre ma senza commissariamento e lasciando al timone buona parte della Banda...
Bankitalia ha chiesto addirittura al TAR-RRRR di mazzulare con una multa il Codacons per la sua temerarietà e per lesa maestà...: infatti avrebbero osato mettere i bastoni tra le ruote alle suddette forze "migliori" del Paese che starebbero lavorando per etc etc etc....
...
In Olanda si nazionalizza con soldi pubblici...ma allo stesso tempo via tutti a calci nel culo
invece qui si nazionalizza con soldi pubblici mentre i soliti noti rimangono sempre lì a truschinare...a spese nostre....
...
Si vede che qui in Italia si teme che mettere Commissari Indipendenti possa fare saltar fuori TROPPO chiaramente eventuali responsabilità...
(vedi nel dizionario le voci "Draghi, Governatore Banca d'Italia" e "Banca d'Italia" + come contesto le voci "Fazio" e "Fiorani"...)

- Poi abbiamo le indagini della magistratura che per ora non hanno cuzzato nemmeno mezzo politico.
Del resto si sa: la Politica con Monte dei Pacchi non c'entra nulla vero?....;-)
Ma nutro ancora qualche speranza: magari qualche ex-manager si deciderà a cantare...
...
- Poi abbiamo Edmondo...dei Marchesi Bruti Liberati, ex-presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, che non ha mai detto nulla su tutte le minchiate che ha messo in piedi la mitica Procura di Trani
ed invece, quando finalmente ne fanno una giusta, Edmondo salta su col conflitto di competenze...

<<Mps: Bruti Liberati, per procura Trani competenza territoriale e' optional
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - ''Penso a quegli uffici di Procura ove sembra che la regola della competenza territoriale sia un optional;>>

...Competenza Territoriale che salta fuori PROPRIO quando a Trani s'indaga sull'omessa vigilanza da parte di Bankitalia e Consob sul caso MPS....
e sul bubbone dei derivati estendendo l'inchiesta oltre MPS per arrivare anche ad altre banche...
Ma guarda un po' che combinazione...;-)

<<Derivati, non solo Mps: Trani indaga su 5 banche
.... nell'ambito di un'altra inchiesta, per truffa e usura, aperta circa un anno fa su derivati ''swap'' sottoscritti da imprese pugliesi, che vede coinvolte anche Banco di Napoli del gruppo Intesa Sanpaolo , UniCredit, Bnl del gruppo Bnp Paribas e Credem (oltre ad MPS).
.....Un'ulteriore complicazione.
La procura di Trani ha chiesto i nomi degli ispettori di Bankitalia e Consob che hanno fatto le verifiche in quelle banche. Ipotizzano che sia stata omessa la vigilanza.
E' il passaggio più delicato.
Quello che vuole evitare Napolitano è che Banca d'Italia e Consob finiscano sul banco degli imputati.....>>

- Ed infine abbiamo la "migliore forza del Paese" per definizione
ovvero il Presidente della Repubblica...
che in perfetto stile Brežnev/Nixon (per par condicio...) dice di fare chiarezza, d'indagare e d'informare sul fattaccio Monte dei Pacchi
ma SOLO FINO AD UN CERTO PUNTO....perchè poi c'è l'Interesse Nazionale, ecchecazzo!
L'interesse Nazionale NON sarebbe dunque
FAR SALTAR FUORI TUTTA LA VERITA' e FARE PULIZIA
ma sarebbe piuttosto far saltare fuori la verità solo fino ad un certo punto
e poi insabbiare la mxxxx che sta troppo in alto
in nome di un limitato e molto soggettivo concetto dell'Interesse Nazionale...
E naturalmente Napo Orso Capo sa già benissimo fin da ora (non si sa come...)
che Bankitalia non solo non c'entrerebbe una cippa ma che avrebbe anche fatto con diligenza i suoi compitini..."

(www.ilgrandebluff.info)

E anche i vertici di Banca d'Italia serrano i ranghi e lasciano trapelare una sconfortante normalità:

"Per arginare lo scandalo Mps, l’ordine dei piani alti di Bankitalia è di compattarsi nella difesa della Vigilanza negli anni di Draghi, sorvolando sulle discrepanze fra verbale ispettivo 2010, pubblicato da Linkiesta, e le successive decisioni del direttorio. Per Napolitano è ormai questione di «interesse nazionale».
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Compatti come una falange macedone. Nessuna ammissione per non aprire crepe nella linea difensiva della Banca d’Italia. Rivendicazione di un operato «ineccepibile» sul Monte dei Paschi di Siena. Negazione di ogni discrepanza fra l’azione degli ispettori e quello dei vertici,
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«L’ordine è proteggere Draghi ad ogni costo», rivela a Linkiesta una fonte a conoscenza di quanto sta avvenendo oggi dentro le mura di Palazzo Koch. Il bubbone Montepaschi si è formato durante gli anni del governatorato Draghi, perciò la difesa di Draghi è la linea del Piave dell’intera istituzione,
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Qualunque eventuale concessione a un’opinione pubblica sempre più perplessa arriverà dopo le elezioni, sacrificando tutt’al più qualche esponente non più in servizio
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Una task force sta monitorando la situazione, in costante quanto discreto coordinamento con l’ex governatore oggi presidente della Bce. È stata messa inoltre in campo una lobby serrata su tutte le massime istituzioni della Repubblica, sui maggiori banchieri, sui media, sui centri di potere. Il successo più alto, finora, sono state le parole pronunciate dal presidente della Repubblica: «Non sono esperto di banche ma se la questione è grave bisogna occuparsene. Ed io ho piena fiducia nell’operato della Banca d’Italia»,
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L’affaire Mps, ormai, è diventato affare di stato: il Quirinale chiede che «si manifesti quella consapevolezza dell’interesse nazionale cui sono di certo sensibili tutte le forze responsabili». Più che allineati sono stati da subito anche il premier Mario Monti e il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che nel periodo 2005-2011 rivestiva il ruolo di direttore generale del Tesoro.

Questa mattina il vicedirettore generale di Bankitalia Fabio Panetta ha dato prova di fedeltà alla linea, nel corso di un convegno all’Università Bocconi, a Milano. «La nostra vigilanza è stata continua e ineccepibile – ha detto – Siamo il modello, insieme a pochi altri, preso a riferimento per formare la banking union». E ancora: «Il Monte dei Paschi di Siena è stabile grazie alla nostra vigilanza ineccepibile». Affermazioni che evidentemente non sembrano attribuire grande peso ai 3,9 miliardi prestati dalla Repubblica Italiana alla banca senese (i Monti bond) né agli 1,9 miliardi di Tremonti bond risalenti al 2009
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Dopo la costosa acquisizione di Antonveneta, infatti, la gestione industriale faceva acqua, e si pensò di tamponare con la finanza. ... nel verbale letto al cda di Mps (v.), alla presenza dei sindaci, il 29 ottobre 2010, avendo colto perfettamente il cuore della questione.

Ma non venne deciso nessun provvedimento sanzionatorio. «Con riferimento all’attività del veicolo Santorini, dall’ispezione non emergono elementi probanti per avviare una procedura sanzionatoria». Sul resto silenzio. L’allora presidente Giuseppe Mussari, gli amministratori e gli altri manager rimasero al loro posto fino a inizio 2012.
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In casi anche molto più lievi rispetto a Mps, Bankitalia è solita dare un ultimatum, intimando un cambio radicale di strategia. Ma a Siena si limitò a chiedere un aumento di capitale e il rafforzamento dei controlli interni. In sostanza, si mise una stampella a una situazione pericolante (la finanza) anziché mettere mano al problema di base che l’aveva generata: ossia la scarsa redditività delle attività bancarie tradizionali."

(www.linkiesta.it)

Si cerca di proteggere e insabbiare uno scandalo che è in grado di produrre gli stessi effetti di "mani pulite", e per di più in piena campagna elettorale. Con forze politiche antisistema che potrebbero avvantaggiarsi e rivoluzionare l'architettura della Repubblica Italiana già da quest'anno.
Lo scandalo Mps travalica anche l'ambito nazionale e rischia di mettere in crisi anche le relazioni poco pulite con potenze straniere che hanno interessi in Italia: si va dalla Banca Centrale Europea (Draghi) e gli scazzi tedeschi della Bundesbank agli interessi poco chiari di entità come Goldman Sachs e J. P. Morgan.

"Basta che la gente non cominci a pretendere la verità su ciò che, ora dopo ora, comincia a delinearsi sempre di più come la autentica cassaforte del club dei club: il tavolo italiano dove la massoneria reazionaria, il vaticano, i partiti italiani e i colossi finanziari anglo-statunitensi, si sono sempre incontrati per decidere chi governa, come governa, chi deve contare, chi non lo deve. E soprattutto a chi è necessario dare soldi e quanti e quando e dove. Perché, per loro, ciò che conta, in questa campagna elettorale è soltanto questo: il profitto netto che i partiti-azienda sono in grado di assicurarsi grazie al voto di chi crede in loro. Questa è la realtà dei fatti, oggi."

Non devo fare coming out del voto, in quanto credo si sia capito chi voterò. Mi sento comunque in dovere di dare un suggerimento generale: è assolutamente necessario a questo punto non dare il voto a questi soggetti:

- Lista Civica di Monti e Pd, perché hanno intenzione di continuare nella nefasta politica di austerità germanica e perché a seguito dello scandalo Mps, sembrano sempre più coinvolti nel corrotto sistema economico finanziario italico; assegno qualche chance al partito Sel, in quanto manifesta l'intenzione di non seguire l'agenda Monti, ma purtroppo non intende scindere il contratto mortifero con il Pd;

- Il centro destra, anche se ora Berlusconi ha scelto la linea "Euro merda", la linea di fuga dall'austerità germanica. In realtà il Cavaliere è uno stratega di vittorie elettorali, e per vincere venderebbe i famigliari. Ma poi una volta vinto, ritornerebbe ad essere ricattabile come lo è stato nel novembre del 2011 e quindi tornerebbe a fare ciò che l'Europa e lo spread gli intimano di fare. Inoltre il caso Mps dimostra che il centro destra (Pdl in particolare) è solo l'altro lato della medaglia/scandalo. Siena è un crocevia (forse non l'unico) di interessi contrapposti politicamente, ma convergenti economicamente. Insomma è tutto un teatro dove sul palco viene offerta una commedia per il pubblico pagante e dietro le quinte gli attori brindano e si spartiscono l'incasso.

Evidentemente, eliminate queste tre coalizioni, non rimane molto altro...

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