sabato 14 marzo 2015

I renzoidi d'Europa



Il nostro premier è un classico tipo italiano, riassume i peggiori difetti dell'italica stirpe. Ha le giuste dosi di cialtroneria, opportunismo, arrivismo, supponenza, prepotenza ed anche spacconeria unita a faciloneria che attori come Sordi, Tognazzi, Manfredi ecc. hanno così ben interpretato.
Per questo piace molto e galleggia alto nei sondaggi. La sua superficialità (basta seguire le conferenze stampa con le slides tanto colorate quanto vuote, o dove liquida i giornalisti scomodi non rispondendo) è probabilmente sintomo di incompetenza.
Che lo porta pertanto a fare promesse che poi si dimostrano balle o fantasie a cui crede solo lui. Faceva già così Berlusconi, quindi deve essere una specie di vizio dei nostri statisti. Siamo rimasti ai vecchi sotterfugi e bugie imbecilli: si continuano a far girare i carri armati attorno al Colosseo per far credere che siano un numero esorbitante come faceva Mussolini...

Ma i renzoidi non mancano anche nel resto d'Europa. Con una differenza però, che fuori dall'Italia i cialtroni li riconoscono e precipitano nei sondaggi. In particolare in Francia sembra che Hollande ed il suo premier Valls stiano insidiando il primato al premier italiano.

"Proprio oggi un’intera scuola elementare di Tolosa é sotto tutela di un team di psicologi. Il problema? Hanno appena scoperto che il ragazzino dell’ultimo video dell’ISIS che giustizia a sangue freddo un giovane israeliano, altro non é che un loro ex compagno di classe
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poi si scopre che Merah beneficiava di un appartamento tutto suo, fornito dallo stato francese, sua madre di una altro appartamento sempre pagato dai francesi, e cosi’ via per suo fratello che lo aiutò nella logistica della strage e un altro ancora per suo cognato. Nel frattempo i francesi che siano famiglie numerose delle campagne del Cantal, dell’Isere o celibi a Parigi, hanno la certezza matematica di non aver nessun diritto ad un alloggio popolare
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E’ in questo contesto che si terranno le prossime elezioni provinciali, dove la questione immigrazione supera le paure economiche e i nervi stanno saltando. Quella che si annuncia é una vera ecatombe. Il front national sarebbe primo partito al 31% e il partito socialista di fatto verrebbe cancellato dalla scena politica perdendo quasi 70 province. Ecco allora Hollande e Vallls andare su tutti i media, a ogni ora a mettere in guardia il popolo francese dall’abisso che rappresenterebbe il front national. Essi si lanciano in promesse che farebbero arrossire anche i nostri  democristiani e  socialisti degli anni 70-80.  Solo per fare un esempio, oggi Hollande, dopo aver applicato alla lettera tutti i dettami di Bruxelles e aver chiuso decine di ospedali e uffici postali  nelle campagne, annuncia: 1000 nuove case di cura e 600 presidi ospedialieri per le province. Ma non finisce qui, si spinge fino ad assicurar niente di meno che la 3G in tutte le campagne. Due giorni fa ci ha provato con le forze dell’ordine, ormai anch’esse in maggioranza al front national, dopo aver votato tagli fino a 2 mesi fa per ulteriori 7 miliardi, ha promesso prima il congelamento della misura e poi l’aumento di altri 17 miliardi. Fra una promessa e un’altra pero’, é stato obbligato da Bruxelles a accettare un ulteriore taglio del budget di spesa nazionale di 50 miliardi per l’anno prossimo, non bruscolini insomma.
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Tre sono gli assi su cui si muovono UMP e PS in questa campagna, sicurizzazione del voto immigrato e suo potenziamento, caccia di quello dei delusi francesi con promesse quasi ridicole per la loro inverosimiglianza e diabolizzazione del front national. In questa corsa al rialzo, oggi l’equivalente della Cnn in Francia, cioé LCI, ha addirittura detto, parlando di Battisti arrestato in Brasile, che sarebbe un criminale di estrema destra, colpevole di omicidi politici nella vicina Italia. Non si contano gli speciali sulla seconda guerra mondiale e addirittura i giornalisti della televisione di stato, che prendono chiaramente in giro i candidati del FN per il loro aspetto fisico, perché, taluni non essendo proprio degli adoni, sembrerebbero degli esseri rivoltanti, metà uomo, metà bestia."
(www.appelloalpopolo.it)

Insomma Hollande fa il fenomeno all'italiana, ma giustamente i francesi non ci cascano come i gonzi italiani. Lo stesso avvine in Spagna, dove Rajoy forse le spara meno grosse, malgrado possa persino vantare una piccola ripresa vera, non quella immaginta e fantasticata da Renzi e Padoan. Eppure il suo operato è approvato solo dal 24% degli spagnoli.

Mentre in Italia il Pd continua ad avere sondaggi premianti, in Spagna il Partito Popolare di Rajoy sta facendo la fine del Partito Socialista di Hollande.

"... ci sono quattro partiti (due tradizionali, il PP e il PSOE, e due emergenti, Podemos e Ciudadanos) che si contendono circa l’80 per cento dei voti: sono molto vicini tra loro e la distanza tra il quarto e il primo non supera gli otto punti percentuali. Se queste cifre dovessero essere confermate, nessuno raggiungerebbe la maggioranza assoluta e sarebbero necessarie delle alleanze. Questi dati confermano anche che Podemos e Ciudadanos entreranno presto nel panorama politico spagnolo, mettendo fine al bipartitismo di PSOE e PP verso i quali, sempre secondo i dati, c’è un forte scontento. Il 72 per cento degli intervistati ha detto infatti di non approvare la gestione del governo negli ultimi tre anni e l’82 per cento di non aver condiviso nemmeno l’azione del principale partito di opposizione.
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Sono principalmente due gli elementi che hanno contribuito a questa disaffezione. Il primo è la crisi economica, con le misure di austerità e una diffusa riluttanza ad attribuire al governo stesso i segnali di una ripresa economica presenti da tempo in Spagna. Una netta maggioranza – 58 per cento contro 34, sempre secondo i sondaggi – non crede che i miglioramenti dell’economia nazionale siano dovuti alle misure adottate dall’attuale governo
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Dopo una grave crisi economica e finanziaria iniziata nel 2008 e nove trimestri di seguito in negativo, la Spagna è uscita dalla recessione nell’ottobre del 2013. Il deficit pubblico resta molto alto, così come il tasso di disoccupazione. Le diseguaglianze economiche sono inoltre cresciute a un ritmo più veloce rispetto a qualunque altro paese europeo, colpendo in particolare i giovani e quelli che erano già poveri all’inizio della crisi.
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Partito Socialista e Partito popolare – colpito nel 2013 da una serie di scandali legati alla corruzione – non hanno saputo affrontare al loro interno il rinnovamento di cui avrebbero avuto bisogno, finendo per essere identificati con un passato non troppo felice. La naturale conseguenza dell’attuale situazione è un grande e diffuso entusiasmo verso le nuove forze politiche che sono emerse negli ultimi tempi: PP e PSOE non scompariranno alle prossime elezioni, ma è probabile che ne usciranno ridimensionati.
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Podemos non si oppone soltanto all’attuale classe politica spagnola, che chiama “casta”, ma come Syriza di Alexis Tsipras in Grecia ha preso anche posizioni molto forti contro l’Unione Europea e la Germania, vista come la causa principale dell’attuale situazione economica del paese
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Ciudadanos è un partito nato in Catalogna nel 2006 con l’appoggio di alcuni intellettuali e importanti professionisti: non si dichiara né di destra né di sinistra, ma post-nazionalista e progressista. Pubblica online i suoi finanziamenti e bilanci e insiste molto sulla questione della trasparenza e della corruzione  
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Dice di rivolgersi soprattutto a un elettorato moderato di centro "
(www.ilpost.it)

Tutta l'Europa è in subbuglio. Syriza in Grecia è solo l'inizio di una rivolta del sud Europa contro la Germania. Che per ora ha vita facile nel contrastare la piccola Grecia. Ma quando il fronte si allargherà anche alla Francia, allora anche i tedeschi dovranno scendere a patti.
 

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