sabato 28 marzo 2015

E' come sparare sulla croce rossa



Non c'è più gusto a criticare e sbertucciare questo governo (come i precedenti). E' come sparare sulla croce rossa. Su notizie positive di zerovirgola si costruiscono miti di future ed imminenti crescite economiche. Salvo poi essere smentiti dalla solita mazzata statistica che ci vede declinanti come paese, ormai da anni ed anni.

"Proprio oggi i giornali, anzitutto quelli di fede renziana, esultano per i "79mila posti a tempo indeterminato in più nel primo bimestre del 2014". Viva il Jobs Act quindi? Nient'affatto. Vedremo in futuro se si tratta di occupazione aggiuntiva o di licenziati che sono stato riassunti con le nuove regole capestro.

Intanto però sono giunti proprio oggi i dati dell'ISTAT,
...
«A gennaio 2015 il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, diminuisce dell'1,6% rispetto a dicembre, registrando flessioni dello 0,9% sul mercato interno e del 3,1% su quello estero.
Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo diminuisce dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti (-0,6% per il fatturato interno e +1,0% per quello estero).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di gennaio 2014), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 2,5%, con cali del 3,7% sul mercato interno e dello 0,3% su quello estero.
Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un incremento congiunturale per i beni intermedi (+0,3%), mentre registrano variazioni negative per l'energia (-13,6%), per i beni strumentali (-2,2%) e per i beni di consumo (-0,4%).
L'indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, del 5,6%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dell'energia.
Per il fatturato l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,1%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-27,0%).
Per gli ordinativi totali, si registra una diminuzione congiunturale del 3,6%, sintesi di un aumento dello 0,7% degli ordinativi interni e un calo del 9,0% di quelli esteri.
Nel confronto con il mese di gennaio 2014, l'indice grezzo degli ordinativi segna una variazione negativa del 5,5%. L'incremento più rilevante si registra per i prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,0%), mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-9,2%)»."

(sollevazione.blogspot.it)

Se non fosse per il boom della Maserati, sarebbe quindi una situazione ancora più disastrosa. Malgrado euro in quasi parità con il dollaro, petrolio quasi regalato, e quantitative easing "della Madonna"... siamo in questa situazione stagnante.

Evidentemente le ipotesi di inizio anno erano proprio solo ipotesi. L'euro è basso, ma c'è così tanta ripresa negli Usa, che gli americani non stanno ricominciando ad acquistare i nostri prodotti. Anche la Cina sembra non stia troppo bene dagli ultimi dati macro economici. Quindi come si fa ad esportare se gli altri paesi non sono in condizioni di importare?

Il petrolio a meno di 50 dollari al barile è una buona cosa per noi. Ma come al solito le aspettative sono esagerate. Così come un ribasso del 50% del petrolio non si traduce in un altrettanto ribasso della benzina, allo stesso modo una svalutazione monetaria non si traduce in altrettanta inflazione, come vanno terrorizzando i fanatici dell'euro a tutti i costi. Bisogna vedere la composizione del prezzo: se la benzina è raffinata in Europa, la materia prima petrolio incide solo su una parte del ribasso. Inoltre nel caso del petrolio, parte della discesa del prezzo è stata compensata dal rafforzamento del dollaro. Credo che alla fine sull'energia sia cambiato ben poco per noi italiani.

E poi il mittico quantitative easing di Draghi: uno stimolo monetario che serve principalmente a due priorità. La prima è abbassare al massimo i tassi d'interesse sui titoli di Stato per miglioare i bilanci pubblici. Questa priorità è stata raggiunta se si osserva l'andamento dello spread. Il secondo motivo di questa stampa di euro della Bce, è salvare le banche. Per esempio quelle italiani utilizzeranno il Qe di Draghi per restituire alla Bce il precedente prestito/stimolo monetario chiamato Ltro. In pratica è una partira di giro finanziaria. Le nostre banche non si sognano nemmeno di erogare più mutui o prestiti alle imprese in una situazione economica così stagnante. Poi a fronte del fatto che hanno in pancia crediti deteriorati per più di 300 miliardi di euro, e che sono in procinto di creare la prima bad-bank italiana piena di questa spazzatura, non si capisce perché dovrebbero arrischiarsi di investire ancora nell'economia domestica.

E quindi il nostro caro premier ed il suo ministro delle finanze, ancora una volta sono sbugiardati dalla realtà. Il più grande e malefico gufo antirenziano.

"prendendo la media mobile a tre mesi, si osserva che il fatturato industriale resta piuttosto esangue, soprattutto per effetto frenante della componente domestica.
...
resta il fatto che stiamo parlando del nulla, e che anche questa volta avremo la caratteristica asimmetria dove, a dati mensili positivi, c’è l’immancabile lancio dell’Ansa, mentre quelli negativi sono accolti da silenzio o coperti con altro spin, come ad esempio il numero di contratti a tempo indeterminato del primo bimestre 2015. Rispetto ai quali sappiamo che sono stati spinti non dal Jobs Act ma dal sussidio di decontribuzione.

Oppure, se proprio volete fare i ganzi, potete segnalare il dato sulle vendite al dettaglio di gennaio, cresciute su base destagionalizzata dello 0,1% rispetto al mese precedente. In questo caso, il manuale del perfetto cocorito/scimmietta/disc jockey raccomanda di dire che “è tornata la primavera”, seguito dall’hastag #italiariparte o equivalente. Oppure potreste commentare con variazioni sul tema, ad esempio citando gli 80 euro che funzionano “e a cui invece nessuno credeva”, o fare marameo a quanti, “contro ogni evidenza”, si ostinano a non vedere la svolta. Anche nel caso delle vendite al dettaglio, tuttavia, è consigliabile non ricorrere alla media mobile trimestrale del dato visto che, nel trimestre novembre-gennaio 2015, l’indice registra un aumento dello 0,1% (zerovirgolauno) rispetto al trimestre precedente, che non è esattamente un boom. Ma sono dettagli. Oppure potrete sempre citofonare a Confcommercio e, dopo Expo e Giubileo, finire ad invocare anche le Olimpiadi, i Mondiali di calcio e la costruzione dell’Arca di Noè.

Ah, poi, con tutta calma, ci spiegherete come fa a crescere l’occupazione (parliamo ovviamente di aumenti netti, cioè di creazione di occupazione aggiuntiva) in presenza di dinamiche di attività così esangui. Questo mistero decisamente ci affascina."

(phastidio.net)

Ecco probabilmente la risposta scientifica al mistero esoterico dell'aumento di occupazione:

"L’irresponsabilità e la pretestuosità ingannevoli con le quali viene diffuso il dato dei 79 mila contratti a tempo indeterminato in più rispetto all’anno scorso, è la beffa unita al danno: beffa perché ammesso e non concesso che il dato sia vero, è del tutto insignificante dal momento che il job act spoglia delle sue tutele il tempo indeterminato e lo rende precario come le altre forme di assunzione a tempo. E’ scontato che a fronte di risparmi fiscali le aziende preferiscano questo tipo di contratto che ormai non implica alcuna difficoltà a licenziare in qualsiasi momento. Non si tratta come si vuole fare intendere di lavoro in più, ma sempre dello stesso sotto una forma apparentemente diversa: è solo il passaggio dalla logica della precarietà circoscritta a quella generalizzata."
(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Resta da capire se Renzi&C. ci fanno o ci sono. Comincio sospettare che ci sia una volontà dietro tutto ciò, non solo incompetenza al cubo.

"Il quadro complessivo, oltre che la situazione mondiale, rendono piuttosto improbabile la pervicace illusione in una ripresa impossibile in queste condizioni e alla luce dei principi del liberismo finanziario: all’ottimismo irragionevole, dopo otto anni di crisi, non può più essere attribuita la buona fede e fa trasparire obiettivi politici manifesti, innanzitutto quello di imbrigliare, attraverso la somministrazione continuata di illusioni, il malcontento e l’opposizione sociale fino a quando sarà completato il passaggio dalla democrazia all’oligarchia. Insomma non si può più pensare come ai tempi di Monti di essere di fronte a guasti tecnici cui si spera che qualche pilota possa rimediare, ma alla precisa volontà dei piloti stessi di dirottare il Paese anche a costo di farlo schiantare. Questo naturalmente con la complicità, anzi la direzione, della torre di controllo europea e della compagnia aerea che tende a coprire la qualità di chi ha messo ai comandi."
(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

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